Benessere organizzativo e Team building

Aspetti cruciali per dirigenti e staff

Questo contributo affronta un tema importante per la prosperità e la serenità delle istituzioni educative: il benessere organizzativo e la forza del team building.

È innegabile che la professione scolastica evochi concetti quali didattica, burocrazia e responsabilità gestionali. Tuttavia, al di là di ogni dettame normativo, ciò che autenticamente determina il successo e l’efficacia nell’ambiente scolastico risiede nella qualità delle relazioni umane. La capacità del dirigente di stabilire connessioni significative con lo staff, le famiglie e gli studenti non è un mero corollario, bensì il fulcro vitale di un ambiente funzionale. In tale contesto, un approccio positivo e l’espressione di un sorriso autentico non rappresentano un dettaglio marginale, ma si configurano come potenti strumenti di leadership, idonei a forgiare un clima propizio e a disinnescare tensioni potenziali.

La scuola, nella sua essenza, si configura come un ecosistema di elevata complessità, all’interno del quale dirigenti, docenti e personale ATA interagiscono quotidianamente. Ignorare la dimensione del benessere in questo sistema equivale a trascurare un fattore strategico di imprescindibile valore. Un ambiente di lavoro improntato alla serenità, alla collaborazione e al reciproco supporto incide in maniera diretta e profonda sulla motivazione intrinseca, sull’efficacia professionale e sulla capacità innovativa di ciascun individuo che vi opera.

Benessere organizzativo e Team building: definizioni

Per procedere nell’analisi, è essenziale definire i concetti chiave di benessere organizzativo e di team building.

Il Benessere organizzativo non si limita all’assenza di malessere o stress, ma si configura come uno stato in cui ogni individuo nell’organizzazione può esprimere al meglio il proprio potenziale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il benessere come uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità”. Trasposto in ambito lavorativo, il benessere organizzativo si riferisce a quell’insieme di fattori che consentono all’ambiente di lavoro di essere salubre, sicuro, inclusivo e stimolante. Include la qualità delle relazioni, la chiarezza dei ruoli, la possibilità di crescita professionale, il riconoscimento, un carico di lavoro gestibile e la percezione di equità. In sintesi, è la condizione in cui il personale si sente valorizzato, supportato e motivato, contribuendo positivamente non solo al proprio benessere, ma anche alla produttività e all’efficacia complessiva dell’istituzione.

Il Team building, letteralmente “costruzione di una squadra”, è un insieme di attività, strategie e processi strutturati e intenzionali, volti a migliorare le relazioni interpersonali, la comunicazione, la collaborazione e la coesione all’interno di un gruppo di lavoro, con l’obiettivo di accrescerne l’efficacia e la produttività. Non si tratta di semplici momenti caratterizzati da informalità o di intrattenimento fine a sé stesso, ma di interventi mirati, spesso facilitati da esperti, che attraverso esperienze condivise e sfide comuni, permettono ai membri del team di conoscersi meglio, sviluppare fiducia reciproca, superare le barriere individuali e lavorare in sinergia per il raggiungimento di obiettivi condivisi. È un investimento strategico che trasforma un insieme di individui in una squadra coesa e performante.

Fondamenti teorici del benessere e della coesione di gruppo

Il concetto di benessere organizzativo e l’efficacia del team building poggiano su solide basi teoriche provenienti dalla psicologia del lavoro, dalla sociologia delle organizzazioni e dalle scienze della comunicazione.

