Verso un nuovo anno scolastico

Cosa dice la legge 79/2025

Nella seduta dello scorso 3 giugno, la Camera dei deputati ha approvato la Legge 79, 5 giugno 2025[1].

Il provvedimento normativo rende operative una serie di misure urgenti e significative, per l’attuazione di diverse riforme e investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), oltre a disposizioni in materia di istruzione e merito per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il pacchetto di norme vuole concorrere a modernizzare e rafforzare il sistema educativo e di ricerca italiano, promuovendo la sostenibilitĂ  e l’innovazione. Le aree di intervento sono molteplici lasciando intravedere le novitĂ  che molti aspettavano.

L’identità dell’istruzione tecnica

Come giĂ  rilevato in sede di pubblicazione del Decreto legge 45/2025 è prevista una significativa riorganizzazione curricolare e didattica per l’istruzione tecnica. A partire dall’anno scolastico 2026/2027 verranno definiti nuovi indirizzi con articolazioni piĂą coerenti e quadri orario piĂą funzionali rispetto alle nuove esigenze sociali e, in tal senso, verranno anche riprogrammati i risultati di apprendimento.

Ogni modifica e integrazione si baserĂ  sul profilo educativo, culturale e professionale (P.E.Cu.P.) dello studente (Allegato 2-bis alla legge) e sul curricolo dei percorsi di istruzione tecnica (Allegato 2-ter).

La prima novitĂ  significativa è quella che mira a rafforzare l’identitĂ  dell’istruzione tecnica connotandola in una dimensione culturale ampia, scientifica, tecnologica e giuridico-economica. Questo rafforzamento si pone l’obiettivo di far acquisire alle studentesse ed agli studenti competenze specifiche e trasversali, in linea con le tendenze internazionali e con lo sviluppo economico sostenibile.

Un’altra caratteristica, che non sfugge all’attenzione, è la connessione con il mondo del lavoro ottenuta attraverso curricoli esplicitamente ispirati al Piano Nazionale Industria 4.0 e alla digitalizzazione dei processi produttivi. La prospettiva a lungo termine consiste in una diffusa volontĂ  di approfondimento scientifico-tecnologico che collega l’istruzione tecnica al sistema degli ITS Academy, alle lauree professionalizzanti e alle lauree STEM.

PCTO e apprendimento permanente

La costante collaborazione con il mondo del lavoro, attraverso accordi di partenariato e Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) rappresenta il valore aggiunto per distinguere l’istruzione tecnica nei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado italiano mediante una serie di chiavi di interpretazione dell’innovazione tecnologica che aprono le porte dell’innovazione.

La prima chiave è costituita dalla flessibilitĂ  e dall’autonomia che consente alle istituzioni scolastiche di adattare l’offerta formativa alle esigenze del contesto economico e produttivo locale, anche introducendo insegnamenti scelti autonomamente. L’aderenza al contesto apre prospettive poderose all’istruzione tecnica, nel panorama manifatturiero e tecnologico italiano, praticamente smisurato in varietĂ  e diversificazione.

La seconda chiave è quella che identifica nell’orientamento e nell’apprendimento permanente un modello innovativo efficace. Si tratta di costruire percorsi per favorire scelte consapevoli e Job oriented, adeguati allo sviluppo di competenze orientate al mercato del lavoro, mediante la realizzazione di attività sin dal primo biennio, pur nel rispetto della formazione integrale della persona.

Internazionalizzazione e competenze

La chiave dell’Internazionalizzazione non può mancare in nessuna idea di innovazione del sistema formativo. Lo Spazio europeo dell’istruzione sembra trovare nella legge una grande attrattivitĂ  attraverso il Content and Language Integrated Learning (CLIL), e attraverso gli scambi internazionali, gli stage all’estero e il potenziamento dello studio delle lingue straniere.

Non ultima c’è la chiave della certificazione delle competenze che gli istituti tecnici rilasceranno, a domanda, anche nei diversi livelli intermedi, a partire dall’anno scolastico 2026/2027, come avviene in genere anche nell’Istruzione professionale riformata.

