Il gruppo di ricerca INDIRE impegnato nello studio del sistema integrato zerosei, afferente alla struttura 1 “Didattica, didattiche e competenze”, ha elaborato un questionario e promosso un’indagine per focalizzare l’attenzione sulle pratiche organizzative e educative in atto nei servizi educativi e nelle scuole dell’infanzia del nostro Paese[1].
Finalità dell’indagine e prospettive di riflessione
L’intento prioritario è condurre un’indagine finalizzata ad una ricognizione sistematica che miri a fare emergere e valorizzare la ricchezza di esperienze e di approcci presenti nel panorama educativo zerosei diffusi in tutto il territorio italiano, anche con lo scopo di “identificare modelli di eccellenza e orientamenti per lo sviluppo futuro del sistema”[2].
È un’occasione straordinaria, per rilanciare un’attenzione specifica sul sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, così come declinato dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e come sostenuto dalla cornice culturale, pedagogica e istituzionale rappresentata dalle Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei[3].
Obiettivi della ricerca
Gli obiettivi dell’indagine sono, di fatto, ambiziosi e ‘preziosi’. Il primo concerne la possibilità di “contribuire alla ricerca nazionale sulla pratiche educative 0-6”: è un’opportunità per delineare un quadro complessivo, non esaustivo ma sicuramente significativo, su un panorama zerosei molto complesso e variegato, oltre che, purtroppo, diversamente diffuso nei territori, visto il divario persistente, specie per la scarsa presenza dei servizi educativi nel Sud del Paese.
Ciò non toglie che vi siano prassi educative da conoscere e valorizzare laddove il sistema abbia avuto un adeguato impulso, grazie sia ad una efficace governance locale, sia all’impegno di chi quotidianamente, tra educatori, docenti e coordinatori pedagogici, ha contributo concretamente all’implementazione del sistema stesso.
Mettere in luce la valenza e la molteplicità di pratiche educative zerosei in atto, in lungo e in largo per il nostro Paese, favorisce senza alcun dubbio un livello di ricerca di respiro nazionale, ma che affonda le sue radici prioritariamente nell’operato di educatori e docenti. Non a caso, il secondo obiettivo dell’indagine promossa da INDIRE riguarda l’opportunità di “partecipare alla costruzione di conoscenza sui modelli educativi efficaci”, proprio perché il coinvolgimento di tutte le figure professionali del sistema zerosei è cruciale per alimentare, con le loro esperienze educative di qualità, un patrimonio collettivo. D’altra parte, lo studio si prefigge anche di “condividere la propria esperienza professionale con la comunità scientifica” e di “supportare lo sviluppo di visioni educative evidence-based”[4].
È una prospettiva particolarmente interessante, poiché consente a chi opera ogni giorno nel sistema zerosei di ‘uscire allo scoperto’, di mettere a fuoco la propria professionalità, di guardare in controluce il proprio agire educativo, misurandone efficacia ed efficienza in una dimensione che travalica la peculiarità dei contesti e contribuisce alla definizione di un sistema integrato zerosei di elevata qualità e credibilità a livello nazionale (ed internazionale). Invero, il fine ultimo dell’iniziativa di ricerca è pervenire alla definizione di “linee di indirizzo per il miglioramento qualitativo” del sistema zerosei e, al contempo, favorire la “diffusione delle buone pratiche a livello nazionale”[5].
Il questionario “Pratiche educative 0-6”: alcune istruzioni per l’uso
L’invito a partecipare all’indagine è rivolto a tutti coloro che, a vario titolo e all’interno di differenti strutture, lavorano nel sistema zerosei. Certamente, ad essere chiamati in causa sono prima di tutto educatori e docenti, ma è previsto che possano contribuire alla ricerca anche altre figure professionali operanti nello zerosei.
Il questionario è da compilare interamente online e le domande sono formulate a risposta multipla, con l’impiego di un tempo sostanzialmente breve, che va dai 20 ai 30 minuti per la compilazione completa.
