Verso un nuovo modello di società

RiGenerazione scuola: Piano per la transizione ecologica e culturale

Si è tenuto lo scorso 23 marzo presso il Ministero dell’Istruzione l’evento di presentazione del Piano RiGenerazione Scuola[1] ai rappresentanti degli Stati membri del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, nell’ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio.

A coordinare i lavori, il Sottosegretario all’istruzione Barbara Floridia, con il compito di ricostruire la narrazione, attraverso gli interventi della mattinata, di quanto l’Italia sta realizzando per sostenere un nuovo modello di cittadinanza, mettendo a sistema l’esistente, sollecitando nuova costruzione di conoscenza e accompagnando la transizione ecologica attraverso una transizione culturale e sociale.

Un’occasione per riconoscersi parte di una comune aspirazione al cambiamento

L’apertura dei lavori è stata salutata dal Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova in rappresentanza della Presidenza italiana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa. Il suo intervento è stato l’occasione per riaffermare, anche alla luce del conflitto in atto in terra ucraina e del deterioramento del clima sui temi della pace, della sicurezza, dei diritti umani e della legalità, “l’urgenza di un rinnovato impegno per la ricostruzione della fiducia e del dialogo, partendo proprio dai più giovani e dalla scuola”. Costruire un futuro a misura di persona e promuovere una educazione alla democrazia, alla salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali, di cui la tutela dell’ambiente e le scelte sostenibili di sviluppo sono elementi ormai imprescindibili, sono obiettivi non più procrastinabili. Impongono, ora più che mai, una responsabilità diffusa che chiama in causa la politica, a tutti i livelli, il settore privato, la società civile e la scuola che in questa partita può svolgere il ruolo di incubatore e acceleratore di un modello di cittadinanza rigenerata.

Dalla resilienza alla rigenerazione

Il Piano RiGenerazione Scuola raccoglie una sfida ambiziosa: quella di accompagnare e sostenere il Paese nella transizione ecologica e culturale attraverso il lavoro condotto con i nostri giovani e giovanissimi studenti, ai quali si chiede un salto culturale, per passare dalla resilienza, dall’adattamento e dalla resistenza agli urti dei cambiamenti, alla rigenerazione, elaborazione e produzione di un nuovo modo di stare al mondo, abitare i suoi spazi e valorizzare le sue risorse.

I pilastri del Piano

Il Piano, che punta al conseguimento di obiettivi sociali, ambientali ed economici, poggia le sue basi su quattro pilastri. Rigenerazione:

  • dei saperi
  • dei comportamenti
  • delle infrastrutture
  • delle opportunità.

Gli obiettivi devono essere realizzati dentro e fuori le comunità scolastiche, attraverso la promozione di apprendimenti e di esperienze in contesti formali, non formali ed informali, con il concorso dei partner della green community. Si tratta di una rete di soggetti pubblici e privati che si è messa a disposizione delle comunità scolastiche per supportarle nella realizzazione delle iniziative di RiGenerazione.

Il Piano mira così ad accelerare il processo di transizione verso un nuovo modello di società, rigenerando la funzione educativa della scuola e facendola diventare Infrastruttura culturale. Vogliamo un modello di società capace di promuovere nuovi stili di vita, che sia centro di gravità della comunità, catalizzatore e propulsore di processi rigenerativi a lungo termine. È un modello esistenziale ed abitativo, un banco di prova per nuovi modi di abitare in maniera sostenibile da trasferire nel contesto di vita, un luogo d’origine di un nuovo alfabeto ecologico ed economico in cui lo sviluppo non sia in contrasto con l’equità e l’inclusione.

Azioni e prospettive verso la rigenerazione: ASVIS e le GreenComp

Nel corso della mattinata si sono susseguiti interventi tesi a ricomporre un primo quadro delle azioni e delle prospettive, quale impalcatura chiamata a sostenere l’ambizioso Piano RiGenerazione Scuola.

