Accountability, rendicontazione, bilancio sociale

Una giornata di studio a Civitanova Marche con la rete AU.MI.RE.

La prima amministrazione pubblica per la quale la rendicontazione sociale è un obbligo è la scuola. Infatti, come prevede il DPR 80/2013, a conclusione dell’attuazione delle fasi di autovalutazione, miglioramento e valutazione esterna, previste nell’ambito del Sistema Nazionale di Valutazione, le scuole saranno chiamate alla rendicontazione sociale, e la data prevista entro cui completare tale procedura sarà dicembre 2019.

Il primo rapporto di rendicontazione sociale che le scuole sono obbligate a redigere avverrà utilizzando un format on line predefinito dal Ministero, che come altri portali in uso negli ultimi anni determinerà il dovere di attenersi a precisi schemi ed indicatori, dato anche il vincolo della necessaria comparabilità della rendicontazione sociale.

A partire dal RAV e dal PdM

La vision che trapela dalle prime comunicazioni pubbliche del Ministero relativamente a tale processo sembra indirizzare l’orizzonte del rendere conto prevalentemente ai risultati dei piani di miglioramento attivati da tutte le scuole nel triennio scolastico in via di conclusione. Viene infatti indicato di impostare la rendicontazione in particolare sui punti di debolezza analizzati nel RAV e ripresi nelle priorità di miglioramento, al fine di “diffondere i risultati raggiunti in relazione agli obiettivi di miglioramento individuati e perseguiti negli anni precedenti, in una dimensione di trasparenza e di promozione del miglioramento del servizio alla comunità di appartenenza”.

I risultati del rendicontare dovranno perciò essere riferiti all’area degli esiti: ai risultati scolastici, ai risultati nelle prove standardizzate, alle competenze chiave ed ai risultati a distanza. In riferimento ad essi la scuola dovrà compilare il campo relativo alle attività svolte ed ai risultati raggiunti.

Una parte integrativa facoltativa della rendicontazione viene indicata nella progettualità della scuola e nei suoi obiettivi formativi prioritari, che risulteranno già precaricati in piattaforma e corrisponderanno a quelli previsti dalla L. 107/2015.

Sarà facoltativa anche l’indicazione delle “evidenze, dei riscontri e della documentazione sui risultati e sui processi”.

Il PTOF come documento strategico e unitario di riferimento

La prima rendicontazione sociale delle scuole conclude quindi il primo triennio di attuazione del PTOF ed anche il primo triennio di realizzazione del Piano di Miglioramento. Tale armonizzazione della tempistica sembrerebbe sollecitare la prospettiva di una rendicontazione più ampia, riferita anche alle scelte strategiche dell’istituzione scolastica ed agli impegni che essa si è assunta per dar loro concreta realizzazione. Il PTOF è infatti il principale riferimento unitario che qualifica e dichiara la visione e le scelte strategiche, gli obiettivi, le risorse da utilizzare ed i risultati che si intendono raggiungere, i processi di miglioramento da attuare ed i relativi obiettivi di processo.

Nella rendicontazione sociale sarà cruciale quindi la descrizione e la documentazione della relazione fra il miglioramento ottenuto ed il valore aggiunto di scuola. La rendicontazione riguarderà infatti il raggiungimento delle priorità riferite agli esiti di apprendimento, meglio definite nel PdM, e nel dettaglio i traguardi prefissati in relazione ad essi. Gli obiettivi di processo, prima dichiarati, sono infatti ora diventati azioni da documentare in report anche statistici, a dimostrazione dell’intervento della scuola.

Rendere pubblica la rendicontazione per creare condivisione

Il portale pubblico on line Scuola in chiaro, grazie al quale si diffonderà la rendicontazione, rappresenterà la dimensione sociale del documento prodotto dalle scuole.

Certamente ciò non impedirà che la scuola stessa individui forme e modi di più forte impatto o significatività sociale nei confronti del territorio di appartenenza, in una logica di migliore relazione sia con gli stakeholder più prossimi che con la propria utenza. In questo senso la redazione di un bilancio sociale sarà l’esito di un processo con il quale la scuola “renderà conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”.

Aggiungerei anche che il bilancio sociale dovrebbe in questo senso rappresentare un modo per creare consenso, appartenenza, condivisione, partenariato: obiettivi che richiedono una relazione con gli interlocutori più diretti e reali, basata su confronti in itinere, e la predisposizione del bilancio sociale in un’azione di coinvolgimento costante. In questo senso il bilancio sociale nella scuola è uno strumento di autonomia e responsabilità.

Il ruolo della rete AU.MI.RE. (Marche)

A Civitanova Marche lo scorso 2 marzo la rete AU.MI.RE. ha organizzato un convegno in occasione del quale la dottoressa Monica Logozzo, in rappresentanza del Miur – Ufficio IX della Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione, ha presentato la filosofia della rendicontazione sociale così come intesa dal Ministero, ed in anteprima ha illustrato la piattaforma ministeriale su cui dovranno operare le scuole dal mese di maggio.

In un ampio ed articolato intervento ha individuato le caratteristiche pregnanti delle azioni di SNV, centrando l’attenzione sui nessi logici e temporali di RAV-PdM-PTOF e rendicontazione sociale, evidenziando di quest’ultima le caratteristiche salienti, che in sintesi sono: pubblicazione, diffusione dei risultati raggiunti attraverso indicatori e dati comparabili, dimensione di trasparenza, dimensione di condivisione e promozione al miglioramento del servizio con la comunità di appartenenza.

Le prime esperienze di bilancio sociale

Nel corso della giornata di studio, partecipata da un numero elevatissimo di docenti e dirigenti scolastici, sono state messe a confronto esperienze di particolare interesse di bilanci sociali delle istituzioni scolastiche:

– per la rete AU.MI.RE. Franco De Anna ha presentato i bilanci sociali di circa 40 scuole, la cui caratteristica principale è quella di aver seguito linee guida comuni, caratterizzate dalla comparabilità dei dati descritti e rendicontati. Le esperienze illustrate, meglio visibili sul sito AU.MI.RE., sono frutto di anni di ricerca e di formazione;

– Gianluca Dradi, dirigente scolastico di Ravenna, ha illustrato il bilancio sociale del Liceo scientifico “Oriani”, particolarmente apprezzato anche perché prevede questionari di gradimento della professionalità docente;

– Paolo Ricci, professore ordinario di public accountability al Dipartimento di scienze politiche dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, già presidente del Gruppo di studio per il bilancio sociale, ha puntualizzato gli aspetti essenziali di un “vero” bilancio sociale, individuandone le caratteristiche specifiche nella comparabilità e nella dimensione sociale e pubblica della restituzione dei dati riferiti ai risultati della pubblica amministrazione.