La Rendicontazione sociale delle scuole: com’è andata

Pubblicato il Rapporto nazionale

Nel Portale del Sistema nazionale di valutazione (SNV)[1] è stato recentemente pubblicato il Rapporto nazionale sulla Rendicontazione sociale, redatto a seguito di un’analisi delle Rendicontazioni pubblicate dalle scuole sul portale Scuola in chiaro entro dicembre 2019. Il Rapporto è suddiviso in quattro sezioni e la sua lettura permette di avere una panoramica d’insieme su come si siano orientate le scuole che lo scorso anno si sono cimentate per la prima volta nella predisposizione di questo documento. Prima di passare in rassegna i dati più interessanti che emergono dal Rapporto, è bene ricordare la funzione e la struttura della Rendicontazione sociale.

SNV e Rendicontazione sociale

Ai sensi dell’art. 6, c. 2, lettera d) del D.P.R. 80/2013, la Rendicontazione sociale consiste nella “pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”. Quella redatta entro dicembre 2019 ha rappresentato l’atto conclusivo del primo ciclo di valutazione delle istituzioni scolastiche descritto nel D.P.R. 80/2013 (iniziato nell’a.s. 2014/15 e terminato nell’a.s. 2018/19) e del primo triennio (2016/2019) di vigenza del PTOF. I “risultati raggiunti” di cui le scuole hanno reso conto si riferiscono dunque alle priorità e ai traguardi individuati nel RAV e/o agli obiettivi formativi alla base della progettualità definita nel PTOF relativo al triennio 2016/19.

Per garantire uniformità a livello nazionale ed accompagnare le scuole nella predisposizione del documento, dal 30 maggio al 31 dicembre 2019 è stata resa disponibile una struttura comune di riferimento all’interno del Portale del SNV. Con il progetto “La rendicontazione sociale: per una scuola trasparente e responsabile dei propri risultati”, la piattaforma realizzata ed il quadro teorico sottostante sono stati presentati nell’ambito della quinta edizione del Premio Agenda Digitale[2] (2019) per la categoria “Attuazione dell’Agenda Digitale” ed il Ministero è risultato vincitore del primo premio.

La struttura della Rendicontazione sociale

La struttura comune di riferimento si articolava in quattro sezioni: Contesto e risorse, Risultati raggiunti, Prospettive di sviluppo, Altri documenti di rendicontazione.

La prima sezione era dedicata alla descrizione del contesto di riferimento e delle risorse materiali e professionali a disposizione delle scuole, elementi alla base delle scelte strategiche effettuate e condizionanti i risultati effettivamente raggiunti. Per dare continuità al processo di autovalutazione svolto, era riproposto in automatico quanto presente nei campi Opportunità e vincoli nell’area omonima dell’ultimo RAV pubblicato.

La seconda sezione era articolata in due parti, “Risultati legati all’autovalutazione e al miglioramento” e “Risultati legati alla progettualità scolastica”: le scuole in autonomia potevano scegliere se rendicontare i risultati raggiunti con riferimento a priorità/traguardi individuati al termine dell’autovalutazione e ai percorsi di miglioramento svolti e/o agli obiettivi formativi indicati nel PTOF. Nella prima parte erano riproposte tutte le coppie “priorità-traguardo” indicate nel RAV, nella seconda erano riproposti tutti gli obiettivi formativi riportati nel comma 7 dell’art. 1 della L. 107/2015.

La terza e la quarta sezione, facoltative, erano riservate rispettivamente all’indicazione programmatica delle mete da raggiungere e dei percorsi da intraprendere nel triennio 2019/22 e all’integrazione della Rendicontazione con altri documenti.

I dati sulla compilazione e pubblicazione

Il primo blocco di dati presenti nel Rapporto riguarda la compilazione e pubblicazione della Rendicontazione sociale ed evidenzia che vi ha provveduto l’81% delle scuole tenute alla predisposizione del documento[3], percentuale che sale al 92% se si prendono in considerazione le sole scuole statali.

Il 22% delle scuole si è limitato alla compilazione solo delle sezioni obbligatorie, il 32% ha compilato anche entrambe le sezioni facoltative, mentre il 43% ha integrato la Rendicontazione solo con la compilazione della sezione Prospettive di sviluppo ed il 3% lo ha fatto solo con la sezione Altri documenti di rendicontazione.

