Salone Internazionale del Libro di Torino

Nuovi scenari culturali tra simboli e metafore

È appena calato il sipario sulla 35esima Edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino[1] [18-22 maggio 2023] che si sono aperte le porte del Lingotto Fiere con rinnovate vesti, quelle della fantasia. Infatti il titolo scelto dal Direttore Nicola Lagioia, scrittore e conduttore radiofonico italiano alla sua ultima conduzione del Salone del Libro, è stato: «Attraverso lo specchio».

È stata una scelta metaforica e altamente simbolica proprio come lo è il romanzo cui fa riferimento, «Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie e Al di là dello specchio» di Lewis Carroll, in cui la protagonista visita il mondo alla rovescia e compie una metamorfosi nel mondo immaginario e fantastico.

È un legame importante quello condiviso tra la penna e lo specchio; un rapporto iniziato tanto tempo fa se solo si pensa a Oscar Wilde, a William Shakespeare e a Pirandello, per citare alcuni autori, ed ancora solido e con mille sfumature da approfondire in nuovi romanzi e racconti, vista la scelta compiuta dal Salone Internazionale del Libro di Torino.

Un Salone speciale: attraverso lo specchio

Ben 215mila visitatori hanno «attraversato lo specchio» per riconquistare il loro Salone del Libro. La manifestazione d’inaugurazione è stata ricchissima e le autorità presenti sono stateaccolte dai grandi nomi della letteratura, protagonisti della cultura, istituzioni culturali, fondazioni, scuole, famiglie, lettori di ogni età, nuovi volti di #booktok.

Erano presenti il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, insieme al Ministro della Cultura dell’Albania Elva Margariti, Paese ospite per questa edizione, al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Con un videomessaggio si è unita la scrittrice e giornalista Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la letteratura del 2015che, nel suo intervento, ha fatto cenno al tema della guerra; la scrittrice, infatti, è nata in Ucraina ed è cresciuta in Bielorussia. 

La scuola e il Salone

La scuola ha compiuto un vero e proprio SalTo nel libro! I numeri delle scuole al Salone, infatti, sono stati davvero eccezionali: 17.253 studenti provenienti da tutta Italia, 439 incontri, 7.500 mq. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato presente con il programma «una BIBLIOTECA in ogni SCUOLA», un programma ricco che ha puntato i riflettori sui tanti temi che attraversano il campo educativo: i 75 anni della Costituzione italiana[2]; le funzioni della Camera dei Deputati proponendo un tour virtuale[3] e quelle del Senato con relativo tour virtuale[4]; la biblioteca scolastica quale spazio di innovazione; l’Erasmus+ con un confronto di esperienze tra due scuole europee per costruire buone prassi; il service Learning come didattica innovativa per vincere la povertà culturale e la dispersione scolastica; i giorni della scienza; Sito Web, TV, Social; il camminare nei libri attraverso un percorso letterario nel Metaverso.

Al SalTo sono stati condivisi i tanti progetti di lettura che sono stati sviluppati nel corso dell’anno scolastico e che il Salone ha promosso.

  • «Un libro tante scuole»: è il progetto di lettura nato con l’obiettivo di raggiungere tanti studenti con un unico grande romanzo e per stimolare un confronto sulla comprensione di sé e del proprio tempo attraverso la lettura.
  • «Adotta uno scrittore»: è il progetto che ha fatto incontrare le studentesse e gli studenti con le migliori autrici e autori contemporanei.
  • «Educare alla lettura»: è il progetto che ha investito sulla formazione alla lettura.
  • «Oltre la notizia. Fare informazione nell’era delle fake news»: è stato il nuovo progetto del Salone del Libro realizzato in collaborazione con il Corriere della Sera.

La Cultura della sostenibilità e il Salone

Nella cornice torinese la cultura della sostenibilità è stata una tappa importante con la promozione di tantissime iniziative.

Infatti il Salone ha voluto fin da subito inforcare la lente degli obiettivi dell’Agenda 2030[5] per orientare le scelte verso una cultura della sostenibilità e rafforzare le azioni già perseguite lo scorso anno.

Ai visitatori è stata fornita l’acqua a Km0 attraverso nove fontanelle sparse nei padiglioni del Lingotto; è stata resa possibile una mobilità sostenibile e sono aumentati i punti di raccolta differenziata.

