Esami di Stato: dal secondo scritto all’orale

Le norme di riferimento

Con la pubblicazione del D.M. 37 del 18 gennaio 2019 si aggiunge un ulteriore tassello nel mosaico che comporrà il quadro del rinnovato esame di Stato al termine della scuola secondaria di II grado così come prefigurato dalla seconda parte del Decreto legislativo 62/2017 (artt. 12-21). Il decreto ha, in alcuni passaggi, la forma dell’Ordinanza Ministeriale, poiché fornisce concrete indicazioni operative alle Commissioni che si troveranno ad operare nel giugno prossimo.

Gli altri due atti normativi di rilevanza, che hanno accompagnato sinora il percorso indicato dalla legge delega, sono la nota Miur 3050 del 4-10-2018, che ha dato le prime indicazioni sul riformato esame di Stato e conteneva in allegato due importanti documenti di scenario, relativi uno alla definizione dei quadri di riferimento e alle griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi, l’altro alla tipologia della prima prova scritta. Successivamente, il 26 novembre, il D.M. 769 ha licenziato i Quadri di Riferimento per la redazione delle due prove scritte (caratteristiche, nuclei tematici fondamentali e obiettivi della prova), con le relative griglie di valutazione; quasi contemporaneamente sono stati diffusi esempi di prime e seconde prove scritte (di seguito forniamo un repertorio delle risorse on line).

Con il D.M. 37/2019 si apre il sipario sull’attesissima parte relativa alla forma che avranno le seconde prove; in allegato sono riportati i repertori delle discipline interessate per licei, istituti tecnici e professionali, che gli studenti dovranno sostenere anche su coppie di discipline. La novità era nota, ora abbiamo la definizione degli abbinamenti: latino-greco, matematica-fisica; lingua 1-lingua 3; economia aziendale-informatica e così via. Nel decreto sono individuate anche le discipline affidate a commissari esterni e indicazioni per le sezioni EsaBac, senza sostanziali novità essendo la normativa di rifermento immutata.

La struttura del colloquio

Occorre prestare attenzione al fatto che il cuore del decreto è in realtà l’art. 2, che disegna le “modalità di avvicinamento” al colloquio, offre indicazioni sulla preparazione dello stesso da parte della commissione e ne indica le regole di svolgimento. Nel frattempo scompare la cara tesina “coperta di Linus” della maturità.

La commissione partirà proponendo agli studenti, come stabilito dal D.lgs. 62/2017, di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi che saranno lo spunto per sviluppare il colloquio. I materiali di partenza saranno predisposti dalle stesse commissioni nei giorni che precedono l’orale, tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti, descritto nel documento che i Consigli di classe consegneranno, come ogni anno, in vista degli esami.

Specifiche indicazioni vengono date per l’esposizione, “mediante breve relazione o un elaborato multimediale”, delle esperienze svolte nell’ambito dei “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, proiettati in un’ottica orientativa che guardi alla significatività e alla ricaduta di tali attività sulle opportunità di studio e di lavoro post-diploma. Gli attuali percorsi di alternanza scuola-lavoro, come sappiamo, sono stati ridenominati dalla legge di bilancio “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, e a decorrere dall’anno scolastico in corso se ne riduce il numero di ore minimo complessivo da svolgere. Una parte del colloquio riguarderà poi esperienze, percorsi e attività svolte nell’ambito di “Cittadinanza e costituzione”, tenendo conto delle informazioni fornite dal Consiglio di classe su quanto effettivamente realizzato.

Toh! La “tesina” (il dossier per il colloquio) la prepara la commissione…

Riguardo i lavori preparatori della commissione, questa dovrà dedicare “un’apposita sessione alla preparazione del colloquio. Nel corso di tale sessione, la commissione provvede per ogni classe, in coerenza con il percorso didattico illustrato nel documento del consiglio di classe, alla predisposizione dei materiali di cui al comma 1 da proporre in numero pari a quello dei candidati da esaminare nella classe/commissione aumentato di due. Il giorno della prova orale il candidato sorteggerà i materiali sulla base dei quali verrà condotto il colloquio. Le modalità di sorteggio saranno previste in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati”.

