A partire dai dati ISTAT Prendendo spunto dalla pubblicazione (2020) del Documento dell’Istat «Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi»[1], in cui confluiscono gli esiti di due indagini campionarie[2],in questo contributo si presentano i dati raccolti e si sviluppano alcune riflessioni con riferimento alla DAD, Didattica a Distanza. I fenomeni indagati interessano gli anni 2018-2019. La sfida

La didattica a distanza “forzata” L’emergenza sanitaria ha imposto a scuole ed università una tipologia di formazione del tutto nuova: la formazione a “distanza forzata”. Nella formazione a distanza classica, allievi e insegnanti scelgono di intraprendere un percorso di apprendimento/insegnamento rimanendo fisicamente separati per alcuni periodi e incontrandosi in presenza in altri (es. seminari introduttivi, momenti di valutazione sommativa). Nella formazione a

Una tantum o una possibilità di potenziamento dell’autonomia? È stata necessaria l’emergenza perché ci si accorgesse dell’esigenza di mettere a disposizione delle scuole del primo ciclo la figura dell’assistente tecnico (AT) non solo per “ il supporto all’utilizzo delle piattaforme di didattica a distanza”, ma anche per “assicurare […] la funzionalità della strumentazione informatica” come recita il Decreto “Cura Italia”. Meglio

Dall’emergenza alle nuove opportunità per lo sviluppo della competenza Nella fase dell’emergenza, dovuta alle misure introdotte per la lotta alla pandemia, le esperienze di didattica a distanza vanno considerate come un unicum, dove, inevitabilmente, è prevalso il fai da te finalizzato soprattutto ad attività di prossimità verso gli alunni, per non farli sentire abbandonati a loro stessi e per fornire