La questione della continuità didattica per gli alunni con disabilità rappresenta un pilastro fondamentale del sistema inclusivo italiano. Riconoscendo l’importanza di un rapporto educativo stabile e duraturo per il benessere e il progresso degli studenti con bisogni educativi speciali, il legislatore ha introdotto misure specifiche volte a favorire la permanenza del docente specializzato per le attività di sostegno didattico di riferimento. Questa esigenza è stata progressivamente rafforzata nel tempo, trovando una sua compiuta espressione nelle recenti disposizioni normative che consentono la conferma dei contratti a tempo determinato dei docenti di sostegno su richiesta delle famiglie. L’obiettivo primario è quello di garantire un percorso formativo coerente, minimizzando i disagi derivanti da frequenti cambi di personale e favorendo una conoscenza approfondita delle specificità di ogni alunno.
Dal D.lgs. 66/2017 alle nuove disposizioni
La base normativa per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità è saldamente ancorata al Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, che ha riordinato e aggiornato le norme in materia. Questo decreto ha posto le premesse (in particolare all’articolo 14, commi 3 e 3-bis) per l’introduzione di misure finalizzate a garantire la continuità educativa e didattica. Le disposizioni più recenti, che danno concreta attuazione a tale principio, sono contenute nel decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2024, n. 106, e nel relativo decreto ministeriale attuativo. Quest’ultimo, “Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026”, stabilisce le procedure e le condizioni precise per la conferma dei contratti a tempo determinato. La misura si inserisce nell’ambito dell’attribuzione delle supplenze annuali (fino al 31 agosto 2026) e fino al termine delle attività didattiche (30 giugno 2026), e interviene a valle delle operazioni di assegnazione del personale di ruolo e di quello destinatario di contratto a tempo indeterminato o finalizzato al ruolo.
A completare il quadro normativo, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha dato indicazioni operative attraverso diverse note. In particolare, la nota prot. DGPER 105914 del 7 maggio 2025 ha iniziato a delineare le prime istruzioni, seguita dalla nota del 29 maggio 2025, che ha fornito ulteriori dettagli e chiarimenti per l’applicazione delle nuove procedure.
Prerequisiti e categorie di docenti ammissibili alla conferma
Per poter accedere alla procedura di conferma, il docente di sostegno deve soddisfare un prerequisito essenziale: aver svolto nell’anno scolastico 2024/2025 una supplenza fino al termine dell’anno scolastico (31 agosto 2025) o fino al termine delle attività didattiche (30 giugno 2025), anche su spezzone orario. Sono espressamente esclusi i docenti in servizio per supplenze temporanee (articolo 4, comma 3, legge 3 maggio 1999, n. 124). Una volta verificato questo prerequisito, le categorie di docenti che possono essere confermati sono le seguenti:
- docenti specializzati, individuati quali destinatari della supplenza nell’anno scolastico 2024/2025 attraverso qualsiasi procedura di reclutamento, cioè dalle graduatorie ad esaurimento (GAE), dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), dalle graduatorie d’istituto e dagli interpelli di cui all’articolo 13, comma 23, dell’OM n. 88 del 16 maggio 2024;
- docenti non specializzati inseriti nella seconda fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), esclusivamente se individuati a livello provinciale quali destinatari della supplenza nell’anno scolastico 2024/2025 dallo scorrimento della seconda fascia stessa;
- docenti non specializzati non inseriti nella seconda fascia delle GPS, esclusivamente se individuati a livello provinciale quali destinatari della supplenza nell’anno scolastico 2024/2025 dallo scorrimento delle cosiddette “graduatorie incrociate” delle GAE e delle GPS.
Conferma del docente di sostegno: chi fa cosa
La conferma del docente di sostegno per garantire la continuità didattica di un alunno con disabilità è un processo che coinvolge diverse figure e si articola in fasi precise. Ecco, di seguito, un riepilogo di chi fa cosa.
La Famiglia dell’alunno con disabilità
La famiglia dell’alunno con disabilità presenta una richiesta formale al Dirigente scolastico della scuola frequentata dal proprio figlio. Questa richiesta esprime il desiderio che il docente di sostegno che ha seguito l’alunno nell’anno in corso venga confermato per l’anno successivo. La scadenza è il 31 maggio.
