L’accesso al TFA sostegno in tempi di COVID

Il docente di sostegno: una figura “chiave”

Il docente specializzato per le attività di sostegno didattico è una figura strategica nella promozione del processo d’inclusione scolastica ed, a tal fine, le competenze previste dal suo profilo professionale lo pongono come interlocutore chiave, sia per quanto riguarda l’area della corresponsabilità educativa sia per quella della condivisione metodologico- didattica, in modo da fornire risposte pedagogiche adeguate ai bisogni apprenditivi e relazionali di ciascun alunno.

È soprattutto questa figura professionale che individua le strategie per facilitare gli apprendimenti, la relazione, la socializzazione e la comunicazione dell’alunno con disabilità.

La scuola dell’inclusione che è focalizzata sul successo formativo piuttosto che sul semplice diritto all’accesso, sente la necessità di docenti specializzati con livello di preparazione professionale sempre più elevato. A breve, si svolgeranno, proprio per questa incombente necessità, acuita dallo scarso numero di docenti specializzati in servizio, i test preliminari per l’accesso ai percorsi di formazione per il sostegno. Tali test, a causa dell’emergenza COVID – 19,sono stati rinviati alla fine del mese di settembre 2020 con Decreto Ministeriale n. 41 del 28 aprile 2020.

Come si svolgeranno le prove di accesso?

Ai sensi dell’articolo 6 del D.M. del 30 settembre 2011 allegato C art.2 e dell’art. 4 del D.M. 92/2019, il candidato deve sostenere e superare:

a) un test preliminare;

b) una prova scritta;

c) una prova orale.

Le prove sono atte a verificare, unitamente alla capacità di argomentazione al corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:

– competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;

– competenze su empatia e intelligenza emotiva;

– competenze su creatività e pensiero divergente;

– competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Il test preliminare

Il test preliminare, della durata di due ore, è costituito da 60 (sessanta) quesiti formulati con cinque opzioni di risposta fra le quali il candidato dovrà selezionare quella esatta.

La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale 0 punti.

Almeno 20 dei predetti quesiti saranno volti a verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana.

La prova scritta

È ammesso alla prova scritta un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili per l’accesso. Sono altresì ammessi alla prova scritta coloro che, all’esito della prova preliminare, abbiano conseguito il medesimo punteggio dell’ultimo degli ammessi.

La prova scritta è valutata in trentesimi e consta, a seconda dell’Ateneo, di una o più domande a risposta aperta.

La durata della prova scritta è stabilita in due ore e sono ammessi alla prova orale i candidati che abbiano riportato alla prova scritta una votazione non inferiore a 21/30.

La prova orale

È ammesso alla prova orale (terza prova) il candidato che abbia superato la prova scritta (seconda prova) con una votazione non inferiore a 21/30.

La prova orale verterà sui contenuti delle prove scritte e su questioni motivazionali individuali.

Date e calendari

Le date, le sedi e gli orari di svolgimento delle prove scritte ed orali, per ciascun ordine e grado di scuola, saranno rese note mediante avvisi pubblicati sui siti dei singoli Atenei e affissi all’Albo Ufficiale di ciascuno di essi prima dello svolgimento.

Il calendario dei test di ammissione è stato fissato nelle seguenti date:

– 22 settembre 2020 prove scuola infanzia

– 24 settembre 2020 prove scuola primaria;

– 29 settembre 2020 prove scuola secondaria di I grado;

– 1 ottobre 2020 prove scuola secondaria di II grado.

Impegno a tutto campo per affrontare le prove

Appare superfluo sottolineare che lo sbarramento in ingresso costituito da ben tre prove particolarmente impegnative si pone l’obiettivo di selezionare i candidati più motivati e, soprattutto, quelli più preparati.

Infatti, chi si appresta a diventare docente specializzato per le attività di sostegno didattico, è consapevole che insegnare non è un mestiere per tutti ma insegnare su posti di sostegno è davvero per pochi. È una professione che non ammette fragilità e debolezze. Essere docente specializzato per le attività di sostegno didattico richiede determinazione, empatia, proattività, e solida preparazione.

Preferire la professione di docente e specializzarsi per l’insegnamento di sostegno è una scelta che, di per sé, è una sfida con se stessi, con la propria intelligenza, con la propria resilienza e con la dimensione umana più autentica di cui ciascuno di noi è portatore in base alla propria storia personale, alle proprie competenze ed ai giacimenti emotivi che caratterizzano ogni persona.

Come prepararsi in modo efficace?

Ne deriva la necessità di una preparazione solida che si nutre sia della formazione specialistica, svolta nelle università con rigore e impegno accademico, sia nella successiva pratica professionale quotidiana, che oggi è diventata sempre più complessa e impegnativa restando, tuttavia, una delle più appaganti ed esaltanti.

La normativa italiana sull’inclusione è probabilmente la più avanzata del mondo. Le risorse che lo Stato pone, a vantaggio dei processi inclusivi, sono notevoli ed impegnative. Di per sé il compito affidato alla scuola e ai docenti specializzati per le attività di sostegno didattico è tra quelli più importanti che si svolgono tra le mura di un istituto scolastico.

Da qui derivano l’esigenza e la responsabilità di essere continuamente aggiornati e pronti a qualsiasi eventualità che dovesse verificarsi, oltre allo svolgimento dei compiti di insegnamento che si profilano gravosi, talvolta deludenti e senz’altro impegnativi.

Essere presenti, empatici, preparati e portatori di un’etica professionale che si costruisce nel tempo, le cui competenze sottese si consolidano soprattutto attraverso il confronto e la continua relazione professionale con i colleghi, con il mondo della scuola e con il territorio di riferimento.

Prepariamo “la cassetta degli attrezzi”…

La TECNODID ha realizzato, mediante l’impegno di un qualificato parterre di autori, una serie di strumenti utili a supportare la preparazione dei candidati al TFA sostegno che, è bene puntualizzare, richiede un impegno personale e diretto nello studio, negli approfondimenti e nella rielaborazione.

Nello specifico, il testo “TFA sostegno- Manuale per la preparazione” intende fornire un contributo agile ed efficace allo studio individuale mediante testi ed approfondimenti asciutti e, nel contempo, completi per il particolare scopo dell’ammissione ai corsi TFA sostegno.

È stata privilegiata la scelta di dipanare il testo in maniera parallela alle competenze previste dai bandi di ammissione dei diversi atenei, così come definite dal DM 30/9/2001, all’articolo 6, ed i contenuti sono stati, spesso, schematizzati e semplificati, onde consentire un apprendimento mirato ed efficace.

Nello stesso tempo, il tenore della trattazione non disdegna l’offerta al lettore di argomenti appositamente focalizzati per affrontare con padronanza i tre step previsti per l’ammissione.

Le estensioni on line seguiranno parallelamente il corso delle prove; sono costituite da diverse centinaia di domande a risposta multipla e saranno completate con esercitazioni di tracce per la seconda prova nonché schemi di trattazione ragionata della terza prova.

Altro strumento utile previsto dalla cassetta degli attrezzi TECNODID è l’ “Indice ragionato TFA Sostegno” di Angelo Prontera che intende tradursi in una bussola per orientarsi nella preparazione al concorso per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità; una vera e propria una guida aggiornata per districarsi nella congerie di norme e provvedimenti ministeriali riguardanti i programmi su cui vertono le prove d’accesso e i bandi emanati dagli Atenei, sulla base di quanto previsto dal DM 95/2020.

In bocca al lupo!