Lo strumento consente di mantenere l’anonimato, ma anche la possibilità di lasciare il proprio nominativo e contatti, poiché è stato pensato anche in vista di ulteriori approfondimenti di particolari aspetti, attraverso apposite interviste. Questo è un aspetto che qualifica l’iniziativa, poiché rappresenta il primo tassello di un processo più ampio di monitoraggio. L’intento, difatti, è di avviare una ricerca ad ampio spettro e che possa nel tempo evolvere anche sulla base delle informazioni raccolte in questa prima fase.
È, pertanto, importante che chi opera nello zerosei partecipi all’indagine: il questionario può essere già compilato e resterà attivo fino al prossimo 30 novembre[6].
Quali informazioni restituirà il questionario INDIRE?
Lo strumento elaborato da INDIRE è stato articolato intorno a quattro aree tematiche principali:
- le strutture architettoniche e l’organizzazione degli spazi dei servizi zerosei;
- le proposte educative e metodologie peculiari dei singoli servizi;
- le pratiche di continuità educativa zerosei;
- le attività a sostegno della creatività nella fascia zerosei.
Gli ambiti tematici da esplorare riguardano, in effetti, gli elementi sostanziali del curricolo zerosei, ovvero la “trama visibile del curricolo di ogni istituzione educativa”, come definita nelle Linee pedagogiche[7]. È, in effetti, il curricolo del quotidiano la cartina di tornasole della qualità dell’offerta educativa proposta nei contesti zerosei. L’organizzazione di spazi, tempi e gruppi di apprendimento, la progettualità intenzionale basata su precise scelte metodologiche, le pratiche concrete di continuità verticale e orizzontale progettate ed organizzate sono aspetti imprescindibili che connotano in maniera peculiare il sistema integrato da zero a sei anni.
Sarà, pertanto, interessante rilevare ed esaminare le informazioni riguardanti ciascuna delle aree tematiche individuate. In particolare, per quanto concerne le “architetture”, sarà finalmente possibile avere un dato a livello nazionale fino ad oggi non noto relativamente alla costituzione di Poli per l’infanzia. Anche con tutti i distinguo del caso, perché poche sono le Regioni che hanno definito, di concerto con gli Uffici Scolastici Regionali e su proposta dell’ANCI locale, linee guida per la realizzazione ‘formalizzata’ di Poli dell’infanzia. Molti cosiddetti ‘Poli zerosei’, in diversi territori, sono stati costituiti senza un formale riconoscimento a livello istituzionale, magari anche con una configurazione che si discosta dall’idea di ‘Polo per l’infanzia’, che troviamo descritta nel D.lgs. n. 65/2017 e, più nel dettaglio, nelle Linee pedagogiche zerosei[8].
Tra tutte le informazioni che si andranno a raccogliere, sicuramente una valenza rilevante avranno quelle che consentiranno di comprendere le modalità operative per garantire a bambine/i da zero a sei anni lo sviluppo del ‘pensiero divergente’. Come ci dicono soprattutto gli studi delle neuroscienze, la ‘creatività’ è connaturata alla ‘bambinità’ se adeguatamente sollecitata e non lasciata, invece, ad uno stato latente o, ancora peggio, inaridire nelle sue potenzialità, mediante proposte educative troppo strutturate dall’adulto, meramente ‘esecutive’ (come possono esserlo schede operative preconfezionate!) che, a dire il vero, seguono prevalentemente la prospettiva di sviluppo di ‘prerequisiti’ per affrontare apprendimenti successivi e, quindi, di ‘preparazione’ alla scuola primaria.
Un’opportunità per il protagonismo di educatori e docenti
Le tante significative esperienze di zerosei possono, di certo, emergere grazie a questa occasione che viene offerta dall’INDIRE e che permette di prendere in considerazione i tanti punti luce dello zerosei (a dirla con le note parole di Giancarlo Cerini) già esistenti.
