Piano di semplificazione per la Scuola

Meno burocrazia e più attività educativa

Il mito vuole che Sisifo, già definito da Omero il più astuto degli uomini, fosse più volte riuscito ad ingannare gli dei, sottraendosi finanche al destino di morte. Per la sua sfrontatezza egli fu dunque condannato da Zeus ad una punizione esemplare: spingere per l’eternità su per un monte un macigno destinato però a rotolare inesorabilmente giù alla base del monte ogni volta che avesse raggiunto la cima.

Per quanto variamente interpretato (si pensi al «Sisyphe heureux» di Albert Camus), il supplizio imposto a Sisifo è generalmente utilizzato come simbolo del continuo, inutile, sforzo del volere umano, inevitabilmente destinato al fallimento.

In questa accezione, il mito di Sisifo è stato da alcuni studiosi associato alla semplificazione amministrativa, che può talvolta apparire essa stessa un mito, un ideale utopico, verso il quale tendere, ma impossibile da raggiungere.

La semplificazione amministrativa

L’espressione “semplificazione amministrativa” indica in maniera ampia e generica la volontà di ricercare modalità operative che rendano più chiaro, facile, comprensibile e snello il funzionamento della pubblica amministrazione, chiamata ad incrementare l’efficacia, l’efficienza e l’economicità della sua azione, realizzando concretamente i principi costituzionali di legalità, buon andamento e imparzialità che sempre la devono ispirare.

Perseguendo la doppia finalità, da un lato, di alleggerire il quadro normativo e, dall’altro, di rivedere l’assetto complessivo dei pubblici poteri rispetto alle attività dei privati, la semplificazione fa in genere ricorso agli strumenti della deregolamentazione (rimozione di norme legislative e procedure amministrative che costituiscono ostacolo o disincentivo agli investimenti), della delegificazione (sostituzione di una norma di rango primario con una di rango inferiore o, comunque, non legislativo) e della codificazione (riordino normativo attraverso testi sistematici e coerenti).

Il masso che rotola

La storia della semplificazione amministrativa in Italia ha lontane origini: basti pensare al Regio decreto 23 ottobre 1853, n. 1611, con cui Camillo Benso Conte di Cavour,  all’inizio del decennio che avrebbe portato all’unità di Italia, cercava di snellire il procedimento contrattuale nell’allora Regno di Sardegna; o alle parole con cui Giolitti nel 1899 segnalava agli elettori di Dronero l’esigenza di «rendere l’amministrazione dello Stato meno complicata, meno lenta e più curante dei legittimi interessi dei cittadini»; o alle critiche mosse da Luigi Sturzo, in una lettera del 1957 a Gaetano Salvemini, alla «burocrazia imperante e trafficante».

L’esigenza costantemente presente si è fatta tuttavia sentire con più forza a partire dai primi anni Novanta del secolo scorso, quando, sulla scia delle innovazioni introdotte dalla legge 7 agosto 1990, n. 241 (silenzio assenso, autocertificazione, conferenza di servizi, denuncia di inizio delle attività, ecc.), divenne chiara l’improcrastinabilità del conseguimento di almeno tre obiettivi:

  • sostenere l’economia nazionale nella competizione innescata dalla crescente globalizzazione dei mercati;
  • rendere effettivi i diritti dei soggetti privati nei confronti delle pubbliche amministrazioni;
  • ridurre i costi per le pubbliche amministrazioni.

Nei successivi trent’anni la ricerca della semplificazione ha seguito come un fiume carsico la storia del nostro Paese, passando attraverso i tentativi di riforma amministrativa di Sabino Cassese, Franco Bassanini e Renato Brunetta, che hanno prodotto alcuni esiti positivi, ma non risolutivi e mai definitivi.

Il PNRR e l’Agenda per la Semplificazione 2020-2026

Il tema della sistematizzazione delle politiche pubbliche e della modernizzazione della macchina amministrativa è tuttavia ritornato al centro delle riflessioni dei decisori politici in quanto trasversale a tutte le sei Missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), adottato all’indomani dell’emergenza pandemica, per guidare la ricostruzione del nostro Paese.

