La Generazione Erasmus e l’Europa del futuro

Il patrimonio culturale dell’Europa unita

Il 2018 sarà l’Anno europeo del patrimonio culturale. In una recente intervista Tibor Navracsic, Commissario europeo per l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport, ha rimarcato come l’iniziativa aiuterà ad aumentare la consapevolezza dei valori che riuniscono le nazioni e che fanno parte dell’identità europea, affermando che “Il patrimonio culturale è al centro del più ampio ‘progetto europeo’. Il patrimonio culturale non è solo un mezzo per capire il nostro passato, ma anche un bene che può aiutarci a costruire l’Europa del futuro. L’anno contribuirà a mettere in risalto la ricchezza del nostro patrimonio culturale europeo, evidenziando i suoi numerosi vantaggi sociali ed economici” (http://www.europeanheritagedays.com).

Se n’è discusso il 9 maggio u.s. a Firenze, in occasione della Festa dell’Europa, quando il tema è stato affrontato dalla parlamentare europea Silvia Costa, che ha anche parlato di generazione Erasmus e di generatività Erasmus, ricordando quanto possa essere estesa e declinabile la famiglia Erasmus, pioniera dello spazio educativo europeo.

Erasmus: uno spazio educativo europeo

Nel trentennio 1987-2017 Erasmus ha permesso a oltre 4 milioni di giovani di studiare e formarsi nelle università europee. Nel 2016 oltre 30.000 universitari italiani sono partiti in Erasmus, e il nostro Paese ogni anno ospita circa 20.000 studenti europei. Il programma ha sviluppato energia ed ha apportato grandi vantaggi in termini di formazione in dimensione europea e internazionale, crescita personale e professionale. Con grande orgoglio possiamo comprovare che l’Italia è la quinta prescelta dagli studenti Erasmus e la quarta per le partenze di studenti italiani Erasmus in Europa.

Questo enorme successo non sarebbe possibile senza il colossale ed instancabile lavoro di formazione-informazione-accompagnamento delle tre Agenzie Nazionali Erasmus+: INAPP, INDIRE e ANG.

Erasmus è la più straordinaria possibilità di costruire un’Europa migliore“, ha dichiarato nel corso del suo intervento la Ministra dell’Istruzione on. Valeria Fedeli. “Il programma Erasmus ha aperto confini che neanche i trattati politici sono riusciti ad abbattere; ha dato libertà di movimento puntando sulle giovani generazioni in una feconda atmosfera di contaminazione culturale ed integrazione“. La Ministra ha confermato innanzi a una platea gremita il suo impegno nel diffondere un Erasmus+ strutturato e coordinato anche nelle scuole superiori, e (soprattutto per le novità messe in campo in Italia con le esperienze di alternanza scuola-lavoro) nell’incentivare l’attivazione di scambi professionali dentro il programma. I percorsi formativi scolastici dovranno arricchirsi necessariamente di “educazione alla cittadinanza europea e conoscenza della storia dell’Europa”.

Per saperne di più su Erasmus+

Va precisato che il Programma Erasmus+ (2014-2020), in cui l’azione Erasmus si inserisce, si rivolge anche ad alunni delle scuole dell’obbligo, studenti delle scuole secondarie di secondo grado, adulti, ecc. Lo si può considerare come un grande “contenitore” nel quale sono confluiti i più noti programmi comunitari del precedente Programma LLP (2007-2013), quali Comenius, Leonardo da Vinci, Grundtvig. Per saperne di più è consigliato collegarsi al sito www.erasmusplus.it, dal quale si possono scaricare documenti utili quali il Regolamento, il Bando, l’Invito a presentare proposte e la Guida al Programma. Le Agenzie nazionali Erasmus+ sono davvero molto attive anche sui social, ed offrono a tutti gli interessati la possibilità di aggiornamenti e video tutorial molto efficaci per un approccio informato alle varie “Azioni Chiave 1-2-3” in cui è strutturato l’attuale Programma.

La carta della Generazione Erasmus

Il 60° Anno dei Trattati di Roma (1957-2017) è stato contrassegnato da due eventi significativi:

  1. Roma, 24 febbraio 2017 – “Stati Generali della Generazione Erasmus“;
  2. Firenze, 7-9 maggio 2017 – “Festival d’Europa“, intitolato a Robert Schumann e alla sua frase famosa “L’Europa non potrà farsi in una volta sola”.

Il ricco programma fiorentino ha visto anche il debutto della neonata Orchestra Erasmus, composta da 40 studenti Erasmus di 20 Conservatori e Istituti musicali di tutt’Italia, diretti dal Maestro Elio Orciuolo, che ha dedicato il primo concerto alle studentesse Erasmus decedute nel 2016 in Spagna.

Il 9 maggio a Palazzo Vecchio è avvenuta la “storica” consegna ai decisori politici della Carta della Generazione Erasmus, ovvero il documento politico-culturale elaborato da studenti ed ex partecipanti al Programma, che si auspica possa diventare un punto di riferimento per giovani, cittadini e istituzioni, contribuendo alla costruzione di un’Europa più unita e integrata.

La riflessione dei giovani si è concentrata intorno alle seguenti sei tematiche: Erasmus global o non global; Comunità locali e mondo digitale; Europa unita; Cittadinanza europea; Erasmus for all; Mobilità tra studio e lavoro.

Analizzando il documento emerge chiaramente il desiderio degli studenti di voler potenziare il Programma con iniziative innovative, ma anche di rafforzarlo nelle misure già presenti.

La Carta della Generazione Erasmus è consultabile e scaricabile integralmente alla pagina seguente: http://www.indire.it/wp-content/uploads/2017/05/Carta-della-Generazione-Erasmus.pdf.

Sessant’anni di pace in Europa

L’on. Sandro Gozi, Sottosegretario con delega alle Politiche europee, ci ha infine ricordato il sentimento di gratitudine all’Europa per i sessant’anni di pace e prosperità dopo due guerre mondiali, auspicando che Erasmus consenta di far arrivare in Europa non solo “chi se lo può permettere“, ma anche quel pezzo di Paese meno fortunato, dove spesso si annidano euroscetticismo e eurodelusione. Erasmus è anche il migliore antidoto contro il ritorno di razzismo, xenofobia, muri, pregiudizi, ed è proprio dalla generazione Erasmus che si può e si deve ripartire per rilanciare il progetto europeo, nell’anno in cui sono celebrati i trent’anni del Programma e i sessant’anni dei Trattati di Roma.