Le scelte delle scuole nella rendicontazione dei risultati raggiunti

Nel ricordare che era lasciato alla libera scelta delle scuole se rendicontare i risultati raggiunti nella prima (Risultati legati ad autovalutazione e miglioramento) o nella seconda (Risultati legati alla progettualità della scuola) parte della sezione Risultati raggiunti, nel Rapporto si evidenzia che il 57% delle scuole ha rendicontato i risultati raggiunti in entrambe le parti, mentre il 30% lo ha fatto solo in relazione all’autovalutazione/miglioramento ed il restante 13% con riguardo solo alla progettualità delineata nel PTOF.

Entrando nello specifico delle scelte operate dalle scuole nella compilazione della sezione, nel Rapporto si mettono in risalto alcuni aspetti. Nel caso in cui le scuole abbiano deciso di descrivere i risultati raggiunti legati a priorità/traguardi individuati nel RAV, è interessante il dato che riguarda l’area di appartenenza della coppia “priorità-traguardo” con riferimento alla quale è stata effettuata la rendicontazione. L’area più interessata è stata quella relativa ai Risultati scolastici (36% delle priorità rendicontate), seguita dall’area Risultati nelle prove standardizzate (30%), dall’area Competenze chiave europee (24%) e dall’area Risultati a distanza (10%).

La selezione degli obiettivi formativi: i traguardi fondamentali

Nel caso in cui, invece, le scuole abbiano rendicontato i risultati raggiunti con riferimento agli obiettivi formativi indicati nel PTOF, dal Rapporto si evince quale sia stato l’orientamento in termini di quanti/quali obiettivi siano stati presi in considerazione tra i diciassette riportati nel comma 7 dell’art. 1 della L. 107/2015. Dal punto di vista meramente quantitativo, la scelta prevalente (17%) delle scuole che hanno compilato questa sezione è stata quella di prendere come riferimento per la rendicontazione un solo obiettivo formativo, seguita poi da un 14% di scuole che ha rendicontato in merito a due obiettivi formativi, fino ad arrivare, in percentuali sempre più decrescenti, al 2% delle scuole che ha compilato le schede di rendicontazione per tutti gli obiettivi formativi precaricati.

Dal punto di vista qualitativo, il Rapporto mette in evidenza che l’obiettivo formativo preso maggiormente in considerazione dalle scuole è quello riguardante la valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche in italiano e lingue straniere, anche condotte mediante la metodologia CLIL, seguito dal potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche, dallo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e democratica e potenziamento delle conoscenze giuridico, economiche e finanziarie e dalla prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica e potenziamento dell’inclusione scolastica anche in relazione ai possibili BES.

La documentazione dei risultati raggiunti: le evidenze

Le scuole erano tenute a documentare i risultati raggiunti allegando un’evidenza. In particolare nella parte riservata ai Risultati legati all’autovalutazione e miglioramento le scuole avevano a disposizione tutta la serie storica dei dati (dall’a.s. 2014/15 fino all’a.s. 2019/20) relativi a tutti i descrittori presenti nel RAV con riferimento all’area degli Esiti, completa dei benchmark di riferimento. In base alla coppia “priorità-traguardi” relativamente alla quale rendicontare i risultati raggiunti, la scuola poteva scegliere di portare come evidenza l’indicatore più significativo e/o poteva allegare ulteriori evidenze per avvalorare il raggiungimento dei risultati. Dal Rapporto emerge che il 56% delle scuole ha utilizzato, sia la serie storica dei dati fornita a livello centrale collegata ad uno o più indicatori sia un’evidenza appositamente creata, mentre il 25% si è servito solo di evidenze fornite tramite la serie storica dei dati collegati agli indicatori ed il 19% ha utilizzato solo evidenze autonomamente prodotte.

Verso la Rendicontazione sociale 2022

Nel 2019 le scuole per la prima volta hanno dato pubblica evidenza dei risultati raggiunti. Il prossimo appuntamento con la Rendicontazione sociale sarà nel 2022 e di certo le scuole potranno arrivarci con una maggiore consapevolezza, grazie all’affinamento delle proprie competenze nella definizione dei documenti strategici e alla cura della verifica dello stato di avanzamento degli obiettivi di lungo periodo.

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[1] L’indirizzo per accedere al Portale del SNV è https://snv.pubblica.istruzione.it/snv-portale-web/.
Il link per scaricare direttamente il Rapporto è il seguente: https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Rapporto+nazionale+sulla+RS.pdf/a306a8d5-7d58-d98a-8335-6cebfe8c68d1

[2] Il Premio Agenda Digitale è promosso dall’Osservatorio Agenda Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, che assegna tali riconoscimenti per valorizzare e diffondere le buone pratiche di digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione.

[3] Le scuole interessate da processi di dimensionamento negli ultimi anni scolastici non erano tenute alla predisposizione della Rendicontazione sociale.