Le nuove competenze chiave europee

La raccomandazione del 22 maggio

Il 22 maggio 2018 il Consiglio europeo, accogliendo la proposta avanzata il 17 gennaio 2018 dalla Commissione europea, ha varato la Raccomandazione relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente e l’Allegato Quadro di riferimento europeo, che sostituiscono la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 e relativo Allegato sullo stesso tema. Nello stesso giorno, e sempre sulla base di un’altra proposta della Commissione di pari data, il Consiglio ha adottato, a completamento e rafforzamento della prima, la Raccomandazione sulla promozione di valori comuni, di un’istruzione inclusiva e della dimensione europea dell’insegnamento.

Le ragioni dell’aggiornamento delle competenze chiave

Nella prima parte sono esposte le considerazioni che motivano l’aggiornamento e l’adozione di una nuova raccomandazione e un nuovo quadro di riferimento; a parte alcuni ritocchi linguistici minimali, il testo riproduce quello della Commissione, introducendo però:

  • un nuovo punto significativo in cui si afferma che: «Nell’economia della conoscenza, la memorizzazione di fatti e procedure è importante, ma non sufficiente per conseguire progressi e successi. Abilità quali la capacità di risoluzione di problemi, il pensiero critico, la capacità di cooperare, la creatività, il pensiero computazionale, l’autoregolamentazione sono più importanti che mai nella nostra società in rapida evoluzione. Sono gli strumenti che consentono di sfruttare in tempo reale ciò che si è appreso, al fine di sviluppare nuove idee, nuove teorie, nuovi prodotti e nuove conoscenze»;
  • una integrazione al punto che riguarda le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, con il riferimento esplicito al «programma d’azione globale dell’UNESCO per l’istruzione in vista dello sviluppo sostenibile».

Inoltre, nel punto in cui si dice che «in risposta ai cambiamenti intervenuti nella società e nell’economia, sulla base delle discussioni sul futuro del lavoro e in seguito alla consultazione pubblica sulla revisione della raccomandazione del 2006 relativa a competenze chiave, è necessario rivedere e aggiornare sia la raccomandazione relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente, sia il pertinente quadro di riferimento europeo», è stata tolta la «particolare attenzione alla promozione dello spirito imprenditoriale».

Le indicazioni operative

Nella seconda parte è indicato in 5 punti ciò che «dovrebbero» fare gli Stati membri:

  1. «sostenere il diritto a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi e assicurare a tutti le opportunità di sviluppare le competenze chiave avvalendosi pienamente del quadro di riferimento europeo»;
  2. «sostenere lo sviluppo delle competenze chiave prestando particolare attenzione» ad alcuni aspetti già indicati nel documento della Commissione, ma con alcune integrazioni quali: «lo sviluppo della capacità di imparare a imparare», l’aumento del «livello di competenze personali e sociali nonché la capacità di imparare a imparare, al fine di migliorare la capacità di gestire la propria vita in modo attento alla salute e orientato al futuro», la promozione dello «sviluppo di competenze in materia di cittadinanza», l’implementazione della «consapevolezza di tutti i discenti e del personale didattico riguardo all’importanza di acquisire le competenze chiave e alla loro relazione con la società»;
  3. «facilitare l’acquisizione delle competenze chiave grazie all’utilizzo delle buone pratiche a sostegno di tale processo»;
  4. «incorporare nell’istruzione, nella formazione e nell’apprendimento le ambizioni degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG)», con la specificazione aggiunta «in particolare dell’SDG 4.7 anche promuovendo l’acquisizione di conoscenze sulla limitazione della natura multidimensionale dei cambiamenti climatici e sull’utilizzo sostenibile delle risorse naturali»;
  5. «presentare relazioni, attraverso i meccanismi e gli strumenti esistenti … sulle esperienze e sui progressi conseguiti nel promuovere le competenze chiave in tutti i settori dell’istruzione e della formazione, compreso l’apprendimento non formale e, nella misura del possibile, l’apprendimento informale».

Le azioni di supporto

Nella terza parte è esplicitata, «nel rispetto delle competenze degli Stati membri», l’adozione delle azioni della Commissione a sostegno:

  • «dell’attuazione della raccomandazione e dell’utilizzo del quadro di riferimento europeo, mediante la facilitazione dell’apprendimento reciproco tra gli Stati membri e lo sviluppo, in cooperazione con gli Stati membri, di materiali e strumenti di riferimento»;
  • della «rendicontazione sulle esperienze e le buone prassi al fine di migliorare le competenze chiave dei discenti… attraverso i quadri e gli strumenti esistenti»;
  • «delle iniziative volte a sviluppare e promuovere ulteriormente l’istruzione per lo sviluppo sostenibile in relazione all’obiettivo n. 4 di sviluppo sostenibile dell’ONU, mirante a un’istruzione inclusiva, di qualità ed equa, con opportunità di apprendimento permanente aperte a tutti»

Il quadro di riferimento: le finalità

Nella prima parte sono individuati gli scopi del testo:

  • «individuare e definire le competenze chiave necessarie per l’occupabilità, la realizzazione personale e la salute, la cittadinanza attiva e responsabile e l’inclusione sociale»;
  • «fornire uno strumento di riferimento europeo al servizio dei decisori politici, dei fornitori di istruzione e formazione, del personale didattico, … dei datori di lavoro … e dei discenti stessi», già previsti nel testo della Commissione, ma con l’integrazione anche «degli specialisti dell’orientamento» e «dei servizi pubblici per l’impiego»;
  • «prestare sostegno agli sforzi compiuti … volti a promuovere lo sviluppo delle competenze in una prospettiva di apprendimento permanente».

