Sicurezza e qualità

Come gestire la sicurezza a scuola

Anche la scuola dovrebbe prestare la dovuta attenzione all’art. 30 del d.lgs. 81/2008, che suggerisce l’adozione e l’efficace attuazione di un sistema di organizzazione e di gestione della sicurezza idoneo per assicurare l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici. Il modello adottato deve in ogni caso prevedere … un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. Questo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate (commi 3 e 4).

In sede di prima applicazione si presumono conformi ai requisiti del presente articolo i modelli di organizzazione aziendale conformi alle Linee guida UNI – INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001: 2007 (comma 5).

La ricerca del miglioramento continuo

Si deve partire dalla situazione iniziale per impostare la “politica” e pianificare i modi e i tempi di intervento. Il momento successivo è quello della “sensibilizzazione” attraverso la formazione e informazione. In itinere e al termine di un ciclo (p.es. annuale) deve essere effettuato il monitoraggio della situazione, esaminando i possibili percorsi di miglioramento da attuare nell’anno successivo.

Questa struttura ciclica sta alla base del lavoro del Servizio di Prevenzione e Protezione, che si concretizza nella riunione periodica indetta “almeno” una volta all’anno. Significativa in proposito è la presenza, nell’art. 35 del d.lgs. 81/2008, dell’innovativo comma 3: Nel corso della riunione possono essere individuati: a) codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali; b) obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

I modelli ritenuti “conformi” nell’art. 30 operano con la medesima struttura ciclica  dei Sistemi di Qualità Ambientale (Norma ISO 14001: 2004) e di quello di Gestione per la Qualità (ISO 9001:2000), evidenziando in tal modo gli elementi di sinergia utili a facilitare l’integrazione dei sistemi.

Sicurezza e qualità sono due facce della stessa medaglia

È opportuno qui ribadire, dopo anni di dibattiti, la distinzione tra la cultura (p. es. della Qualità totale) e la certificazione effettuata da un ente terzo, che può valutare, anche nella scuola, il rispetto delle procedure previste dal modello adottato. Si deve essere convinti assertori della cultura organizzativa indispensabile per gestire, secondo criteri condivisi, le complesse strutture che sono oggi i singoli istituti autonomi, sul versante qualità, rispetto dell’ambiente ed ora della sicurezza; la certificazione rappresenta un passo successivo, spesso oneroso, oggetto di scelta da parte di ogni Istituto. Tale distinzione è presente anche nel D.Lgs. 81/2008, se si considera che le norme OHSAS 18001 sono, a differenza delle Linee Guida UNI-INAIL, certificabili.

Importante sarà operare sempre nella logica del miglioramento continuo dell’esistente, seguendo il percorso ciclico sopra evidenziato.

È ormai acquisito infatti che i principi su cui si basa la Qualità coincidono con quelli della sicurezza, ed un’impostazione corretta in uno di questi campi avrà immancabilmente ripercussioni favorevoli sull’altro.

Gli otto principi fondamentali

Senza necessariamente approfondirli, si elencano otto principi fondamentali:

  1. La sicurezza, come la qualità, inizia dalla direzione.
  2. La sicurezza, come la qualità, è un progetto continuo (almeno annualmente, il monitoraggio operato nella riunione periodica porterà alla riproposizione della “politica aziendale” e puntuali obiettivi di miglioramento).
  3. La sicurezza, come la qualità, si basa sulla realizzazione della prevenzione e non sull’azione riparatrice.
  4. La qualità, come la sicurezza, deve essere presente in tutte le fasi del ciclo della vita dei “prodotti” e in tutte le fasi dei processi.
  5. La qualità, come la sicurezza, è un compito di ciascuno (D.Lgs. 81/2008, art. 20).
  6. Gli ostacoli della qualità e della sicurezza sono i medesimi, e possono essere superati con una crescita di ciascuno nell’organizzazione.
  7. La qualità, come la sicurezza, si raggiunge attraverso la formazione.
  8. I compiti del Responsabile Qualità coincidono con quelli del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Si tratta infatti di:

  • promuovere e svolgere la formazione del personale;
  • analizzare lo stato di qualità o sicurezza raggiunto, e promuovere le azioni di miglioramento;
  • gestire le non conformità e le azioni correttive;
  • relazionare periodicamente sullo stato della qualità o sicurezza “aziendale”.