Animatori digitali: se potessi avere 1000 euro…

Idee per un digitale a misura di scuola

Il 16 maggio nel corso del convegno “Verso gli Stati Generali della scuola digitale” tenutosi a Bergamo, la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha annunciato di aver firmato il decreto per lo stanziamento di 8, 4 milioni di euro a favore delle scuole in cui agiscono gli animatori digitali[1]. Si tratta mediamente di mille euro che ogni animatore digitale avrà a disposizione per la molteplicità di interventi, che ha già in parte incominciato a svolgere, e che dovrà in seguito ampliare.

Come primo approccio tale finanziamento potrebbe essere impiegato per concretizzare alcune delle seguenti proposte:

  • per la diffusione e la circuitazione di buone pratiche metodologico-didattiche prodotte da docenti sperimentatori all’interno del proprio istituto;
  • per mostrare buone pratiche consolidate maturate al di fuori della propria scuola;
  • per l’organizzazione di attività formative (dopo un’attenta analisi dei bisogni);
  • per lo studio e la ricerca su come le tecnologie e gli ambienti di apprendimento online integrati con la presenza possano costituire una nuova ecologia dell’apprendimento;
  • per lo sviluppo di laboratori sperimentali tecnologici anche a favore degli studenti;
  • per tante altre attività informali conoscitive e divulgative interne ed esterne l’istituzione scolastica di appartenenza, servendosi del sito web istituzionale della scuola;
  • per il supporto continuo, in collaborazione col team per l’innovazione digitale, dei docenti della propria scuola che intendono sperimentare costantemente e coerentemente l’uso didattico della tecnologia nel proprio insegnamento;
  • per promuovere la costituzione di una comunità di pratiche, utilizzando ambienti online in cui i docenti dell’istituto possono inserire e condividere non solo il proprio materiale grigio e altre autoproduzioni, ma anche presentare problemi e proporre soluzioni in maniera del tutto collaborativa.

Tale stanziamento dovrebbe arrivare alle scuole entro la chiusura di questo anno scolastico. Dal prossimo anno scolastico il finanziamento entrerà pienamente a regime. Come misura di accompagnamento è stata annunciata l’imminente apertura di una piattaforma online dedicata agli animatori digitali di tutt’Italia. Essi potranno condividere le proprie esperienze e iniziative, collaborando insieme per garantire continuità, stabilità e diffusione alle innovazioni intraprese.

Tecnologia, ma quanto mi costi!

1000 euro potrebbero sembrare una somma modesta da spendere in un anno. Impostando il tradizionale rapporto costo/ora docenza, con cui si paga la formazione in presenza, siamo nell’ordine di 25 ore complessive di attività formative; in definitiva si tratta di poco più di un corso. In realtà è bene precisare che la formazione, che ricordiamo non spetterebbe compiere direttamente all’animatore digitale, è solo una delle tante azioni attivabili. L’animatore la può organizzare dopo aver analizzato gli effettivi bisogni dei colleghi e/o sentite le loro richieste esplicite. Esistono, però, azioni molto più economiche e durature nel tempo, in quanto autogenerate e attualizzate all’interno della propria istituzione scolastica, che garantiscono maggiore stabilità e continuità nei risultati e nelle ricadute. Tali azioni sono alla base stessa di un processo di formazione continua ed adhocratica; inoltre rendono i docenti che vi partecipano più autonomi, motivati e responsabili. Alcune di tali proposte riguardano:

  • far maturare l’esigenza nei docenti di formarsi e di approfondire, puntando su processi di autoformazione, per migliorare e ampliare ciò che si sta attuando/sperimentando in classe con le tecnologie;
  • far analizzare/evidenziare, attraverso incontri periodici e/o tramite inserimenti nei forum dedicati all’interno della piattaforma online della scuola, le azioni mutagene che le tecnologie producono a livello disciplinare e trasversalmente nei processi di valutazione e nello sviluppo delle competenze;
  • promuovere processi di ricerca-azione e di documentazione dei risultati e delle esperienze, relativamente a ciò che si sta sperimentando dal punto di vista tecnologico-didattico;
  • mantenere un ordine e una regia organizzativo-documentativa dei processi e dei prodotti messi in atto nella scuola;
  • promuovere monitoraggi e momenti di autovalutazione tra i docenti tramite piattaforma online sulle diverse sperimentazioni tecnologiche presenti nella scuola;
  • sviluppare e pubblicizzare pagine gialle elettroniche relativamente alle competenze tecnologico-didattiche presenti in istituto o tra Reti di scuole, su cui è possibile contare e fare riferimento.

