Quando le scuole funzionano bene

Azioni innovative, organizzazione e risultati garantiti

Ci sono scuole eccellenti ma che rimangono legate al loro contesto territoriale, con una visione locale in un mondo globalizzato che ormai non ha più confini. Ci sono scuole che strizzano invece l’occhio all’Europa e si proiettano nel mondo.

L’istituto comprensivo di Brolo (in provincia di Messina) è protagonista, insieme ad altre scuole italiane, in attività di Ricerca-Azione promosse con l’obiettivo di migliorarsi continuamente fino a raggiungere il posizionamento degli alunni dell’economia cinese delle aree di Beijing-Shanghai-Jiangsu-Guangdong (B-S-J-G): proprio loro che sono primi nelle rilevazioni internazionali OCSE PISA che mettono a confronto tutte le scuole del mondo.

Quando i risultati premiano il lavoro dei docenti

I dati delle rilevazioni INVALSI mostrano un istituto sano, con un effetto scuola che lo allinea alle altre istituzioni italiane, e in Matematica e Inglese raggiungono un posizionamento superiore alle scuole dello stesso contesto escs (Economic, Social and Cultural Status) e a quelle Siciliane.

La qualità dei risultati si ottiene anche grazie ad una progettazione più efficace, ad un organigramma che funzioni veramente, potendo contare sulla presenza di un Middle Management ben strutturato e ben guidato dal primo collaboratore[1]. C’è un lavoro di coordinamento forte delle azioni specifiche che partono dallo studente dentro le classi, attraverso una didattica partecipata e attiva.

È un risultato che premia il lavoro svolto dagli insegnanti e le loro attività di ricerca educativa.  Ora si apprestano a diventare nuova idea del Movimento, entrando di fatto tra le scuole delle avanguardie, quelle proiettate in avanti rispetto alle altre e che, come pionieri, esplorano modalità di fare didattica impensabili per la maggior parte dei docenti.

“Avanguardie educative” rappresenta, infatti, un progetto di Ricerca-azione nato nell’INDIRE con l’obiettivo di investigare le possibili strategie di propagazione e messa a sistema dell’innovazione nella scuola italiana. Nel 2014 si è trasformato in un gruppo di ricerca aperto a tutte le scuole italiane per diffondere, portare a sistema pratiche e modelli educativi volti a ripensare l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del “fare scuola”.

Una scuola media da potenziare

Un ruolo rilevante è quello assunto dalla scuola secondaria di primo grado, un ordine di scuola che necessita di una revisione da tempo, in quanto dovrebbe essere di fatto integrato in un unico ciclo, come avviene per le scuole Finlandesi. Dopo tutto è nei primi tre anni di scolarizzazione che si acquisiscono gli automatismi necessari per i processi esecutivi di letto-scrittura e di calcolo. A partire dal quarto anno della scuola primaria inizia l’età dei saperi epistemologici, con la frammentazione della conoscenza nelle discipline, che si accentua poi con il passaggio alla scuola secondaria di primo grado.

Molte sono le criticità di questa interruzione del ciclo, prima fra tutte è la rottura del gruppo classe, con la separazione degli alunni della quinta primaria, che confluiscono in classi diverse nella scuola secondaria di primo grado e, di conseguenza, vanno in crisi le dinamiche cooperative e collaborative consolidate.

Continuità e discontinuità tra scuola primaria e “media”

Nei piccoli comuni italiani, oggi questo è un fenomeno marginale per via della presenza di una sola sezione, nei grandi comuni diventa significativo: lo studente si può trovare disorientato in un contesto classe che non conosce.

A ciò si aggiunge per molte scuole un’incerta definizione del curriculo verticale, accentuata anche dal fatto che i docenti sono completamente nuovi e in numero maggiore rispetto alla scuola primaria.

