Educazione Civica: oltre le “educazioni” e i “progetti” – II parte

Contaminazioni e nuove traiettorie

L’approccio formativo sviluppato in un precedente contributo (Scuola 7, n. 160/2019), finalizzato ad una rivisitazione dell’insegnamento dell’Educazione civica nell’ottica dell’educazione permanente, induce a prefigurare un “diverso” paradigma di riferimento, con i seguenti, possibili tratti distintivi:

  • considerare l’educazione civica non secondo i canoni di una tradizionale disciplina, che comporta essenzialmente per l’alunno studio e “restituzione” e per il docente l’impegno a programmare e valutare, ma come una matrice valoriale, trasversale a tutte le discipline;
  • affrancarla dalla logica cumulativa dei saperi, per potenziare invece i costrutti del “dare senso” alle esperienze degli studenti e del “promuovere il lorosaper stare al mondo” (Indicazioni Nazionali 2012, capitolo “Cultura, scuola,persona”, par. La scuola nel nuovo scenario”);
  • rigenerarla nella quotidianità della vita scolastica, che ha abituato personale, studenti, famiglie alla ritualità di taluni dispositivi (Patto educativo di corresponsabilità, Regolamenti, Contratto formativo…), sempre più un surrogatoformativo, rispetto invece alla costruzione di ambienti socio-educativi in cui siano esercitate abilità sociali e vengano promossi comportamenti responsabili;
  • coniugarla in profondità con le discipline di studio, per evitare superficiali, improduttive aggregazioni e per sviluppare invece processi di interconnessione-intersezione (ad es. l’educazione alla salute e al benessere si alimenta nell’ambito delle scienze naturali e motorie, lo sviluppo ecosostenibile e la tutela del patrimonio ambientale trovano evidenti legami con le scienze naturali e con la geografia…);
  • contaminarla con le problematiche socio-economico-culturali che agitano la società di oggi (le povertà, le discriminazioni, l’esclusione sociale, le crisi ambientali, le disuguaglianze di genere…)[1] ma nell’ambito di un’ “ordinarietà” delle prassi educativo-didattiche che sfugga, per quanto possibile, alla logica del “progetto”, quasi che sviluppare tematiche di tale spessore e acquisire le connesse competenze di cittadinanza fosse un obiettivo “speciale”, riservato a percorsi di lavoro “straordinari”.

Porsi “grandi interrogativi”

In questa ottica l’insegnamento dell’educazione civica dovrebbe sempre più declinare le numerose “educazioni” proposte dalla Legge 92/2019 in mappe culturali che possano suscitare “grandi interrogativi” sia nella definizione del curricolo scolastico, sia nella mobilitazione dei processi di apprendimento. Emanciparsi da routinarie forme di bricolage didattico (la “ricetta”, il “fare” fine a se stesso, il “prodotto” senza un modello), così pervasive nell’agire didattico, è quanto mai indispensabile in questo ambito formativo che deve prioritariamente esercitare competenze chiave per l’apprendimento permanente(EU 2018) e cross-curricolari[2] (problem solving, imparare ad imparare, capacità di adattamento…) e non preoccuparsi solo dei saperi. Un altro utile effetto di tale approccio per mappe culturali, interrogativi e competenze, può determinarsi nel miglioramento dei livelli di preparazione culturale del docente, sollecitato a riprendere pratiche desuete di ricerca documentale, aggiornamento bibliografico e, perché no, di acquisto libri[3].

Come fare per…

Rispetto a quanto elaborato nei paragrafi precedenti, tentiamo adesso di rappresentare alcuni quadri operativi di riferimento, per meglio far cogliere il “senso” delle traiettorie proposte e per fornire strumenti di lavoro funzionali allo sviluppo di buone pratiche.

