La ripresa delle attività didattiche e amministrative è regolarmente scandita dalla ricomparsa di problematiche strutturali. Il personale scolastico, docente e non docente, le rimette al centro del dibattito con rinnovata attenzione, pur mantenendo la consapevolezza delle persistenti criticità che ne hanno impedito finora la risoluzione. Nel caso del fondo di previdenza “Esperoâ€, ci si concentra sul dilemma “aderire o non aderireâ€, soprattutto a seguito dell’introduzione del meccanismo del “silenzio-assenso” (o adesione tacita).
Per avere un quadro chiaro in cui compiere una scelta consapevole e rispondente alle proprie necessità è importante andare ad approfondire l’argomento, partendo con ordine.
Che cos’è Espero?
È il fondo di previdenza complementare dedicato al personale della scuola. Istituito nel 2003 e diventato operativo nel 2004, nasce da un accordo tra le parti sociali, dunque ARAN e le organizzazioni sindacali del comparto istruzione. È un fondo pensione negoziale, cioè senza scopo di lucro, che si pone l’obiettivo di integrare la futura pensione pubblica dei lavoratori del settore. È vigilato dalla COVIP (Commisione di Vigilanza sui fondi pensione) ed è regolato dal decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252.
L’esigenza di andare ad implementare quanto maturato a seguito di una vita lavorativa poggia le basi su due aspetti strettamente connessi tra di loro: l’aumento della durata della vita, che apre le porte ad un periodo di permanenza più ampio nella cosiddetta fase di senilità , la crescente denatalità che non riesce a fare da contraltare. Premunirsi di una pensione complementare consente quindi di ammortizzare l’inevitabile gap tra l’ultimo stipendio percepito e la prima rata pensionistica erogata, dal momento che, stando alle stime della Ragioneria Generale dello Stato, nei prossimi 10 anni la pensione di base corrisponderà a circa il 55% dell’ultimo stipendio. Attraverso l’adesione al Fondo, gli iscritti possono costruire un “tesoretto†previdenziale cucito su misura in base alle proprie necessità e al proprio stile con cui poi poter affrontare in maniera più serena le tappe della vita al momento dell’uscita dal circuito lavorativo.
Chi può aderire
Aderire ad un fondo pensione, dunque, consiste nell’accantonare una parte dei propri risparmi per accumulare un montante, cioè una somma finale che sarà costituita dal capitale e dagli interessi generati da questo, utile ad integrare la pensione che verrà erogata dal sistema pubblico.
Coloro che possono scegliere di aderire al Fondo Espero sono tutti i lavoratori del comparto scuola: docenti, assistenti amministrativi e tecnici, collaboratori scolastici, direttori amministrativi e dirigenti scolastici. L’adesione è aperta sia ai lavoratori a tempo indeterminato che ai lavoratori a tempo determinato che abbiano un contratto di almeno tre mesi. Possono iscriversi anche i dipendenti del comparto AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale). Si stima che ad oggi siano circa 100.000 i lavoratori dell’universo scuola che hanno scelto Fondo Espero rendendolo uno dei fondi pensione negoziali con più lavoratori iscritti d’Italia.
Ma come può un fondo rispecchiare le esigenze di lavoratori così eterogenei? Come accennato in precedenza, il fondo prevede possibilità personalizzate adeguate alle esigenze di ciascuno. Una volta maturata la decisione di costruire la propria previdenza complementare, sarà necessario ragionare su alcuni aspetti che andranno poi ad influenzare la tipologia di investimento da scegliere tra le possibilità che il Fondo mette a disposizione: caratteristiche personali, che si valutano tenendo conto del proprio reddito e della capacità di risparmio; orizzonte temporale, ovvero quanto tempo manca al pensionamento; propensione al rischio. Quest’ultima variabile non è la meno importante dal momento che riguarda quanta aspettativa si ha rispetto al rendimento. Compiuta questa riflessione onesta con sé stessi, si può procedere con l’adesione e la scelta tra i quattro tipi di investimento che il Fondo mette a disposizione: Garanzia, Crescita, Dinamico, Life cycle.
Modalità di adesione
Le modalità di adesione sono sostanzialmente di due tipi, volontaria o attraverso il silenzio- assenso.
Adesione volontaria
Avviene tramite NOIPA a cui i lavoratori accedono con SPID o CIE. Una volta entrati nella propria area riservata, si seleziona la voce Gestione previdenziale e si seguono le istruzioni.
Si tratta, come accennato, di un fondo a capitalizzazione individuale: ogni iscritto ha un proprio conto in cui confluiscono i contributi volontari, il contributo versato dallo Stato pari all’ 1% dello stipendio, il TFR dal momento dell’adesione e i rendimenti derivanti dalla gestione finanziaria del fondo. Sempre attraverso il portale NOIPAsi effettua la scelta relativa a quanto versare come contributo volontario, tenendo conto che il contributo minimo equivale all’ 1% del proprio stipendio lordo e che la cifra stabilita nel corso degli anni potrà essere modificata, ad esempio a seguito di uno scatto stipendiale o di cambiamenti della propria situazione personale.
