Partecipazione e collegialità

Ruolo e funzioni delle consulte studentesche

Il titolo di ispirazione dannunziana ci ricorda che ottobre è un mese importante per la partecipazione scolastica. Sono infatti previste le elezioni degli organi collegiali introdotte quasi mezzo secolo fa dal DPR 416/1974 (recepito poi dal D.lgs. 297/1994), che hanno segnato l’avvio della partecipazione dei genitori e degli studenti nella gestione della scuola, dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica. Prima di tale decreto genitori e studenti non avevano infatti alcun ruolo istituzionale.

Rinnovo annuale degli organi collegiali

È il Ministero dell’Istruzione che con una nota annuale (per il 2021-2022 è la nota del 6 ottobre us, n. 24032) fornisce istruzioni sulle elezioni degli organi collegiali a livello di singola Istituzione scolastica, elezioni che seguono le procedure semplificate indicate dall’O.M. 215/1991).

Gli organi collegiali interessati dalle operazioni di voto di ottobre sono:

  • il Consiglio di classe, Interclasse e Intersezione
  • il Consiglio di Istituto, ma solo per il riferimento alla rappresentanza studentesca, che ha durata annuale.

Si ricorda che I Consigli di classe, in base all’art. 5 del D.lgs. 297/1994, si occupano dell’andamento generale della classe, formulano proposte al dirigente scolastico in ordine all’azione educativa e didattica e per il miglioramento dell’attività, si esprimono su eventuali progetti di sperimentazione e presentano proposte per agevolare ed estendere i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni. Tali organi, che hanno una durata annuale, vanno rinnovati entro il 31 ottobre di ogni anno. La componente docente è membro di diritto. Si elegge, nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, la componente genitori. Nella scuola secondaria di secondo grado fanno parte del consiglio di classe, oltre a due genitori, eletti dai genitori degli alunni iscritti alla classe, anche due studenti, eletti dagli studenti della classe.

Anche la rappresentanza della componente studentesca nelle scuole secondarie di secondo grado si elegge entro il 31 ottobre di ogni anno. Sono quattro gli studenti eletti all’interno dei Consiglio di Istituto che ha invece validità triennale.

A novembre anche il rinnovo del Consiglio di Istituto

I Consigli di circolo (per le direzioni didattiche ancora esistenti sul territorio nazionale, sia pure in via residuale) o di Istituto, scaduti per decorso triennio o per qualunque altra causa, vanno invece rinnovati nel mese di novembre, entro una data che il Ministero fa stabilire ai direttori degli Uffici Scolastici Regionali e comunque non oltre il 28 e 29 novembre, secondo la procedura ordinaria di cui al titolo III della citata ordinanza 215/1991.

Si ricorda che il Consiglio di circolo/Istituto è l’organo di indirizzo e di gestione della scuola, ha funzioni deliberative e rappresenta tutte le componenti dell’Istituto.

Non solo organi collegiali

È irrinunciabile, per la crescita e lo sviluppo degli alunni, una partnership educativa tra famiglia e scuola fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione, nel rispetto reciproco delle competenze. In risposta alle istanze sociali, riguardo alla promozione e alla valorizzazione della partecipazione attiva dei genitori, sono stati istituiti, con DPR 567/1996 e successive modifiche e integrazioni, ulteriori e appositi organi di rappresentanza, per agevolare la convergenza educativa tra le varie componenti scolastiche:

  • Consulta provinciale degli studenti e CNPC (vedi paragrafi successivi);
  • Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche maggiormente rappresentative, costituito per valorizzare la partecipazione e l’attività associativa degli studenti e assicurare stabilità al dialogo e al confronto con il mondo studentesco;
  • Forum Nazionale dei Genitori della Scuola (FoNags), nato al fine di valorizzare la componente genitori e di assicurare una sede stabile di consultazione delle famiglie sulle problematiche scolastiche, investendole della corresponsabilità educativa.

Che cos’è la Consulta Provinciale degli Studenti (CPS)

La Consulta provinciale degli studenti (CPS) è un organismo elettivo di rappresentanza studentesca istituito al fine di offrire agli studenti un “più incisivo protagonismo nella vita scolastica, in coerenza con le finalità istituzionali della scuola e nel rispetto degli specifici ruoli di ciascuna delle componenti che in essa operano”.

Essendo il mandato della CPS, che ha durata biennale, già scaduto, è necessario procedere a nuove elezioni, seguendo le disposizioni della nota ministeriale n. 2046 del 20 settembre 2021, che indica nel 31 ottobre 2021 il termine ultimo per il rinnovo della componente all’interno delle singole Istituzioni scolastiche.