Il Dirigente scolastico
Ricevuta la richiesta della famiglia e a fronte di una disponibilità preventiva alla conferma da parte del docente, il Dirigente Scolastico valuta, nell’interesse del discente, la sussistenza delle condizioni didattiche e organizzative che giustifichino la continuità, sentendo anche il Gruppo di Lavoro Operativo (GLO). Entro il 15 giugno, comunica l’esito della sua valutazione (positiva o negativa) all’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), alla famiglia e al docente interessato.
Per supportare questa comunicazione, è stata predisposta un’apposita funzionalità SIDI disponibile dal 31 maggio, al percorso: SIDI → Applicazioni SIDI → Fascicolo Personale Scuola → Informatizzazione Nomine Supplenze → Gestisci Anno Corrente → Continuità Didattica. Tramite questa funzionalità, il Dirigente scolastico inserirà le seguenti informazioni:
- codice fiscale del docente;
- tipo contratto (fino al termine dell’anno scolastico o fino al termine delle attività didattiche); in caso di spezzone orario nell’a.s. 2024/2025, specificare le ore di insegnamento;
- sede di servizio dell’a.s. 2024/2025;
- grado di istruzione;
- sede di servizio dell’a.s. 2025/2026 nella quale opererebbe la conferma, qualora fossero soddisfatte tutte le condizioni previste dalla norma.
Il Docente specializzato per le attività di sostegno didattico
Il Docente di specializzato per le attività di sostegno didattico, una volta informato dal Dirigente Scolastico della possibilità di conferma, deve esprimere la propria volontà di essere confermato in via definitiva e vincolante. Questa disponibilità viene manifestata nell’ambito della compilazione dell’istanza POLIS “Informatizzazione nomine supplenze”, finalizzata all’espressione delle preferenze per l’attribuzione dei contratti a tempo determinato. La conferma avverrà con precedenza assoluta su posto di sostegno nella sede in cui ha svolto servizio nell’anno scolastico 2024/2025.
L’Ufficio scolastico territoriale (UST)
L’UST riceve le comunicazioni dai Dirigenti Scolastici e, dopo aver esaurito le operazioni di mobilità e le immissioni in ruolo del personale docente a tempo indeterminato (solitamente tra fine luglio e agosto), verifica:
- la disponibilità del posto di sostegno nella scuola in questione;
- il diritto alla nomina del docente interessato, ovvero che rientri nel contingente di nomina dalle GPS.
Se tutte le condizioni sono soddisfatte, l’UST procede alla conferma del docente entro il 31 agosto, garantendo la precedenza assoluta rispetto alle normali procedure di attribuzione delle supplenze.
Punti di forza della Misura: vantaggi e benefici attesi
La possibilità di conferma del docente di sostegno a tempo determinato presenta numerosi e significativi punti di forza, orientati principalmente al benessere e al successo inclusivo degli alunni con disabilità.
- Continuità didattica ed educativa: è il vantaggio più evidente. La permanenza dello stesso docente permette di consolidare la relazione educativa, approfondire la conoscenza delle specificità dell’alunno, delle sue modalità di apprendimento, dei suoi bisogni e delle sue potenzialità. Questo si traduce in interventi didattici più mirati ed efficaci.
- Benessere psicologico dell’alunno: la stabilità della figura del docente di sostegno riduce l’ansia e lo stress legati ai cambiamenti, favorendo un ambiente scolastico più sereno e prevedibile per l’alunno con disabilità, essenziale per la sua crescita emotiva e cognitiva.
- Efficacia degli interventi inclusivi: un docente che conosce bene l’alunno e il contesto classe può operare in maggiore sinergia con il team docenti, la famiglia e gli specialisti esterni, ottimizzando la progettazione e l’attuazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI).
- Rafforzamento della relazione scuola-famiglia: la richiesta delle famiglie come punto di partenza del processo valorizza la loro partecipazione attiva e il loro ruolo centrale nel percorso educativo del figlio, rafforzando il patto di corresponsabilità educativa.
