La biblioteca scolastica: uno spazio civico e formativo da rilanciare

C’era una volta la biblioteca scolastica…

Già nel T. U. n. 577/1928, gli artt. 214-217 recitavano che “Ogni classe elementare, esclusa la prima, ha una biblioteca scolastica per uso degli alunni”, che “…gli alunni di ciascuna classe …pagheranno, esclusi i poveri, un contributo di 10 centesimi per ogni mese di scuola nei Comuni urbani e di 5 centesimi nei Comuni rurali… “ per l’acquisto di libri, e che “… un armadio o scaffale per la biblioteca scolastica fa parte del mobilio scolastico obbligatorio per il Comune e un solo scaffale potrà tuttavia servire per la biblioteca di più classi …”. Poi i Programmi della Scuola Media del 1979 e quelli della Scuola Primaria del 1985 sollecitano i docenti a “…favorire l’accesso alla biblioteca(che va quindi attrezzata a questo scopo)…” e a incoraggiare “…a leggere indirizzando all’uso della biblioteca di classe… e delle biblioteche pubbliche”.

Di lei non si son perse le tracce…

In tempi più ravvicinati il T.U. 297/1994 agli artt. 10 e 158 riprende le disposizioni del T.U. del 1928, mentre con le CC.MM. 228/1999 e 229/2000 il MIUR lancia il <Programma per la Promozione e lo sviluppo delle biblioteche scolastiche- PPSBS->, collegato al “Manifesto dell’Unesco sulla Biblioteca Scolastica”. Inoltre nelle Indicazioni Nazionali del 2012 nel paragrafo <L’ambiente di apprendimento> le viene dedicato questo passaggio: “ Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture”

Ancora oggi gode di soddisfacenti condizioni di salute…

Di recente il MIUR è intervenuto con:

  • il progetto triennale «Biblioteche nelle scuole» del 2004;
  • il progetto «Una rete di biblioteche scolastiche per le competenzechiave del XXI secolo» nell’a.s. 2010/2011;
  • la firma di un Protocollo di intesa tra MIUR e MIBAC(2014), per sostenere tutte le scuole “…dove viene fatta vivere la biblioteca scolastica…”[1];
  • diversi bandi per la promozione del servizio delle biblioteche scolastiche[2];
  • l’azione 24 del PNSD 2015, Biblioteche scolastiche innovative (10 mln di finanziamenti), azione ripetuta negli anni 2016-2019;
  • la collocazione del sistema <Biblioteca> all’interno del RAV- sez. 1.3., Risorse economiche e materiali e sez.3.2, Ambiente di apprendimento, aree soggette a specifica valutazione durante la visita dei NEV(Nuclei Esterni di Valutazione).

A tali iniziative si è affiancato il progetto dell’AIE, Associazione Italiana Editori, #ioleggoperché, che dal 2015 ha coordinato le donazioni da parte dei cittadini alle scuole di oltre 1 ml di libri, destinandone, da parte sua, ca. 400.000, in una campagna che ha interessato 15.000 scuole di tutte le Regioni.

Ma la ricerca dell’AIE proietta luci ed ombre…

La fotografia scattata dall’AIE, risultato di un’indagine condotta d’intesa con MIUR, Centro per il libro e la lettura (CEPELL) e AIB, Associazione Italiana Biblioteche e basata sulle risposte di 7.762

Scuole, è stata presentata alla Fiera nazionale 2019 di Roma <Più libri più liberi>[3]. Il profilo delle Biblioteche scolastiche che ne deriva, operando anche una comparazione con i dati della precedente indagine di otto anni prima, può essere così delineato:

  • il 26% dei ragazzi (più di 1 su 4) fino ai 14 anni, frequenta almeno una volta al mese una biblioteca scolastica;
  • più di 8 scuole su 10 ne hanno una (è l’84,8%: un dato che al Sud scende all’81%), ma era quasi il 90% – l’89,4% – nel 2011);
  • una scuola su tre (30,1%) ne ha una sia di classe che centrale, il 60,1% invece ha solo una biblioteca centrale;
  • laddove non c’è, la causa è dovuta a mancanza di spazi nel 43,6% dei casi e a mancanza di risorse economiche per il 29,6%;
  • la biblioteche scolastiche centrali occupano in media uno spazio di 57 metri quadri, 16 posti a sedere e in un caso su 3 (35,3%) hanno postazioni internet;
  • il profilo del referente è per più della metà dei casi (52,7%) volontaristico, rappresentato da insegnanti impegnati fuori dall’orario ordinario, da genitori, persino da studenti. Solo nell’1,3% dei casi è prevista la figura di un bibliotecario professionista;
  • le dotazioni riguardano in media 109 libri nuovi entrati in un anno, per il 70% donati, qualcosa come 0,2 in media a studente;
  • per il 70% sono donazioni e nel 47,1% dei casi sono ricevuti in omaggio da soggetti esterni (come #ioleggoperché), nel 20,8% dalle famiglie. In altre parole, i tre quarti dei libri che entrano nelle biblioteche scolastiche oggi sono regali.

Il ruolo delle biblioteche scolastiche

In questo quadro si colloca il ruolo delle biblioteche scolastiche:

  • per l’82,9% le scuole dicono che lo scopo della biblioteca è promuovere la lettura (8 anni fa era il 64,4% degli Istituti ad affermarlo);
  • c’è anche un alto numero di scuole (il 65,7%, era il 41% nel 2011) che dichiara di promuovere il prestito a casa dei libri e il 59% (37,2%) di utilizzare i libri a integrazione dell’attività didattica;
  • il supporto all’attività dei docenti emerge “solo” nel 20,3% delle risposte;
  • per il 78,4% delle scuole la biblioteca non è inserita in alcun sistema. Solo il 14,2% prevede reti tra biblioteche scolastiche.

Uno spazio civico, culturale e formativo da rilanciare

Certamente, nonostante i segnali positivi, la biblioteca scolastica deve essere oggetto di rivalutazione e potenziamento, anche in considerazione della sua funzione di moltiplicatrice di welfare. Essa infatti oltre ad assolvere all’importante compito di promozione della lettura, di empowerment delle dimensioni affettivo-emozionali, di educazione al pensiero critico, di stimolo ad una didattica laboratoriale, rappresenta una risorsa per l’esercizio della cittadinanza attiva, per l’affrancamento dalla povertà educativa e dalle deprivazioni culturali, per la maturazione di comportamenti responsabili ed inclusivi. Un vero e proprio “servizio alla persona”, dunque da sostenere.

[1] La Ministra Fedeli in occasione di un incontro dedicato si espresse così: Le biblioteche, anche quando sorgono all’interno di istituzioni scolastiche, possono e devono essere centri di aggregazione, punti di incontro. Possono e devono essere luoghi di uguaglianza, per la loro accessibilità a tutte e a tutti. Nei tempi che viviamo non devono essere considerate un’alternativa agli strumenti moderni di comunicazione, ma piuttosto una loro implementazione. Riconoscere il loro ruolo e la loro funzione è un dovere: per questo insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo lavoreremo per l’istituzione di una giornata nazionale delle biblioteche…”.

[2] Ultimo il bando di cui al D.M. 08.10.2019 di MIBACT e MIUR che destina 1 mln di € alla promozione della lettura e al potenziamento delle Biblioteche scolastiche.

[3] È possibile leggere l’indagine nella sua versione integrale su : http://www.giornaledellalibreria.it/presentazione–presentazione-dellindagine-aie-2019-sulle-biblioteche-scolastiche-4000.html. Di interessante lettura anche il focus ISTAT 2018 sulla fruizione delle biblioteche pubbliche a livello nazionale, sul sito https://www.istat.it/it/archivio/biblioteche.