Covid-19: Prepararsi ed essere pronti

Indicazioni strategiche per un rientro a scuola in sicurezza

Sta per iniziare il nuovo anno scolastico e, fra meno di un mese, circa 7,4 milioni di studenti ritorneranno tra i banchi di scuola. Al fine di garantire un rientro in sicurezza, l’Istituto Superiore della Sanità, con i Ministeri della Salute e dell’Istruzione e con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, ha pubblicato, nel giro di una settimana, due documenti[1] contenenti specifiche indicazioni strategiche volte a mitigare le infezioni da Sars-CoV-2.

Preparedness e readiness

Il primo documento riguarda le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, il secondo i Servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia. Le indicazioni fornite sono per lo più simili nei due documenti anche se quello dedicato alla fascia 0-6 ha tenuto conto, ovviamente, delle peculiarità didattiche ed educative specifiche dei servizi per l’infanzia. 

Entrambi presentano una lunga introduzione a due tabelle con misure di prevenzione non farmacologiche e propongono un doppio livello di indicazioni: misure standard per il rientro a settembre e misure più severe nel caso in cui ci fosse una nuova crescita di contagi.

Nei due documenti vengono forniti utili elementi di preparedness[2] e readiness[3], ovvero elementi che consentono di “prepararsi ed essere pronti” per la mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico.

Le indicazioni strategiche fornite devono tradursi in strumento funzionale ad una pianificazione per l’anno scolastico 2022-2023, tale che possa garantire da un lato la frequenza in presenza e, dall’altro, il minimo impatto delle misure di contenimento sulle attività.

La scuola rappresenta, infatti, uno dei luoghi in cui la diffusione di un virus a caratteristiche pandemiche necessita di peculiare attenzione, a causa della notevole probabilità di trasmissione e dell’esigenza di attivare e regolare gli interventi di prevenzione e controllo in base all’evoluzione epidemiologica. Tuttavia la scuola si inserisce nel contesto più vasto della comunità, per cui le misure utilizzate in ambito scolastico, affinché possano essere realmente adeguate, devono tenere conto ed essere preferibilmente analoghe a quelle previste in ambito comunitario.

Le indicazioni per primo e secondo ciclo di istruzione, per gli IeFP e i CPIA

Il documento individua le seguenti possibili misure di prevenzione di base per la ripresa scolastica:

  • permanenza a scuola consentita solo in assenza di sintomi febbrili e solo in assenza di test diagnostico per la ricerca di SARS-CoV-2 positivo;
  • igiene delle mani ed etichetta respiratoria (con quest’ultima espressione ci si riferisce in letteratura ai corretti comportamenti da mettere in atto per tenere sotto controllo il rischio di trasmissione di microrganismi da persona a persona, quali ad esempio proteggere la bocca e il naso durante starnuti o colpi di tosse);
  • utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria (FFP2) per personale scolastico e alunni che sono a rischio di sviluppare forme severe di COVID-19;
  • sanificazione ordinaria (periodica) e straordinaria in presenza di uno o più casi confermati;
  • strumenti per gestione casi sospetti/confermati e contatti;
  • ricambi d’aria frequenti.

Il documento individua, inoltre, le seguenti possibili ulteriori misure di prevenzione da attivare, ove occorra, singolarmente o in combinazione, su disposizione delle autorità sanitarie, in ipotesi di variazioni del quadro epidemiologico:

  • distanziamento di almeno 1 m (ove le condizioni logistiche e strutturali lo consentano);
  • precauzioni nei momenti a rischio di aggregazione;
  • aumento frequenza sanificazione periodica;
  • gestione di attività extracurriculari, laboratori, garantendo l’attuazione di misure di prevenzione;
  • mascherine chirurgiche, o FFP2, in posizione statica e/o dinamica (da modulare nei diversi contesti e fasi della presenza scolastica);
  • concessione palestre/locali a terzi con obbligo di sanificazione;
  • somministrazione dei pasti nelle mense con turnazione;
  • consumo delle merende al banco.

Le indicazioni per i servizi educativi per l’infanzia e per la scuola dell’infanzia

I destinatari delle indicazioni sono i Servizi educativi per l’infanzia gestiti dagli Enti locali, da altri enti pubblici o dai privati e scuole dell’infanzia statali e paritarie a gestione pubblica o privata.