- Stabilità lavorativa per i docenti: seppur a tempo determinato, la conferma offre al docente una maggiore prevedibilità e stabilità per un ulteriore anno scolastico, permettendo una programmazione didattica a lungo termine e un investimento professionale più profondo.
Limiti e criticità della Misura: potenziali svantaggi e sfide
Nonostante i benefici, la Misura presenta anche alcuni limiti e potenziali criticità che meritano attenzione.
- Non risolve la precarietà strutturale. La conferma è una soluzione contingente che, probabilmente, non risolverà il problema di fondo della precarietà del personale di sostegno.
- Rischio di aspettative non realizzabili. Nonostante la richiesta della famiglia, la conferma è comunque subordinata a diverse condizioni (disponibilità del posto, titolo del docente, consenso del docente stesso). Questo può generare aspettative nelle famiglie che non sempre potranno essere soddisfatte, portando a possibili delusioni.
- Carico amministrativo aggiuntivo. La procedura di richiesta, valutazione e comunicazione comporta un ulteriore carico amministrativo per le segreterie scolastiche e gli Uffici Scolastici Territoriali, in un periodo dell’anno già caratterizzato da numerosi adempimenti.
- Valutazione dell’interesse del discente. Sebbene la norma preveda la valutazione dell’interesse del discente e il parere del GLO, la decisione finale potrebbe comunque essere influenzata da dinamiche relazionali o preferenze personali, piuttosto che da una valutazione puramente pedagogica e didattica.
- Disparità di trattamento. La misura si applica solo a una specifica tipologia di supplenze (annuali o fino al termine delle attività didattiche) e di figure (esclusivamente docente sostegno) escludendo altre forme di incarico e di figure (altri docenti della classe) che pure contribuiscono alla piena inclusione degli alunni con disabilità, creando una potenziale disparità e non considerando che la presa in carico dell’alunno con disabilità compete all’intero team docenti/consiglio di classe.
- Pressione sulla performance del docente. Sapere che la propria conferma dipende, anche in parte, dalla richiesta della famiglia, potrebbe spingere il docente a cercare di “ingraziarsi” il genitore. Questo può avvenire attraverso comportamenti che mirano più a soddisfare le aspettative o i desideri dei genitori che le reali e obiettive esigenze didattiche e relazionali dell’alunno.
- Comportamenti non ottimali per l’alunno. In alcuni casi, il desiderio di ottenere la conferma potrebbe portare il docente a non affrontare criticità o a non prendere decisioni pedagogicamente necessarie ma che potrebbero essere sgradite alla famiglia. Ad esempio, potrebbe esitare a segnalare comportamenti problematici dell’alunno, a proporre interventi che richiedono un maggiore impegno da parte della famiglia, o a insistere su obiettivi che i genitori non ritengono prioritari, pur essendo fondamentali per lo sviluppo dell’alunno.
- Erosione della professionalità. La professionalità del docente si fonda sulla sua autonomia pedagogica e sulla capacità di agire nel migliore interesse dell’alunno, basandosi sulle evidenze e sulle proprie competenze. Quando la decisione della famiglia diventa un fattore così determinante, c’è il rischio che questa autonomia venga compromessa, trasformando il docente in una figura che deve accontentare piuttosto che educare.
- Difficoltà nella gestione delle aspettative. Se il genitore percepisce di avere un “potere” sulla conferma del docente, potrebbe sviluppare aspettative irrealistiche o eccessive, rendendo difficile per il docente gestire il rapporto e mantenere un approccio equilibrato e oggettivo.
In conclusione
La misura della conferma del docente di sostegno rappresenta un passo significativo verso una maggiore continuità didattica per gli alunni con disabilità, rispondendo a un’esigenza sentita dalle famiglie e dagli operatori scolastici. Tuttavia, è fondamentale che la sua applicazione sia accompagnata da una costante riflessione sulle sue implicazioni e da un impegno assiduo per affrontare le sfide strutturali che ancora caratterizzano il sistema di reclutamento e gestione del personale di sostegno, nell’ottica di un miglioramento continuo del processo d’inclusione scolastica.