Informalità e formalità della formazione sulle tecnologie educative

L’animatore digitale funge da trait d’union tra le tante offerte formative – disperse nel territorio e  online – con la domanda interna. È bene precisare che l’offerta formativa online nel campo delle tecnologie educative è così ampia da soddisfare qualsiasi esigenza di formazione e a tutti livelli di competenza. I MOOC (Massive open Online Course) offerti da tanti provider stranieri come Coursera o Edx, che riuniscono le più prestigiose università mondiali, offrono corsi di qualità (in lingua inglese), molti dei quali riguardano proprio il campo tecnologico-educativo. Nel panorama dei MOOC è presente anche il provider italiano EduOpen fondato da una rete di università italiane[2] e finanziato una tantum dal MIUR, in cui è possibile trovare anche corsi pedagogici e tecnologici. A completare il panorama, dal 22 maggio è attiva la piattaforma digitale del MIUR S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le iniziative di aggiornamento dei docenti)[3]. In tale piattaforma sono presentati centinaia corsi (per di più a pagamento) che è possibile prenotare online. I corsi sono suddivisi in due grandi categorie con diverse aree contenutistiche:

  • gli ambiti specifici, in cui è presente anche un’area dedicata allo Sviluppo della cultura digitale ed educazione ai media;
  • gli ambiti trasversali, in cui è presente anche un’area dedicata all’Innovazione didattica e didattica digitale.

Nel piano per la formazione dei docenti 2016-2019[4] su cui si basa S.O.F.I.A., il punto 4.3 delle nona priorità riguarda le Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento[5]. La piattaforma a regime avrà anche il valore di “storia formativa” del docente e, più avanti, grazie ad ulteriori integrazioni, sarà possibile inserire anche delle documentazioni in merito alla professionalità, al bilancio delle competenze e altre informazioni inerenti la propria attività didattica. A regime, saremo in presenza di un vero e proprio “portfolio professionale” del docente, i cui risvolti giuridici dovranno però essere condivisi in sede contrattuale.

Il mansionario dell’animatore digitale

Le attività/azioni molteplici che l’animatore digitale dovrà nel tempo svolgere sono elencate nella Tabella 2 del Decreto Direttoriale MIUR  25.11.2015, prot. n. 50 e si suddividono nella seguente tripartizione:

AREA PROGETTAZIONE (STRUMENTI) AREA COMPETENZE E CONTENUTI AREA PROMOZIONE (ANCHE IN RACCORDO CON ALTRE SCUOLE)
ambienti di apprendimento per la didattica digitale integrata orientamento per le carriere digitali scenari e processi didattici per l’integrazione del mobile, gli ambienti digitali e l’uso di dispositivi individuali a scuola (BYOD)
realizzazione/ampliamento di rete, connettività, accessi promozione di corsi su economia digitale sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica attiva e collaborativa
laboratori per la creatività e l’imprenditorialità cittadinanza digitale modelli di assistenza tecnica
biblioteche scolastiche come ambienti mediali educazione ai media e ai social network modelli di lavoro in team e di coinvolgimento della comunità (famiglie, associazioni, ecc.)
coordinamento con le figure di sistema e con gli operatori tecnici e-Safety creazione di reti e consorzi sul territorio, a livello nazionale e internazionale
ammodernamento del sito internet della scuola, anche attraverso l’inserimento in evidenza delle priorità del PNSD qualità dell’informazione, copyright e privacy partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali
registri elettronici e archivi cloud azioni per colmare il divario digitale femminile documentazione e gallery del pnsd
acquisti e fundraising costruzione di curricola digitali e per il digitale realizzazione di programmi formativi sul digitale a favore di studenti, docenti, famiglie, comunità
sicurezza dei dati e privacy sviluppo del pensiero computazionale utilizzo dati (anche invalsi, valutazione, costruzione di questionari) e rendicontazione sociale (monitoraggi)
sperimentazione di nuove soluzioni digitali hardware e software introduzione al coding

coding unplugged

robotica educativa
aggiornare il curricolo di tecnologia
making, creatività e manualità
risorse educative aperte (OER) e costruzione di contenuti digitali
collaborazione e comunicazione in rete: dalle piattaforme digitali scolastiche alle comunità virtuali di pratica e di ricerca
ricerca, selezione, organizzazione di informazioni
coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione
alternanza scuola lavoro per l’impresa digitale

Per gli animatori digitali, supportati dal team per l’innovazione digitale, non resta altro che rimboccarsi le maniche e “progettare il futuro didattico-tecnologico” della propria scuola, finalizzando oculatamente i finanziamenti a disposizione.

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[1] Nota dell’Ufficio Stampa del MIUR: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs160517.

[2] Il sito di riferimento è il seguente: https://learn.eduopen.org

[3] http://sofia.istruzione.it/

[4] http://sofia.istruzione.it/istruzioni_uso_online_1%200%20-%20Area%20del%20Docente.pdf

[5] http://www.istruzione.it/piano_docenti/allegati/32-35.pdf