Concorso docenti straordinario-ter

Chi ben comincia è a metà dell’opera

Il Ministero dell’istruzione e del merito, il 3 luglio scorso, in occasione dell’incontro con i sindacati, ha fornito diverse informazioni sulle prossime procedure relativamente ai concorsi per l’infanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria. Dal Consiglio dei Ministri sono state autorizzate le assunzioni in ruolo a tempo indeterminato di 50.807 unità di personale docente (di cui 32.784 su posto comune e 18.023 su sostegno) e 419 unità di insegnanti di Religione cattolica.

In attesa del bando, cerchiamo di capire come si svolgerà questo attesissimo appuntamento concorsuale riservato agli insegnanti con 3 anni di servizio o in possesso di 24 CFU.

Chi può partecipare

Il primo concorso della fase straordinaria per l’assunzione di circa 35.000 docenti dovrebbe partire in autunno. Vediamo, in particolare, i requisiti che devono possedere i candidati.

Posti comuni

  • laurea specifica per la classe di concorso oggetto del concorso ed abilitazione per la specifica classe di concorso;
  • tre anni di servizio negli ultimi cinque, entro il termine di presentazione della domanda, svolti presso le scuole statali, anche non continuativi, di cui almeno uno specifico nella classe per cui si concorre (per ogni annualità servono almeno 180 giorni, in alternativa servizio continuativo dal 1° febbraio fino alla fine dell’anno scolastico);
  • laurea specifica per la classe oggetto del concorso e 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Posti ITP (insegnante tecnico-pratico)

  • abilitazione specifica;
  • diploma che dia accesso alla classe di concorso Tabella B del DPR 19/2016 (questo titolo rimane valido fino al 31 dicembre 2024).

Posti docenti di sostegno

  • specializzazione nel sostegno didattico per lo specifico grado conseguito ai sensi del DM n. 249/2010.

La prova scritta

Si tratta di un concorso, per titoli ed esami, che avrà una procedura semplificata con una prova scritta ed una orale. Per la scuola secondaria saranno messi a concorso posti comuni e posti di sostegno. Per entrambi i casi la prova scritta consiste in 50 domande computer based, a risposta multipla, da espletarsi in 100 minuti.

I docenti che concorrono su posti comuni verranno valutati sulle conoscenze e competenze in ambito pedagogico e psico-pedagogico, compresi gli aspetti relativi all’inclusione, in ambito metodologico-didattico, compresi gli aspetti relativi alla valutazione. Saranno oggetto di valutazione anche la conoscenza della lingua inglese e le competenze digitali. In particolare, la prova sarà articolata in:

  • 10 domande in ambito pedagogico;
  • 10 domande in ambito psicopedagogico;
  • 20 domande in ambito didattico-metodologico;
  • 5 domande relative alla conoscenza della lingua inglese livello B2;
  • 5 domande sugli strumenti informatici.

Per gli aspiranti docenti di sostegno, invece, i quesiti saranno così articolati:

  • 40 quesiti riguardanti le metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità al fine di valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità;
  • 5 quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue;
  • 5 quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.

La prova orale e assunzione

I candidati che supereranno la prova scritta dovranno poi affrontare la prova orale.  In un colloquio di 45 minuti gli aspiranti docenti dovranno dimostrare di possedere competenze pedagogiche e di didattica generale, ma anche competenze disciplinari relative alla classe di concorso o alla tipologia di posto per cui si partecipa; devono altresì dimostrare di avere capacità di progettazione e di gestione delle situazioni didattiche, soprattutto di essere in grado di promuovere apprendimenti in modo coinvolgente.

Durante questa prova, inoltre, il candidato sarà valutato, attraverso una conversazione, sulla conoscenza della lingua inglese, almeno al livello B2. La prova orale prevede un voto minimo di 70/100.

I vincitori del concorso saranno assunti a tempo determinato dal 1° settembre 2024, per la conferma in ruolo dovranno effettuare, ai sensi del DM 226/2022, il percorso di formazione e superare il periodo annuale di prova. In itinere gli insegnanti già abilitati dovranno conseguire i 30 crediti formativi universitari (CFU) richiesti e gli altri dovranno arrivare ai 60 CFU, che è la soglia imposta per la formazione iniziale degli insegnanti prevista dalla nuova legge di reclutamento dei docenti (legge 79/2022).

Una procedura “lampo” per un profilo professionale complesso

Si tratta sicuramente di una procedura concorsuale facilitata ma che richiede comunque uno studio serio e sistematico in quanto ha come obiettivo lo svolgimento di una professione molto delicata e dal profilo complesso.