Non manca nei provvedimenti la consueta norma di restrizione finanziaria che prevede contenimento del numero delle classi a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027 quando il numero complessivo delle classi attivate negli istituti tecnici e, piĂą in generale, nella scuola secondaria di secondo grado, non potrĂ  essere superiore a quello presente nell’anno scolastico 2023/2024. La norma sembra voglia essere solo una disposizione ordinatoria poichĂ© con il calo demografico italiano e la programmazione prudente degli ingressi stranieri sul nostro territorio, non sembra di fatto pensabile un aumento delle classi.

Misure per il personale docente

L’art. 2 della legge 79/2025 introduce alcune modifiche sostanziali alla disciplina del reclutamento del personale docente. Infatti è prevista l’integrazione delle graduatorie di merito dei concorsi PNRR con candidati idonei fino al 30% dei posti a bando, da utilizzare prioritariamente rispetto alle graduatorie dei concorsi precedenti, inclusi quelli per l’insegnamento di educazione motoria nella primaria.

Inoltre, dall’anno scolastico 2026/2027 sarĂ  istituito un elenco regionale annuale per chi ha superato la prova orale di concorsi dal 2020 in poi.  Per i docenti individuati è previsto l’onere di accettare o rifiutare la sede assegnata entro cinque giorni, e comunque entro il 1° settembre se l’assegnazione avviene dopo il 28 agosto.

Per l’anno scolastico 2025/2026, le assunzioni potranno essere completate entro il 31 dicembre 2025, anche utilizzando graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre. Apparentemente inusuale, la suddetta proroga permette una maggiore flessibilità nelle operazioni di reclutamento, assicurando continuità didattica e valorizzazione del merito consentendo il rispetto dei vincoli del PNRR rispetto agli obiettivi da raggiungere nell’anno in corso.

MobilitĂ  interregionale dei Dirigenti scolastici

C’è un’altra novità importante, anche se di natura eccezionale e transitoria e relativa all’anno scolastico 2025/2026. Riguarda la disciplina per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. Infatti, in deroga alle regole contrattuali vigenti, viene autorizzata la copertura fino al 100% dei posti vacanti disponibili in ciascuna regione, fatta salva la riserva per i posti destinati al concorso ordinario bandito con D.D. n. 2788/2023.

La generosa mobilità disposta “ope legis” non richiede il consenso degli Uffici scolastici regionali di provenienza e destinazione, fatte salve due possibili eccezioni costituite dall’esubero di personale nella regione richiesta per gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027 e dall’esistenza di provvedimenti giurisdizionali che abbiano previsto immissioni in ruolo, in ordine di graduatoria, nella stessa regione.

Finanziamenti e PNRR

Una non trascurabile serie di misure interessa la rimodulazione delle risorse PNRR e l’edilizia scolastica. Ad esempio, viene disposta la riassegnazione dei fondi per asili nido e per le scuole dell’infanzia riaprendo i termini per la presentazione dei progetti, da parte dei comuni e assicurando così il completamento dell’investimento 1.1 della Missione 4, Componente 1 del PNRR (“Piano per asili nido e scuole dell’infanzia”).

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito intende, in tal modo, riaprire il bando e scorrere le graduatorie esistenti, utilizzando risorse PNRR da altri investimenti per un importo massimo di oltre 819 milioni di euro.

Anche il Fondo unico per l’edilizia scolastica viene incrementato di 10 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2025 e 2026, allo scopo di attutare interventi indifferibili e urgenti soprattutto riferiti ai lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici.

Sempre nell’ottica della massima semplificazione e della velocizzazione dei lavori, la legge introduce maggiore flessibilitĂ  per le varianti in corso d’opera negli appalti giĂ  aggiudicati e per gli interventi PNRR, consentendo, previa autorizzazione, anche l’utilizzo dei ribassi d’asta per adeguare i progetti al principio “Do No Significant Harm” (DNSH)[2].

Competenze informatiche e ITS Academy

Una attenzione non consueta viene dedicata allo sviluppo di competenze informatiche e alla didattica digitale nei processi di insegnamento, apprendimento e valutazione, anche in via sperimentale per la comprensione dei concetti fondamentali dell’informatica.

