Concorso a dirigente scolastico: consigli per l’ultimo miglio

Prova scritta… prova di resilienza

Inizia il conto alla rovescia

Alla vigilia di ogni prova concorsuale è d’obbligo esordire con alcuni suggerimenti “di buon senso”, scontati forse, ma utili per aiutare a controllare l’ansia, a non cadere in confusione, a gestire bene i passaggi finali: un po’ come si fa con i ragazzi prima degli esami di Stato.

Giovedì 18 ottobre sarà, infatti, “il giorno del giudizio” per gli 8.736 insegnanti che hanno superato il 23 luglio scorso la prova preselettiva, e che ora incominciano a intravedere la strada verso la dirigenza scolastica.

È il giorno della prova scritta. La più impegnativa, perché è completamente nuova rispetto alle precedenti selezioni, perché richiede piena padronanza di molti saperi e soprattutto velocità nelle sintesi. Inoltre i candidati sanno bene che qui si stanno giocando un’opportunità professionale attesa da tantissimi anni e, per molti, forse non più ripetibile.

Una vigilia, quindi, di per sé piena di tensioni naturali, che da sabato scorso è stata appesantita da un’ulteriore novità. Il TAR Lazio (sezione terza bis) ha dato ragione a circa 85 ricorrenti che, per problemi di blackout, sono stati costretti ad interrompere più volte la prova preselettiva.  

Le sentenze dei tribunali amministrativi salvaguardano i diritti dei ricorrenti, ma non tengono mai conto degli effetti. Anche in questo caso le conseguenze sono innumerevoli. Non riguardano solo gli 8.736 candidati ammessi in prima istanza, che temono di averne qualche danno, ma soprattutto lo stesso Miur, che deve applicare la sentenza evitando che da tale operazione possano scaturire ulteriori ricorsi, o comunque problemi per l’amministrazione. Per esempio l’ipotesi di differire di un mese la data già fissata per la prova scritta metterebbe a serio rischio la stessa tempistica del percorso. Sappiamo, parola di Ministro, che tutte le operazioni concorsuali dovrebbero concludersi in tempo utile per la nomina dei nuovi dirigenti a partire dal 1° settembre 2019. Comunque ai candidati, se ripeteranno la prova preselettiva, auguriamo di non incorrere, per la legge di Murphy, in nuovi incidenti di percorso, e di superarla. Ricordiamo che rispondere ai quiz non significa solo padroneggiare le conoscenze fondamentali, ma avere la capacità di memorizzare anche i dettagli. Chi è abituato ad allenare la memoria avrà sicuramente più opportunità di successo. Chi non lo è deve trovare, nei pochi giorni che saranno messi a disposizione, le strategie personali più efficaci (vedi: www.scuola7.it/2018/97/)

Resilienza, resilienza, resilienza

Chi da mesi è concentrato sul compito non può lasciarsi distrarre da alcunché. Deve continuare la propria preparazione a prescindere dai rumors, deve dimostrare di sapersi adattare a tutti i cambiamenti (soprattutto se sgradevoli), rispondere positivamente agli input, anche se appaiono destabilizzanti. La resilienza è la prima competenza che si addice ad ogni buon dirigente.

Verso la stretta finale

In questi 3 giorni, quindi, che ci separano dalla data della prova scritta, bisogna controllare se nella nostra “cassetta degli attrezzi” ci sia tutto ciò che serve. Non dobbiamo tuttavia preoccuparci più di tanto se ci rendiamo conto che qualcosa manca. È naturale che di fronte a prove importanti il sentimento prevalente sia, quasi sempre, quello di “inadeguatezza”; succede anche per coloro che inadeguati non sono. Un errore che si può commettere è cercare di colmare i vuoti percepiti andando a raccogliere e memorizzare altre informazioni. Ora non servono, con c’è il tempo sufficiente per inserirle proficuamente tra quelle che si padroneggiano bene.

