Giovani e partecipazione studentesca

Studenti e docenti, un unico omaggio

9 maggio 2018, ore 11: un intenso e partecipato minuto di silenzio in memoria di Aldo Moro e Peppino Impastato, di cui ricorrono i quarant’anni dalla morte, conclude i lavori dell’annuale Consiglio Nazionale dei Presidenti di Consulta (CNPC), che si è tenuto a Pomezia dal 6 al 9 maggio.

Carneade! Chi sono costoro? Le CPS, il loro ruolo, le loro funzioni

Per chi non conoscesse le Consulte Provinciali Studentesche e le occasioni istituzionali che le vedono attivamente coinvolte, giova ricordare che sono un organismo elettivo di rappresentanza studentesca, istituito con il DPR 567/1996 al fine di offrire agli studenti un “più incisivo protagonismo nella vita scolastica, in coerenza con le finalità istituzionali della scuola e nel rispetto degli specifici ruoli di ciascuna delle componenti che in essa operano”. In ogni provincia italiana la Consulta Provinciale Studentesca (CPS) è composta da due rappresentanti eletti per ciascun istituto superiore di secondo grado, e al suo interno elegge un presidente, un vicepresidente, una giunta esecutiva. Le Consulte assicurano, tra l’altro, un ampio confronto fra studenti delle diverse scuole, formulano proposte e pareri, e promuovono iniziative di partecipazione studentesca a carattere locale e nazionale. L’ufficio che presso il MIUR si occupa delle CPS è l’Ufficio II della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione (Dirigente: Giuseppe Pierro).

Le Consulte e l’abito istituzionale

Ma torniamo a Pomezia. Nella cittadina laziale si sono riuniti i presidenti di consulta delle province italiane, accompagnati dai referenti regionali e provinciali individuati presso gli Uffici Scolastici Regionali e di Ambito Territoriale (di norma docenti utilizzati presso gli uffici per l’attuazione dell’autonomia, per il sostegno alla persona o per progetti di rilevanza nazionale). Attraverso lo scambio di informazioni, il lavoro per commissioni, lo studio delle fonti, l’incontro con esperti, il dialogo e il confronto, è stato loro chiesto di riflettere su temi di grande attualità e significato, come la partecipazione, l’alternanza scuola-lavoro, il diritto allo studio, le pari opportunità. Dalle diverse commissioni sono sorti altrettanti documenti, votati dal Consiglio in sessione plenaria, che saranno sottoposti all’attenzione del nuovo Ministro e degli uffici competenti. Esercizi di democrazia diretta e di cittadinanza attiva, che consentono ai ragazzi di riflettere su rilevanti tematiche trasversali che li vedono direttamente coinvolti, ma anche di sperimentare forme di convivenza democratica, di mettersi nei panni dell’altro, di attribuire valore ai punti di vista altrui, di rammaricarsi per una negoziazione non riuscita, ma gioire poi per un accordo raggiunto.

I nuovi scenari della partecipazione

Il rinnovamento dell’alleanza educativa tra scuola e famiglia, attraverso la riscrittura del patto di corresponsabilità educativa; la digitalizzazione del curriculum dello studente, di cui al comma 28 dell’art. 1 della legge 107; le pari opportunità, la legalità, la prevenzione della violenza contro le donne e le rispettive linee guida nazionali, di cui al comma 16 della medesima legge; ruoli, compiti e contributi delle associazioni dei genitori; il rapporto dei giovani con le tecnologie e i social media; la formazione del personale e gli indicatori della partecipazione studentesca: queste le principali tematiche sviscerate dai referenti delle Consulte, attraverso l’incontro con autorevoli relatori e partecipanti ai lavori di gruppo. Per scambiarsi informazioni e buone pratiche, condividere difficoltà comuni e specificità territoriali, arricchirsi di diverse chiavi di lettura. Perché le regioni non sono tutte uguali, ma unica è la finalità istituzionale della scuola.

Il futuro nelle mani dei giovani

Ci danno segnali incoraggianti, questi giovani? La pacifica e colorata schiera (purtroppo ancora con una netta prevalenza maschile) che ha invaso Pomezia in questa quattro giorni di partecipazione attiva, di dialogo e di confronto, va oltre i tristi episodi della cronaca recente, e apre un ampio squarcio di fiducia e di ottimismo. Diciottenni in distinti abiti blu e altri in abbigliamenti più casual; un pianoforte a coda nel salone dell’albergo, sul quale diversi ragazzi si sono cimentati dimostrando non solo buone abilità tecniche, ma anche una confortante conoscenza del nostro patrimonio storico, culturale, musicale; momenti convenzionali e altri più goliardici e spensierati; chi dopo quattro giorni si accingeva a rientrare con un pizzico di commozione e malcelata nostalgia…

Poiché i veri protagonisti del CNPC sono stati gli studenti, lasciamo le ultime parole di questo resoconto proprio a loro, con l’augurio che il futuro sia ridente, piacevole e fecondo.

La voce degli studenti

(Paragrafo conclusivo a cura dello studente Alexander Fiorentini, per i Presidenti del Consiglio Nazionale).

Dall’Ufficio di Consiglio Nazionale sono state avanzate quattro proposte di Commissioni di lavoro: Rappresentanza e Comunicazione; Alternanza Scuola-Lavoro; Diritto allo Studio e Pari Opportunità, ratificate poi tutte alla prima plenaria del CNPC.

La Commissione Rappresentanza e Comunicazione ha lavorato sulla riforma del DPR 567/1996 in funzione della riorganizzazione delle Consulte Provinciali, dell’UCN, del CNPC e dei criteri di accesso al Forum Nazionale delle Associazioni Studentesche; ha inoltre dato linee guida nazionali per la comunicazione social delle Consulte.

La Commissione Alternanza Scuola-Lavoro ha discusso su una rielaborazione della Carta dei Diritti e Doveri degli Studenti in Alternanza, proponendo emendamenti in favore di una maggiore tutela degli studenti e una riduzione delle ore obbligatorie dei licei.

La Commissione Diritto allo Studio ha avanzato proposte riguardo all’edilizia scolastica, a un’estensione delle funzioni della Carta IoStudio, all’integrazione degli alunni stranieri, alla mobilità locale e all’ampliamento del fondo nazionale per il Diritto allo Studio. È stata inoltre proposta una bozza di Disegno di Legge per regolamentare l’uso nelle classi degli smartphone, al fine di raggiungere un sistema di didattica sempre più innovativo e moderno.

La Commissione Pari Opportunità e Agenda 2030 ha infine proposto una formazione migliore per i docenti e gli studenti, un incremento delle attività scolastiche, e infine l’istituzione di un Forum Nazionale per le Pari Opportunità.