La nuova valutazione

Cosa cambia nella scuola e in classe con i nuovi decreti

È dal 2010 che annualmente insegnanti e dirigenti si incontrano a Scanno con esperti accreditati per riflettere sugli impegni sollecitati di volta in volta dalle riforme in atto.

Una delle questioni sempre attuali resta ancora la valutazione. Il D.lgs 62/2017 e i provvedimenti ministeriali dell’ottobre scorso (DM 741, 742 e nota 1865) hanno rilanciato alcuni nodi di fatto mai risolti.

La valutazione, per il nostro modello educativo, costituisce un tema assai divisivo. C’è di fondo la paura, diffusa e mai superata, che valutare significhi selezionare, fare graduatorie, escludere… e quindi mettere a dura prova l’attenzione nei confronti dei più deboli. L’inclusione è un elemento fondativo della nostra cultura pedagogica.

Ma c’è stata anche una continua indecisione istituzionale che ha caratterizzato le scelte politiche ed amministrative degli ultimi decenni. Dal 1977 ad oggi le scuole sono state messe alla prova con idee e modelli formali assai differenti: dalle schede descrittive della legge 517/1977, ai cinque livelli alfabetici (A, B, C, D, E) che hanno avuto però vita assai breve (1992-1996), agli aggettivi sintetici come sufficiente, buono, ottimo (1996-2008), per ritornare poi al voto decimale imposto dalla stretta culturale della legge 169/2008. Una stretta che ha messo a dura prova le scuole più virtuose, quelle che generalmente non si limitano ad applicare, ma considerano la ricerca e l’innovazione come l’aspetto costitutivo del miglioramento.

Nei tre giorni seminariali (3, 4 e 5 novembre 2017) tutto ciò è diventato oggetto di approfondimento, grazie alla presenza di relatori e formatori preparati e, soprattutto, all’impegno e alla serietà di tutti i partecipanti. Sono stati affrontati:

  • temi mai risolti, come la certificazione delle competenze;
  • questioni risolte in maniera piuttosto approssimata, come i criteri per la promozione o la bocciatura;
  • scelte che continuano a far discutere, come quella dei voti in decimi;
  • opzioni che rimettono in gioco alcune consuetudini delle scuole, come la valutazione del comportamento;
  • cambiamenti abbastanza importanti, per esempio gli esami di Stato del primo e secondo ciclo d’istruzione;
  • innovazioni significative come quelle relative alle prove Invalsi che vengono sfilate dall’esame di Stato, ma diventano requisito obbligatorio per l’ammissione;
  • novità assolute come l’introduzione della lingua inglese nelle prove Invalsi.

Scarica le slide introduttive del seminario [PDF – 2,96 MB]

Le slide introduttive sono liberamente accessibili a tutti. I restanti materiali utilizzati a Scanno (slide, documenti, relazioni) saranno via via pubblicati sul sito notiziedellascuola.it e riservati a coloro che hanno partecipato al seminario.