Il Presidente di ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) Pierluigi Stefanini, nel richiamare le sinergie e le azioni promosse dall’Alleanza dal 2015 ad oggi, ha sottolineato la centralità delle persone nella promozione della cultura della sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, da realizzare nel quadro di rinnovate partnership, condivisioni sistemiche e saperi rigenerati e vivificati. In questa prospettiva, ha evidenziato la centralità delle GreenComp[2] competenze per la sostenibilità, definite dal JRC[3] della Commissione europea in un quadro comune orientato a comprendere e risolvere le crisi del nostro tempo.

Un cambiamento richiede un apprendimento permanente

Il cambiamento non può essere raggiunto, infatti, solo attraverso accordi politici, incentivi finanziari o innovazioni tecnologiche. Un cambiamento duraturo richiede un apprendimento permanente, ha bisogno di procedere sulle gambe degli individui, ha bisogno delle conoscenze e delle competenze di ciascuno. Diventare competenti in questioni di sostenibilità deve consentire agli studenti di superare la dissonanza cognitiva che deriva dalla disapplicazione delle conoscenze stesse; deve permettere a ciascuno di assumere un pensiero solidale universale, capace di porre in discussione le visioni del mondo deteriori che hanno inciso notevolmente sulla vita del pianeta; deve stimolare la partecipazione e la condivisione per la trasformazione delle nostre società e la costruzione di un futuro sostenibile per tutti gli esseri viventi.

Incorporare i valori di sostenibilità, Abbracciare la complessità nella sostenibilità, Visione di futuri sostenibili e Agire per la sostenibilità sono le quattro aree tematiche in cui si articola il quadro delle 12 competenze previste dal GreenComp su cui si fonda il convinto proposito, trasversale a tutte le età, di formare pensatori sistemici e agenti etici del cambiamento, necessari per promuovere una società sostenibile.

Rigeneratori al servizio della sostenibilità fra i banchi di scuola

L’Amministratore delegato di Itelyum, Marco Codognola, è intervenuto in rappresentanza della rete dei “Rigeneratori”, una comunità di amministrazioni pubbliche, istituzioni culturali, scientifiche, di ricerca, organizzazioni no profit e profit, anche di rilievo internazionale, che sono a disposizione delle Istituzioni scolastiche per aiutarle a promuovere e a realizzare iniziative sull’educazione alla sostenibilità.

Itelyum, azienda leader nel settore dell’economia circolare e nella gestione e valorizzazione dei rifiuti industriali, si propone di contribuire alla costruzione di filiere sostenibili, grazie alla tecnologia che permette di recuperare materia, valorizzando i rifiuti, e alla tutela delle risorse naturali.

Ha poi illustrato il progetto nazionale Obiettivo Sostenibilità Scuole[4], patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica e realizzato in partnership con WeSchool, principale player italiano della didattica digitale, che ha consentito di mettere a disposizione delle scuole secondarie di I e II grado un portale di risorse, un programma di eventi live e una cassetta di attrezzi e materiali didattici per discutere dei temi della sostenibilità, con un focus su economia circolare, innovazione digitale e formazione STEM.

Competenze chiave per modellare il futuro del pianeta                                                

L’intervento della Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa, Luisella Pavan-Woolfe, ha contribuito a centrare ancor più l’attenzione sul protagonismo dei giovani.

Nel contesto della crisi ambientale a cui stiamo assistendo, dovuta al cambiamento climatico, alla deforestazione, alla desertificazione, all’inquinamento delle plastiche, alla distruzione in larga scala dell’ecosistema, delle specie e alla perdita della biodiversità, è assolutamente imprescindibile che i cittadini posseggano un set di competenze chiave per partecipare attivamente nella società e per influenzare le decisioni politiche che riguardano le vite di ciascuno.

Le competenze democratiche

A tale scopo, ha rimarcato come il Consiglio d’Europa abbia posto al centro il tema delle competenze democratiche, promuovendo, a partire dal 2018, Il Reference Framework of Competences for Democratic Culture[5], Il Quadro di riferimento delle competenze per una cultura della democrazia, nella convinzione che i sistemi educativi, le scuole e le università dovrebbero fare della preparazione alla cittadinanza democratica una delle loro missioni fondamentali. “Sviluppare una competenza democratica significa assicurarsi che gli studenti conoscano e comprendano le sfide che devono affrontare e le conseguenze delle loro decisioni, cosa sono in grado di fare e cosa dovrebbero astenersi dal fare, per partecipare in maniera efficace a una cultura della democrazia e vivere insieme pacificamente in società democratiche e culturalmente diversificate”.

