L’esperienza dei CPIA: il valore della rete

L’istruzione degli adulti

I centri di istruzione degli adulti, istituzioni scolastiche avviate in tutta l’Italia dal 1 settembre 2015, stanno mettendo in atto il nuovo ordinamento previsto dal DPR 263/2012, e regolato dalle Linee Guida emanate con decreto MIUR-MEF del 12 marzo 2015. Il compito loro affidato è quello di promuovere la centralità dell’adulto nel processo di apprendimento, e valorizzare le competenze acquisite nelle esperienze di vita e di lavoro, in ambito formale, non formale e informale; essere punto di riferimento istituzionale stabile, strutturato e diffuso, per “migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale” (legge 92 del 2012, art. 4, c. 51). I CPIA hanno così avviato il percorso di costruzione di un’offerta didattica e formativa personalizzata, finalizzata ad accompagnare gli adulti nel processo di apprendimento permanente; operano in un raggio di azione variabile (provinciale, interprovinciale o intraprovinciale) e hanno attivato protocolli di rete con le scuole di secondo grado per la realizzazione di percorsi di II livello e per il conseguimento del diploma di scuola secondaria di II grado. Generalmente si sono costituiti in reti regionali.

L’attività di ricerca: PAIDEIA

Nel loro percorso di nascita e crescita sono state accompagnate dai Piani di Attività per l’Innovazione DEll’Istruzione degli Adulti – P.A.I.DE.I.A. (1, 2 e 3) -, progetti di attuazione delle misure nazionali di sistema previste dall’art. 11, comma 10 del D.P.R. 263/2012. I Piani nazionali hanno dettato indicazioni operative per la realizzazione delle azioni di sostegno e di accompagnamento dei CPIA a cura degli UU.SS.RR., e le modalità per lo svolgimento delle “attività” e degli “interventi”. Così le 128 nuove scuole, organizzate in aggregazioni interregionali, hanno lavorato prima sugli strumenti e sui documenti base da utilizzare per l’attuazione del nuovo ordinamento, e poi hanno affinato il loro percorso dedicandosi alla realizzazione di attività e alla definizione di prodotti utili a sostanziare e implementare il percorso ordinamentale (Edufin).

Oltre al P.A.I.DE.I.A. sono stati realizzati altri progetti di attuazione delle misure di sistema, che, attraverso la creazione di un reticolo di coordinamenti nazionali, interregionali e regionali, hanno permesso di sostenere e sostanziare il processo di crescita dei CPIA.

Il Progetto nazionale di attuazione del Protocollo di intesa tra il MIUR e il Ministero della Giustizia, siglato il 23 maggio 2016 e realizzato ai sensi dell’art. 28 del D.M. 663/2016, è stato condotto dall’aggregazione interregionale dei CPIA del Lazio, della Lombardia e della Sicilia, ed ha permesso l’avvio di una collaborazione sinergica tra il personale in servizio nelle istituzioni scolastiche che operano nelle sezioni carcerarie con il personale della Giustizia operante nelle strutture di detenzione.

I centri risorse ricerca e sperimentazione

Anche l’attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo, finalizzata a sviluppare e a valorizzare il ruolo del CPIA quale struttura di servizio, e a favorire gli opportuni raccordi tra i percorsi di istruzione di primo livello e i percorsi di istruzione di secondo livello, si è attuata utilizzando il modello reticolare. Il percorso di costruzione dei centri regionali, avviato con le misure di attuazione del P.A.I.DE.I.A già dallo scorso anno scolastico, ha permesso di raggiungere obiettivi di valenza territoriale e nazionale. I centri regionali hanno coordinato l’attuazione di azioni di ricerca nella loro rete territoriale e, insieme a rappresentanti di università coinvolte nelle azioni di CRRSeS (Centri Risorse Ricerca Sperimentazione e Sviluppo), si sono adoperati per definire le linee guida di azione dei centri, ed anche i processi da attuare per favorire lo sviluppo dei processi di apprendimento permanente. A FIERIDA, prima Fiera Nazionale dell’Istruzione degli Adulti, tenutasi a Napoli dal 29 al 31 maggio 2017, veniva sottoscritto il protocollo di rete tra tutti i centri regionali RSeS, e pochi mesi dopo, a Gallipoli, in seno ad un seminario finalizzato alla socializzazione delle attività realizzate dai CRRSeS, l’assemblea ha individuato il suo tavolo di coordinamento, affidando a quattro CPIA del nord, del centro, del sud e delle isole, il compito di promuovere azioni di propulsione e sinergie tra i rappresentanti degli UU.SS.RR., dell’INDIRE, dei componenti del gruppo nazionale IDA, delle università, degli enti locali, di enti pubblici e privati, di associazioni del terzo settore.

L’idea vincente della rete

L’esperienza percorsa in questi tre anni dai CPIA ci mostra un modello reticolare funzionale; gli incontri per aggregazioni e tra le 5 macro-reti sono stati veicolo di scambio di informazioni, di trasmissione di esperienze, di confronto funzionale, oltre che elemento di grande traino per lo sviluppo dell’intero ordinamento. La scelta metodologica adottata è risultata quindi vincente, poiché ha permesso la definizione di un approccio di sistema che, grazie alle interazioni, ha portato alla costruzione di prodotti e attività, e permesso di raggiungere in breve tempo risultati di condivisione di grande valore.