  • Le teorie della motivazione umana: autori come Frederick Herzberg con la teoria dei due fattori[1] insegnano che la soddisfazione lavorativa e il benessere dipendono non solo da fattori “igienici” (le condizioni fisiche, ma anche le remunerazioni), ma soprattutto da fattori “motivanti” come il riconoscimento, la responsabilità e l’opportunità di crescita. Il team building, in tal senso, agisce sul senso di appartenenza e sull’opportunità di esprimere le proprie competenze, generando valore e motivazione intrinseca.
  • L’identità sociale e l’efficacia collettiva: le teorie di Henri Tajfel e John Turner sull’identità sociale mostrano come gli individui traggano parte significativa della propria autostima dall’appartenenza a gruppi sociali. Un team scolastico coeso rafforza questo senso di appartenenza, creando un’identità collettiva positiva. Parallelamente, il concetto di efficacia collettiva, esplorato da Albert Bandura, sottolinea come la convinzione condivisa di un gruppo di poter raggiungere un obiettivo sia un potente motore per il successo. Attività di team building, che richiedono cooperazione e fiducia, aumentano questa percezione di efficacia congiunta, essenziale per affrontare le sfide quotidiane della scuola.
  • La leadership per il benessere: stili di leadership come quello trasformazionale (Burns) e servente (Greenleaf) sono cruciali. Il primo ispira i collaboratori motivandoli a lavorare per il bene comune; il secondo pone al centro il benessere e la crescita dei membri del team. Entrambi creano un clima di fiducia e empowerment, facilitando la collaborazione e l’impegno, elementi cardine per un team building autentico e duraturo.

Dalla “Scuola Pachiderma” alla “Scuola Gazzella”

Il team building, inteso come un processo strutturato e continuativo, non è un semplice modello, ma una leva strategica per trasformare quella che Marco Orsi definirebbe una “scuola pachiderma” in una “scuola gazzella”.

La scuola pachiderma è un’organizzazione lenta, pesante, burocratica, spesso chiusa su sé stessa e resistente al cambiamento. È caratterizzata da settorialismi tra dipartimenti, scarsa comunicazione tra i diversi ruoli, individualismo e una certa apatia. Le gerarchie sono rigide, le decisioni lente, e l’innovazione fatica a emergere. In un ambiente così, il benessere del personale è spesso trascurato, portando a demotivazione, stress e burnout.

Al contrario, la scuola gazzella è agile, dinamica, reattiva e innovativa. È un ambiente dove la comunicazione è fluida, la collaborazione è la norma, e ogni componente si sente parte attiva di un organismo vibrante. C’è un forte senso di appartenenza, una capacità di problem-solving collettivo e una propensione all’adattamento e al miglioramento continuo.

Il team building agisce come catalizzatore di questa trasformazione, perché permette di:

  • ottimizzare la comunicazione interfunzionale, abbattere, cioè, le barriere gerarchiche e disciplinari, favorendo un flusso comunicativo più aperto, trasparente e orizzontale tra tutti i membri della comunità scolastica;
  • costruire fiducia e relazioni solide, poichéattraverso esperienze condivise di interdipendenza, si cementano i legami, si supera la diffidenza e si sviluppa un senso di supporto reciproco, fondamentale per un ambiente di lavoro sereno;
  • rafforzare la coesione e il senso di appartenenza. Si tratta di passare da un semplice insieme di individui ad un “noi”, dove ogni componente si sente valorizzato e diventa parte integrante di un progetto comune;
  • sviluppare competenze di problem solving e decision making collettivo. Stimolare, cioè, la creatività e la capacità di trovare soluzioni innovative ai problemi didattici e organizzativi, attraverso un approccio partecipativo;
  • prevenire e gestire i conflitti. Trasformare le divergenze in opportunità di crescita, imparando a gestire le tensioni in modo costruttivo;
  • ridurre lo stress e il burnout, perché un clima organizzativo positivo e coeso agisce come fattore protettivo e tende a migliorare il benessere psicologico e professionale del personale.

Per i dirigenti scolastici, il team building si traduce in una leadership più efficace e inclusiva; per lo staff, è un’opportunità di sentirsi parte attiva e valorizzata dell’organizzazione.

Esempi di attività di Team building per la scuola

Le attività di team building possono essere molteplici e adattarsi alle diverse esigenze e contesti. Proponiamo alcuni esempi, suddivisi per tipologia, implementabili nel contesto scolastico.

