Al via la seconda annualità della formazione continua incentivata

Verso il riconoscimento del middle management?

La Nota Ministeriale n. 4540 del 6 agosto 2025, che definisce i percorsi di formazione volontaria incentivata per l’anno scolastico 2024/2025, rappresenta, per la scuola, un elemento cruciale nell’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in particolare della riforma 2.2 della Missione 4, Componente 1, del (PNRR). La nota non si limita ad un semplice promemoria, ma ridefinisce l’atto programmatico delineando l’evoluzione del sistema di formazione e aggiornamento permanente, noto come “formazione continua incentivata”. L’obiettivo principale è elevare le competenze del corpo docente italiano, in particolare di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità e coordinamento all’interno delle istituzioni scolastiche.

A chi è rivolta

L’articolo 16-ter, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59[1], introduce un modello triennale di formazione, diversificato per annualità, che mira a costruire un percorso di crescita professionale strutturato e coerente. L’iniziativa si rivolge ai docenti di ruolo che, per la loro posizione strategica (tutor, orientatori, collaboratori del dirigente scolastico, responsabili di plesso e di progetto), fungono da motore di innovazione e organizzazione didattica. La scelta di selezionare questa fascia di docenti è strategica: si tratta di figure chiave che possono agire da moltiplicatori di buone pratiche e facilitare l’integrazione delle novità pedagogiche e didattiche a livello di singola istituzione. Il PNRR, in questo senso, non si limita a erogare fondi, ma traccia un percorso di trasformazione che parte dalla formazione del personale per arrivare a un miglioramento complessivo dell’offerta educativa, rendendo la scuola un’organizzazione più efficiente e reattiva alle esigenze del territorio e della società.

Struttura e modalità dei percorsi formativi

La nota ministeriale chiarisce che per l’a.s. 2024/2025 vengono avviati due percorsi formativi paralleli. Il primo riguarda la seconda annualità del primo ciclo triennale, dedicato ai docenti che hanno già completato con successo la prima annualità. Questo percorso intende rinsaldare e approfondire le competenze già acquisite, consolidando la professionalità di chi ha già intrapreso questo cammino. Contestualmente si dà anche il via alla prima annualità del secondo ciclo triennale, destinata a una nuova platea di docenti di ruolo che ricoprono funzioni di supporto e coordinamento, ma che non hanno partecipato o concluso il ciclo precedente. Questa duplice attivazione testimonia un approccio a regime, con cicli formativi che si sovrappongono, garantendo una continuità e una vasta copertura a livello nazionale, a dimostrazione di una visione a lungo termine e di un impegno costante nella formazione del personale.

Entrambi i percorsi hanno una durata complessiva di 30 ore per ogni annualità e sono erogati attraverso la piattaforma “Scuola Futura” in modalità completamente online e asincrona. Questa scelta non è casuale: l’accesso ai contenuti formativi in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo consente ai docenti di conciliare la formazione con gli impegni professionali e personali. La flessibilità è un punto di forza: nel riconoscere la complessità della vita lavorativa dei docenti si cerca di superare le barriere logistiche che spesso ostacolano la partecipazione ai corsi in presenza. La piattaforma “Scuola Futura” si consolida, quindi, come lo strumento centrale per l’implementazione delle riforme educative del PNRR, fungendo da hub per la crescita professionale, la documentazione delle competenze acquisite e la creazione di una comunità di pratica tra i docenti.

Requisiti, iscrizioni e remunerazione dei docenti

La partecipazione a questi percorsi è su base volontaria, un elemento che sottolinea l’importanza della motivazione individuale nel processo di aggiornamento professionale. Tuttavia, la volontarietà non esclude una serie di requisiti e procedure chiare. Per accedere alla seconda annualità del primo ciclo, è necessario aver conseguito l’attestato della prima annualità, dimostrando un percorso di crescita coerente e verificabile. Le iscrizioni per questo percorso, identificato con l’ID 394058, avranno luogo dal 12 agosto al 30 novembre 2025.

