Alle prese con il PTOF

Tempo di PTOF

Con nota prot. 17832 del 16 ottobre 2018 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha fornito indicazioni in merito al Piano Triennale dell’Offerta Formativa e alla Rendicontazione Sociale.

La nota approfondisce l’adozione del Piano Triennale 2019-2022, fornendo indicazioni in merito alla tempistica di predisposizione, da far coincidere con la data di apertura delle iscrizioni per l’a.s. 2019/2020, ed indicando che le scuole definiranno successivamente le modalità per renderlo disponibile sul sito e pubblicarlo su “Scuola in Chiaro”.

A seguito dell’emanazione della circolare prot. 18902 del 7 novembre 2018 relativa alle iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2019/2020, la data è pertanto coincidente con l’avvio delle iscrizioni, previste dal 7 al 31 gennaio 2019.

Di seguito schema come da nota Miur:

Inoltre, sempre nell’ottica di sostenere e facilitare il lavoro delle scuole, viene proposta una struttura di riferimento per la predisposizione del PTOF, che le scuole potranno autonomamente decidere di utilizzare.

I due punti chiave, dunque, si riferiscono a rendicontazione sociale e struttura del PTOF.

Rendicontazione sociale… quando e come?

La nota fornisce, infatti, indicazioni in merito alla rendicontazione sociale come prevista dal D.P.R. 80/2013, e si propone di armonizzarne la tempistica con il ciclo triennale del Piano. Nello specifico viene indicato come possibile, per le scuole, avviare, al termine dell’a.s. 2018/2019, analisi dei risultati raggiunti con riferimento alle azioni realizzate per il miglioramento degli esiti, mentre l’effettivo procedimento di rendicontazione è da realizzare entro dicembre 2019. Il Miur indica che fornirà al riguardo indicazioni dedicate.

Si rammenta che la rendicontazione sociale, da DPR 80/2013 citato, è indicata al termine del processo di valutazione che consta in:

  • autovalutazione delle scuole;
  • valutazione esterna;
  • azioni di miglioramento;
  • rendicontazione sociale delle scuole (“pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, sia in una dimensione di trasparenza sia in una dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza”).

Grande cura andrà dedicata da parte delle scuole alla scelta delle modalità di rendicontazione sociale (che non coincidono con il “bilancio sociale”!), d’intesa con i propri stakeholder e calibrando energie e competenze in seno alla scuola.

Modello o non modello?

Il Miur, per sostenere la progettualità delle scuole, propone una struttura di riferimento on line, che è disponibile dal 17 ottobre 2018 su piattaforma SIDI al fine di sostenere, non in logica adempitiva ma di supporto, la pianificazione delle scuole, fornendo quindi strumenti comuni di riferimento (RAV – rapporto di autovalutazione – PDM – Piano di Miglioramento – ora PTOF – Piano triennale dell’offerta formativa– e a seguire RS – rendicontazione sociale).

In piattaforma sono previste 5 sezioni:

  • La scuola e il suo contesto;
  • Le scelte strategiche;
  • L’offerta formativa;
  • L’organizzazione;
  • Il monitoraggio, la verifica e la rendicontazione, e relative sezioni con aspetti precaricati ma sempre modificabili e senza onere di compilazione obbligatoria.

La nota Miur dettaglia le modalità di accesso alla piattaforma PTOF su SIDI, con la disponibilità di apposito video tutoriale e di FAQ, e preannuncia un piano di accompagnamento in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali.

Istruzioni per l’uso

Con nota prot. 18799 del 6 novembre 2018 il Miur ha fornito materiali e indicazioni con particolare riferimento a:

  • messa a disposizione di un prototipo della piattaforma PTOF per le azioni di accompagnamento a vantaggio delle scuole;
  • accessibilità per le scuole paritarie interessate all’utilizzo alla piattaforma PTOF su SIDI;
  • riapertura dei RAV (da primavera 2019);
  • pubblicazione prime FAQ nella piattaforma PTOF.

Pur nella facoltatività della compilazione da parte delle scuole, pare evidente la necessità di una visione complessiva dei PTOF, che dalle prime compilazioni, a fine anni ’90, hanno assunto modellizzazioni, consistenze e strutture diversificate.

Un template da “regolare”

Ad una prima lettura, seguente l’emanazione della nota, sono emerse posizioni e interpretazioni eterogenee: chi è d’accordo con una modellizzazione comune, chi è propenso a mantenere specificità locali, chi ancora ha evidenziato mancanze nella struttura. Certamente si tratta di un’operazione complessa, che punta al coinvolgimento di tutte le scuole italiane, giocandosi e appoggiandosi su azioni da realizzare nei territori, con gli Uffici Scolastici Regionali, per coinvolgere appieno le scuole e far loro comprendere il valore dell’operazione, certo non come omologazione ma come buona amministrazione, chiarezza e trasparenza verso l’utenza e semplificazione amministrativa. Si manifesta l’umiltà di apportare correttivi e migliorare il template verificandone l’utilizzo reale delle scuole e ascoltandole.

Una sfida realistica

Al di là dell’attenzione sulla forma, però, occorre considerare che la nota, che sfrutta il pre-testo del modello comune, costituisce un’occasione importante per ripensare il PTOF, realizzandone la finalità primaria, ossia l’essere davvero “la carta d’identità della scuola”, senza eccessi creativi, con attenzione a non creare illusioni rispetto all’offerta progettuale, bilanciando con cura le aspettative e i desiderata con le risorse disponibili, proiettandosi in una dimensione evolutiva della scuola, con cura ed attenzione alle disponibilità e alla fattibilità delle promesse. In un certo senso con il PTOF si vuole ricostruire un’alleanza rinnovata fra scuola, territorio e amministrazione, e al contempo vincere la sfida per alleggerire il lavoro, convergendo sul PTOF come cuore dell’azione delle istituzioni scolastiche.