Attività Rompi-ghiaccio e di Conoscenza Reciproca

  • “Due Verità e una Bugia”. Ogni partecipante condivide tre affermazioni su di sé, di cui due vere e una falsa. Gli altri devono indovinare la bugia. Stimola la conoscenza in modo leggero e divertente.
  • “La Ragnatela Umana”. I partecipanti si passano un gomitolo di lana, creando una “ragnatela”, e ognuno, mentre lo passa, dice qualcosa su di sé o una qualità che apprezza nel collega a cui lo consegna. Evidenzia l’interconnessione del gruppo.

Attività di comunicazione e collaborazione

  • “Costruire la Torre”. A piccoli gruppi viene dato del materiale (es. spaghetti e marshmallow, fogli di giornale e nastro adesivo) e un tempo limitato per costruire la torre più alta e stabile. Richiede pianificazione, comunicazione e distribuzione dei compiti.
  • “Blindfolded Obstacle Course”. Un membro del team viene bendato e deve attraversare un percorso a ostacoli, guidato solo dalle istruzioni verbali dei suoi compagni. Lavora sulla fiducia, l’ascolto attivo e la chiarezza delle istruzioni.
  • “Il Disegno Cieco”. A coppie, uno descrive una figura complessa (senza mostrarla) e l’altro deve disegnarla seguendo solo le indicazioni verbali. Si concentra sulla precisione della comunicazione e l’interpretazione.

Attività di Problem Solving e Creatività

  • “Escape Room Tematica”. È possibile organizzarne una versione adattata alle tematiche scolastiche o generali, dove i team devono risolvere enigmi e indovinelli per “fuggire” o raggiungere un obiettivo. Richiede logica, pensiero laterale e cooperazione sotto pressione.
  • “Sfida di Costruzione Creativa”. Con materiali di riciclo o LEGO, i team devono costruire un oggetto che rappresenti un valore scolastico, la visione della scuola o la soluzione a un problema ipotetico. Stimola la creatività e la condivisione di idee.
  • “Il Caso Studio Impossibile”. Presentare un problema complesso e apparentemente irrisolvibile (anche didattico-organizzativo) e chiedere ai gruppi di trovare soluzioni creative e innovative.

Attività Outdoor e Esperienziali:

  • “Orienteering di Squadra”. Utilizzare una mappa e una bussola per trovare punti specifici all’interno del contesto scolastico o di un’area verde vicina. Sviluppa il lavoro di squadra, la leadership distribuita e l’orientamento.
  • “Costruire una Zattera”. Se l’ambiente lo permette, costruire una piccola zattera con materiali forniti e testarne la galleggiabilità. Richiede ingegneria, collaborazione fisica e problem solving.

La scelta delle attività dovrebbe essere appropriata al gruppo, coinvolgente ma con un obiettivo chiaro, e offrire spunti per una riflessione successiva sulle dinamiche di gruppo e le competenze messe in gioco.

Un piano strategico concreto per la scuola

Le istituzioni scolastiche percepiscono spesso una difficoltà intrinseca nell’implementare iniziative che vadano oltre la didattica e l’amministrazione quotidiana. Obiezioni comuni riguardano il tempo, le risorse, la burocrazia e la resistenza al cambiamento. Per superare queste legittime preoccupazioni, il piano qui proposto è estremamente concreto e scalabile, progettato per essere realistico e integrabile nella vita scolastica, evitando di aggiungere oneri insostenibili.

Un piano strategico per il Benessere organizzativo e il Team building

FaseAzionitempiore
Fase 1: Analisi e PianificazioneAzione 1.1 – Assessment del Clima Organizzativo (Focus sulla raccolta dati rapida).
Strumento: somministrazione di un questionario online anonimo e breve (massimo 10-15 minuti di compilazione) a tutto il personale (docenti, ATA, dirigente) tramite Google Forms o strumento analogo. L’obiettivo è rilevare percezioni su comunicazione, collaborazione, carichi di lavoro e clima generale.
Tempistiche: 1 settimana per la somministrazione, 1 settimana per l’analisi dei dati semplici (percentuali, medie). Output tangibile: un report sintetico (massimo 2 pagine) con i risultati chiave e l’identificazione di 1-2 obiettivi prioritari di team building (es. “migliorare la comunicazione tra ordini di scuola”, “aumentare il senso di coesione del personale ATA”).

