I fumetti di Zio Paperone: agli albori dell’educazione finanziaria

Economia monetaria e finanziaria: un mondo di Paperi?

Da quando è iniziato l’assalto dell’economia e della finanza nella scuola?

Non sono mai mancati approcci didattici di carattere economico anche autorevoli, come quello del “Sole 24 ore” che, nel lontanissimo 1993 lanciò, in collaborazione con la Walt Disney una piccola rivoluzione editoriale realizzando una serie a fumetti “L’economia di zio Paperone”[1], in cui il mondo dei paperi, zio Paperone che rappresenta il principio dell’accumulo, Paperino lo spendaccione e i nipotini previdenti, era alle prese con problemi economici, dalle forme d’impresa alla sanità, al fisco[2], da risolvere nella loro vita quotidiana. Giovane docente di economia e diritto mi appassionai molto della serie che rimane, secondo me, la forma più intrigante di approccio didattico per ogni ordine di scuola, tanto che tuttora ne conservo la raccolta. Si poteva scegliere un episodio e commentarlo in classe, certo senza gli strumenti digitali di adesso, sempre ammesso, ancora oggi, che la connessione in rete della scuola sia adeguata.

Perché racconto questo? Per dire che già allora, senza interventi dall’alto, si sarebbe potuto intraprendere un percorso di economia monetaria e finanziaria, se l’estro del docente fosse stato tale da recepire ogni fonte di informazione utile al suo insegnamento, cercandone pure il possibile collegamento con le altre discipline, sempre ostacolato dalla chiusura di ciascuno nella propria materia.

Purtroppo la trasversalità dei saperi, allora non così in voga come ora, alberga nella testa di chi decide di scuola, un po’ meno in quella di chi fa scuola, come si dimostra nel colloquio pluridisciplinare agli esami di stato, che è una delle fatiche di Sisifo.

Le educazioni non finiscono mai

Il diktat europeo delle competenze dal 2006 con la revisione del 2018, è quello di sviluppare prima le “competenze sociali e civiche”, di “spirito di iniziativa e di imprenditorialità” e adesso quelle imprenditoriali tout court. Tutto ciò risponde all’esigenza di stabilire traguardi comuni europei anche in materia di istruzione fissando canoni convenuti per tutti, con la conseguenza però di entrare nel merito di cosa si debba insegnare e come. La didattica per competenze è l’apparente soluzione, pur nella consapevolezza di quanto sia difficile intercettare la capacità di ognuno di mobilitare le sue conoscenze, traducendole in operatività e consapevolezza, trattandosi di un processo interno individuale di evoluzione della coscienza e di crescita, difficile da intercettare anche per l’insegnante più bravo.

Allora si cerca la via più corta: invadere di educazioni gli insegnamenti rendendoli il più possibile trasversali, senza un voto specifico, senza un docente deputato, stabilendo comunque un monte ore. Un’utopia?

L’educazione finanziaria e i soggetti in campo

Tra le tante educazioni, sembrava che l’educazione finanziaria dovesse prevalere.

I prodromi c’erano tutti: la presenza di associazioni importanti come AEEE (Associazione Europea per l’Educazione Economica) nell’educazione economica sia nei Les (Licei Economico Sociali) che nei concorsi[3] e festival appositi in collaborazione con l’Università di Trento, oltre che dalla tradizionale Banca d’Italia a cui si sono aggiunti altri enti assicurativi e finanziari come Edufin[4], Anasf[5], Ania[6], Junior Achievement[7]. Tutti questi mondi sono atterrati nel pianeta istruzione grazie ad accordi e protocolli intercorsi tra essi e il Miu[8] e a cascata presso gli Usr[9] e gli Ust[10] coinvolgendo tutta la galassia dell’Amministrazione centrale, regionale e periferica attraverso cui raggiungere le scuole, quindi i docenti, i dirigenti scolastici, gli studenti e le famiglie con massivi interventi in materia economica e finanziaria. Un piano vero e proprio si è realizzato con la Strategia nazionale per il triennio 2017-20, elaborata dal Comitato di educazione finanziaria guidato da A. Lusardi [11].

Qualche dato dalla Lombardia… nonostante il massiccio impegno…

Sulla capillarità del piano non si hanno riscontri, ma in compenso non mancano divulgazioni sotto forma di pubblicazioni, quali il Rapporto sulle attività 2018-19 in Lombardia[12], che ci parla di un’alta partecipazione territoriale e della popolazione residente in Lombardia, di quella delle scuole di ogni ordine e grado e per i diversi indirizzi di studi, con la prevalenza del 50% per la secondaria di II grado, alle attività proposte agli studenti, curricolari e non, conferenze e concorsi. Nel Rapporto si calcola il numero degli studenti coinvolti, 29.914, con più di 5.000 ore di formazione rivolte a 1734 docenti, che tradotto in percentuale per gli studenti, su una popolazione studentesca di 1.188.581, vuol dire una percentuale del 2,5%, mentre per i docenti su un totale calcolato sui posti comuni e di sostegno di 119.781, la percentuale è del 1,44%. Come si vede, siamo su numeri molto marginali, pure in una Regione come la Lombardia che rappresenta il 15% della scuola nazionale.[13]

Inoltre, non è comunque dato sapere quanto le ore di formazione dei docenti si siano tradotte in formazione dei colleghi in una spirale virtuosa scuola per scuola, coinvolta e non.