A quest’ultimo si è allineata anche l’«Agenda per la semplificazione 2020-2026», che ha individuato quattro ambiti in cui concentrare la propria azione riformatrice:

  • semplificazione e reingegnerizzazione delle procedure;
  • velocizzazione delle procedure;
  • digitalizzazione;
  • superamento degli ostacoli in alcuni settori chiave (green economy, edilizia, banda ultra-larga, appalti).

Il «Piano di semplificazione per la Scuola»

Anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha voluto dare il proprio contributo alle importanti azioni in materia di semplificazione e digitalizzazione previste dal PNRR e dall’«Agenda».

Lo scorso 20 aprile, alle h. 19,34, il Ministro Giuseppe Valditara, nel giro delle 280 battute consentite da quello che, sull’esempio di Trump, è diventato uno strumento fondamentale della comunicazione istituzionale, twittava: «Oggi in CdM ho presentato il “Piano di semplificazione per la Scuola. Un progetto ambizioso grazie al quale nei prossimi tre anni, tagliando la #burocrazia, semplificheremo la vita a #docenti, personale della #scuola e famiglie».

Da pochi minuti aveva infatti ultimato l’informativa al Consiglio dei ministri sull’avvio del “Piano generale di semplificazione per il settore della scuola”, in adesione a quanto annunciato il 30 novembre e il 15 dicembre alle Camere durante l’illustrazione delle linee programmatiche del suo dicastero.

Come riportato nel comunicato stampa del MIM e ribadito durante l’incontro illustrativo tenutosi nella mattinata del 27 aprile presso l’Ufficio del Capo Dipartimento delle risorse umane e finanziarie (Jacopo Greco) gli interventi previsti dal «Piano» sono frutto di un lungo processo di gestazione che aveva visto l’avvio già nella passata legislatura e aveva conosciuto il coinvolgimento e l’ascolto “attivo”, tra i primi mesi del 2022 e l’ottobre dello stesso anno, di  «varie categorie che animano la comunità della scuola (sindacati, associazioni, personale scolastico)».

Obiettivi strategici

Come dichiarato dallo stesso Ministro, la finalità del «Piano» è quella della «sburocratizzazione della scuola, perché questa possa concentrarsi sulla sua missione principale: l’attività educativa». Gli obiettivi strategici da raggiungere nel corso del prossimo triennio sono infatti quelli di:

  • migliorare la qualità dei servizi scolastici per studenti e famiglie, da un lato integrando e ottimizzando quelli esistenti, dall’altro ampliandone la gamma;
  • riorganizzare i processi funzionali all’avvio dell’anno scolastico, (reclutamento del personale, gestione delle cessazioni e assegnazione degli incarichi di supplenza), garantendo al meglio, grazie anche alla revisione dei procedimenti amministrativi e alla leva digitale, la copertura delle cattedre (non viene però detto di “tutte le cattedre”) sin dal primo giorno di scuola;
  • rinsaldare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico, grazie alla modernizzazione e al buon funzionamento del sistema scolastico, in cui si ritiene che debbano rientrare a pieno titolo anche le scuole paritarie;
  • liberare le istituzioni scolastiche dagli eccessivi adempimenti documentali e burocratici, dispensandole da una pluralità di adempimenti amministrativi (es. cessazioni, contenziosi), cui oggi sono chiamate benché prive del personale e delle professionalità necessarie per gestirli efficacemente.

Le linee operative del «Piano» triennale

Il «Piano» è stato poi articolato in tre livelli di intervento, caratterizzati da una forte interdipendenza e dalla necessità di una significativa integrazione reciproca:

  • interventi organizzativi/tecnologici;
  • innovazione procedimentale/organizzativa;
  • semplificazione normativa

Rispetto al terzo livello riprendendosi l’unica delega ancora inattuata dell’art. 1, comma 180 della Legge 13 luglio 2015, n. 107, il MIM preannuncia la presentazione di un disegno di legge di riordino del Testo unico in materia di istruzione, che recepisca anche le eventuali necessità che emergano dagli interventi organizzativi/tecnologici e procedimentali/amministrativi.