Per la prima annualità del secondo ciclo (ID 404979), i docenti interessati devono ricoprire ruoli di supporto e coordinamento, come tutor e orientatori, e non aver partecipato al ciclo precedente. Le iscrizioni per questo percorso sono più stringenti e si svolgeranno in un periodo più breve, dal 12 al 29 agosto 2025. Le procedure di iscrizione, descritte dettagliatamente nella nota, prevedono l’utilizzo dei servizi di autenticazione SPID, CIE o Eidas e una dichiarazione di responsabilità sui requisiti posseduti, seguita da una verifica amministrativa che conferma l’iscrizione.

Un aspetto cruciale, che può contribuire a rafforzare la motivazione, è l’incentivo previsto per la partecipazione. La nota ministeriale chiarisce che le istituzioni scolastiche possono prevedere emolumenti a carico del Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF), secondo quanto stabilito dalla contrattazione d’istituto. In alternativa, ai docenti è riconosciuta la fruizione dei cinque giorni di esonero dal servizio per la partecipazione a iniziative di formazione, come previsto dall’art. 36, comma 8, del CCNL 2019/2021. Questo sistema di remunerazione non solo premia l’impegno dei docenti, ma offre alle scuole la flessibilità di adattare gli incentivi alle proprie specifiche esigenze contrattuali. L’incentivazione è un elemento chiave che trasforma un obbligo morale in un’opportunità concreta, valorizzando il tempo e lo sforzo investito dai docenti nella loro formazione e creando un circolo virtuoso di apprendimento e riconoscimento.

Verso una leadership diffusa e sostenibile

La nota ministeriale sui percorsi di formazione incentivata si inserisce in un quadro ambizioso di modernizzazione della scuola italiana. L’approccio strutturato su cicli triennali e la focalizzazione su figure chiave del corpo docente sono segnali di una visione strategica che mira a creare una rete di professionisti della scuola capaci di guidare il cambiamento dall’interno. L’aspetto più significativo di questa iniziativa risiede nel suo potenziale di favorire l’emergere di una leadership diffusa all’interno delle istituzioni scolastiche.

La gestione di una scuola è un’impresa difficile e di crescente complessità, che va ben oltre la pura attività didattica. Le sfide legate all’autonomia scolastica, all’inclusione, alla digitalizzazione e al PNRR stesso richiedono competenze specifiche e una leadership che non può più essere concentrata unicamente nella figura del dirigente scolastico. È indispensabile delegare, coordinare e affidarsi a un team di docenti preparati a svolgere funzioni di supporto e coordinamento, figure che non sono semplicemente degli esecutori, ma dei veri e propri facilitatori di processo e di innovazione in grado di portare a buon fine progetti e di relazionarsi con un’ampia varietà di stakeholder.

Questi percorsi di formazione, pur essendo su base volontaria, rappresentano un primo, importantissimo passo verso il riconoscimento formale di queste figure intermedie. Mettendo a disposizione una formazione specifica, l’amministrazione riconosce implicitamente che il loro ruolo è strategico e che le loro competenze specialistiche vanno al di là della didattica in classe. La speranza è che questo percorso porti, in futuro, a un riconoscimento di tali figure, oltre che economico, anche giuridico. La leadership diffusa non è un’opzione, ma una necessità per affrontare la complessità della scuola attuale in modo sostenibile. Si tratta di valorizzare e dare stabilità a chi, ogni giorno, contribuisce a farla funzionare. Questa formazione, quindi, non è solo una semplice attività di aggiornamento, ma un’investitura di ruolo e un segnale forte verso una scuola più efficiente, organizzata e pronta a raccogliere le sfide del futuro.


[1] La modifica all’articolo 16-ter, comma 1, del D.lgs. n. 59/2017 è stata apportata dall’articolo 44 del Decreto-Legge 30 aprile 2022, n. 36, convertito, con modificazioni, dalla Legge 29 giugno 2022, n. 79. Questo articolo ha introdotto una serie di riforme che riguardano il sistema di formazione iniziale e continua degli insegnanti, compresa l’istituzione della Scuola di Alta Formazione dell’Istruzione e il sistema di formazione continua incentivata.