Al via la Valutazione dei Dirigenti scolastici

Con la Direttiva prot. n. 25 del 28 giugno 2016 il MIUR ha dato ufficialmente il via alla valutazione dei dirigenti scolastici. È, quindi, ipotizzabile che si entri nella fase operativa prima dell’avvio del prossimo anno scolastico, con la pubblicazione delle Linee Guida da adottare entro 30 giorni in attuazione della direttiva ministeriale, ma verosimilmente solo dopo avere superato la fase del controllo da parte degli organi competenti. L’intero processo ha come obiettivo ambizioso, ma assolutamente irrinunciabile, l’esigenza di coniugare la trasparenza, l’efficacia e l’efficienza dell’azione del dirigente scolastico con gli autonomi poteri dirigenziali nella direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, da tradurre nell’eventuale retribuzione di risultato rispetto agli obiettivi raggiunti.

La valutazione sarà riferita agli obiettivi degli incarichi dirigenziali sottoscritti dal primo settembre 2016, ma prevede l’integrazione degli obiettivi già fissati per gli incarichi dirigenziali antecedenti a tale data e che pure saranno oggetto di valutazione; restano esclusi dalla valutazione gli incarichi di reggenza.

È bene ricordare che la valutazione dei dirigenti scolastici era inserita tra le priorità strategiche della Valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione descritte nella Direttiva n. 11 del 18 settembre 2014 che aveva avviato l’autovalutazione delle scuole. La Direttiva del 28 giugno unisce, ora, quella priorità strategica con le priorità politiche nazionali che per l’anno 2015 e per il successivo anno 2016 hanno evidenziato la rilevanza della costruzione di un sistema organico per la valutazione delle diverse professionalità del mondo della scuola con il fine di contribuire al suo miglioramento.

I dirigenti saranno valutati in funzione delle azioni organizzative e gestionali realizzate, con riferimento ai risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati, secondo dei criteri che avranno pesi diversi sulla valutazione complessiva e che troveranno una precisa declinazione nelle Linee Guida.

In sintesi i criteri e i pesi per valutare nel complesso l’operato dirigenziale saranno i seguenti:

– la capacità di indirizzo e di gestione della scuola peserà per il 60%;

– la capacità di valorizzare le risorse umane peserà per il 30%;

– l’apprezzamento della comunità scolastica peserà per il 10%.

Ovviamente l’intero processo non ha finalità di controllo né è concepito come uno strumento di misurazione, ma, almeno nelle intenzioni, è finalizzato alla valorizzazione ed al miglioramento professionale per il progressivo incremento della qualità del servizio scolastico, coerentemente al Sistema Nazionale di Valutazione. La valutazione del dirigente scolastico, infatti, è illustrata come uno strumento per supportare lo sviluppo professionale promuovendo forme di partecipazione e di sostegno, anche attraverso iniziative di formazione specifica. È, d’altronde, sempre prevista la restituzione degli esiti della valutazione, proprio per favorirne la funzione riflessiva, fondamentale per la costruzione della professionalità attraverso, appunto, l’analisi delle scelte compiute.

Il dirigente scolastico sarà valutato con cadenza annuale, in riferimento sia agli obiettivi previsti nell’incarico dirigenziale triennale fissati a livello centrale, sia a quelli eventualmente fissati dal Direttore dell’USR di riferimento secondo le peculiarità del territorio e, quindi, in maniera funzionale alle azioni realizzate in coerenza con il piano di miglioramento dell’Istituzione scolastica a cui si è preposti.

La scala rispetto alla quale verrà graduato il raggiungimento o meno degli obiettivi fissati è composta da quattro livelli:

– pieno raggiungimento;

– avanzato raggiungimento;

– buon raggiungimento;

– mancato raggiungimento degli obiettivi.