Questo aspetto si traduce in un’eccessiva frammentazione dei saperi. Si perde l’approccio olistico, tipico della cultura umanistica, con una introduzione forse prematura dello studio specialistico tipico della cultura scientifica. Le Indicazioni Nazionali hanno dato suggerimenti e riferimenti culturali importanti, in modo particolare nella parte “Scuola, Cultura, Persona,” si rilancia la teoria della complessità di Edgar Morin e il curricolo a spirale di Jerome Bruner. Tuttavia in molte scuole non esiste una reale verticalizzazione del curricolo, non esiste una vera continuità tra scuola primaria e secondaria di primo grado.

Una didattica innovativa per migliorare le competenze

Nell’Istituto comprensivo di Brolo queste criticità sono state superate dal miglioramento delle condizioni di lavoro degli insegnanti, dalla cura degli ambienti di apprendimento, dalla scelta intelligente delle attività degli alunni nei diversi ordini di scuola. La didattica attiva, con i compiti di realtà, ha consentito una maggiore cooperazione e collaborazione tra i ragazzi della scuola secondaria e i bambini della primaria.

Basta entrare in una classe della scuola secondaria dell’Istituto per vedere, per esempio, come sono stati utilizzati i tanto criticati banchi a rotelle: hanno permesso di poter sperimentare nuovi modi di fare didattica, hanno aiutato a creare le condizioni per uno sviluppo migliore delle attività di Ricerca-Azione. Gli insegnanti affrontano con la stessa disinvoltura lo studio, nel primo ciclo, del pensiero filosofico, le attività di Debate, il Cooperative learning, sempre nel rispetto dei limiti di sicurezza imposti dall’attuale emergenza sanitaria.

L’outdoor learning

Sono questi i processi che oggi vengono accompagnati dai ricercatori di INDIRE e che puntano ad un miglioramento costante per raggiungere livelli di eccellenza in grado di intercettare i bisogni taciti. L’outdoor learning ormai è una realtà: i bambini e i ragazzi svolgono lezione all’aperto; l’esperienza dell’orto didattico rappresenta una modalità attrattiva per tutti gli ordini di scuola. Per i ragazzi della scuola secondaria di primo grado l’outdoor learning si arricchisce di bellissime esperienze didattiche immersi nella natura, con escursioni in aree di pregio naturalistico, ricche di biodiversità che spaziano dai paesaggi lunari dell’Etna alle aree boschive dei parchi dei Nebrodi e delle Madonie, ai siti archeologici con i Megaliti dell’Argimusco. Sfruttano il potenziale della ricchezza ambientale e antropico-culturale della Sicilia, una delle terre più belle del mondo. Sono ambienti innovativi di apprendimento dove lo studente impara, immerso in un contesto ricco di stimoli, dove la sua esperienza didattica diventa emozione, relazione affettiva, apprendimento vero. L’alunno è libero di muoversi e scegliersi il compagno con cui condividere riflessioni, idee, progetti.

Intanto proseguono anche le attività del corso di fotografia all’aperto e partiranno a breve i progetti PON con una ricca dotazione finanziaria ai quali si aggiungono le azioni delle reti nazionali a valere sul PNSD. Una di queste azioni è stata promossa dall’Istituto di Brolo, in partnership con Diculther.

ESERO: un programma dell’agenzia spaziale

ESERO è un programma dell’agenzia spaziale europea e italiana. Gli studenti immersi in ambienti di apprendimento virtuali e reali sono proiettati a vivere l’esperienza degli astronauti di oggi. L’immaginazione non conosce confini e i ragazzi cominciano ad acquisire la consapevolezza che il mondo non ha limiti: proprio loro possono diventare i cittadini dello spazio di domani.

