Un “manuale” diverso per la prova scritta

Non basta dire manuale…

Per manuale genericamente si intende un libro, di natura divulgativa o didattica, di formato agevole e di facile consultazione. Contiene la trattazione compiuta, esauriente e sistematica degli aspetti essenziali di un determinato argomento, in funzione però delle esigenze delle persone cui il manuale è destinato.

Quando ci sono concorsi, che coinvolgono numeri importanti di candidati, è facile trovare sul mercato supporti di questo genere. Anche per il concorso a dirigente scolastico, le proposte sono diverse e aumentano man mano che ci si avvicina alla prova scritta. Tutte appaiono assai promettenti. Troviamo titoli accattivanti come “Linee guida per…”, “Temi svolti”; “Tutte le risposte ai quesiti”, e altro. Alcuni manuali contengono centinaia e centinaia di esempi. Il candidato si sente rassicurato perché spera di ritrovare nei 5 quesiti che verranno poi assegnati in sede d’esame argomenti già svolti. Ne ha diritto!

Ma siamo sicuri, però, che la formula “cumulativa” sarà quella che aiuterà veramente a superare il concorso?

Come costruire in poco tempo risposte sensate

Già per la prova preselettiva i candidati sono stati costretti ad esercitare soprattutto la memoria, sapendo che i cento quesiti a risposta chiusa sarebbero stati estratti da un repository nazionale di 4.000. Ma i quesiti aperti sono altra cosa rispetto a quelli chiusi. Non si può immaginare di utilizzare lo stesso sistema. Non si tratta di dare la soluzione esatta tra alternative sbagliate. Qui è in gioco la capacità di padroneggiare i saperi professionali, di organizzarli e comunicarli in maniera chiara e precisa.

Prima di decidere se proporre agli aspiranti dirigenti un possibile supporto per riflettere sulla prova scritta, ci abbiamo pensato a lungo. Non avremmo avuto alcuna difficoltà a pubblicare velocemente un manuale come tanti in circolazione. Ma sarebbe stato una inutile replica e pure di poco senso. Abbiamo voluto realizzare, invece, uno strumento operativo e flessibile che ognuno può usare in base alle proprie esigenze.

Un libro “aperto”

Soprattutto abbiamo immaginato un libro aperto da comporre e ricomporre insieme. Lo si può leggere partendo da dove si vuole. Ogni pagina ha una sua autonomia. Il candidato può integrarla, aggiustarla, migliorarla mettendo in gioco le proprie conoscenze ed esperienze. Per ogni questione trattata abbiamo proposto esercizi semplici, ma assai utili per migliorare la comunicazione scritta, per far riflettere sulle diverse tipologie di scritture professionali, per orientare l’aspirante dirigente a trovare i meccanismi veloci di autocontrollo.

Suggerimenti per buone scritture professionali e per “esplorare” i quesiti

Il manuale si compone di tre parti: “Il testo”, “I quesiti” e “Le risposte ai quesiti”. Tutte e tre le parti sono operative: contengono idee, concetti, informazioni, soprattutto molti strumenti per mettersi alla prova.

Nella prima parte, oltre a tutte le informazioni necessarie per realizzare una buona scrittura, si forniscono anche esempi, si danno indicazioni per svolgere un buon training, si mettono a disposizione check list utili per rilevare gli elementi connotativi delle diverse tipologie di quesiti. Soprattutto si danno suggerimenti efficaci per scrivere un testo leggibile, comprensibile e che si faccia apprezzare

La seconda parte entra nel merito di come possono essere espressi i quesiti, ma prima ancora fornisce esempi di buona scrittura. Il candidato tocca con mano tutti i meccanismi che sorreggono un testo. Lo fa attraverso un’analisi formale, lessicale, strutturale, e attraverso una riflessione attenta sulle diverse modalità di organizzare le informazione e sugli stili comunicativi. Si parla pure di rubriche valutative. Con realismo e spirito critico si spiega come sia difficile arrivare, a livello nazionale, ad una valutazione uniforme ed equa. Una particolare attenzione è riservata alla formulazione dei quesiti. In mancanza di dettagliate indicazioni nazionali (o di quadri di riferimento mirati) abbiamo ritenuto opportuno mettere in conto una vasta gamma di domande, che si differenziano sia per la diversità dei saperi in gioco, sia per le tipologie di azioni professionali richieste. Per ogni esempio di quesito abbiamo fornito prototipi di risposte; abbiamo illustrato i passaggi procedurali e abbiamo indicato, di volta in volta, gli aspetti più significativi da tenere sotto controllo.

Un repertorio di quesiti

Nella terza parte, infine, sono presenti più di 100 quesiti con le nostre ipotesi di risposte. Sono suddivisi nelle nove aree tematiche previste dall’art. 10 del Regolamento.

Area 1 – Legislazione e ordinamenti
Area 2 – Organizzazione complesse e leadership
Area 3 – Programmazione e documentazione
Area 4 – Ambiente di apprendimento e innovazione
Area 5 – Organizzazione del lavoro e gestione del personale
Area 6 – Valutazione e autovalutazione
Area 7 – Elementi di diritto e responsabilità del DS
Area 8 – Contabilità e gestione finanziaria
Area 9 – Europa

100 esempi, ma per essere smontati e rimontati

I cento quesiti “svolti” non vanno intesi come modelli esemplari da prendere e memorizzare tout court. Ammesso che in sede concorsuale possano “uscire” quesiti che si assomigliano, utilizzare la stessa formula non garantisce la pertinenza e neppure la coerenza logica. Potrebbe solo assicurare la correttezza dei contenuti e una buona impostazione morfologico-sintattica. I cento quesito vanno utilizzati, invece, come stimoli per comporre e ricomporre le proprie idee in merito ai diversi argomenti, per esercitarsi a costruire le frasi in maniera personalizzata (e non a memorizzare solo il testo suggerito). Il candidato sa che il tempo a disposizione (poco più di 20 minuti) non è sufficiente per costruire ex novo una risposta ben congegnata e fondata sui saperi professionali che la funzione dirigenziale richiede. È necessario che si eserciti a comporre, in fase di preparazione, tanti testi brevi ed essenziali con compattezza morfosintattica su diversi argomenti. Durante la prova diventa più facile mettere insieme conoscenze già precedentemente organizzate, piuttosto che elaborare di sana pianta le cinque risposte.

…e adesso vai avanti tu…

È per favorire questo training che abbiamo inserito alla fine di ogni quesito una pagina “per appunti”. Qui, l’aspirante dirigente potrà analizzare il testo proposto attraverso una strumento messo a disposizione, può contrassegnare le informazioni più significative, ricostruire alcune frasi a modo proprio, inserire ulteriori concetti, porre l’accento su alcune novità da approfondire…

È pur vero che i quadri di riferimento generali sono ampi e assai impegnativi, ma noi siamo convinti che il lavoro in profondità sia quello che garantisce maggiormente chi vuole veramente vincere il concorso: se si padroneggiano bene alcuni concetti, si ha anche la capacità di trasferirli in contesti diversi.