Azione 1.2 – Costituzione del Gruppo di Lavoro (Poche Figure Chiave)
Strumento: nomina formale di un piccolo comitato misto (es. DS, un docente per grado/dipartimento, un rappresentante ATA), massimo 5-7 persone, con delega chiara per la progettazione e il monitoraggio.
Tempistiche: 1 riunione iniziale (2 ore) per la condivisione dei dati e la definizione del cronoprogramma di massima.  
settembre – ottobre20 ore complessive del Gruppo di Lavoro
Fase 2: Avvio e Consolidamento delle RelazioniAzione 2.1 – “Warm-Up” del Team (Evento inaugurale leggero)
Strumento: un incontro plenario informale di 2-3 ore, preferibilmente in orario di non-lezione o un “aperitivo di benvenuto” a scuola.
Attività Concrete: brevi dinamiche “rompi-ghiaccio” (es. “L’isola che non c’è” dove ognuno esprime un desiderio per la scuola), una Visioning Session guidata dal Dirigente Scolastico con presentazione degli obiettivi strategici emersi e focalizzazione sul “perché” dell’iniziativa.
Partner Esterno (Opzionale, se budget lo permette): un facilitatore esterno per un workshop esperienziale di 1 ora (es. basato sulla fiducia o sulla comunicazione non verbale) per conferire professionalità.

Azione 2.2 –Pillole di Team Building” nelle Riunioni Ordinarie (Integrazione, non Aggiunta)
Strumento: il Dirigente o il coordinatore inserisce brevi attività interattive (5-10 minuti) all’inizio o alla fine di Collegi Docenti, Consigli di Dipartimento o riunioni ATA.
Esempi Concreti: “Il giro delle buone notizie” (ognuno condivide un piccolo successo), “L’oggetto parlante” (passare un oggetto per prendere la parola), “Due parole sul clima” (chiedere a tutti di descrivere il clima del giorno con 2 aggettivi).

Azione 2.3 – “Angolo del Benessere” (Risorse, Passiva e Facile):
Strumento: creazione di uno spazio fisico (una bacheca, una piccola libreria) o virtuale (una cartella condivisa su drive) dove il personale può trovare risorse per il benessere (libri, articoli, contatti utili per counseling) e lasciare idee o feedback anonimi. Richiede minima manutenzione.
novembre – febbraioMax 10-15 ore/mese di attività per il personale
Fase 3: Innovazione e ApprofondimentoAzione 3.1 – Progetti Interfunzionali (Volontariato e Obiettivi Chiarissimi)
Strumento: promozione della creazione di gruppi di lavoro temporanei e volontari, composti da personale di diversi settori (docenti di diverse discipline, ATA). Ogni gruppo lavora su un progetto specifico e misurabile (es. organizzazione di un evento di beneficenza scolastico, riqualificazione di uno spazio comune, ideazione di un nuovo format didattico per una settimana a tema).
Output Tangibile: Realizzazione concreta del progetto entro fine anno scolastico.

Azione 3.2 – “Giornata/Mezza Giornata di Team Building Fuori Sede” (Opportunità di Crescita)
Strumento: un evento più strutturato (mezza giornata o giornata intera), non obbligatorio, con attività che richiedano elevata collaborazione.
Esempi Concreti: una mattinata di giochi cooperativi in una palestra locale, un laboratorio creativo di gruppo (es. pittura murale per la scuola, creazione di un video promozionale), un’Escape Room adattata alla scuola.
marzo – maggioAttività mirate e a scelta 1-2 ore di riunione al mese per i gruppi.    
Fase 4: Valutazione, Riconoscimento e Pianificazione FuturaAzione 4.1: Monitoraggio e Valutazione dell’Impatto (Misurazione del Progresso)
Strumento: ripetizione del questionario sul clima organizzativo (Fase 1) per misurare i cambiamenti. Analisi comparativa dei risultati.
Output Tangibile: presentazione dei dati al personale (anche solo attraverso un’infografica sintetica) durante la riunione di fine anno.