Qualora si raggiunga quest’ultimo livello, troverà applicazione l’art. 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, anche per la parte in cui è prevista la restituzione degli esiti tramite un contraddittorio. “Il mancato raggiungimento degli obiettivi accertato attraverso le risultanze del sistema di valutazione … ovvero l’inosservanza delle direttive imputabili al dirigente comportano, previa contestazione e ferma restando l’eventuale responsabilità disciplinare secondo la disciplina contenuta nel contratto collettivo, l’impossibilità di rinnovo dello stesso incarico dirigenziale. In relazione alla gravità dei casi, l’amministrazione può inoltre, previa contestazione e nel rispetto del principio del contraddittorio, revocare l’incarico collocando il dirigente a disposizione …” .

Se, quindi, fino ad ora gli obiettivi indicati negli incarichi dirigenziali restavano spesso un esercizio di stile, adesso occorrerà calibrarli secondo dei criteri che la direttiva fissa in maniera puntuale:

– dovranno essere coerenti con le priorità nazionali fissate dal Ministro;

– dovranno essere in grado di evidenziare le competenze gestionali ed organizzative, la capacità di valorizzare il personale scolastico, l’apprezzamento che il dirigente riceve nella comunità scolastica di riferimento, il contributo al successo formativo di alunni e studenti, la capacità di direzione unitaria e lo stimolo alla partecipazione interna ed esterna;

– dovranno essere coerenti con il Piano regionale di valutazione e con gli eventuali obiettivi definiti dai Direttori degli UU.SS.RR.;

– dovranno essere in grado di evidenziare la specificità dell’azione dirigenziale in relazione alla tipologia ed alle caratteristiche della singola istituzione scolastica;

– dovranno descrivere il contributo del dirigente scolastico alla realizzazione delle priorità fissate nel Piano di Miglioramento della scuola;

– dovranno essere riscontrabili annualmente, in relazione al progressivo raggiungimento degli obiettivi dell’incarico ricevuto.

Ed è per questa necessaria rispondenza alla realtà e per la pretesa misurabilità dell’azione dirigenziale che gli obiettivi possono essere aggiornati annualmente anche se riferiti allo stesso incarico triennale, qualora la situazione scolastica subisca delle modifiche rilevanti.

Un ruolo centrale nel processo di valutazione dei dirigenti scolastici spetta al Nucleo di valutazione, costituito con decreto del direttore dell’USR di riferimento sentita la proposta del coordinatore regionale del servizio ispettivo e composto da un dirigente tecnico o amministrativo o scolastico (è sempre garantita la presenza di almeno un dirigente scolastico) con funzioni di coordinatore e da due esperti in materia di organizzazione e valutazione. Al Nucleo viene affidata l’istruttoria sulla scorta della quale il Direttore dell’USR adotterà annualmente i provvedimenti di valutazione per la corresponsione della retribuzione di risultato. Quest’ultima sarà corrisposta annualmente in un’unica soluzione e sulla base della contrattazione collettiva integrativa regionale che stabilirà la corrispondenza tra i diversi livelli e la retribuzione.

parametri a cui, comunque, i tavoli contrattuali regionali dovranno attenersi (ma questo non eviterà differenze tra i diversi territori come già accaduto), stabiliscono che la retribuzione garantita al livello più alto (pieno raggiungimento) dovrà prevedere una maggiorazione rispetto al livello seguente (avanzato raggiungimento) compresa tra il 10 ed il 30 per cento della retribuzione del livello più basso, e così via a scalare, con una differenza almeno del 5 per cento tra il secondo livello (avanzato raggiungimento) ed il terzo (buon raggiungimento). Non spetterà alcuna retribuzione di risultato in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, anzi troverà applicazione l’art. 21 del d.lgs. 165/01 come già precedentemente spiegato. In questi casi viene, comunque, previsto che il dirigente possa essere chiamato per un primo contraddittorio con il Direttore dell’USR di riferimento.

È doveroso, comunque, sottolineare che la complessità del ruolo dirigenziale necessita di competenze variegate e non sempre riconducibili a livelli valutativi o traducibili in azioni osservabili, ma che comunque definiscono le molteplici sfaccettature di una professionalità per cui la nascente valutazione deve costituire un’occasione di crescita e di sviluppo.

Un monografico di “Notizie della Scuola”, interamente dedicato alla Valutazione dei dirigenti scolastici, si soffermerà su questi ed altri temi, proponendo spunti di riflessione e piste operative, appena saranno emanate le Linee Guida.