Anche in questa edizione è stata confermata la traduzione della maggior parte delle conferenze nella lingua dei segni (LIS) e che ha permesso anche ai non udenti la condivisione di idee e conoscenze.

E quel che Alice trovò

Si accoglie l’invito del SalTo ad «Attraversare lo specchio», scegliendo la compagnia dei simbolici personaggi che incontrò Alice nella sua avventura.

Nel quotidiano si cammina su un rinnovato tappeto educativo che ha i colori vivaci della tecnologia. È impossibile immergersi nel mare della tecnologia e riemergere con gli abiti asciutti, pertanto è proprio dalla tecnologia che si prende in prestito l’alfabeto.

La Generazione Z, in gran parte composta dai figli della Generazione X, e i boomer interagiscono tramite app programmate per avere un tempo senza attesa, in un metaverso popolato di utenti che possono farsi sostituire da un avatar o viaggiare con esperienze virtuali o creare una realtà photoshoppata priva di errori e performante, efficace ed efficiente.

Sono già realtà l’intelligenza artificiale, cioè l’abilità di una macchina di mostrare capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività, e la robotica.

Bianconiglio: «È tardi! È tardi!»

L’ecologia del tempo è la stoffa delle nostre vite in modalità multitasking.

«Ti ascolto, intanto proseguo nel mio fare».
«Faccio io, così sei in pari in tutto».
«Rilassati e non andare in ansia».
«Sono in fila al supermercato, rispondo con vocali».

Espressioni comuni che creano un ossimoro quotidiano.

Sembriamo tutti risucchiati nel surrealista quadro con gli orologi di Salvator Dalì, che raffigura una landa deserta dominata dalla presenza di alcuni orologi molli dalla consistenza quasi fluida, simboli dell’elasticità del tempo.

Il Cappellaio Matto fra avventura e routine: «È sempre l’ora del tè!»

Occorre un equilibrio tra benessere della persona e tecnologia prima che Alice sosti troppo nel gustare quel tè alla solita ora [routine] con il Cappellaio Matto, a quel tavolo persa tra indovinelli, l’ira del tempo e i nonsense dei tanti ospiti che sembrano alquanto matti e inconcludenti.

In campo educativo, e non solo, la centralità della persona ha un unico algoritmo che risuona con l’empatia, l’ascolto, la fragilità, il rispetto dei tempi.

Le Indicazioni Nazionali 2012[6], infatti, esordiscono con la «Cultura della persona» e la centralità della persona: «Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato».

Il Brucaliffo: «Chi sei tu?»

Siamo tutti persone in divenire e il cambiamento fa parte delle nostre vite per trasformarci da bruco in farfalla e, quindi, crescere e dare voce ai talenti personali con la cura dello sguardo e la cura della parola.

Il pittore Joan Mirò aveva il suo scarabocchio creativo: si lasciava trasportare dalla fantasia e coglieva l’ispirazione anche da scarabocchi disegnati casualmente su un foglio.

Don Milani, del quale ricorre il Centenario della nascita [27 maggio 2023], amava parlare del linguaggio, del «carezzarsi con le parole» per costruire il mondo, riconoscendo al tu il proprio valore con fiducia e rispetto.

Il Ghignagatto: «Tutto dipende [da] dove vuoi andare»

«Attraversare lo specchio» è avere rispetto del personale tempo di crescita, è porsi delle domande, è osservare il mondo riconoscendo alle persone la rispettiva identità e ruolo, è sbagliare per sperimentare nuove vie, è immaginare nuove soluzioni.

In altre parole è dare voce al pensiero computazionale e cioè a quel processo mentale logico e creativo che consente di risolvere problemi di varia natura seguendo metodi e strumenti specifici scelti in base a una strategia pianificata. È dare voce alla progettualità, ad una didattica per competenze[7] e laboratoriale.

È dare voce alla persona, alla sua creatività, alla sua fantasia.


[1] https://www.salonelibro.it/

[2] https://www.quirinale.it/allegati_statici/costituzione/costituzione.pdf

[3] https://tour.camera.it/tour/

[4] https://www.senato.it/vt/vtall/

[5] https://unric.org/it/agenda-2030/

[6] https://www.miur.gov.it/documents/20182/51310/DM+254_2012.pdf

[7] https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2006:394:0010:0018:it:PDF