I cinque pilastri

Come riportato nelle slide presentate nell’incontro del 27 aprile 2023, la realizzazione degli interventi previsti dal Piano si basa su cinque pilastri:

  1. condivisione delle soluzioni normative, organizzative e digitali proposte e collaborazione con tutti gli attori dell’ecosistema Scuola;
  2. potenziamento del ruolo del Ministero di attore al servizio dell’ecosistema scuola e della sua funzione di supporto alle istituzioni scolastiche autonome, con l’erogazione dei servizi necessari al buon funzionamento degli uffici amministrativi e l’abilitazione di modelli di cooperazione con le altre amministrazioni pubbliche;
  3. accelerazione del percorso di trasformazione digitale e di innovazione organizzativa, anche attraverso il costante allineamento tra tecnologia, processi e risorse umane;
  4. valorizzazione del patrimonio informativo dell’Istruzione e abilitazione della connessione coi sistemi dati nazionali, così da creare una base informativa unica, integrata e certificata, di supporto alle decisioni politiche e strategiche;
  5. potenziamento dei sistemi e dei meccanismi di monitoraggio e controllo, per misurare i risultati raggiunti, per verificare il rapporto costo/benefici e garantire «accountability» delle attività finanziate.

I primi venti interventi

Incrociando obiettivi strategici e linee di intervento, è stato individuato un iter triennale di azioni, misurabili sia in termini di progresso rispetto alle condizioni di partenza sia in termini di contributo al conseguimento degli obiettivi strategici, che avranno un’attuazione diversificata, in funzione della loro complessità.

L’avvio del piano prevede un primo pacchetto di venti misure, riconducibili al primo livello di intervento (organizzativo/tecnologico), che saranno portate a compimento entro dicembre 2024 (e ben diciassette di esse entro dicembre 2023).