EducazioniMappe culturali e grandi interrogativi[4]Strumenti di lavoroCompetenze chiave per l’apprendimento permanente(EU 2018)
Educazione allo sviluppo sostenibile:
-chiavi di lettura dell’Agenda ONU 2030;
-agire per il clima (Goal 13)
-La sostenibilità è un paradigma che tiene insieme sistema ecologico e sistema antropico?-Le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici sono di competenza solo dei Governi degli Stati, oppure richiedono la partecipazione attiva di tutti i cittadini?-Quali divergenze tra policies pubbliche e interessi delle Multinazionali?-Testo dell’Agenda ONU 2030 (www.unric.org/it/agenda-2030.)-documentazione a cura dell’ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile);-F.R.Mastrandrea, F. Santini, Educazione allo sviluppo sostenibile, Pensa ed. 2012-Portale MIUR: Scuola 2030. Indire.it-Accordo di Parigi 2015 (ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_it.)-RIS, Rivista Istruzione, Maggioli, n. 3/2019, numero monografico su Agenda 2030Competenza in materia di cittadinanza (impegno sociale, cooperazione, pensiero critico, interazione con le Istituzioni…);-Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria (saper “leggere” i fenomeni naturali, comprendere il loro impatto sul sistema antropico…).
Educazione alla cittadinanza attiva: -le problematiche delle diseguaglianze, delle povertà, dell’esclusione sociale, delle periferie-La diseguaglianza è solo un problema economico?-Perché le “periferie” vengono indicate come realtà problematiche?-L’esclusione sociale è un fenomeno che oggi è molto presente nella nostra società?-Le povertà, sia materiali che educative, si manifestano anche a scuola ?-La globalizzazione ha accentuato questi fenomeni?-Bauman Z., Danni collaterali, Laterza, 2011-Documento EU 2010, Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale;-www.welforum.it : materiali teorico-operativi;-Kit didattico, Opportunità per tutti, Fondazione G.G. Fel-trinelli per la Scuola;-Documento MIUR 2018, Una politica di contrasto del fallimento formativo e della po-vertà educativa;Fondazione <Uniti per cre-scere insieme>, Circo alla pariCompetenza personale, sociale…(far fronte alla complessità, gestire il conflitto, mantenersi resilienti…);-Competenza in materia di cittadinanza (partecipare alla vita civica e sociale, impegnarsi per lo sviluppo sostenibile della società, agire per l’interesse comune o pubblico…).
Educazione alla cittadinanza digitale: -le tecnologie digitali e il loro uso;– la gestione dei dati; – tecnologie e privacy;-i rischi dell’universo digitale-L’uso delle tecnologie digitali rappresenta un fattore importante per la maturazione di una cittadinanza consapevole ?-L’uso delle tecnologie digitali può determinare problemi per la protezione della propria identità e della privacy?-L’uso delle tecnologie digitali può costituire un rischio per il benessere piscofisico e per l’inclusione sociale, con parti- colare attenzione ai fenomeni del cyberbullismo?-MIUR, Piano nazionale Scuola Digitale, PNSD, 2015-Commissione Europea, Un’ Agenda digitale europea, 2010-AGcom, Educare digitale,Report, 2019-Garante Privacy, La scuola a prova di privacy, 2016-MIUR. Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyber bullismo, 2017-Fondazione Mondo digitale, Buone pratiche, 2018 www.mondodigitale.org-MIUR, Curricolo di educazione civica digitale, 2018Competenza digitale(alfabetizzazione informatica adeguata, ap- proccio critico ed etico alle tecnologie digitali,utilizzo dei dispositivi digitali come ausilio per la cittadinanza attiva e per l’inclusione sociale);-Competenza in materia di cittadinanza (capacità di accedere ai mezzi di comunicazione sia tradizionali sia nuovi. nonché di comprendere il ruolo e le funzioni dei media nelle società democratiche.

[1] In tale direzione la Legge 92, art.8. sollecita le Scuole a interagire con il territorio e in particolare con le Agenzie del Terzo Settore.

[2] Si tratta di competenze da tempo ritenute essenziali(vds. le Indagini OCSE-PISA) affinché i giovani possano svolgere il loro compito di cittadini, padroneggiare gli impegni di lavoro nei futuri ruoli occupazionali e sviluppare disponibilità motivazionali e capacità di apprendimento, lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning). Cfr. anche Marostica F.,Competenze trasversali, in Voci della Scuola,Tecnodid, Napoli, VII° vol./2008, pagg.180-197.

[3] I dati MIUR 2018 sull’utilizzo della card docenti ci dicono che i ¾ della somma disponibile (500 €) sono stati spesi per acquisto di hardware e software e solo il 14,93% per acquisto di libri-testi.

[4] Ovviamente interrogativi e tematiche vanno adattati alla capacità di comprensione e di analisi degli studenti dei diversi cicli scolastici.