Le Indicazioni richiamano le peculiarità educative e didattiche di tali servizi e delle scuole dell’infanzia che non rendono possibile l’applicazione di alcune misure di prevenzione, sia di tipo non farmacologico (es. distanziamento fisico e utilizzo delle mascherine), sia farmacologico (la vaccinazione anti COVID-19 è autorizzata per i bambini a partire dai 5 anni di età). Ad eccezione delle misure non applicabili, vengono confermate le misure di prevenzione di base per la ripresa scolastica analoghe a quelle relative ai diversi gradi di istruzione.

Il documento individua, inoltre, le seguenti possibili ulteriori misure di prevenzione da attivare, ove occorra, singolarmente o in combinazione, su disposizione delle autorità sanitarie, in ipotesi di variazioni del quadro epidemiologico:

  • distanziamento di almeno 1 metro tra gli adulti;
  • attività educative da svolgersi prevedendo gruppi stabili di bambini, compatibilmente con gli spazi disponibili e le potenzialità organizzative, per ridurre al minimo le occasioni di contatto tra bambini appartenenti a gruppi diversi;
  • utilizzo dei bagni da parte dei bambini controllato in modo tale da evitare affollamenti e l’intersezione tra gruppi diversi;
  • evitare l’uso promiscuo di giocattoli tra bambini appartenenti a gruppi diversi. Non è consentito portare negli spazi delle attività oggetti o giochi da casa;
  • accoglienza e ricongiungimento: ove possibile, organizzare la zona di accoglienza all’esterno; qualora in ambiente chiuso, si provvede con particolare attenzione alla pulizia approfondita e all’aerazione frequente e adeguata dello spazio. Può accedere alla struttura un solo adulto accompagnatore;
  • sanificazione periodica di tutti gli ambienti predisponendo un cronoprogramma ben definito, da documentare attraverso un registro regolarmente aggiornato. Le superfici toccate più frequentemente andranno disinfettate almeno una volta al giorno;
  • uscite e attività didattiche esterne sospese;
  • utilizzo di mascherine chirurgiche, o di dispositivi di protezione respiratoria di tipo FFP2, in posizione statica e/o dinamica per chiunque acceda o permanga nei locali scolastici (da modulare nei diversi contesti e fasi della presenza scolastica), fatta eccezione per i bambini;
  • utilizzo di dispositivi di protezione respiratoria di tipo FFP2 per tutto il personale scolastico (da modulare nei diversi contesti e fasi della presenza scolastica);
  • concessione palestre/locali a terzi con obbligo di sanificazione non a carico del personale della scuola e a conclusione delle attività nel giorno di utilizzo;
  • somministrazione dei pasti nelle mense limitando il più possibile la promiscuità tra bambini di gruppi diversi;
  • consumo delle merende nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini.

Riferimenti tecnici e normativi per un avvio in sicurezza

Anche il Ministero dell’Istruzione, a seguito dei due documenti l’Istituto Superiore della Sanità, ha fornito alle scuole di ogni ordine e grado gli aggiornamenti tecnici e normativi con la nota 1998 del 19 agosto 2022, a firma del capo dipartimento Stefano Versari, avente per oggetto “Contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 in ambito scolastico. Riferimenti tecnici e normativi per l’avvio dell’anno scolastico 2022/2023”[4].

Il Ministero riepiloga i provvedimenti attualmente in vigore per il contrasto del Covid e chiarisce che, alla data attuale, le misure emergenziali esauriscono la loro validità al 31 agosto 2022.

In assenza, dunque, di ulteriori specifiche proroghe o rinnovi, non prolungano i loro effetti nel prossimo anno scolastico 2022/2023, compreso l’obbligo vaccinale, comunque già cessato il 15 giugno scorso.

Il Ministero precisa, altresì, che, conseguentemente, non sarà varato il Piano per la prosecuzione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione. L’articolo 3 del decreto-legge n. 24/2022 ha previsto che, fino al 31 dicembre 2022, il Ministro della Salute, di concerto con i Ministri competenti per materia o d’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, può adottare e aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali.

Nel caso in cui, per via dell’evoluzione epidemiologica, siano adottate dalle competenti autorità sanitarie nuove misure di prevenzione e sicurezza, il Ministero dell’Istruzione provvederà a darne notizia ed a fornire alle istituzioni scolastiche indicazioni operative e sostegno necessario.

La protezione della salute: una responsabilità di tutti

Non sappiamo, quindi, esattamente come si evolverà la situazione e, ancora una volta, la scuola è chiamata ad esercitare la sua funzione altamente educativa e propulsiva facendo, ad ogni livello, di necessità virtù.