La scuola rappresenta, infatti, da sempre il luogo in cui gli studenti quotidianamente sperimentano opportunità di crescita individuale, di maturazione, di acquisizione di consapevolezza critica e di senso di responsabilità.

Ai docenti viene affidato il delicato compito di individuare i bisogni formativi di ciascun alunno e di elaborare un’adeguata risposta pedagogica.

Per fronteggiare la sfida educativa, al docente sono richieste diverse qualità:

  • il corretto possesso ed esercizio delle competenze culturali, disciplinari, didattiche e metodologiche con riferimento ai nuclei fondanti dei saperi, ai traguardi di competenza e agli obiettivi di apprendimento previsti dagli ordinamenti vigenti;
  • il corretto possesso ed esercizio delle competenze relazionali, organizzative e gestionali;
  • la capacità, quindi, di porsi in ascolto degli altri, di pianificare e gestire il setting formativo e le risorse disponibili;
  • l’osservanza dei doveri connessi con lo status di dipendente pubblico e inerenti la funzione docente;
  • la partecipazione alle attività formative.

Fondamentali risultano la consapevolezza e la capacità di autocritica e di autovalutazione. Il percorso formativo nell’anno di prova offre al docente un approccio che gli consente di riorganizzare le proprie esperienze nella prospettiva dello sviluppo professionale continuo.

Quali competenze in una società in continuo cambiamento?

In una fase di trasformazione dinamica della società, delle conoscenze e dell’organizzazione del lavoro, i tradizionali modelli scolastici basati su processi trasmissivi della cultura risultano inadeguati e l’esigenza di affinare le competenze professionali degli insegnanti è divenuta una priorità strategica per fronteggiare in maniera strutturata ed efficace i cambiamenti culturali e sociali.

Il profilo dell’insegnante e le competenze educative richieste sono mutati. Anche a causa delle forti trasformazioni che quotidianamente interessano il mondo della scuola il docente si trova ad esercitare responsabilità sempre più vaste e complesse che richiedono competenze trasversali e non più soltanto culturali e didattiche.

L’acquisizione di competenze trasversali da parte di ogni docente è fondamentale per migliorare le pratiche didattiche e per aiutare le giovani generazioni nel delicato processo di autorealizzazione all’interno della società attuale.

Che cosa intendiamo per competenza?

Philippe Perrenoud, sociologo svizzero, nel volume “Dieci competenze per insegnare: invito al viaggio”[1], per competenza intende la “capacità di mobilitare diverse risorse cognitive per far fronte ad un certo tipo di situazioni”.

Questa definizione si basa sui seguenti aspetti:

  • le competenze non solo sono dei saperi, dei saper-fare o delle attitudini, ma sono processi che mobilitano le risorse personali del docente;
  • questa mobilitazione si manifesta solo in situazione;
  • l’esercizio della competenza passa attraverso operazioni mentali complesse;
  • le competenze professionali si costruiscono in formazione e durante l’esperienza lavorativa.

Da tale definizione possiamo desumere il carattere articolato delle competenze che richiedono la messa in moto di un forte impegno di risorse personali. L’insegnante competente è colui che sa attivare tutte le risorse nelle diverse situazioni sapendo individuare ciò che è necessario di volta in volta e ciò che serve per affrontare, definire e risolvere problemi.

Dieci competenze per insegnare bene

Perrenoud, nel succitato testo, propone una sequenza di dieci competenze per ridisegnare la professione docente. Non sono competenze definitive, né esaustive, ma un punto di partenza per ulteriori e continui approfondimenti.

