Autonomia e PNRR

Prima sessione

“Se presso al mattin del ver si sogna”

All’inizio del XXVI canto dell’Inferno, Dante, ripensando ai cinque ladri fiorentini che aveva incontrato nella VII bolgia, scaglia un’aspra invettiva contro la propria città natale, alla quale profetizza imminenti terribili sciagure, a lui preannunciate da un sogno profetico la cui veridicità trova fondamento nel fatto che sia avvenuto all’alba: “se presso al mattin del ver si sogna”.

Il verso allude alla concezione medievale che voleva che i sogni fatti all’inizio della nuova giornata, quando la mente è libera da bisogni e passioni, siano sogni veritieri.

La citazione, lungi dal volere essere un invito a ripercorrere la complessa tradizione onirocratica che dal «Teeteto» di Platone giunge fino a «Matrix» dei fratelli/sorelle Wachowski, ci è parsa appropriata a introdurre una breve presentazione della edizione 2023 della Summer School della Tecnodid «Rilanciare l’autonomia scolastica ai tempi del PNRR» tenutasi nel sempre splendido scenario di Ischia, tra il 23 e il 26 luglio scorsi.

Anche quest’anno, i quasi duecento convegnisti (docenti, direttori dei servizi generali e amministrativi, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici, etc.), appena liberatisi (e in qualche caso non del tutto) dagli impegni lavorativi, si sono infatti ritrovati sull’Isola Verde per riflettere sui processi in atto e, soprattutto, per provare a dare, con lo sguardo interiore della conoscenza, forma concreta al futuro immediato.

A che punto siamo? I problemi di oggi e le prospettive future

Come sottolineato da Mariella Spinosi (già Dirigente tecnico, saggista ed esperta in politiche formative), nel suo intervento introduttivo alla prima giornata di lavori, dedicata a «Autonomia e PNRR», la Summer School è il posto ideale per mettere a fuoco, lontani dalle urgenze quotidiane, le novità e le priorità, per cercare di capire i trend politico-sociali (non sempre di facile lettura) e per definire piste di lavoro e strumenti aggiornati per operare e affrontare le sfide, anche concorsuali, che il mondo dell’istruzione incessantemente propone.

Cinque sono i punti di attenzione su cui è stato sollecitato l’intervento dei successivi relatori:

1. La qualità degli apprendimenti degli studenti (le statistiche mettono in evidenza dati ancora preoccupanti su abbandono, dispersione e NEET);

2. La grande variabilità degli esiti formativi e la mancanza di equità nell’apprendimento (ancora forti le disuguaglianze educative che caratterizzano le regioni del Sud sia in termini di diversa capacità della scuola di attenuare l’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e tra classi);

3. La qualità dell’insegnamento (fondamentali sono il sistema di formazione iniziale e le modalità di reclutamento);

4. Il cattivo stato in cui si trovano tanti edifici scolastici («Cittadinanzattiva» tra settembre 2021 e agosto 2022 ha registrato 45 crolli che hanno interessato edifici scolastici, la cui causa va ricercata per lo più nella loro cattiva manutenzione);

5. Le stesse politiche inclusive della scuola, ancora ottime nei principi di base, lo sono assai meno nella pratica quotidiana.

Alle istituzioni scolastiche si chiede di presidiare con professionalità i diversi aspetti di conduzione, organizzazione, gestione, coordinamento dell’istituzione scolastica, per garantire un’offerta formativa qualificata.

Il dibattito sull’autonomia scolastica, già al centro delle riflessioni della Summer School in altre occasioni (da ultimo nell’edizione 2019), viene quest’anno complicata dal fatto che l’orizzonte operativo delle comunità educanti è stato intersecato da due importanti linee di intervento, di cui l’una reclama già a gran forza l’attenzione dell’intera comunità educante e l’altra sembra nell’imminenza di farlo.