Adesione silenzio assenso
Per quanto riguarda invece l’adesione tramite il silenzio-assenso, è doveroso effettuare alcune specifiche, dal momento che si rivolge ad una platea circoscritta di lavoratori e segue un iter strutturato. Essa riguarda infatti soltanto i lavoratori immessi in ruolo dopo il 1° gennaio 2019. Il dirigente scolastico è tenuto ad inviare un’informativa al personale interessato e da quel momento i lavoratori hanno nove mesi di tempo per dichiarare la propria volontà di non aderire al fondo. Tale dichiarazione può essere effettuata tramite la funzione dedicata nel portale POLIS. Qualora i lavoratori non effettuassero alcuna comunicazione entro i nove mesi, verranno automaticamente iscritti al fondo con un contributo volontario pari all’1% dello stipendio, dunque il versamento minimo, unitamente all’1% a carico dello Stato e al TFR. Dopo l’iscrizione automatica, è previsto un ulteriore periodo di 30 giorni per esercitare il diritto di recesso, da effettuare tramite l’area personale del Fondo Espero con accesso SPID e invio della documentazione di revoca. Al di là delle opinioni personali, di certo alla modalità di adesione tramite silenzio-assenso va riconosciuta la capacità di aver acceso un riflettore sull’argomento previdenziale in duplice senso: da un lato sensibilizzando l’opinione pubblica rispetto ad una tematica importante come questa e dall’altro facilitando tutti coloro che, per i più svariati motivi, procrastinano o addirittura evitano di pensare al momento di uscita dal circuito lavorativo.
Diversi lavoratori, diversi tipi di investimento
Il Fondo Espero è in grado di intercettare le diverse tipologie di lavoratori attraverso differenti possibilità di investimento adatti alle caratteristiche in cui ognuno si riconosce di capacità di risparmio personale, orizzonte temporale e di propensione al rischio. Effettuata questa analisi personale che avviene in via preliminare attraverso un questionario di individuazione del profilo del nuovo aderente, si sceglie ciò che si preferisce tra i quattro investimenti proposti:
- Garanzia: rischio basso, garantisce il capitale versato ma produce rendimenti bassi. Adeguato a chi è alla soglia della pensione.
- Crescita: medio rischio, investe in azioni e obbligazioni, adatto a chi ha ancora diversi anni di lavoro prima della pensione.
- Dinamico: alto rischio, investe principalmente in azioni ed è pensato per chi ha molti anni prima della pensione.
- Lifecycle: modulazione automatica in base all’età e alla distanza dalla pensione. Ti accompagna nel corso dell’adesione adeguando automaticamente il comparto in base agli anni che mancano al pensionamento. I contributi vengono investiti in modo differenziato tra TFR e versamenti volontari, cambiando comparto nel tempo.
Nell’arco della propria vita lavorativa è possibile cambiare tipologia di investimento, proprio per far sì che questo sia aderente alle diverse fasi di vita. A sintesi di questo excursus preme sottolineare che la scelta che più di tutte va privilegiata è sempre quella della consapevolezza, in modo da poter intraprendere piste che rispecchino la personalità di ciascun lavoratore.
Oltre la previdenza complementare
A questo punto appare chiaro quale importanza rivesta la previdenza complementare e perché. Ma esistono altri vantaggi legati all’adesione al Fondo Espero? Effettivamente sì, di cui usufruire anche nel corso della vita lavorativa. Infatti, dopo 8 anni di versamenti, il lavoratore iscritto al fondo può chiedere un’anticipazione delle somme versate per comprovate motivazioni, tra cui: acquisto o ristrutturazione prima casa per sé o per i figli, spese sostenute durante la fruizione dei congedi per la formazione continua, spese sanitarie per cure o terapie specifiche. Il Fondo offre anche vantaggi fiscali: in primo luogo, è possibile effettuare dei versamenti volontari fino a 5.164,57 che abbassano il reddito imponibile; in secondo luogo, le prestazioni prima e dopo il pensionamento beneficiano della tassazione agevolata. E poi c’è anche il contributo dell’1 % da parte dello Stato, cioè di un versamento a cui si ha diritto solo con l’iscrizione al Fondo. Senza contare poi la possibilità di poter gestire le pratiche grazie ad un click e senza bisogno di intermediari, nonché i costi estremamente contenuti rispetto ad altri prodotti finanziari, dal momento che stiamo parlando di un fondo negoziale, dunque senza scopo di lucro.
Appuntamento elettorale per gli iscritti al Fondo
Aderire ad Espero significa diventarne socio e partecipare alla vita del Fondo, il quale è amministrato e controllato dai rappresentanti eletti dagli associati e dai componenti designati con Decreto della Presidenza del Consiglio. Tutti gli organi del Fondo sono a composizione paritetica e i componenti restano in carica tre anni e possono essere eletti per non più di tre mandati consecutivi. Il 27, 28 e 29 ottobre prossimo si terranno le votazioni per rinnovare l’Assemblea dei delegati, l’organo di rappresentanza elettiva degli aderenti al fondo composta per metà dai membri eletti dai lavoratori associati e per metà da membri designati dall’amministrazione. Tra i compiti dell’Assemblea dei delegati ci sono l’elezione dei componenti del Consiglio di amministrazione e del collegio dei sindaci, l’approvazione del bilancio del Fondo, la modifica dello statuto su proposta del Consiglio di Amministrazione.
Appare evidente, quindi, che una volta scelto di aderire al Fondo, questo riguardi direttamente i lavoratori del comparto scuola e il loro futuro. Appare opportuno ricordare che l’appuntamento elettorale, come ogni momento di partecipazione attiva, sia molto importante perché attraverso l’Assemblea dei delegati che gli iscritti eleggeranno con il proprio voto dipenderanno gli indirizzi gestionali ed organizzativi del Fondo stesso. Sono chiamati a votare tutti coloro iscritti nel libro dei soci del Fondo alla data del 27 settembre 2025 e si potrà votare attraverso l’area riservata del sito del fondo, seguendo le istruzioni.