Le dieci competenze di Perrenoud

n.CompetenzaDescrizione
1.Organizzare e animare situazioni di apprendimentoAl docente sono richieste la piena padronanza della disciplina di insegnamento e la capacità di progettare proposte didattiche coinvolgenti per gli studenti e che sappiano anche contemplare, come punto di partenza, possibili situazioni di difficoltà o di errore che lo studente può incontrare sul proprio percorso.
2.Gestire la progressione degli apprendimentiAl docente si richiede che sia in grado di ideare e gestire situazioni-problema adeguate alle capacità apprenditive degli alunni.
3.Ideare e fare evolvere dispositivi di differenziazioneÈ importante che il docente sia capace di fronteggiare l’eterogeneità all’interno di un gruppo, apprezzandone il valore.
4.Coinvolgere gli studenti nei loro apprendimenti e nel loro lavoroDi straordinaria importanza è la capacità del docente di saper suscitare quello che Meirieu definisce “il piacere di apprendere”[2]. A tal fine gli si richiede anche la consapevolezza delle ansie e dei timori che lo studente nutre nel momento in cui deve affrontare un nuovo apprendimento.
5.Lavorare in gruppoMolto importante è anche saper ideare situazioni che sollecitino una dinamica di gruppo in cui ciascuno si sente parte di un tutto e può contribuire realmente con le proprie potenzialità alla finalità della scuola.
6.Partecipare alla gestione della scuolaAd un docente professionista oggi si richiede anche di prendere parte alla gestione della scuola, sentendosi coinvolto in prima persona nelle scelte di partecipazione della stessa.
7.Informare e coinvolgere i genitoriUn’efficace professionalità docente è imprescindibile da una buona capacità di coinvolgere i genitori, atteso che la partecipazione di questi ultimi è strategica per la costruzione di un autentico patto educativo di corresponsabilità tra scuola e famiglia.
8.Servirsi delle nuove tecnologieLa tecnologia e le trasformazioni digitali comportano dal punto di vista sociale, economico e culturale una continua evoluzione e la professione docente non può ignorarle atteso che deve essere sempre al passo con i tempi. Il docente, quindi, è chiamato a servirsi di queste tecnologie come strumento per favorire gli apprendimenti e, di conseguenza, si rende necessario anche un costante aggiornamento della propria professionalità.
9.Affrontare i doveri e i dilemmi della professioneNella piena consapevolezza dei propri diritti e dei propri doveri, è importante che il docente partecipi alla condivisione ed all’implementazione delle regole di una comunità educante.
10.Gestire la propria formazione continuaChiamato ad essere sempre più un “professionista dell’educazione e della formazione”, l’insegnante non è più un mero esecutore rispetto ad un potere centrale che dispone ma risulta impegnato nel consolidare il proprio profilo professionale attraverso percorsi di formazione e di crescita culturale, intessendo l’attività di insegnamento, con la ricerca didattica e la formazione in itinere.

Perrenoud sollecita, dunque, competenze che contribuiscono alla lotta contro l’insuccesso scolastico, sviluppano il senso di cittadinanza, fanno appello alla ricerca e mettono l’accento sulla pratica riflessiva per “decidere dell’incertezza e agire nell’urgenza”.

Sono competenze che maturano attraverso una formazione di qualità, costante e fondamentale per la professione dell’insegnamento: una professione appassionante che Freud definiva “impossibile”[3].

Come prepararsi al meglio per il “Concorso straordinario ter”

Il “Concorso straordinario ter” rappresenta senza dubbio una formidabile opportunità di sviluppo professionale per quanti desiderano accedere al ruolo del personale docente; va, quindi, colta al volo con uno studio metodico, scrupoloso e mirato senza lasciare nulla al caso o di intentato.

L’avventura di chi si prepara ad affrontare tale concorso, infatti, assomiglia ad una navigazione nel mare aperto poiché sia la vastità degli argomenti sia la loro varia dimensione, richiede un approccio sistematico e controllato, come, peraltro, esige la navigazione. Trovare dei punti di riferimento appare indispensabile, per giungere alla meta in maniera sicura ed efficace.

A tal proposito la casa editrice TECNODID propone il testo “Concorso docenti straordinario ter 2023 – Guida alla prova scritta con test di verifica inclusi – Competenze pedagogiche, psico-pedagogiche e didattico-metodologiche”, elaborato da autori con grande esperienza della scuola.

Una guida utile

La metafora del faro, che è sottolineata dall’immagine di copertina del testo, intende evidenziare la funzione di guida che si propone il volume. È un supporto, redatto in maniera ragionata molto utile per poter “navigare” con punti di riferimenti certi e sicuri.

Chi si appresta a vivere questo viaggio stimolante e, per certi aspetti, esaltante, può contare su un testo che oltre ad approfondire agli aspetti teorici mette, contestualmente, a disposizione degli aspiranti insegnanti una serie di quiz, specifici per ciascun ambito tematico. Presenta inoltre espansioni on line utili per accompagnare i candidati in maniera completa.

Dunque: “Chi ben comincia è a metà dell’opera”.


[1] Philippe Perrenoud, Dieci Nuove Competenze per Insegnare. Invito al viaggio, Roma, Anicia, 2002. Titolo originale: Dix nouvelles compétences pour enseigner. Invitation au voyage Paris, ESF, 1999.

[2] Philippe Meirieu (a cura di), Christine Cavallari (Traduttore) Il piacere di apprendere, Lisciani Scuola, 2016.

[3] Le riflessioni di Freud intorno ai cosiddetti “mestieri impossibili” sono formulate nel testo Analisi terminabile e interminabile (prima edizione, in tedesco: 1937).