Verso il nuovo reclutamento del personale docente

Il PNRR e l’istruzione secondaria

Il PNRR Istruzione si pone, tra gli altri obiettivi, la realizzazione di sei riforme e, tra queste, si annovera la riforma del “Reclutamento del personale docente”.

In realtà il ricorso al termine reclutamento non appare essere la migliore scelta. Infatti, una qualsiasi ricerca del significato reclutamento rimanda a definizioni come la seguente: “Reclutamento: il complesso delle operazioni con le quali si provvede alla raccolta e alla selezione di nuovi elementi (reclute) per le forze armate, se ne determinano gli obblighi di servizio, e si ripartiscono tra le varie armi, specialità e servizi”.

Il PNRR per l’istruzione secondaria

È evidente che il termine è stato forse inopportunamente mutuato nel contesto scuola con riferimento al “Piano assunzionale del personale docente della scuola secondaria”. La finalità Costituzionale del sistema nazionale di istruzione renderebbe più opportuno parlare di formazione iniziale e continua dei docenti.

La riforma del PNRR fa riferimento solo al reclutamento dei docenti dell’istruzione secondaria. È bene ricordare che l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola primaria e dell’infanzia avviene attraverso il conseguimento della laurea in scienze della formazione, fatto salvo il valore abilitante del diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/2002.

Per l’anno scolastico 2023/2024, il Consiglio dei Ministri, il 6 aprile 2023, ha approvato un decreto-legge relativo al rafforzamento della capacità amministrativa in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni. Lo stesso decreto è poi stato pubblicato in G.U. (Decreto legge 22 aprile 2023, n. 44) e contiene novità significative per il TFA, per le immissioni in ruolo del personale docente e per il vincolo triennale della mobilità.

Assunzione di cinquantamila docenti

Il Ministro Valditara ha dichiarato testualmente: “Con l’importante piano di assunzioni di docenti che abbiamo deciso di affiancare alle misure previste dal PNRR, puntiamo a creare le condizioni per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, assicurando la continuità didattica per gli studenti, la qualità dell’insegnamento e la riduzione del precariato. Inoltre, il ministero fornisce una risposta pronta e significativa ai ragazzi con disabilità, con la più rilevante immissione in ruolo di docenti di sostegno degli ultimi anni, rendendo più selettive le procedure di reclutamento”.

Il provvedimento è stato quindi generato dalla consapevolezza che l’avvio del prossimo anno scolastico presenterà circa 70.000 posti vacanti e disponibili che, in assenza dello stesso e stante il ritardo dell’avvio delle procedure concorsuali, non avrebbero potuto trovare copertura con personale a tempo indeterminato. Gli effetti sarebbero stati devastanti in termini di assenza di continuità dell’insegnamento ed in riferimento alla crescita esponenziale del precariato nella scuola. Il Decreto Legge si pone l’obiettivo di immettere nei ruoli 50.000 docenti e, a tale scopo, introduce le seguenti misure.

Posti di sostegno

Solo per l’anno scolastico 2023/2024 e sui posti di sostegno vacanti e ancora disponibili dopo le assunzioni da GAE e Concorso Ordinario, potranno essere disposte nomine con contratto a tempo determinato per i docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (esclusivamente per i posti di sostegno), o negli appositi elenchi aggiuntivi alla prima fascia in cui, in questi giorni, si stanno inserendo con riserva gli aspiranti che conseguono il titolo di specializzazione entro il 30 giugno 2023.

Nel corso dell’annualità 2023/2024, cui si riferisce il contratto a tempo determinato, i candidati svolgono il percorso annuale di formazione e prova, con le modalità previste, finalizzato alla nomina in ruolo.

Immissioni in ruolo con call veloce

Si tratta di una procedura avviata nell’a.s. 2020/2021, sospesa per l’a.s. 2021/2022, rinnovata nell’a.s. 2022/2023, riproposta anche per l’a.s. 2023/2024 e attualmente disciplinata dal Decreto Ministeriale n. 25/2020. In pratica, concluse le normali procedure per le immissioni in ruolo dei docenti rispettivamente da GAE, Concorsi Ordinari E GPS 1a fascia, gli Uffici scolastici provvedono a pubblicare online le disponibilità di posti. Gli aspiranti interessati, inseriti nelle graduatorie di altre province e regioni, presentano domanda per essere immessi in ruolo a valere sulle posizioni disponibili, mediante chiamata veloce. È evidente che tale procedura rappresenta un’opportunità in più per i docenti di essere assunti, anche se l’assunzione avviene generalmente in una provincia (regione) diversa da quella di appartenenza.

Nello scorso anno circa 600 docenti hanno fatto ricorso a detta procedura: si tratta di un numero decisamente basso e quindi il provvedimento difficilmente potrà produrre effetti tangibili in termini di assunzioni.

TFA sostegno

Il decreto prevede l’accesso senza selezione per docenti con 3 anni di servizio su sostegno negli ultimi 5. In ogni caso, l’accesso diretto potrà avvenire nei limiti della riserva di posti che sarà definita con Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministero dell’istruzione e del Merito.

Docenti che hanno conseguito un titolo all’estero

I commi 13, 14 e 15 dell’art. 5 del Decreto Legge n. 44/2023 precisano che per l’anno scolastico 2023/2024, coloro che sono inclusi nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze con riserva di riconoscimento del titolo di abilitazione ovvero di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero, sono iscritti in un apposito elenco aggiuntivo alla prima fascia delle medesime graduatorie, sino all’effettivo riconoscimento del titolo di accesso. Se in posizione utile sottoscrivono i contratti a tempo determinato, con clausola risolutiva espressa, per il conferimento delle supplenze in subordine ai docenti inclusi a pieno titolo nella prima fascia o negli elenchi aggiuntivi.

Se il titolo conseguito all’estero è riconosciuto nel corso di vigenza del contratto sottoscritto, lo stesso prosegue sino al termine della sua durata. Se nel corso della vigenza del contratto sottoscritto interviene il mancato riconoscimento del titolo, il contratto è immediatamente risolto.

In prospettiva un nuovo concorso per docenti precari

Il Ministero dell’istruzione e del merito, a breve dovrebbe bandire una procedura concorsuale riservata agli insegnanti con 3 anni (36 mesi) di servizio o in possesso di 24 CFU. Il bando dovrebbe essere finalizzato alla copertura di circa 25 mila cattedre.