Gli esami di Stato: una partita lunga cinque anni, anzi otto

Il sondaggio: gli insegnanti tra indizi e punti fermi

Insegnanti e alunni sono già in campo, e non fermano l’allenamento in attesa di conoscere le regole con cui giocheranno l’ultima partita del quinquennio[1].

In molte scuole gli insegnanti accompagnano la lettura in classe dei documenti ministeriali con un dibattito interpretativo costruito insieme agli allievi: è già un compito complesso, che mette subito alla prova la loro alfabetizzazione funzionale e l’atteggiamento di responsabilità connesso alle prove da affrontare.

Gli insegnanti (e forse anche gli studenti) sanno che i risultati degli esami di Stato del secondo ciclo sono da sempre percepiti come la cartina di tornasole della qualità dei processi istruttivi, e che questi possono incidere profondamente sulla fiducia delle famiglie, del mondo del lavoro e di quello universitario.

Per questo motivo “Notizie della Scuola” propone un sondaggio con l’obiettivo di aiutare a capire cosa è veramente cambiato nelle scuole secondarie di II grado con i Regolamenti del 2010-11, tanto da prefigurare oggettivamente la necessità della modifica anche dell’atto finale e della sua validazione.

Leggere le novità tra continuità e discontinuità

Siamo forse di fronte all’ennesima svolta di superficie che non incide sul modo di fare scuola, di valutare e certificare gli apprendimenti (le competenze?) degli allievi? È possibile garantire trasparenza ed equità nella valutazione ricorrendo alla standardizzazione delle prove e a griglie di valutazione nazionali? Sono queste le domande di fondo delle riflessioni di Maurizio Tiriticco[2], che insiste sulla necessità di accompagnare gli insegnanti con percorsi specifici di formazione.

Maurizio Muraglia[3] esamina le proposte del documento Serianni[4] per la prima prova e mette in rilievo l’accentuazione sulla riscrittura e sull’argomentazione, come filo rosso delle tre tipologie di prova; sono in gioco prima di tutto le competenze linguistiche di lettura. La domanda è ancora la stessa: funziona la retroazione dell’esame rispetto all’impianto curricolare dato nelle scuole?

Flavia Marostica[5] analizza a fondo le caratteristiche della prima prova, per convenire che forse si è ancora in tempo per recuperare il giusto spazio da dare alla storia nelle sette tracce a disposizione per le tre tipologie di prova. Senza la storia e la storia dell’arte verrebbe meno la possibilità di esercizio di una competenza chiave come la consapevolezza culturale, madrina di identità e di sostenibilità interculturale. Di certo la scomparsa della tipologia del tema, come forma di scrittura che non trova riscontro nella realtà, e lo sfoltimento dei documenti messi a disposizione per la lettura critica degli studenti, possono essere salutati come un passo avanti rispetto al passato. In particolare la struttura in due parti delle prove, analisi e comprensione del testo e poi produzione libera a partire dal testo proposto, permetterebbe di valorizzare un’elaborazione correttamente argomentata. Basterà questo ad annullare o ridurre il gap tra i risultati degli studenti liceali e tutti gli altri? È una bella sfida, tutta da verificare.

Paolo Davoli[6] ci guida, invece, nell’analisi delle Indicazioni per la definizione dei Quadri di Riferimento (QdR) per le seconde prove[7]. I QdR, sostiene, non sono i programmi dell’ultimo anno e non sostituiscono né le Indicazioni per i Licei né le Linee Guida per i tecnici e i professionali. Sono costruiti per rendere trasparenti conoscenze, abilità e competenze che quella specifica prova vuole verificare, e che corrispondono a uno o più nuclei tematici fondamentali, che ritroviamo negli indicatori della griglia di valutazione.

Nulla possono dire i QdR sulla multidisciplinarietà della seconda prova. Di questo e di compiti autentici potrebbero invece parlare eventuali seconde prove progettate in autonomia dalle scuole a partire dalle esperienze dei Tecnici e dei Professionali.