Tra l’altro, in questo periodo l’iniziativa sembra incrociarsi con il processo avviato dal MIM e dall’INVALSI per la redazione del Rapporto di Autovalutazione (RAV) da parte delle scuole, in prospettiva della nuova triennalità 2025-2028. In particolare, è da pochi giorni terminata la possibilità da parte anche dei docenti di scuola dell’infanzia di offrire il proprio punto di vista su esiti e processi didattici, organizzativi e gestionali mediante uno specifico questionario a loro dedicato e strutturato da INVALSI, con lo scopo di raccogliere dati utili ad elaborare i descrittori del nuovo RAV. Per la prima volta, i docenti della scuola dell’infanzia sono attivi protagonisti di questo strategico processo che vedrà l’elaborazione di un RAV dedicato a questo grado di scuola sia in forma integrata con il primo ciclo, sia in forma specifica per le scuole mono ordinamentali[9]. Sarebbe interessante una lettura comparata degli esiti dei due differenti tipi di questionario, differenti negli intenti, ma che hanno dei fil rouge nelle tipologie di informazioni che vengono raccolte.
In questa prospettiva, dunque, è davvero auspicabile un’ampia partecipazione all’indagine promossa da INDIRE da parte di tutti coloro che operano nel sistema zerosei. A partire dagli educatori e dai docenti, poiché è importante che la loro ‘voce’ arrivi attraverso queste occasioni che li investono in prima persona. Con la responsabilità di promuovere dal basso una mobilitazione che possa non solo offrire spunti di riflessione concreti per il miglioramento continuo, ma anche essere di pungolo per proseguire sulla strada tracciata dal D.lgs. n. 65/2017. Anzi, gli esiti di questa ricerca potrebbero essere utili anche alla Commissione nazionale zerosei, ricostituita al mese di luglio scorso[10], per proseguire nel suo lavoro propulsivo nell’ambito del processo di realizzazione del sistema integrato.
Un’opportunità per tenere desta l’attenzione sullo zerosei
Si tratta, dunque, di un’ulteriore opportunità che rafforza l’esistenza del sistema educativo integrato dalla nascita fino ai sei anni e dà impulso ai processi di investimento sull’infanzia, che coinvolgono non solo il personale educativo e docente, non solo le famiglie quali dirette interessate, ma anche – e in special modo – i decisori politici e gli amministratori, ovvero la società nel suo insieme[11].
D’altra parte, è necessario non abbassare l’attenzione sulle difficoltà ancora persistenti per una concreta e piena attuazione del sistema integrato zerosei. Molto è stato realizzato dal 2017 ad oggi, ma ancora tanto bisogna fare, soprattutto in termini di investimenti. Si pensi al “Piano di azione pluriennale 2021-2025”, ormai in fase di scadenza e che ha messo a disposizione risorse finanziarie, come già con i Piani precedenti, per tutte le azioni necessarie all’implementazione dello zerosei (sul piano strutturale, per le spese di gestione, per interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e docente e promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali). Ad oggi, non vi sono notizie di procedure avviate per la definizione di un nuovo Piano di azione pluriennale.
La qualità del sistema zerosei è assicurata anche con la disponibilità di risorse economiche certe, che possano supportare concretamente l’operato di chi quotidianamente, con professionalità e senso di responsabilità contribuisce a garantire a tutte le bambine e a tutti i bambini da zero a sei anni “pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità sociali, cognitive, emotive, affettive, relazionali in un ambiente professionalmente qualificato, superando disuguaglianze e barriere fisiche, territoriali, economiche, sociali e culturali”[12].
[1] Cfr. A. Rosa, Al via l’Indagine INDIRE sulle pratiche educative nel sistema integrato 0-6 – Indire
[2] Ibidem.
[3] D.M. 22 novembre 2021, n, 334, Adozione delle “Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei” di cui all’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65.
[4] A. Rosa, op. cit.
[5] Ibidem.
[6] Questionario “Pratiche educative 0-6”
[7] Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, Parte IV – Curricolo e progettualità: le scelte organizzative,pp. 24 e sg.
[8] Cfr. Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, Parte VI – Le garanzie della governance, paragrafo 5.
[9] Cfr. R. Seccia, La specificità del RAV infanzia per la qualità educativa, in “L’autovalutazione per progettare il triennio 2025-2028”, Notizie della scuola n. 1/2 del 1/30 settembre 2025, Tecnodid, pp. 63-78.
[10] Con D.M. 1° luglio 2025, n. 125.
[11] Cfr. Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, Premessa.
[12] Cfr. Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei, Parte I.