Europa chiama, Erasmus Plus, Etwinning rispondono

L’Istituto comprensivo di Brolo è scuola coordinatrice a livello europeo ed è al centro di azioni che vedono impiegate molte risorse per la mobilità di insegnanti, studenti e dirigenza. È stata selezionata come scuola Mentee nel programma sperimentale Horizon 2020 MenSI, che attinge ai fondi diretti europei. Si tratta di un’altra dimensione nell’acquisizione delle risorse, che consente di avere fondi cospicui per lo sviluppo di nuove progettualità, insieme ad altre scuole europee. Il programma introduce l’IC Brolo in un ambiente di ricerca, collaborazione, scambio e innovazione. In rete con altre 120 scuole europee, 20 per ogni nazione partecipante, si prende parte alla co-costruzione del progresso educativo, utilizzando in modo concreto le ICT e sviluppando competenze di leadership che supportino il pensiero strategico e la pianificazione a garanzia di un apprendimento innovativo e correlato alle richieste dell’evoluzione economica e sociale.  Nell’IC Brolo, quindi, si sperimentano oggi i modelli che verranno adottati domani dalle altre istituzioni scolastiche.

La qualità dei docenti

Essere in prima linea significa avere un presidio nella didattica e una presenza della dirigenza in grado di essere costantemente in contatto con gli alunni e gli insegnanti. È questa la migliore strategia che consente non solo di scoprire i talenti silenziosi, ma di accompagnare tutti all’alta professionalità.

Vedere all’opera docenti all’avanguardia, con un talento senza fine, vedere alunni affascinati, con dedizione e passione per il lavoro, sorprende e commuove. È una scuola dove si crede veramente nella centralità dello studente e dove si presta costantemente attenzione ai processi educativi di tutti.

La presenza silenziosa e l’esempio “contaminante” di tanti bravi insegnanti aiuteranno sicuramente anche coloro che non hanno ancora la passione per il lavoro e la cura della professionalità.

Le ricadute sugli apprendimenti degli studenti

Tante risorse quindi, una scuola ricca, ma soprattutto una scuola di rigore, dove la dirigenza supportata da docenti che costituiscono il middle management, presidia tutte le azioni, riconducendo tutti al senso di responsabilità e del dovere e fa emergere il talento dei docenti silenziosi.

Le ricadute sui traguardi, guardando i risultati nell’esame di fine ciclo, ci sono: è evidente una costante e significativa diminuzione degli studenti con valutazione sufficiente (6/7) e un aumento percentuale medio del 3,35 % di alunni con votazione 8, 9 e 10, del 23,23% di alunni con votazione 10, di cui l’11,1% con lode.

Se si analizzano poi i livelli nelle otto competenze chiave europee, si rileva un incremento progressivo delle stesse.

In uno studio di confronto con gli esiti degli anni precedenti, conseguiti dagli alunni al termine del I ciclo d’istruzione, si rileva anche un aumento delle competenze di cittadinanza attiva e delle competenze trasversali (competenze digitali, imparare ad imparare, competenze sociali e civiche, spirito d’iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale riferita sia al riconoscimento delle diverse identità culturali, alla tolleranza e al rispetto, sia all’orientamento spazio-temporale, sia all’espressione artistico- musicale e motoria). L’incremento percentuale medio è del 6,80%.

Andare oltre

Ma le grandi azioni, seppur già avviate e in parte realizzate, devono essere sempre in cammino e mirare alto. Intanto si stanno avviando progetti di la robotica e di realtà aumentata con i docenti che hanno iniziato a formarsi e a studiare i 20 robot e kit osmo in dotazione dell’istituto, per applicarla poi nelle classi. Occorre comunque un potenziamento delle attrezzature per i laboratori e per le attività scientifiche

E mentre ci si avvia alla conclusione di un nuovo ciclo, si guarda oltre, sempre più lontano, verso un’Europa sempre più vicina, partendo proprio dai più piccoli. I loro occhi aperti al mondo e curiosi di tutto danno a tutti la forza e il coraggio di andare avanti, forse anche a quelli che non ci hanno mai provato.


[1] È un lavoro in linea con la ricerca di Angelo Paletta, professore associato di Economia Aziendale all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.