Come auto-orientarsi

  1. Un valore aggiunto va ricercato nell’aumentata capacità di leggere i processi interni che legano l’insegnamento all’apprendimento, determinata dagli strumenti messi a disposizione dal Sistema Nazionale di Valutazione. Se la scuola sta costruendo la sua Rendicontazione sociale, un posto rilevante è riservato agli esiti dell’esame di Stato, come risultati di apprendimento da leggere sia nell’immediato sia negli esiti a distanza.
  1. Un punto fermo è la congruenza delle prove con i profili educativi, culturali e professionali di ciascun indirizzo di studio (D.P.R. nn. 88 e 89 del 2010 e Nuovi profili del D.lgs.n. 61/2017).
  1. Un punto interrogativo interessante per la standardizzazione delle prove potrebbe riguardare l’ipotesi di nuclei fondanti delle discipline, desumibili dai curricoli di scuola.
  1. Un indizio sui Quadri di Riferimento e le griglie di valutazione potrebbe essere individuato nei Quadri INVALSI e PISA, oltre che nei documenti allegati alla nota n. 3050 del 4 ottobre 2018.

Il calendario per l’attuazione del d.lgs. n. 62/2017 (nota 3050 del 4 ottobre 2018)

Meseattocontenutoutile a…
ottobre 2018Decreto del MinistroQuadri di riferimento per lo svolgimento delle prove scritte e griglie di valutazionea) Commissione di esperti che predispongono le prove
b) Consigli di classe che preparano gli studenti e le simulazioni delle prove
gennaio 2019Decreto del MinistroScelta delle materie oggetto della seconda prova e modalità di svolgimento del colloquioChiarire come le materie (al plurale) caratterizzanti gli indirizzi (D.M. 10/2015) possano essere oggetto di prove (autentiche?) idonee a valutare le competenze specifiche del profilo di uscita
febbraio 2019Ordinanza ministerialeModalità organizzative e operative dell’esameConsigli di classe e future commissioni
marzo 2019Decreto del MinistroModello del diploma finale e del curricolo dello studenteReferenziazione al nuovo EQF?
Identità digitale dello studente per l’apprendimento permanente?

Il calendario parallelo a scuola

Quello che di seguito viene proposto come calendario parallelo è solo un esempio di come ciascuna scuola potrà riempire di significato e contestualizzare le azioni indotte dalla normativa.

MeseAtto MiurAzioneUtile a…
novembre-dicembre 2018Decreto del Ministroa) Lettura Quadri di riferimento per lo svolgimento delle prove scritte
b) lettura griglie di valutazione
c) conversione del credito scolastico in quarantesimi
Preparare le simulazioni prove scritte;
fare Ipotesi di descrittori per la valutazione delle prove
gennaio-febbraio 2019Decreto del Ministro: scelta delle materieipotesi di seconde prove di verifica anche multidisciplinariTarare prove multidisciplinari idonee a valutare le competenze specifiche del profilo di uscita
marzo-aprile 2019Decreto del Ministro con Modello del diploma e del curricolo dello studenteIpotesi di colloquio in base al curricolo dello studenteConoscere i crediti formativi dei percorsi non formali e informali degli studenti: come li inseriamo nella valutazione?
maggio 2019

Documento del Consiglio di classeDefinire cosa cambia nella presentazione della classe;
rileggere la progettazione disciplinare…

Servono azioni incisive

È impensabile, tuttavia, che una modifica di sistema come quella degli Esami di Stato del secondo ciclo di istruzione possa camminare esclusivamente su azioni positive, assunte in autonomia dalle scuole in base ai decreti attuativi del Capo III del D.lgs. n. 62/2017.

In gioco, abbiamo visto, non ci sono soltanto le modalità di svolgimento dell’esame, ma i nuovi modelli di certificazione delle competenze in uscita e il curriculum dello studente.

Campagne informative, seminari e conferenze di servizio possono essere un buon avvio; la scuola della qualità e dell’attendibilità dei risultati ha però bisogno di azioni più incisive.

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[1] Nel titolo si fa riferimento anche agli otto anni di vita dei Regolamenti del Secondo ciclo di istruzione.

[2] Scuola7, n. 107 dell’8 ottobre 2018.

[3] Scuola7, n. 108 del 15 ottobre 2018.

[4] Documento di lavoro per la preparazione delle tracce della prima prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.

[5] Scuola7, n. 109 del 22 ottobre 2018.

[6] Scuola7, n. 110 del 29 ottobre 2018.

[7] Indicazioni metodologiche e operative per la definizione dei “Quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle seconde prove” e delle “Griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi” per gli Esami di Stato del II ciclo.