L’anno che verrà

L’importanza della cerimonia di inaugurazione

Il prossimo 22 settembre l’Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera “Gioacchino Rossini” di Napoli ospiterà la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, uno degli appuntamenti più sentiti e simbolici del calendario scolastico italiano.

Alla manifestazione parteciperanno le più alte cariche istituzionali, in primis il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, oltre a numerosi esponenti del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo.

A partire dalle 16.30, Rai Cultura assicurerà la diretta dell’evento su Rai 1, all’interno del tradizionale programma “Tutti a Scuola”, condotto da Eleonora Daniele e giunto quest’anno alla sua venticinquesima edizione.

La festa della scuola

In un contesto di grande rilevanza simbolica e mediatica, l’iniziativa intende celebrare la scuola e tutti i suoi protagonisti – studentesse e studenti, docenti e personale non docente, dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi – valorizzando i talenti e le eccellenze del nostro sistema scolastico. Per tale motivo, alla cerimonia interverranno delegazioni di istituti scolastici in rappresentanza di tutta la complessa e variegata realtà nazionale.

In particolare, come dichiarato nella nota con cui il MIM lo scorso 8 maggio 2025 invitava le istituzioni scolastiche ad avanzare la propria candidatura all’evento, la manifestazione intende dare quest’anno priorità a esperienze che, oltre che sul palco della manifestazione, possano essere portate anche all’esterno. Le attività non si svolgeranno quindi solo sul palco centrale, ma si distribuiranno anche in vari contesti locali, favorendo una valorizzazione diffusa e capillare.

Le quattro sezioni

Nell’intento di dare maggiore visibilità alla ricchezza della scuola italiana, in un’ottica che nelle intenzioni del MIM dovrebbe non solo favorire l’orientamento delle famiglie ma anche evidenziare il ruolo fondamentale dell’istruzione nella formazione delle nuove generazioni e per il futuro del Paese, sono state previste pertanto quattro Sezioni cui le istituzioni scolastiche hanno dovuto fare riferimento per inviare i propri contributi.

Le quattro Sezioni insistono in particolare sul carattere inclusivo del nostro sistema di istruzione e mirano a promuovere le novità e le riforme che lo stanno caratterizzando:

  • Sezione I: Arti performative e esperienze didattiche innovative di tutor e orientatori anche in riferimento alla prevenzione della dispersione scolastica (le scuole selezionate per questa sezione avranno uno spazio sul palcoscenico);
  • Sezione II: Eccellenze della nuova filiera formativa 4+2, degli Istituti agrari e alberghieri e in generale dell’ambito tecnico-professionale, anche con riferimento a progettazioni innovative in ambito nazionale e internazionale (per le scuole selezionate per questa sezione saranno allestite apposite postazioni e stand);
  • Sezione III: Esperienze didattiche innovative, con particolare riferimento alla valorizzazione e potenziamento delle discipline STEM, a iniziative svolte nell’ambito dei programmi “Agenda Nord” e “Agenda Sud” (per le scuole selezionate per questa sezione saranno allestite apposite postazioni e stand);
  • Sezione IV: Esperienze sportive significative in campo olimpico e paraolimpico e in campo sociale (le scuole selezionate per questa sezione avranno uno spazio sul palcoscenico).

La scuola diffusa

Oltre alla cerimonia presso l’IPSEOA “Rossini”, la scaletta della giornata prevede anche un articolato percorso che porterà il Presidente e le altre autorità a visitare l’Ospedale “Santobono” di Napoli, la più importante struttura ospedaliera ed universitaria specializzata in ambito pediatrico del Mezzogiorno, e ad incontrare i giovani detenuti e il personale del carcere di Nisida, il più grande istituto penale minorile della Campania, fonte d’ispirazione di Mare fuori, fiction di successo della RAI.

L’inserimento delle due tappe rimarca l’importanza del fare scuola anche nei contesti più delicati e dimostra la capacità del nostro sistema di assicurare la tutela del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione ovunque, anche dove le condizioni sono più complesse e difficili.

Da questo punto di vista, l’individuazione dell’IPSEOA “Rossini” quale ospitante risulta anch’essa significativa, perché il suo bacino di utenza coincide in buona parte con il territorio dei Campi Flegrei, zona ormai da anni interessata quasi quotidianamente dagli sciami sismici e dai terremoti provocati dal bradisismo.

Lo stupore

Contrariamente a quanto la coralità dell’evento farebbe presagire, se si prescinde dalla su citata nota dell’8 maggio 2025, prot. n. 741, sul sito ufficiale del MIM non sono apparsi altri dettagli relativi alla cerimonia di inaugurazione del 22 settembre: le poche informazioni disponibili provengono da lanci di agenzie di stampa e comunicati RAI.

Probabilmente, si tratta del frutto dei protocolli di sicurezza imposti dalla partecipazione alla cerimonia di personalità di grande rilievo istituzionale.

Oppure l’apparente silenzio sull’iniziativa cela la volontà di attivare anche in questo contesto il meccanismo di apprendimento basato sulla sorpresa e sul successivo stupore.

Com’è noto, secondo la tradizione filosofica occidentale, a partire da Platone e Aristotele, lo stupore, inteso nella sua accezione di meraviglia, è infatti all’origine del sapere.

Esemplare l’apoftegma del filosofo e medico tardo illuminista Ernest Platner, che nel più notevole dei suoi scritti, i Philosophische Aphorismen, definiva lo stupore un «forte e veloce scuotimento dell’attenzione verso un oggetto nuovo e inatteso, del quale l’anima dapprima non sa se è buono o cattivo, cioè di cui non conosce il comportamento con sé stessa nel primo momento del suo apparire».