N.TIPO DI INTERVENTOTEMPIOBIETTIVI
1Piattaforma on-lineEntro novembre 2023 saranno raccolte in un’unica piattaforma on-line tutte le funzionalità necessarie a studenti e famiglieraccogliere informazioni e dati necessari ad una scelta consapevole del percorso scolastico e post-scolastico;fruire di tutti i servizi digitali per l’orientamento, le iscrizioni, i pagamenti e le comunicazioni;seguire la carriera scolastica ed i principali traguardi degli studenti
2individuazione semplificata di destinatari di specifiche misureEntro ottobre 2023 le scuole potranno individuare in modo veloce, semplice e automatizzato i destinatari di specifiche misure dedicate a studenti appartenenti a famiglie in condizioni di svantaggio, per:garantire la massima partecipazione a visite e viaggi di istruzione;favorire la socialità e la crescita culturale anche al di fuori delle «mura scolastiche»;contrastare gli effetti derivanti dal recente aumento dei prezzi e del costo della vita.  
3Integrazione di tutti i servizi digitaliEntro giugno 2023 il MIM realizzerà la piena integrazione di tutti i servizi digitali della scuola, consentendone l’accesso e la fruizione con un solo login (SPID e CIE) in modo sicuro e protetto, per: 
4Nuova versione di Pago In ReteEntro dicembre 2023 sarà approntata una nuova versione di Pago In Rete, con nuovi servizi «AppIO» per scuole e famiglie che consentirà di:gestire in maniera semplice, sicura e immediata tutte le tipologie di pagamento;potenziare e facilitare le interazioni e le notifiche relative ai servizi scolastici, anche su smartphone e tablet;migliorare e rendere più veloci le attività amministrative delle scuole.
5Reingegnerizzazione dei processi per l’avvio dell’anno scolasticoEntro il luglio 2023 la reingegnerizzazione dei principali processi funzionali all’avvio dell’anno scolastico, consentirà di:velocizzare gli adempimenti per i pensionamenti;accelerare le procedure di assegnazione dei docenti;realizzare una gestione efficiente e omogenea delle procedure su tutto il territorio nazionale;favorire una maggiore trasparenza nelle assegnazioni dei docenti;garantire una maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico.
6Piattaforma unica dedicata a famiglie e studentiEntro giugno 2023 il rilascio di una nuova soluzione tecnologica consentirà a scuole italiane e straniere di incontrarsi on line sulla piattaforma unica dedicata a famiglie e studenti, per:condividere esperienze formative e culture diverse;elaborare insieme progettualità per l’internazionalizzazione dell’offerta formativa;favorire la condivisione di metodologie didattiche e lo scambio di documenti di studio e ricerca.
7Misure digitali per le scuole paritarieEntro dicembre 2023 sarà ultimato uno studio di fattibilità sulla estensione alle scuole paritarie delle misure e dei servizi digitali già disponibili per le scuole statali. 
8Strumenti digitali per la gestione della carrieraEntro marzo 2024 sarà ultimato uno studio di fattibilità su nuovi strumenti digitali di gestione della carriera del personale scolastico, che consentiranno alle scuole di:uniformare e velocizzare la raccolta e la gestione delle informazioni;semplificare e automatizzare le attività di ricostruzione di carriera (il docente non dovrà più produrre documentazione, ci penserà l’amministrazione);scambiare e condividere i documenti tra le scuole in via telematica.
9Piattaforma acquistiEntro dicembre 2023 sarà realizzata una nuova piattaforma per il sistema gestione acquisti, che, affiancandosi e implementando le Linee Guida (cd. «Quaderni») predisposte dal Ministero dell’Istruzione a partire dal 2019 per semplificare ed uniformare le modalità di affidamento e di esecuzione di contratti di lavori, servizi, forniture e incarichi, consentirà alle istituzioni scolastiche di:individuare la corretta modalità di acquisto e il processo da seguire;fruire di modelli precompilati e standard documentali per tutte le fasi del processo di acquisto e di gestione contrattuale;semplificare l’interlocuzione con tutti gli attori istituzionali (Consip; ANAC; Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
10Funzioni digitali per l’individuazione di espertiAnalogamente, ma questa volta entro dicembre 2024, saranno approntate nuove funzioni digitali di supporto alle scuole per l’individuazione degli esperti interni e/o esterni e la relativa gestione. 
11Funzioni digitali per le segreterie scolasticheEntro marzo 2024 saranno approntate nuove soluzioni organizzative e digitali, in collaborazione con il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), che aiuteranno le segreterie scolastiche a gestire le supplenze brevi e saltuarie e ne velocizzeranno il pagamento (attualmente il tempo medio è di quattro mesi) e il relativo monitoraggio di spesa. 
12Funzioni INPSEntro dicembre 2023 saranno poi proposte all’INPS alcune soluzioni organizzative e digitali a favore delle scuole, per:velocizzare le attività propedeutiche al pensionamento, riducendo i disagi per gli insegnanti (es. automazione della ricostruzione della carriera legata al fascicolo digitale del personale);migliorare le informazioni fornite al personale rispetto alla propria situazione previdenziale;rendere più efficiente la pianificazione dei fabbisogni del personale, funzionale all’avvio dell’anno scolastico.
13Gestione digitale del contenzioso  Entro settembre 2023 sarà ultimato uno studio di fattibilità su alcune funzioni digitali a supporto dei processi di gestione del contenzioso, per:classificare le sentenze in modo automatico;valorizzare il patrimonio documentale dell’amministrazione per la predisposizione delle memorie difensive;standardizzare i modelli di istruttoria su tutto il territorio nazionale con meno carico di lavoro per le strutture coinvolte (dirigenti scolastici, uffici scolastici regionali, ecc.).
14Supporto ai revisori dei contiEntro giugno 2023 al cd. «Vademecum per il controllo di regolarità amministrativa e contabile delle istituzioni scolastiche», predisposto e diffuso dal MI con nota prot. 44221 del 13 settembre 2022, si affiancheranno nuove soluzioni organizzative e digitali per supportare l’attività di controllo dei revisori dei conti, che consentiranno di:accompagnare il lavoro di revisione con vademecum e checklist online;attivare modalità di collaborazione tra revisori e scuole, anche a distanza;agevolare lo scambio di documenti e informazioni sul cloud.  
15Assistenza alle scuole sul PNRREntro dicembre 2023 saranno predisposte azioni di assistenza alle scuole, sia on line che sul territorio, attraverso l’attività delle équipes formative territoriali, per la realizzazione delle misure del PNRR Istruzione, che consentiranno di:garantire la completa adesione delle scuole e raggiungere milestone e target;valorizzare gli investimenti in formazione, processi e tecnologia, come leva per il miglioramento delle attività formative;semplificare le attività amministrative e gestionali in capo alle segreterie scolastiche.
16Strumenti digitali per ampliamento offerta formativaEntro dicembre 2023 vi sarà il rilascio di un primo set di strumenti digitali che, implementando quelli già esistenti (dal giugno 2020 è attiva la piattaforma di crowdfunding «IDEArium», accessibile al sito https://idearium.istruzione.it/), consentiranno alle scuole di finanziare l’ampliamento e il miglioramento della propria offerta formativa con i contributi di privati sostenitori (famiglie, associazioni e imprese del territorio) attraverso un ampliamento delle entrate e la diversificazione delle fonti di finanziamento. 
17Libri di testoEntro settembre 2023 sarà ultimato uno studio di fattibilità su soluzioni organizzative e digitali che, facilitando l’erogazione dei contributi statali alle famiglie meno abbienti, consentano loro un accesso immediato ai libri di testo. 
18Firma Elettronica Avanzata (FEA)Entro dicembre 2023 saranno rilasciate nuove funzionalità dell’applicazione «Sigillo» di Firma Elettronica Avanzata (FEA), già attiva dal dicembre 2021 (cfr. nota 15 dicembre 2021, prot. n. 3935), per consentire la firma elettronica di documenti predisposti dalle scuole anche a soggetti privi di firma digitale, così da velocizzare le attività amministrative delle scuole (es. sottoscrizione contratti da remoto) e favorire le relazioni tra scuola, personale scolastico e altri soggetti esterni. 
19Cruscotto DatiAnalogamente, entro il dicembre 2023 saranno rilasciati nuovi strumenti di «reporting» (un nuovo “Cruscotto Dati”) per tutte le strutture organizzative del Ministero, che consentiranno di:uniformare la raccolta e la gestione dei dati relativi al sistema istruzione;disporre di una banca dati unica e certificata per il personale del ministero, consultabile anche in modalità self service;accelerare i processi decisionali e i procedimenti amministrativi.
20SIDIA giorni, infine, saranno effettuati degli interventi di manutenzione evolutiva sulle attuali funzioni del SIDI, che consentiranno di migliorare i servizi offerti e di velocizzare i processi di lavoro delle segreterie scolastiche. 

