Uno sguardo alle nuove Indicazioni 2025

Già nelle Indicazioni 2012, la matematica era descritta come uno strumento per affrontare e porsi problemi significativi, per esplorare relazioni e strutture. L’approccio era orientato a superare la mera memorizzazione e a promuovere il pensiero critico e il problem-solving. Il laboratorio matematico era considerato come luogo di costruzione della conoscenza, dove gli studenti formulano ipotesi, discutono e arrivano a conclusioni

Tre atti di un copione già scritto

Le nuove Indicazioni 2025 non hanno incontrato un consenso diffuso; hanno generato una mobilitazione responsabile, fatta di critiche motivate, proposte articolate e richieste di confronto. Ma il Ministero ha scelto di non rispondere, limitandosi a silenzio e propaganda. Questo articolo ricostruisce un copione già scritto: quello della partecipazione negata. E mentre il Ministero tace, c’è chi continua a scrivere, anche

Un primo sguardo

Ci sono alcuni miglioramenti (non da poco) in un impianto che resta fortemente centralistico e ideologico. La povera Geografia è sottomessa alla Storia… Non solo limature Sono passati pochissimi giorni dalla pubblicazione della seconda bozza delle Indicazioni nazionali e quindi quello che si può fare è abbozzare un primo sguardo al nuovo testo a partire da un confronto sintetico dei

Cosa emerge dalle Indicazioni 2025?

La collaborazione tra scuola e famiglia è fondamentale per promuovere un’alleanza educativa autentica se vogliamo garantire un futuro ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Condividere le scelte è un elemento cruciale per favorire il successo, sia sul versante degli apprendimenti sia sulla loro formazione globale. Ma quali ragioni possono facilitare oppure ostacolare un dialogo costruttivo tra queste due agenzie

La storia come dimensione esistenziale

È in atto ormai da qualche mese un dibattito dai toni piuttosto accesi sulla proposta della commissione istituita dal ministro Valditara e coordinata dalla professoressa Perla, sulle nuove Indicazioni 2025, che riguarda la scuola di base. Non intendiamo entrare nel merito su ciò che viene proposto nella bozza, pur avendo la convinzione, come sostengono in molti e, in particolare, Italo

Le Indicazioni 2025: tra scrittura e oralità

Le nuove Indicazioni 2025 propongono una visione della lingua diversa rispetto a quella presentata nel 2012. Se nelle Indicazioni precedenti si parlava di lingua come strumento per comprendere la realtà, per comunicare e per partecipare alla vita culturale e sociale, oggi il documento sembra porre attenzione soprattutto a una lingua su cui esercitare il controllo più che da usare per

Una storia iniziata ottanta anni fa

L’emanazione del testo definitivo delle Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo è imminente, si parla ormai di poche settimane di attesa al massimo. Con questo provvedimento si aggiunge un tassello significativo alla storia dei “programmi” della scuola elementare iniziata esattamente 80 anni fa quando l’allora Re d’Italia Umberto II, insieme con il Ministro Guardasigilli Palmiro Togliatti,

L’eterno ritorno dell’Accademia

La lettura del nuovo testo delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo per la disciplina “Musica” offre una conferma e una novità. Lo sguardo è quello di una persona entrata nella scuola negli anni ’80 del secolo scorso, formata alla scuola dell’attivismo e folgorata sulla via di Damasco dallo strutturalismo bruneriano, musicista classico e curioso frequentatore delle metodologie pedagogico-musicali del ‘900

Un libro dedicato a Giancarlo Cerini

È dedicato a Giancarlo Cerini, mancato proprio 4 anni fa, un ebook di analisi critica delle Nuove Indicazioni per l’infanzia e per il primo ciclo prodotto da Gessetti Colorati, una piccola associazione di Ivrea (To). Alla pubblicazione hanno collaborato diversi esperti che propongono una analisi critica del documento che la commissione di lavoro, coordinata dalla professoressa Loredana Perla, ha reso

Narrazioni e scorciatoie semplificate

Il curricolo relativo all’insegnamento della storia nelle Indicazioni 2025 sta sollevando un acceso dibattito sia per il suo impianto generale, sia per una serie di suggerimenti decisamente discutibili. Una delle affermazioni più controverse è quella di mettere al centro di tale studio la dimensione narrativa dell’insegnante, a scapito dell’esame delle fonti da parte degli alunni. Si afferma che “è irrealistico

Cosa cambia e cosa ci preoccupa

Come osserva Mauro Piras, in un recente contributo[1] sulla rivista de “Il Mulino”, “anni e anni di piccoli interventi circoscritti, piuttosto che grandi progetti di riforma, hanno reso la scuola un progetto privo di identità e di una visione di sistema”. L’alternarsi dei governi ha provocato l’avvicendarsi di posizionamenti più o meno ideologici, di battaglie identitarie, di promesse, di riforme

Nuove indicazioni 2025

Solo l’Occidente conosce la Storia. Questa è la categorica affermazione con cui si apre il capitolo relativo all’insegnamento della storia delle future Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. L’espressione suona vagamente come l’incipit del Vangelo di Giovanni “In principio era il Verbo”. Subito dopo, il testo prosegue con la seguente citazione dello

Consultazioni in corso

Martedì 11 marzo, sul sito del Ministero dell’istruzione e del merito è stato pubblicato il documento titolato ‘Nuove Indicazioni 2025, Scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione- Materiali per il dibattito pubblico’[1]. Il testo si presenta ricco e articolato considerato che si sviluppa in 153 pagine; è apprezzabile l’attenzione posta al dibattito pubblico come le audizioni che la commissione ha

Dalla cittadinanza a rischio all’enfasi sulla storia

Le indiscrezioni del ministro Valditara circa la definizione delle prossime Indicazioni nazionali relative al curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione hanno acceso un confronto non privo di toni polemici per la scelta di voler accreditare una visione “sovranista” e “reazionaria” della scuola italiana, riportando le lancette dell’orologio indietro di decenni. Non entro nel merito di proposte