L’educazione civica, anche finanziaria, come senso di cittadinanza

La notizia più recente è che l‘educazione finanziaria non ha superato le barriere della legge stabilità e neanche l’ultimo approdo possibile nel decreto milleproroghe, come si attendeva[14].

Forse la scarsa incisività delle azioni in materia finanziaria può avere sgonfiato l’enfasi su questa educazione o invece semplicemente sono l’educazione ambientale prima e quella digitale ad essere più nelle corde degli ultimi decisori politici.

In ogni caso, le diverse educazioni sono tutte da ricondurre all’unico ceppo, che è quello dell’educazione civica, già Cittadinanza e Costituzione, rimpolpata dalle tante progettualità come da Legge 107/15, da quella alla legalità, finanziaria, digitale, ambientale.

Al momento si è tornati, forse inconsapevolmente, alla vecchia dizione di educazione civica coniata da Aldo Moro, pur sempre dispersa in tanti rivoli educativi.

Credo che si debba riflettere sul principio educativo di fondo per cui ogni insegnamento porta con sé gli strumenti interpretativi della realtà, in quanto riferito all’atto dell’insegnare, che è un atto umano per eccellenza[15]. Come ricorda Liliana Segre nei suoi discorsi, “si deve fare la scelta”[16], e farsi memoria della propria scelta. Così ogni insegnamento deve produrre una consapevolezza del vivere civile, del come e perché di ogni scelta, vissuta in modo consapevole per la migliore conduzione e/o partecipazione della cosa pubblica, anche in materia economica e finanziaria.

—–

[1] http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1993/02/15/Economia/IL-SOLE-24-ORE-RITORNA-LECONOMIA-DI-ZIO-PAPERONE_152900.php

[2] https://www.google.com/search?q=i+fumetti+di+zio+Paperone+sull%27economia&client=safari&rls=en&sxsrf=ACYBGNTqVo3eGOh3Cm7sA_PC4I8LEDi6fw:1580202582082&tbm=isch&source=iu&ictx=1&fir=ohFNSWi6A5WFdM%253A%252CZhRRbK-aN56ufM%252C_&vet=1&usg=AI4_-kQ5m8bLjcyFWdq6ec3-oD_9XnVf0Q&sa=X&ved=2ahUKEwjS1c-s- aXnAhUMZVAKHUC7AUsQ9QEwAnoECAoQBQ#imgrc=ohFNSWi6A5WFdM:

[3] http://concorsoeconomia.it; https://2019.festivaleconomia.eu

[4] http://www.feduf.it/chi-siamo/edufin

[5] https://www.anasf.it

[6] http://www.ania.it

[7] https://www.jaitalia.org

[8] Ministero dell’istruzione, dopo lo spacchettamento, https://it.notizie.yahoo.com/conte-il-ministero-dell-istruzione-si-divide-in-due-ecco-i-nomi-dei-ministri-132145724.html?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly93d3cuZ29vZ2xlLmNvbS8&guce_referrer_sig=AQAAAHog3NAq-c1GBz1L70ySNEelIc_Br9fipZMYR7qvDqHNliWaEwNfHO-QHWki8RMxX7ce5as36Spb3FIzsnDgKxR-66SQCjmN7pb_WZys-fn73K-T0izGbsd1iImnFzyPZ8h_cvlEs1NezCMfD7_CcogE6g3n3rH4s598VhNSovQE

[9] Ufficio scolastico regionale

[10] Ufficio scolastico territoriale

[11] http://www.quellocheconta.gov.it/it/chi-siamo/comitato/

[12] http://www.economiascuola.it/oneef/wp-content/uploads/2019/11/Rapporto-Educazione-Finanziaria-Lombardia-2018-19-USR-Lombardia.pdf

[13] https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Principali+dati+della+scuola+-+avvio+anno+scolastico+2018-2019.pdf/fb3e7b10-e2bc-49aa-a114-c41ef53cacf9?version=1.0

[14] https://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2019-12-17/la-maggioranza-ci-riprova-l-educazione-civica-e-anche-finanziaria-172653.php?uuid=ACYbxu6

[15] Cfr. Aristotele, Metafisica, S.Tommaso D’Aquino, Summa theologiae

[16] http://www.figlidellashoah.org/pagina.asp?id=111