Bisogna far tesoro, invece, della preparazione costruita durante i mesi precedenti, ed ottimizzare i propri saperi. Se durante la prova si conserva lucidità, sarà possibile usare le conoscenze in maniera adeguata secondo le richieste dei quesiti, collegare bene le informazioni e integrarle con i giusti approfondimenti. 

Le 9 aree tematiche del Regolamento (art. 10) rimandano a:

  • conoscenze teoriche: legislative, amministrative, giuridiche, organizzative, procedurali…;
  • saperi specifici del dirigente scolastico (governance esterna ed interna);
  • documenti fondamentali della scuola.

Sembra, nel complesso, un bagaglio assai contenuto e compatto. Ma, se andiamo nello specifico, questo bagaglio rischia di frantumarsi in tanti dettagli. Ricomporre il puzzle non è sempre facile, specialmente se il tempo a disposizione è assai limitato. È importante quindi che ogni candidato prepari (mentalmente) una specie di “cassetta di pronto soccorso”, dove inserire ciò che ritiene ineludibile, sapendo di poterne fare poi un uso intelligente.

La “cassetta di pronto soccorso”: per un ancoraggio sicuro

I contenuti specifici da inserire nella cassetta di pronto soccorso dipendono, innanzitutto, da coloro che la devono usare. Il primo “oggetto” infatti deve rispondere ad una sola domanda: Quali sono le conoscenze che mi appartengono profondamente e che sono sicuro di sapere padroneggiare?  È bene utilizzare queste ore che ci separano dalla prova per “oggettivare” le proprie certezze. È un processo fondamentale che rasserena molto, soprattutto sul piano psicologico. Sapere che esiste un punto da cui partire, e che questo punto è a portata di mano, aiuta a non perdersi d’animo anche di fronte a richieste che possono apparire complesse.

A livello generale gli oggetti suggeriti, da inserire nella metaforica “cassetta”, possono essere sintetizzati in tre categorie: alcuni “saperi essenziali”, ma in pillole; le principali “azioni del dirigente” e qualche “procedura” tipo.

I saperi “in pillole”

Quando si parla di saperi essenziali si rischia di perdersi in un mare di nebbia. È difficile stabilire dove inizia e dove finisce l’“essenziale”, e lo è ancora di più per coloro che conoscono gli argomenti in profondità. La sintesi è un processo cognitivo assai complesso. Ci possono essere però, in questo caso, alcune strategie semplificatorie da utilizzare. Il Regolamento, com’è noto, prevede come contenuti per tutte le prove di concorso 9 aree tematiche. Per ognuna si possono individuare una decina di argomenti fondamentali e, per ogni argomento, si può fissare il significato con una breve definizione, collegarlo poi ad una o più leggi di riferimento e, se del caso, spiegarlo anche con qualche concetto chiave. Il tutto in poche battute. Per esempio, se dovessimo definire in 500 caratteri il concetto di governance si potrebbe dire: La governance è l’insieme dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione e il governo di una società, di un’istituzione, di un fenomeno collettivo.  Nel caso della scuola è stata ridefinita a seguito delle modifiche della legge costituzionale 3/2001. Con tali modifiche si attribuiscono ruoli più incisivi alle Regioni e agli Enti locali nel campo dell’istruzione. La legge 13 luglio 2015, n. 107 contiene numerosi richiami, diretti e indiretti, sulla necessità di integrazione tra scuola e sistemi territoriali (es.: rapporto tra organico funzionale ed esigenze del contesto, potenziamento dell’offerta formativa e visione strategica del piano PTOF).

È un’operazione abbastanza semplice, se realizzata però nel corso di tutta la preparazione. Se così non è avvenuto, ora ci si può limitare a focalizzare l’attenzione solo su alcune “parole” ritenute “più fondative” di altre, e che possono fungere da “concetti guida”.

Nella piattaforma Tecnodid vi è un’apposita sezione dedicata, in cui sono sintetizzati più di cento argomenti in abstract di 500/1000 caratteri circa.