Nel momento in cui saranno disvelati, l’effetto sorpresa ci spingerà forse con più forza a spostare la torcia della nostra attenzione sui contenuti nella manifestazione e a osservare con sguardo attonito e rinnovato i frutti del complesso cambiamento in atto nelle nostre scuole.

La scelta di Napoli

La città partenopea torna quindi ad essere la sede della cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico a distanza di dieci anni dall’ultima volta: nel 2015 l’evento si era infatti tenuto presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Sannino- Petriccione” di Ponticelli, in occasione della prima edizione non romana della manifestazione.

La scelta di una città sicuramente caratterizzata da criticità ma anche ricca di mille risorse non sembra casuale e probabilmente intende comunicare che l’istruzione sa essere volano di sviluppo anche per territori con caratteristiche socioeconomiche complesse.

L’individuazione della città di Napoli come sede della cerimonia intende probabilmente anche ribadire l’attenzione con cui il Ministero dell’istruzione guarda al Mezzogiorno in generale e alla Campania in particolare.

In un’intervista apparsa sul quotidiano Il Mattino lo scorso 29 luglio 2025, a firma di Nando Santonastaso, «Più competenze e lotta alla dispersione: la scuola in Campania è vincente», il Ministro Valditara evidenziava infatti la consistenza degli investimenti fatti pervenire in Campania per l’edilizia scolastica, per le attrezzature laboratoriali e per i progetti di inclusione: «Ad oggi, dall’inizio dell’attività del nostro Governo abbiamo investito nella scuola della Campania 2 miliardi e 546 milioni di euro di cui, tra gli altri, 1 miliardo e 663 milioni per l’edilizia scolastica, un terzo dei quali di fonte ministeriale; 175 milioni per combattere la dispersione scolastica; 215 milioni per Scuola 4.0; 79 milioni per potenziare gli ITS; oltre 73 milioni per Agenda Sud; e quasi 13 milioni per il progetto periferie di Napoli».

In qualche modo, la collocazione napoletana dell’evento potrebbe inoltre volere essere anche un atto di ringraziamento per una regione che ha accolto con favore e voglia di mettersi in gioco alcune iniziative su cui il Ministero dell’Istruzione del Merito ha ritenuto di dovere investire energie e risorse: gli studenti iscrittisi per l’a.s. 2025/2026 ai percorsi 4+2 della filiera tecnologico-professionale sono cresciuti in Campania del 444% rispetto all’a.s. 2024-2025, mentre le scuole che hanno progettato questi percorsi sono aumentate del  393 % (in termini assoluti gli incrementi sono tuttavia meno impressionanti, passando da 234 studenti/14 scuole dello scorso anno a 1.040 studenti/55 scuole del corrente anno scolastico).

Dagli investimenti ai progressi della scuola campana

Lo svolgimento della cerimonia a Napoli sta infine sicuramente ad esprimere il riconoscimento dei progressi che la scuola campana viene compiendo anno dopo anno.

Le competenze di base degli studenti delle scuole interessate da “Agenda Sud” hanno fatto registrare un miglioramento di 32 punti contro i 14 delle altre scuole; la dispersione esplicita è passata dal 16,1% del 2022 al 13,3% del 2024 (e per il 2025 si stima un dato inferiore al 12%), mentre la dispersione implicita è scesa dal 19,8 % del 2022 al 17,6 % del 2025 (e, limitando il calcolo alle scuole statali, il dato scende al 9,1%). Numeri confortanti, ma pur sempre superiori a quelli nazionali (dispersione esplicita scesa al 9,8% nel 2024 e stimata all’8,3% per il 2025; dispersione implicita all’8,7% nel 2025) e tali da far ritenere che non si possa abbassare la guardia. Del resto l’ultimo rapporto INVALSI ha registrato a livello nazionale per il 2025 un leggero aumento della dispersione scolastica implicita rispetto al 2024, seppure all’interno di un trend di medio periodo in calo, in particolare nel Mezzogiorno.

Proprio questa consapevolezza rende ancora più doloroso il rifiuto da parte del MIM di concedere alle istituzioni scolastiche una proroga oltre il 15 settembre 2025, per portare a termine le azioni per la riduzione dei divari negli apprendimenti e il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito dei finanziamenti del PNRR M4C1I1.4 ripartiti dal DM. 2 febbraio 2024, n. 19, costringendole a rinunciare ad interventi già programmati in favore dei loro studenti più fragili.

«Credete che sarà felice quest’anno nuovo?»

L’anno scorso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso pronunciato, presso il “Convitto nazionale Vittorio Emanuele II” di Cagliari, in occasione dell’apertura ufficiale dell’anno scolastico, sottolineava che la scuola è in continuo movimento, non si ferma mai. Anche quando alla fine di ogni estate torna a ripetersi l’avvio dell’anno scolastico e con esso tornano a rimettersi in moto speranze ed emozioni, legami e relazioni, ogni anno è un anno nuovo: le ragazze e i ragazzi sono cresciuti fisicamente, intellettualmente ed emotivamente e i loro insegnanti, arricchiti dalle esperienze passate, si pongono nuovi e più ambiziosi traguardi, perché anche la società è cambiata e nuove sono le sfide da affrontare.

Al di là, quindi, dell’importanza formale della cerimonia inaugurale, l’evento del 22 settembre sta a ricordare a tutti coloro che di scuola vivono che un nuovo anno li attende con nuove domande cui dare risposte più incisive e pertinenti, perché, parafrasando le parole con cui il leopardiano passeggero chiude il suo dialogo con il venditore di almanacchi, l’anno scolastico bello non è quello che si conosce, ma quello che non si conosce: non l’anno scolastico passato, ma quello futuro.