Azione 4.2: Riconoscimento e Celebrazione (Valorizzazione dell’Impegno)
Strumento: Organizzazione di un evento conviviale di fine anno (anche un semplice rinfresco) per celebrare i successi e riconoscere l’impegno di tutti.
Azione Concreta: Breve presentazione dei risultati e dei progressi fatti nel campo del benessere organizzativo. Riconoscimento dei team che hanno realizzato progetti interfunzionali.
giugnoRitorno sull’Investimento

La Scuola di oggi e di domani: il Modello RENA

Per affrontare le sfide della scuola contemporanea e proiettarsi verso il futuro, il team building si allinea perfettamente con principi innovativi come quelli proposti dal modello RENA (Responsabilità, Empowerment, Non-gerarchia, Autonomia), sempre più rilevante nel dibattito educativo.

  • Responsabilità: ogni membro del team scolastico (dirigenti, docenti, ATA) è chiamato a sentirsi parte attiva e responsabile dei processi e dei risultati, non solo della propria “casella”. Il team building favorisce questa cultura della responsabilità condivisa.
  • Empowerment: dare potere e autonomia decisionale alle persone, dotandole degli strumenti e della fiducia per agire. Un team building efficace costruisce l’empowerment individuale e collettivo, permettendo a ciascuno di esprimere al meglio le proprie competenze.
  • Non-gerarchia: promuovere una struttura più orizzontale, dove la comunicazione fluisce liberamente e le idee sono valorizzate indipendentemente dal ruolo. Questo è il cuore della trasformazione da “pachiderma” a “gazzella”, e il team building è lo strumento principe per superare le barriere.
  • Autonomia: consentire ai team e ai singoli di avere un maggiore controllo sul proprio lavoro, incoraggiando l’iniziativa e la capacità di auto-organizzazione. Il team building, attraverso attività che richiedono cooperazione autonoma, rafforza questa capacità.

Il modello RENA non è una mera teoria, ma un approccio pratico che mira a creare una scuola dinamica, proattiva e capace di innovare. L’applicazione dei principi del team building diventa quindi fondamentale per costruire una comunità scolastica che incarni la Responsabilità, promuova l’Empowerment, superi le rigidità gerarchiche e valorizzi l’Autonomia, preparandosi così ad affrontare le sfide educative di oggi e di domani con agilità e resilienza.

Conclusioni: la scuola come comunità vibrante

Investire nel benessere organizzativo attraverso un team building mirato non è un costo, ma un investimento strategico che produce risultati significativi: una maggiore motivazione, una migliore performance didattica, una riduzione dello stress e, in ultima analisi, una scuola più efficace, innovativa e serena per tutti.

Una scuola dove dirigenti e staff lavorano in armonia, supportandosi reciprocamente, è una scuola che non solo educa, ma che ispira. È una comunità vibrante, capace di affrontare le sfide con resilienza e di creare un ambiente di apprendimento positivo per gli studenti. La forza del team building è proprio questa: trasformare un insieme di individui in un’orchestra coesa, dove ogni strumento, piccolo o grande, contribuisce all’armonia complessiva.

Come disse una volta Henry Ford: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo.”

Questo è il futuro che si può e si deve costruire per la scuola, una scuola che non solo educa, ma che prospera come una vera comunità.


[1] La Teoria dei Due Fattori di Frederick Herzberg è nota anche come teoria della “Motivazione-Igiene”, è una delle teorie più influenti sulla soddisfazione e motivazione lavorativa. Sviluppata negli anni ’50, propone che la soddisfazione e l’insoddisfazione sul lavoro non siano gli opposti di un singolo continuum, ma dipendano da due set di fattori distinti e indipendenti.