Sistema 0-6: una priorità anche in Europa

La conferenza internazionale del 23 febbraio 2022 a Bologna

Il Ministro Bianchi, mercoledì 23 febbraio ha firmato il decreto con cui sono stati emanati in via definitiva gli Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia. Lo ha fatto in una prestigiosa location – la Sala dello “Stabat Mater” della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna – nell’ambito della conferenza internazionale dedicata alla realizzazione del sistema integrato di educazione e istruzione, e alla presenza della Commissaria UE Mariya Gabriel, dei Ministri dell’istruzione di quattro Paesi europei e di un centinaio di invitati.

Si è completato, così, il lavoro della Commissione per il sistema integrato, che precedentemente aveva elaborato le Linee pedagogiche, cornice comune per i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, emanate a novembre 2021.

Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia al via

Aprendo la conferenza, il Ministro Bianchi ha sollecitato i presenti a riscoprire il senso della parola educazione, ricordando che i bambini, nei loro primi anni di vita, non sono degli “omini”, ma delle persone con la propria dignità, le proprie competenze e fragilità. L’educazione dell’infanzia si deve porre come una risposta strategica alle sfide sociali ed economiche, dal momento che è dall’infanzia che si deve partire per contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica. Occorre, pertanto, secondo il Ministro, intervenire presto, offrendo alle famiglie di tutti i territori servizi di alta qualità.

E di alta qualità ha parlato anche il Governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini, ricordando il forte impegno della regione – al vertice per percentuale di bambini accolti nei servizi educativi – per sviluppare i servizi zerosei, azzerare le liste di attesa, abbattere le rette e realizzare ambienti immersivi con la sperimentazione di primi approcci alla lingua inglese.

Le iniziative per i più piccoli nelle azioni del Piano Next Generation UE

La Commissaria Gabriel ha ringraziato l’Italia e i Paesi europei per le tangibili iniziative poste in essere per i cittadini più piccoli, ai quali spesso non viene rivolta la dovuta importanza. Gli sforzi corali, che poggiano su finanziamenti importanti nell’ambito delle azioni previse dal Piano Next Generation UE, dovranno ridurre le disuguaglianze economiche, sociali e culturali che la pandemia ha accresciuto, fornendo a tutti i bambini e a tutte le bambine opportunità e strumenti fondamentali per la crescita e l’apprendimento.

Il riferimento all’Europa e ai documenti in favore dell’infanzia emanati negli ultimi anni è stato il focus dell’intervento della professoressa Balducci, che ha ripercorso i principali criteri di qualità su cui devono fondarsi i servizi di educazione e cura per i bambini dalla nascita ai sei anni: accessibilità, curricolo olistico, professionalità del personale, inclusività, governance, monitoraggio e valutazione. Un “Sistema zerosei competente” deve coinvolgere tutti i soggetti, dai genitori ai gestori, dagli educatori agli enti territoriali, realizzando così una vera comunità che apprende.

Le testimonianze degli altri Paesi

I Ministri dell’educazione di Slovenia, Cipro, Francia (quest’ultimo in videoconferenza) e il Sottosegretario del Ministero spagnolo hanno evidenziato gli aspetti di qualità, le misure di sostegno e gli interventi messi in campo per implementare il sistema dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia e per favorire la frequenza sempre più generalizzata dei bambini.

Slovenia

La Ministra slovena Kustec ha rappresentato gli sforzi del suo Paese per compiere passi importanti verso la costruzione di una istruzione verticale, distribuendo al contempo incentivi statali per favorire la frequenza dei bambini a partire da un anno di età e giungere alla piena gratuità per i bambini di cinque anni. Decentramento e rete inclusiva sono i cardini del sistema.

Cipro

Il Ministro cipriota Prodromos Prodromou ha posto molta enfasi sull’importanza strategica dell’apprendimento in tenera età, che deve essere realizzato attraverso un rinnovamento infrastrutturale – a partire dagli edifici maggiormente deteriorati – ed un alto livello di qualità dei servizi. In quest’ottica, è previsto il rinnovamento del curricolo per il segmento 3-6 anni, con una maggiore attenzione ad abilità e competenze, al multilinguismo e all’inclusione.

Francia

Per la Francia il Ministro Blanquer ha ricordato che gli interventi in favore dell’infanzia sono “la priorità delle priorità” perché devono essere offerte a tutti i bambini opportunità per superare le difficoltà lessicali, per acquisire competenze logiche e abilità sociali. Per queste motivazioni è stato ridotto il numero di alunni per classe nelle banlieue e nelle zone più disagiate ed è stato costituito un Consiglio scientifico che dovrà lavorare per accompagnare nel rinnovamento servizi e scuole dell’infanzia.

Spagna

La Spagna, come l’Italia, sta gradualmente procedendo a raggiungere gli obiettivi europei incrementando la frequenza delle scuole dell’infanzia e dei servizi educativi; per questi ultimi, però, il Sottosegretario all’istruzione Tiana Ferrer ha segnalato la disomogeneità territoriale, legata soprattutto allo spopolamento delle zone rurali. Con orgoglio ha ricordato che lo scorso 2 febbraio è stato emanato un Regio decreto con il quale è stato approvato a livello nazionale il curricolo per l’educazione prescolastica, che ora dovrà essere recepito dai governi regionali.

Cura per l’infanzia anche per combattere gli effetti della pandemia

Non sono però mancati gli allarmi, dovuti soprattutto al protrarsi della pandemia: occorre far tornare i bambini nelle scuole e nei servizi educativi per garantire almeno un pasto caldo al giorno, soprattutto nelle situazioni di maggiore fragilità che negli ultimi due anni sono cresciute in maniera esponenziale. Sia il Ministro cipriota che il Ministro francese hanno segnalato iniziative in tal senso, legate alla possibilità di fruizione del pranzo o della colazione (gratuita per i bambini francesi delle periferie).

Gli esiti della consultazione sugli Orientamenti per i servizi educativi

In conclusione, prima della firma degli Orientamenti, la Presidente della Commissione zerosei Susanna Mantovani ha fornito le coordinate degli Orientamenti per i servizi educativi, ricordando che si tratta di un documento condiviso, frutto di una prima elaborazione a cui è seguita un’ampia consultazione. Il punto di vista degli stakeholder ha consentito di migliorare e integrare il testo, che viene ora offerto a tutti gli educatori e gestori dei servizi per la sua messa alla prova sul campo. Perno del documento sono i diritti dei bambini dalla cui declinazione dovranno essere elaborate proposte educative di qualità.

Il ricordo commosso per Giancarlo Cerini

La conferenza è stata, come ci si aspettava, molto partecipata. Il pubblico, interessato e competente, ha seguito con attenzione tutti gli interventi, manifestando tutta la sua emozione quando il Ministro Bianchi ha ricordato Giancarlo Cerini, instancabile tessitore delle Linee pedagogiche e dell’impianto iniziale degli Orientamenti fino alla sua prematura scomparsa. Cerini è stato, per Bianchi, un maestro e come tale deve essere riconosciuto. Anche il Sindaco di Bologna Lepore ha ricordato l’amico Giancarlo, comunicando ai presenti la volontà dell’amministrazione comunale di intitolargli una scuola dell’infanzia nella città che ha “generato diritti”. Una decisione che non si può non condividere – magari da replicare in altri territori – per ricordare una persona che tanto ha donato alla scuola dei piccoli.

Per chi, come me, ha potuto apprezzarne competenza e professionalità, condividendo una piccola parte di cammino professionale, non poteva esserci notizia migliore.