Dal punto di visto organizzativo si rende necessaria una pianificazione di possibili interventi da modulare, progressivamente, in base alla valutazione del rischio. Si parte dagli elementi forniti dalle succitate Indicazioni strategiche e dalla nota ministeriale senza trascurare un’adeguata e specifica preparazione. L’obiettivo è quello di rispondere efficacemente all’eventuale aumento della circolazione virale o alla comparsa di nuove varianti che possono determinare un aumento di forme gravi di malattia, in assenza di vaccini che ne mitigano l’impatto.

Soprattutto i Dirigenti scolastici sono chiamati, ancora una volta, a rileggere in tempo reale le esigenze del contesto pure in relazione all’evoluzione epidemiologica e a governare, quindi, una realtà cangiante e spesso ingovernabile. Si chiede competenza, proattività, creatività e resilienza.

Parimenti è bene proseguire con percorsi di educazione sanitaria, educazione alla salute e a sani stili di vita, supporto psicosociale e sostegno rivolti ad allievi e genitori, valorizzando gli aspetti di empowerment di comunità e di partecipazione attiva dei destinatari interessati.

È importante coinvolgere bambini e ragazzi in esperienze di educazione alla salute, per conoscere e imparare a rispettare i comportamenti di prevenzione. 

Promuovere sin da piccoli l’educazione sanitaria, non solo per favorire corretti comportamenti di prevenzione riguardo al Covid-19, ma più in generale per far sì che nel nostro Paese si affermi una più forte coscienza sanitaria, proprio partendo dai più piccoli. Non dimentichiamo, a tal proposito, l’annoso problema dell’analfabetismo sanitario che vede l’Italia al penultimo posto tra i Paesi Ocse. 

Un gioco di squadra anche per prepararsi all’emergenza

Proseguendo in tale direzione potremo molto probabilmente mitigare le infezioni da Sars-CoV-2 e nel contempo valorizzare al meglio questo periodo in cui siamo chiamati a governare l’emergenza sanitaria, garantendo un’efficace risposta degli istituti scolastici ad un eventuale aumento della circolazione virale o alla comparsa di nuove varianti in grado di determinare un aumento di forme gravi di malattia, in assenza di vaccini che possano mitigarne l’impatto.

Ma la scuola ovviamente non può farcela da sola e, più che mai, è necessario un lavoro di squadra. Un vero e proprio sforzo istituzionale e civico per la costruzione di credibilità delle conoscenze, di fiducia dei cittadini verso le istituzioni e di affidabilità dei comportamenti individuali.

Uno sforzo istituzionale e civico da implementare non solo in tempi di gestione di emergenza sanitaria ma per coltivare, all’interno di un contesto in cui l’unica certezza è l’incertezza, una cultura di salute e prevenzione partecipate.

Non si possono, certamente, improvvisare preparedness e readiness, ma è fondamentale non perdere questa opportunità per imparare a fronteggiare efficacemente l’incertezza, guidati da un senso del diritto alla salute come responsabilità personale, condivisa e collaborativa.


[1] Primo documento: Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2022 -2023) OMS, 5 agosto 2022.

https://www.iss.it/documents/20126/0/indicazioni+A.S.+2022+-+2023_versione+05.08.pdf/c182661f-2144-6d5d-29c4-9c04c6aa02ee?t=1659721330842

Secondo documento: Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini di mitigazione delle infezioni da SARS-CoV-2 nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia gestiti dagli Enti locali, da altri enti pubblici e dai privati, e delle scuole dell’infanzia statali e paritarie a gestione pubblica o privata per l’anno scolastico 2022 -2023”, OMS, 12 agosto 2022.

https://www.iss.it/documents/20126/0/infanzia+indicazioni+A.S.+2022+-+2023_20220811b+%281%29.pdf/71ebd1ca-381e-f038-8ab4-e312764bc74b?t=1660311969294

[2] preparedness ➝ conoscenze, competenze e risorse necessarie per affrontare un’emergenza. Glossary of health emergency and disaster risk management terminology (2020) OMS.

[3] readiness ➝ capacità di risposta tempestiva ed efficace all’emergenza attuata grazie alla preparedness. Glossary of health emergency and disaster risk management terminology (2020) OMS.

[4] https://www.miur.gov.it/web/guest/-/contrasto-alla-diffusione-del-contagio-da-covid-19-in-ambito-scolastico-riferimenti-tecnici-e-normativi-per-l-avvio-dell-a-s-2022-2023