Tempo di prove INVALSI

Arrivano le “INVALSI”!

Le prove INVALSI per l’anno scolastico in corso sono previste secondo il seguente calendario:

  • 3 maggio 2017: II Primaria (prova di Lettura e prova di Italiano); V Primaria (prova di Italiano);
  • 5 maggio 2017: II Primaria (prova di Matematica); V Primaria (prova di Matematica e Questionario studente);
  • 9 maggio 2017: II Secondaria di II grado (prova di Matematica e prova di Italiano); il Questionario studenti è già stato somministrato on-line nei mesi scorsi

La prova INVALSI nell’esame di Stato alla fine del primo ciclo di istruzione è prevista per il 15 giugno 2017 (prova di Matematica e prova di Italiano).

Le novità del decreto delegato sulla valutazione

A partire dall’a.s. 2017-18 i decreti legislativi emanati in virtù della legge 107/2015 introducono diverse novità che riguardano anche le prove INVALSI. In particolare le prove standardizzate (Italiano e Matematica) per la classe terza alla fine del primo ciclo d’istruzione saranno svolte nel corso dell’anno, saranno obbligatorie ai fini dell’ammissione all’esame di Stato e i loro esiti saranno riportati nell’attestazione delle competenze dell’allievo, senza però incidere sul voto finale d’esame. Nello stesso decreto legislativo è definito il ruolo delle future prove standardizzate (Italiano e Matematica) per la classe quinta della scuola secondaria di secondo grado, al termine del secondo ciclo di istruzione, prevista a partire dall’a.s. 2018-19. Esse si collegano all’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo d’istruzione nello stesso modo delle prove realizzate al termine del ciclo secondario di primo grado.

Come cambieranno le prove?

Altre novità riguardano l’introduzione della prova standardizzata di Inglese nelle classi V Primaria, III Secondaria di I grado e II Secondaria di II grado, con l’obiettivo di accertare i livelli di apprendimento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro Comune di Riferimento Europeo per le lingue. Inoltre la modalità di somministrazione per la scuola secondaria (di I e II grado) sarà computer based e pertanto si svolgerà in giorni diversi secondo un calendario concordato con la scuola, così come è avvenuto già quest’anno per la somministrazione del Questionario studente per la Secondaria di II grado. Le prove di Italiano e Matematica sono strettamente collegate ai Quadri di Riferimento che esplicitano quali aspetti delle due discipline vengono valutati e come. È di questi giorni la pubblicazione del nuovo Quadro di Riferimento per la Matematica[1] che collega strettamente gli apprendimenti che si possono valutare con la prova INVALSI alle Indicazioni Nazionali del I ciclo (2012), mettendo in relazione ogni item con un Traguardo per lo sviluppo delle competenze. Per il II ciclo sono stati costruiti traguardi specifici in continuità con quelli della scuola secondaria di I grado.

Parliamo delle prove di Matematica

1. Le prove INVALSI sono a crocetteSono quiz?

Per quanto riguarda le prove di Matematica basta analizzare le prove dello scorso anno per sfatare questa leggenda “metropolitana”. In II primaria gli item a risposta aperta erano il 48%, in V primaria il 55% e in III secondaria di I grado il 42% di cui 4 domande afferivano alla dimensione dell’Argomentare. Si chiedeva cioè agli studenti di giustificare la propria risposta o di esplicitare il procedimento di risoluzione di un problema. In II secondaria di II grado il 41% degli item era aperto, di questi 4 item erano di tipo argomentativo.

2. Le prove INVALSI possono essere uno strumento per gli insegnanti in un’ottica di valutazione formativa?

Innanzitutto è importante la riflessione che ciascun docente può fare sui risultati della sua classe: quale ambito (Spazio e figure, Numeri, Relazioni e funzioni, Dati e previsioni) è andato meglio (o peggio)? Quali dimensioni (Conoscere, Risolvere problemi, Argomentare) necessitano di un’attenzione da parte del docente? Quali item specifici hanno creato problemi ai miei studenti? In secondo luogo i docenti hanno a disposizione i fascicoli degli studenti e possono restituire un feed back di tipo riflessivo ai loro allievi. Possono anche utilizzare le diverse strategie di soluzione adottate dagli studenti per un confronto utile per riflettere sul fatto che le strategie di soluzione di un problema possono essere diverse a seconda dei diversi stili cognitivi. Potrebbe essere un’attività metacognitiva interessante chiedere agli allievi non tanto perché hanno risposto in un certo modo, ma ad esempio perché non hanno scelto le altre opzioni di risposta. Ed ecco che anche una domanda a crocette nella pratica didattica può rivelarsi terreno di discussione e riflessione in classe.

3. Ci sono legami fra la prova di Italiano (comprensione alla lettura e uso della lingua) e le prove di Matematica?

Ogni insegnante di Matematica, soprattutto del primo ciclo, sa che uno degli aspetti più critici nella risoluzione di problemi è quello della comprensione del testo. Se il problema che si propone è contestualizzato, l’aspetto narrativo è un elemento importante (non solo per gli allievi più piccoli). Perché non prendere alcune domande INVALSI fra quelle più ricche da questo punto di vista e analizzarle alla luce del Quadro di Riferimento di Italiano? Quali elementi del testo del problema mettono in crisi gli studenti? Perché?

Naturalmente queste attività si possono fare al di là delle prove INVALSI, che non nascono certo per questo scopo, ma rappresentano un’occasione sia per uscire dall’autoreferenzialità della singola classe, visto il confronto che si può fare con i risultati del campione nazionale, sia perché strettamente collegate con i Traguardi per lo sviluppo delle competenze declinati nelle Indicazioni Nazionali (2012) e nelle Linee guida e Indicazioni per la secondaria di II grado (2010-2011).

[1]  http://www.invalsi.it/invalsi/doc_evidenza/2017/QdR2017_190417.pdf