Le definizioni di competenze e di competenze chiave

Nella seconda parte sono prima definite le competenze come «una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti, in cui:

  1. la conoscenza si compone di fatti e cifre, concetti, idee e teorie che sono già stabiliti e che forniscono le basi per comprendere un certo settore o argomento;
  2. per abilità si intende sapere ed essere capaci di eseguire processi ed applicare le conoscenze esistenti al fine di ottenere risultati;
  3. gli atteggiamenti descrivono la disposizione e la mentalità per agire o reagire a idee, persone o situazioni».

Dal testo si deduce che le tre componenti costitutive ci sono inevitabilmente sempre, casomai al massimo con peso specifico diverso all’interno di ciascuna competenza.

Sono quindi definite le competenze chiave come «quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l’apprendimento formale, non formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità».

«Le competenze chiave sono considerate tutte di pari importanza; ognuna di esse contribuisce a una vita fruttuosa nella società. Le competenze possono essere applicate in molti contesti differenti e in combinazioni diverse. Esse si sovrappongono e sono interconnesse; gli aspetti essenziali per un determinato ambito favoriscono le competenze in un altro. Elementi quali il pensiero critico, la risoluzione di problemi, il lavoro di squadra, le abilità comunicative e negoziali, le abilità analitiche, la creatività e le abilità interculturali sottendono a tutte le competenze chiave».

Queste affermazioni riproducono quanto c’era già nel testo della Commissione, ma ampliano i riferimenti a «una vita fruttuosa in società pacifiche … uno stile di vita sostenibile … una gestione della vita attenta alla salute», e mettono in evidenza il fatto che le competenze si apprendono, oltre che a scuola, «in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità».

La descrizione delle competenze chiave

Nella terza parte sono descritte, in modo prima sintetico e poi dettagliato (conoscenze, abilità e atteggiamenti), le 8 competenze (meglio macro-competenze), tutte declinate non più al plurale ma al singolare (in realtà sono 9, perché la competenza matematica e la competenza in scienze, tecnologie e ingegneria sono descritte distintamente ma insieme), che in un breve articolo non è possibile presentare in modo esauriente.

Le nuove competenze chiave
1) competenza alfabetica funzionale

2) competenza multilinguistica

3) competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria

4) competenza digitale

5) competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

6) competenza in materia di cittadinanza

7) competenza imprenditoriale

8) competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

2006 2018 gennaio – Commissione 2018 maggio – Consiglio
1) comunicazione nella madrelingua

2) comunicazione nelle lingue straniere

3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

4) competenza digitale

5) imparare a imparare

6) competenze sociali e civiche

7) spirito di iniziativa e imprenditorialità

8) consapevolezza ed espressione culturale

1) competenze alfabetiche funzionali

2) competenze linguistiche

3) competenze matematiche e competenze in scienze, tecnologie e ingegneria

4) competenze digitali

5) competenze personali, sociali e di apprendimento

6) competenze civiche

7) competenze imprenditoriali

8) competenze in materia di consapevolezza ed espressione culturale

1) competenza alfabetica funzionale

2) competenza multilinguistica

3) competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria

4) competenza digitale

5) competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare

6) competenza in materia di cittadinanza

7) competenza imprenditoriale

8) competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

L’individuazione dei supporti

Nella quarta parte, dedicata al Sostegno allo sviluppo delle competenze chiave, sono indicate in modo dettagliato tre aree di intervento:

  • Molteplici approcci e contesti di apprendimento;
  • Sostegno al personale didattico;
  • Valutazione e convalida dello sviluppo delle competenze.

Focus sulle competenze di cittadinanza

Un rapido confronto tra il documento del gennaio 2018 (la proposta) e quello di maggio (testo definitivo della raccomandazione) mette in evidenza che in molti casi si tratta solo di aggiustamenti minimali e per lo più linguistici, ma in alcuni le integrazioni, precisazioni e/o modifiche sono piuttosto interessanti. Non potendo nel breve spazio di un articolo fare una comparazione dettagliata, si devono annotare almeno due passaggi significativi:

  • le competenze linguistiche diventano competenza multilinguistica e le competenze civiche diventano competenza in materia di cittadinanza, con un notevole e condivisibile allargamento degli orizzonti;
  • nella competenza in materia di cittadinanza è prevista la «comprensione delle strutture e dei concetti sociali, economici, giuridici e politici», espressione in cui è stato opportunamente inserito il riferimento ai concetti giuridici, e «la conoscenza dei concetti e dei fenomeni di base», espressione in cui è stato opportunamente inserito il riferimento ai fenomeni; in un paese come l’Italia, ancora così dannatamene crociano – in cui il diritto e anche il diritto pubblico sono studiati solo in alcune poche scuole superiori e per scopi solo professionali, e le sconfortanti vicende dell’educazione civica/educazione alla cittadinanza/cittadinanza e costituzione non garantiscono nemmeno una minima alfabetizzazione -, questi inserimenti potrebbero essere un’ottima occasione di riflessione in vista di un’opportuna innovazione.

Nota: I documenti citati si trovano in www.orientamentoirreer.it.