Il sistema educativo, assumendo la consapevolezza dell’importanza delle sfide del nostro tempo, non può, dunque, semplicemente preparare gli studenti al futuro, ma deve aiutare loro a modellarlo.

L’esperienza della scuola “Quasimodo” di Agrigento

La presentazione dell’esperienza virtuosa della comunità scolastica dell’IC “S. Quasimodo” di Agrigento ha concluso la carrellata degli interventi della mattinata, prima dell’avvio alle conclusioni.

In un significativo contributo video, l’Istituto, dando voce ai suoi ragazzi, ha sintetizzato le attività che hanno visto protagonisti gli alunni della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado nel corso della prima edizione della Settimana Nazionale della RiGenerazione, indetta dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito dell’attuazione del Piano RiGenerazione Scuola.

In questo modo, plasticamente, come ha affermato lo stesso dirigente scolastico, Nellina Librici, la scuola si è fatta “battito della comunità”, interpretandone le urgenze, le aspettative, i sogni.

Una sfida per l’equità e il futuro

Al Ministro Patrizio Bianchi è stata affidata la chiusura dei lavori. Al centro del suo messaggio un’idea olistica e solidale del nostro pianeta che per sopravvivere ha bisogno di rigenerarsi, ritrovando una nuova nascita, affidata alla capacità delle persone di percepire che i problemi che stiamo vivendo in una qualsiasi parte del mondo sono i problemi di tutto il mondo. La pandemia ha svelato la fragilità di un sistema globalizzato: è giunto il momento di assumere la consapevolezza che nella cornice di una mondializzazione avanzata, occorre farsi carico del pianeta nel suo insieme.

Un piano per scuotere le coscienze

Il Piano RiGenerazione Scuola intende proprio scuotere le coscienze di ciascuno e mobilitare tutti gli individui, a partire dalle comunità scolastiche, chiamate a svolgere un ruolo attivo nella costruzione di una sensibilità intergenerazionale e planetaria che rifiuta l’approccio adempimentale ai problemi del nostro tempo, basati sulla mera tutela e protezione dell’esistente, verso la sua rigenerazione.

In una visione di lungo termine, non possiamo più percepirci esclusivamente come ospiti del pianeta, chiamati ad abitarlo, senza lasciare tracce che ne compromettano il futuro. Siamo invece chiamati a viverlo da generatori – attivi, responsabili e creativi – di benessere e futuro per il pianeta stesso e per le generazioni che seguiranno.

Alla scuola il ruolo cruciale di ricostruire le basi di un comune sentire e di rendere effettivo l’esercizio dei diritti di ciascuno, affinché non siano solo mere attribuzioni formali, ma si sostanzino in un esercizio concreto, in una interazione capace di incrementare la consapevolezza e le opportunità di azione delle persone.


[1] RiGenerazione Scuola è il Piano del Ministero dell’Istruzione attuativo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU pensato per accompagnare le scuole nella transizione ecologica e culturale e nell’attuazione dei percorsi di educazione allo sviluppo sostenibile previsti dall’insegnamento dell’educazione civica.

[2] JRC,GreenComp the European sustainability competence framework, Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2022, https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC128040

[3] Joint Research Centre (JRC), Centro comune di ricerca, è il servizio scientifico interno della Commissione europea. Fornisce un supporto al processo decisionale dell’UE mediante consulenze scientifiche indipendenti e basate su prove concrete.

[4] https://www.weschool.com/progetti-education/obiettivo-sostenibilita-scuole/

[5] Il Consiglio d’Europa ha sviluppato un quadro di riferimento delle competenze per la cultura democratica, da adattare per l’uso nelle scuole primarie e secondarie e negli istituti di istruzione superiore e di formazione professionale in tutta Europa, nonché nei curricoli nazionali e nei programmi di insegnamento.