Il giorno della prova, per garantire la massima trasparenza e pari opportunità ai candidati, saranno gli stessi studenti a sorteggiare i materiali sulla base dei quali sarà condotto il colloquio. La commissione, nel preparare gli spunti dai quali avviare la discussione con i candidati, dovrà attenersi alle Indicazioni nazionali per i Licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e professionali; avrà cura di gestire con equilibrio l’articolazione e la durata delle fasi del colloquio, nonché di garantire il coinvolgimento delle diverse discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse, che ridurrebbe il colloquio a una sequenza di domande sulle singole discipline (una sorta di mini-interrogazione sequenziale).

La centralità del documento del 15 maggio

Ogni atto normativo di questo genere porta con sé forti ricadute sulla quotidianità della vita scolastica, rilanciando la palla nel campo dei Collegi docenti e dei Consigli di classe. Quello che si può dire, in prima battuta, è che la nuova maturità, così come si va delineando, interpella in maniera più diretta i docenti delle classi finali e pone al centro dello svolgimento dell’esame il documento del Consiglio di classe, non a caso più volte esplicitamente e implicitamente richiamato dall’art. 2 del D.M. 37/2019, non come adempimento di rito ma come organo di trasmissione fra Consiglio di classe e Commissione, sul quale si incentrerà l’intero esame.

La centralità assunta dal documento del 15 maggio era già evidente dopo la pubblicazione dei Quadri di riferimento e delle griglie per la correzione delle prove, dal momento che sarà il documento a orientare la commissione sulle modalità attraverso le quali i docenti avranno curvato nel curricolo di scuola nuclei tematici delle discipline, e definito i descrittori degli indicatori riportati nelle griglie per la valutazione delle prove.

Documentare bene il curricolo della classe

In sintesi, dal quadro entro il quale si va delineando il nuovo esame di Stato, il documento di presentazione della classe dovrà contenere indicazioni relative a:

  • testi, documenti, esperienze, progetti, problemi che saranno lo spunto per sviluppare il colloquio, e che dovranno essere chiaramente incardinati nel percorso didattico effettivamente svolto dagli studenti, e descritto nelle metodologie e nelle scelte adottate per la costruzione del curricolo;
  • repertorio dei descrittori in cui articolare i singoli indicatori delle griglie di valutazione;
  • indicazioni sui percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (alternanza scuola-lavoro), proiettati in un’ottica orientativa;
  • attività, percorsi e progetti svolti nell’ambito dell’area di “Cittadinanza e Costituzione”;
  • modalità attraverso le quali è stata sviluppata la metodologia CLIL;
  • tutte le connessione interdisciplinari (attività in compresenza, potenziamento, recupero e potenziamento) che possano orientare la commissione nella conduzione del colloquio.

Orientarsi nel web tra norme ed esempi

D.M. 18.01.2019, n. 37

D.M. 26.11.2018, n. 769

Esempi tracce I prove scritte: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/esame-di-stato-2018-2019-secondaria-di-ii-grado-on-line-i-primi-esempi-di-tracce-per-la-prova-di-italiano-della-nuova-maturita-per-accompagnare-gli-st?pk_vid=f31359799b70badd1548007342874da3

Esempi di tracce II prove scritte: http://www.miur.gov.it/web/guest/-/maturita-on-line-gli-esempi-di-tracce-della-seconda-prova-scritta?pk_vid=f31359799b70badd1548007109874da3

Ricerca delle materie della II prova per indirizzo di studio http://matesami.pubblica.istruzione.it/VisualizzaMaterieEsami/indirizzi/ricerca?pk_vid=f31359799b70badd1548007526874da3