Un’alternanza che fa discutere

Modifiche annunciate e scontate

In attuazione della legge di bilancio 2019 (L. n. 145/2018), il Miur mediante la nota 3380 del 18 febbraio 2019 informa dettagliatamente le scuole sulle modifiche apportate alle disposizioni relative all’alternanza scuola-lavoro, che, oltre ad interessare la denominazione, ridefinita “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, riguardano anche la consistenza degli appositi finanziamenti inizialmente stabiliti dalla Legge 107/2015. Le modifiche sono state in gran parte anticipate nei mesi scorsi dalle dichiarazioni di alcuni ministri più o meno interessati all’argomento, accomunati dalla precisa volontà di ridimensionare le attività di collaborazione scuola-azienda, comunque esse siano denominate.

In attesa delle Linee guida

I Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento saranno regolamentati da apposite Linee guida, che in ogni caso entreranno in vigore nell’anno scolastico 2019/20. La data prevista dalla norma per la loro emanazione dovrebbe coincidere con il 1° marzo 2019, ma appare improbabile il rispetto di questa scadenza.

Le disposizioni sono invece già pienamente vigenti per quanto attiene alla drastica riduzione del monte-ore complessivo negli ultimi tre anni delle scuole secondarie di II grado. Per effetto delle modifiche attuate negli istituti professionali, il monte ore da svolgersi negli ultimi tre anni di corso viene rideterminato in almeno 210 ore, a fronte delle 400 ore previste dalla L. 107/2015; negli istituti tecnici la riduzione è più corposa e si attesta sulle 150 ore nel corso del secondo biennio e nell’ultimo anno; nell’istruzione liceale la riduzione si attesta a meno della metà del percorso precedente, fermandosi a un minimo di 90 ore, da svolgersi nel secondo biennio e nel quinto anno.

La revisione delle ore minime dei percorsi diventa necessaria conseguenza della corposa riduzione dei finanziamenti, che nel bel mezzo dell’anno scolastico vengono ridimensionati e decurtati in maniera significativa. La diminuzione opera in misura proporzionale alla previsione delle ore minime dei percorsi e modifica la risorsa finanziaria comunicata in sede di assegnazione preventiva, relativamente al periodo gennaio-agosto 2019 (nota della Direzione generale per le risorse umane e finanziarie prot. 19270 del 28 settembre 2018).

D’altra parte la legge 145/2018, all’art. 1, comma 787, aveva già stabilito la rimodulazione automatica delle attività anche nei confronti di eventuali soggetti terzi coinvolti.

Esperienza utile e obbligatoria per gli esami di Stato del II ciclo

L’annuale ordinanza ministeriale sugli esami di Stato del II ciclo fornirà indicazioni dettagliate relative alla breve relazione e/o all’elaborato multimediale che i candidati presenteranno durante il colloquio, in relazione alle esperienze compiute in alternanza scuola-lavoro e nei nuovi Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Questa previsione, frutto delle disposizioni della legge 107/2015, permane come implicita prova della indispensabile funzione delle metodologie attive nella strutturazione delle competenze disciplinari, trasversali e di cittadinanza.

Forse sarebbe opportuno un ripensamento

Proprio in tale prospettiva i provvedimenti che riducono le attività di alternanza scuola-lavoro, modificandole nella denominazione e nella durata, appaiono poco idonei ai bisogni educativi emergenti nelle giovani generazioni e inducono a ipotizzare ragioni legate ad esigenze di cassa, piuttosto che a motivi di consistenza pedagogica, educativa e sociale.

La vera e propria metamorfosi globale dei modelli produttivi e commerciali, detta “Industria 4.0” e caratterizzata da processi automatizzati e interconnessi, rende ancor più inspiegabile l’interpretazione minimalista data dalla politica alle relazioni scuola-azienda. La connessione tra i saperi, orientati alle competenze per l’apprendimento permanente, rende sempre meno esclusivi i contesti di apprendimento formale e valorizza le acquisizioni informali e non formali, che ogni persona cataloga nella propria biografia cognitiva e relazionale ed utilizza in maniera combinata. È piuttosto improbabile immaginare una scuola che in maniera esaustiva riesca a sostenere questi processi, senza l’apporto di altri attori che si facciano carico di nuove responsabilità educative e sociali. In questo scenario complesso, talvolta intricato e di non sempre di facile interpretazione, le reciprocità tra la scuola e il mondo del lavoro dovrebbero aumentare considerevolmente piuttosto che essere ridotte.

Esperienze di buon livello che hanno dato risultati confortanti

Le innumerevoli esperienze che dopo la L. 107/2015 hanno ridefinito il ruolo dell’alternanza nel secondo ciclo di istruzione, pur lasciando qualche zona d’ombra, hanno disegnato un confortante scenario rispetto alla capacità delle scuole di fare rete e di creare nuove opportunità tramite le metodologie attive, che mirano all’apprendimento non solo come risultato dell’insegnamento, ma soprattutto come prodotto dell’esperienza.

Non sarà facile ridimensionare, senza alcuna conseguenza a medio e lungo termine, un patrimonio di circa cinquecento milioni di ore di alternanza scuola-lavoro svolte, nel triennio appena concluso, da un milione e mezzo di studenti, non sempre entusiasti ma comunque impegnati in contesti di apprendimento nuovi, stimolanti ed alternativi.

Potranno i nuovi Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento assicurare la riconnessione dei saperi della scuola con quelli della società, la sintonizzazione della scuola con il mondo esterno, la valorizzazione di competenze per la vita e l’apertura sociale della scuola? Non erano e non saranno semplici ore di stage aziendale o percorsi simulati di impresa. Scuola e lavoro non sono categorie antitetiche e contrapposte e, nella complessità del mondo contemporaneo, occorre sempre più coniugarne scopi e finalità, per trovare un altro fondamentale punto di equilibrio sul quale distribuire il peso della complessità.