Le prime valutazioni

Con il suo proposito di liberare la scuola dagli inutili e ultronei appesantimenti burocratici per restituirla ai suoi precipui compiti didattici e pedagogici, il «Piano» non può che raccogliere il favore di tutte le componenti del mondo della scuola.

Inoltre, la necessità di rivedere il D.lgs. 297/1994 (Testo unico della scuola) è innegabile; incontestabile è il bisogno di coprire già dal 1° settembre tutte le cattedre (e non solo la maggior parte di esse); improcrastinabile l’esigenza di rinnovare e ampliare i servizi digitali forniti dal Ministero alle scuole.

Le prime reazioni dei sindacati e delle associazioni di categoria sono state infatti tutte positive, seppure per lo più ispirate ad un atteggiamento prudenziale.

Il «Piano» prospetta infatti una riforma di vasta portata, sistemica e complessa, che necessita per la sua realizzazione di almeno un triennio e dovrà contemperare aspetti amministrativi, materie contrattuali e riserve di legge: prima di capire se, almeno per la Scuola, Sisifo è riuscito a spingere il masso oltre la cima, c’è pertanto ancora bisogno di conoscere i dettagli e le applicazioni operative.

Inoltre, le novità previste dal «Piano» fanno perno su un’accelerazione del percorso di trasformazione e innovazione digitale delle scuole: ogni nuova soluzione organizzativa e digitale richiede però un’adeguata formazione dei soggetti coinvolti (DS, DSGA e assistenti amministrativi), capillare e costante, a cui le slides finora diffuse non sembrano fare cenno.