Su un altro versante, nel segno dell’internazionalizzazione degli ITS Academy, sono previste disposizioni per promuovere l’internazionalizzazione degli ITS Academy, con un aumento delle risorse dedicate a questa forma di istruzione terziaria molto considerata, con buona ragione, dall’attuale compagine di governo. Ad esempio, una norma inconsueta ma molto gradita consente l’esenzione IRPEF per le borse di Studio per gli ITS Academy: qualora erogate da enti pubblici, gli studenti iscritti ai percorsi ITS Academy saranno esenti dall’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Agli ITS Academy è riconosciuta anche la competenza del riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all’estero e, nel contempo, viene considerato valido il loro percorso nei riconoscimenti di competenze per l’estero.

ParitĂ  scolastica

In Materia di ParitĂ  Scolastica la legge introduce norme sull’attivazione delle classi terminali collaterali nelle scuole paritarie. L’art. 5, comma 1, vieta l’attivazione di piĂą di una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi giĂ  funzionante in una scuola paritaria. Tale attivazione è subordinata a una richiesta motivata e all’autorizzazione dell’ufficio scolastico regionale, da presentarsi entro il 31 luglio precedente all’anno scolastico di riferimento. Il decreto introduce queste misure stringenti per contrastare il fenomeno dei cosiddetti “diplomifici”. Infatti sono state introdotte nuove regole per gli esami di idoneitĂ  e obbligo di presidenti esterni per le commissioni d’esame, nei casi di accorpamento di due anni scolastici. La misura ulteriore per il contrasto al “diploma facile” è l’introduzione del protocollo informatico da parte delle scuole paritarie a partire dall’anno scolastico 2025/2026.

Buone notizie sul fronte del welfare studentesco

L’autorizzazione di spesa per il welfare studentesco è incrementata di 1 milione di euro per il 2025 e 3 milioni per gli anni 2026 e 2027. L’art. 6 della legge 79/2025 introduce, infatti, importanti interventi per il sostegno economico agli studenti. Vengono incrementati i fondi destinati alla fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo, a favore degli alunni che adempiono l’obbligo scolastico e posseggono i requisiti previsti.

Per i più grandi, che frequentano l’università, il comma 1-bis, aggiunto dal Senato, rivede i criteri per l’erogazione del contributo per le spese di locazione abitativa degli studenti fuori sede. Sono esentati dai requisiti di merito gli studenti con disabilità mentre non possono accedere al fondo coloro che si siano iscritti più di una volta al primo anno di corso. Il comma 1-ter, peraltro, incrementa di 9,5 milioni di euro per il 2025 il fondo destinato al contributo affitti, garantendo la copertura finanziaria delle nuove misure.

Ulteriori misure della Legge 79/2025 riguardano:

  • la Carta del docente che prevederĂ  nuove possibilitĂ  di spesa;
  • la prevenzione del disagio giovanile con la definizione di percorsi di formazione e informazione per i docenti delle scuole secondarie, finalizzati alla prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti, delle dipendenze comportamentali;
  • il rafforzamento amministrativo con misure per il reclutamento di funzionari del Ministero dell’Istruzione e del Merito su base territoriale e per il rafforzamento della capacitĂ  amministrativa dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (INVALSI);
  • i compensi per le commissioni concorsuali del personale scolastico.

Quelli della Legge 79/2025 costituiscono provvedimenti urgenti e, in alcuni casi, indifferibili per la scuola; sono risposte alle emergenze sicuramente non a tutti gradite ma, con tutta probabilitĂ , necessarie per regolamentare aspetti fondamentali della scuola italiana.


[1]  Legge 5 giugno 2025, n. 79. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026.

[2] Il pilastro centrale di Next Generation EU è il dispositivo RRF che, tra i vari obiettivi, si propone di sostenere interventi che contribuiscano ad attuare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in coerenza con il Green Deal europeo. Il principio Do No Significant Harm (DNSH) prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente. Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.