Ciascun istituto superiore di secondo grado elegge pertanto, secondo la procedura elettorale semplificata, due rappresentanti fra gli studenti iscritti. Essi vanno poi a formare la Consulta provinciale, che è composta dai due rappresentanti eletti di ogni scuola secondaria della provincia[1] ed è coordinata dagli uffici scolastici di ambito territoriale, i quali:

  • individuano un referente, con compiti di coordinamento, espressione di pareri e garanzia di utilizzo dei fondi coerente con le finalità della consulta;
  • mettono a disposizione una sede per gli incontri.

La struttura delle CPS

I rappresentanti delle CPS si riuniscono, solitamente con cadenza mensile, nella sede individuata dall’Ufficio Scolastico di ambito territoriale e al loro interno eleggono un presidente, un vicepresidente e una giunta esecutiva. Il primo insediamento, con l’elezione del presidente, deve svolgersi entro 15 giorni dal completamento delle operazioni elettorali. Gli UAT (Uffici di ambito territoriali) devono poi trasmettere i nominativi dei presidenti eletti agli Uffici Scolastici Regionali. Fra i presidenti provinciali vengono infine nominati i coordinatori regionali, che ciascun USR trasmetterà poi al Ministero e, per ultimo, il coordinatore nazionale. La citata nota 2046 ricorda infatti che l’elezione del Presidente coordinatore regionale è un passaggio essenziale per garantire la piena operatività anche dell’Ufficio di Coordinamento Nazionale (UNC) delle CPS. È proprio l’UCN che ogni anno (pandemia a parte) organizza a primavera inoltrata il Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta (CNPC), che riunisce i presidenti di consulta delle province italiane e i referenti regionali e provinciali individuati presso gli Uffici Scolastici Regionali e di Ambito Territoriale (di norma docenti utilizzati presso gli uffici per l’attuazione dell’autonomia, per il sostegno alla persona o per progetti di rilevanza nazionale).

Compiti e funzioni delle CPS

I compiti delle CPS sono principalmente indicati nel DPR 268/2007:

  • assicurare il più ampio confronto fra gli studenti di tutte le scuole di istruzione secondaria superiore della provincia e formulare proposte di intervento che superino la dimensione del singolo istituto;
  • formulare proposte ed esprimere pareri agli uffici scolastici, agli enti locali competenti e agli organi collegiali in questioni attinenti alle problematiche studentesche;
  • collaborare alla realizzazione di progetti di attività informativa e di consulenza, finalizzati alla prevenzione e cura delle tossicodipendenze e alla lotta contro l’abuso dei farmaci e di altre sostanze;
  • istituire, in collaborazione con l’ufficio scolastico locale, uno sportello di informazione per gli studenti con particolare riferimento all’applicazione del regolamento D.P.R. 567/96 e dello statuto delle studentesse e degli studenti e alle attività di orientamento;
  • promuovere iniziative di carattere transnazionale;
  • designare i rappresentanti degli studenti nell’organo di garanzia regionale (a questo proposito si ricorda che tutte le scuole devono istituire al loro interno un proprio Organo di garanzia, che è disciplinato dal DPR 249/1998, come modificato dal DPR 235/2007);
  • promuovere altre attività e approfondimenti su specifiche tematiche culturali e socio-educative (es. legalità, bullismo, volontariato);
  • assicurare un ampio confronto fra studenti delle diverse scuole, formulare proposte e pareri e promuovere iniziative di partecipazione studentesca a carattere locale e nazionale.

Luci e ombre

Le CPS non sono purtroppo molto note (o forse la loro risonanza è diminuita negli anni), né fra i docenti di scuola secondaria, né fra gli studenti, che spesso le considerano secondarie rispetto alla rappresentanza di Istituto, per la quale investono la maggior parte delle energie. Non sempre infatti gli Istituti riescono a trovare i candidati e, di conseguenza, i propri rappresentanti all’interno delle CPS.

Vero è che la normativa di riferimento è abbastanza datata: il DPR 267 risale al 1996, moderatamente aggiornato dal DPR 268/2007 e andrebbe pertanto rivista. Si tratta tuttavia di un organismo partecipativo e di confronto da valorizzare, soprattutto a livello di singola scuola e anche alla luce della recente introduzione dell’educazione civica. Una buona informazione agli studenti sui ruoli e sulle funzioni delle consulte può aiutarli a comprenderne i compiti e la rilevanza di questo organo rappresentativo che, a livello nazionale, è anche organo consultivo del Ministero.


[1] Per fare un esempio, una provincia con 20 Istituti superiori sarà composta da un gruppo di 40 studenti.