Autonomia e Federalismo

A inizio febbraio il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata che disegna la cornice entro la quale le Regioni potranno in futuro chiedere allo Stato, come previsto dall’art. 116 della Costituzione, il trasferimento di funzioni e competenze relative alle norme generali dell’istruzione. Benché fortemente voluta dalla Lega e dal dinamico e volitivo Ministro Calderoli, la riforma solleva diverse perplessità di non scarso peso tra molti addetti ai lavori: quattro dei sessantadue membri (i due ex presidenti della Corte Costituzionale Giuliano Amato e Franco Gallo, l’ex presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajino e l’ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini) della Commissione, incaricata lo scorso 26 marzo 2023 di stabilire i LEP da garantire a tutti i cittadini, si sono dimessi il successivo 26 giugno, perché a loro parere non ci sarebbero le risorse finanziarie necessarie ad evitare il nascere di squilibri tra le regioni e non verrebbe garantito al parlamento il ruolo decisionale richiesto da una riforma di tale portata.

Autonomia delle istituzioni scolastiche, riforma della PA e Semplificazione

Inoltre, l’autonomia delle istituzioni scolastiche è in questo momento pienamente coinvolta nella vasta e imponente azione di produzione normativa attivata dall’ambizioso e complesso piano di riforme ed investimenti del PNRR.

Nato all’indomani dello scoppio dell’emergenza pandemica, ItaliaDomani si ripropone non solo di riparare, nell’immediato, ai danni economici e sociali causati della crisi pandemica, ma di portare il nostro Paese a superare, in una prospettiva di medio-lungo termine, debolezze ormai pluridecennali (divari territoriali, disparità di genere, debole crescita produttiva, basso investimento in capitale umano e fisico), dando nel contempo un forte impulso alla transizione ecologica e digitale.

Ai massici investimenti (il solo Dispositivo per la Ripresa e Resilienza destina infatti all’Italia ben 191,5 miliardi di euro, di cui 70 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e 121 miliardi in prestiti a tassi agevolati da rimborsare a partire dal 2028 e fino al 31 dicembre 2058) si affianca dunque un importante programma di riforme, articolato in 63 azioni (riforme orizzontali, d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano e finalizzate a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività del Paese; riforme abilitanti, funzionali a garantire l’attuazione del Piano e a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali alle attività economiche e ai servizi erogati ai cittadini e alle imprese; riforme settoriali, relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche).

Gli ultimi tre anni sono stati quindi caratterizzati dal susseguirsi di interventi normativi che mirano a una riforma strutturale della PA che elimini i vincoli burocratici, la renda più efficace ed efficiente e riduca tempi e costi per cittadini e imprese.

Su tali iniziative di legge e sulla loro ricaduta sul mondo dell’istruzione si è soffermato Sergio Auriemma, già Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti, che ha messo in guardia contro i rischi dell’ipertrofia normativa, soprattutto di quella che, a dispetto dei moniti del Presidente della Repubblica, adotta procedure di urgenza, anche quando le urgenze non sono così pressanti.

PNRR per contrastare le povertà educative

Sulle cinque aree di attenzione segnalate da Mariella Spinosi si è invece maggiormente concentrato l’intervento di Raffaello Capunzo, Direttore della Scuola di Specializzazione in Diritto amministrativo e Scienza dell’Amministrazione dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, che ha delineato per ampie linee il quadro normativo in cui si iscrive l’azione quotidiana della scuola nella lotta ai divari e di contrasto alle dispersioni esplicita e implicita e alle povertà educative.

Il saluto a Umberto Crusco

Ischia però è anche un luogo di emozioni e di affetti, in cui ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi, e sentire la mancanza di quelli che non ci sono più, ma che siamo sicuri continuano a guardarci e a sorriderci con occhio benevolo e protettivo da lontano. Tra questi ultimi sicuramente vi è Umberto Crusco, lo storico patron della Tecnodid, scomparso nel febbraio di quest’anno. A lui non poteva non andare in apertura dei lavori il commosso saluto del gruppo editoriale TECNODID, di coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e dell’auditorio tutto.