Le azioni del dirigente

Una difficoltà del candidato che aspira a diventare dirigente scolastico è quella di non riuscire a decentrarsi dalla propria posizione professionale, quella di docente. Un esercizio che può funzionare è quello di recuperare tutti i verbi utilizzati dalla normativa fondamentale: art. 25, D.lgs. 165/2001; legge 107/2015 (commi: 14, 78, 79, 83, 93); DI 44/2001 (art. 7, 11, 14, 16, ecc.). Accanto ad ogni verbo si possono inserire i possibili contesti di applicazione. Per essere maggiormente sicuri di orientarsi, anche sulla base delle aree tematiche del concorso, si potrebbero selezionare alcune azioni tipiche del DS, a carattere generale, e collocarle all’interno di ogni area (farebbe eccezione la prima, in quanto le uniche azioni possibili del DS sono quelle di compliance). Ogni azione generale potrebbe essere ulteriormente articolata in azioni specifiche, badando bene ai verbi che si usano (dirige, organizza, promuove, cura, orienta, presidia…). Si può inoltre collegare le azioni alle norme che le supportano.

Potrebbe essere utile, per l’aspirante dirigente, far riferimento a quattro macro-aree, che sintetizzano le molteplici azioni della quotidianità nell’agire professionale. Per esempio: un dirigente deve avere comportamenti sempre centrati sul compito; deve curare le relazioni interne alla comunità professionale; deve gestire il cambiamento e l’innovazione; deve saper costruire collegamenti proficui con l’esterno.

Nella piattaforma Tecnodid vi è un’apposita sezione dedicata alle azioni del dirigente (sia in termini generali sia nell’articolazione analitica).

Scegliere le impalcature

Il terzo “oggetto” da inserire nella “cassetta di pronto soccorso” è rappresentato da alcune procedure. Ci riferiamo innanzitutto allo schema da utilizzare per la costruzione della risposta al quesito. È opportuno che un testo sia articolato in 6-7 capoversi. Uno schema di base potrebbe essere il seguente:

  • incipit;
  • informazioni essenziali argomentate;
  • dati di approfondimento;
  • eventuali considerazioni (se richieste);
  • indicazioni operative (sempre dalla parte del dirigente);

Va ricordato che l’incipit non dev’essere generico, ma puntuale. Il candidato deve entrare subito nel merito. L’incipit può contenere, per esempio, una descrizione sintetica dell’argomento che sarà poi oggetto di trattazione.

Per “procedura” intendiamo anche una sequenza di operazioni a carattere generale relative al comportamento dirigenziale, cioè i passaggi importanti che vanno utilizzati per una vasta gamma di operazioni. Un esempio:

  • accertamento;
  • coinvolgimento;
  • intervento;
  • motivazione dell’intervento;
  • fondazione concettuale dell’intervento, ecc.

Oppure:

  • ascolto;
  • indirizzo;
  • delega;
  • presidio;
  • controllo;
  • coinvolgimento…

Potrebbe anche capitare che i quesiti siano fondati su azioni dirigenziali di tipo gestionale amministrativo. In tal caso è utile tenere a mente le procedure che attengono, per esempio, all’assegnazione di incarichi, all’accesso agli atti, ad azioni disciplinari, alla contrattazione sindacale, ed altro.

Fissare alcune procedure significa avere già le impalcature pronte, su cui poi andare ad inserire le richieste specifiche. Bisogna quindi, leggendo attentamente i quesiti, capire bene quali sono le informazioni pertinenti e inserirle all’interno dell’impalcatura scelta, che già contiene in sé i dati basilari.

E infine…

Tutti coloro che vogliono veramente superare la prova scritta non devono incorrere nell’errore fatale di accumulare dati fino all’ultima ora. Continuare a memorizzare nozioni che hanno bisogno di tempo per diventare proficue, e che comunque richiedono concentrazione, è un’operazione fallimentare che aumenta lo stress e induce a pensare di non ricordare nulla.

Bisogna ora rallentare il ritmo e lasciare la mente in stand by almeno per 24 ore: è il sistema giusto per essere in grado poi di gestire qualsiasi problema.