Un’estate a scuola

Preparativi per settembre

Le scuole, in vista del nuovo a.s. 2020/2021, sono impegnate a garantire una ripartenza in presenza e in sicurezza. L’estate sta finendo ma è stata tutta dedicata ai preparativi. Non è un giro di frase, un modo di dire retorico. E’ un fatto. Testardamente parte dell’esperienza vissuta di tanti Dirigenti scolastici.

I quali, a loro modo, hanno espresso un presidio in forme analoghe e diverse, in campo educativo, a quello garantito, nell’ambito delle calamità naturali, dalla Protezione civile.

D’altra parte, durante il non breve Lockdown, non c’è stato DPCM che non abbia comportato un rivolgersi, esplicito e diretto, del Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Dirigenti scolastici.

Certamente motivato dall’emergenza sanitaria; anche se un’interpretazione aggiornata del buon andamento, lasciando da parte le astratte dispute tra centralismo e poliarchia, avrebbe consigliato un più fisiologico concerto tra i livelli istituzionali, nella scuola coinvolgendo gli Uffici Scolastici Regionali, valorizzandone, di più e meglio, il ruolo di cabina di regia territoriale.

Il DS come Pollicino

Tra i generi della comunicazione ministeriale, non da oggi, note e circolari. Ci sono sempre state, ora ritornano nel tempo della disintermediazione.

Come Pollicino segnava il cammino prima con i sassolini, poi con le briciole di pane, più prosaicamente proviamo a seguire la traccia di alcune date. 

E’ venerdì 17 luglio quando, in serata, circola una nota, la n. 1324, a firma del Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Dott.ssa Giovanna Boda, a seguito del Decreto Legge n. 76 del 16 luglio, Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale, con la quale “si richiede la collaborazione dei dirigenti scolastici nella compilazione di un sintetico questionario, all’interno del quale sono individuate specifiche tipologie e misure di banchi monoposto, e corrispondenti sedute standard, differenziate per ordine di scuola” (prot. n. 6277). Restituzione entro le ore 19 di lunedì 20 luglio (giocando con la numerazione, la nota 1).

Con nota n. 1326 del 18 luglio 2020 – dopo formale richiesta – la scadenza viene prorogata di 24 ore, sino alle 19 di martedì 21 luglio (la nota numero 2).

Un’interlocuzione dietro l’altra…

E’ giovedì 30 luglio, quando nel protocollo delle scuole si deposita questo messaggio: “Gentile Dirigente, ringraziandola per l’immenso lavoro che sta svolgendo per l’avvio dell’a.s., Le chiediamo di dedicare pochi preziosi minuti del suo tempo per compilare il questionario accessibile dal link sotto riportato, entro e non oltre il giorno sabato 1 agosto, alle ore 14.00”.

Allegata, la nota 1359 dello stesso 30 luglio. Oggetto: Rilevazione esigenze spazi per ripresa attività didattiche (la nota numero 3).

…sino al Protocollo MI-OO.SS.

E’ mercoledì 5 agosto quando esce la nota 1394 del 4 agosto: “a partire dalla data odierna e fino a venerdì 7 agosto alle ore 14, sarà messa a disposizione di tutte le Scuole un’apposita funzione informatica per la verifica e la conferma/modifica delle informazioni relative agli indirizzi precedentemente comunicati per la consegna dei beni” (la nota numero 4).

Intanto, nella mattina del 6 agosto, viene sottoscritto il Protocollo d’intesa tra Ministero dell’Istruzione e OO.SS. con tutto ciò che ne discende dal punto di vista dei chiarimenti per la ripresa dell’attività scolastica.

E’ venerdì 7 agosto quando esce il DM 89 con l’Adozione delle Linee guida sulla Didattica digitale integrata, di cui al Decreto del Ministro dell’Istruzione n. 39 del 26 giugno 2020, con l’Allegato A, Linee guida. Nessuna novità sostanziale; ma un profilo utile, che accoglie esperienze e metodologie impostate nei mesi precedenti.

E’ martedì 11 agosto quando sul sito del Ministero dell’Istruzione viene attivata un’apposita sezione contenente la documentazione e i materiali in vista di settembre https://www.istruzione.it/rientriamoascuola/index.html.

Vigilia di Ferragosto

Alla vigilia di Ferragosto, il 13 agosto, doppia comunicazione.

Da un lato, la nota 19261, a firma del Direttore generale del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali, Dr. Jacopo Greco, con una richiesta di aggiornamento della rilevazione delle esigenze degli spazi per la ripresa delle attività didattiche e compilazione di “un sintetico questionario finalizzato ad aggiornare, a livello nazionale, il fabbisogno di ulteriori spazi necessari” entro le ore 12 del giorno di lunedì 17 agosto (la nota numero 5).

Insomma, dal 17 luglio al 13 agosto, sullo stesso tema – spazi, attrezzature, banchi – sono uscite 5 note, con relative richieste di corrispondere, in tempi brevi, ad un monitoraggio.

Captatio benevolentiae

Dall’altro, la nota 1436 del Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Dr. Marco Bruschi, con la quale viene diffuso il contenuto del verbale n. 100 del 10 agosto 2020 del Comitato tecnico scientifico.

Da un po’ di tempo, fortunatamente, le note dei Capi Dipartimento sono cambiate, si son fatte meno ingessate, meno paludate, distanti dal burocratese, riconciliate con la leggibilità. Sottolineo: non da oggi.

La nota 1436 non si limita a confermare la tendenza, rimarca una stagione che vorrebbe essere ancora più friendly. Nella circostanza, non senza il ricorso a qualche tono alto, laddove si unisce la “ripartenza del sistema scolastico” alla “capacità di ripresa dell’Italia”, alla “capacità di risposta dello Stato”, alla “capacità di ogni pubblico dipendente, ma innazitutto dei suoi dirigenti, di essere al ‘servizio esclusivo della Nazione’”.

Poi, con non dissimulata captatio benevolentiae si invoca il ruolo dei Dirigenti scolastici nel quale “sono riposte le aspettative e le speranze di tutto il Paese”; si aggiunge che il ruolo del Dirigente scolastico “può contribuire alla tranquillità e al lavoro di tutti”.

Significativo questo cenno al valore della tranquillità. Una parola chiave. Qualcosa di saldo e rassicurante. Richiama l’idea della force tranquille, uno dei più riusciti, e imitati, slogan nella storia delle competizioni elettorali, almeno da quando, nell’aprile del 1981, François Mitterrand, con quelle due semplici ed eloquenti parole d’ordine, si giocò, efficacemente, la conquista dell’Eliseo nelle presidenziali francesi.

Il metro si accorcia

Rimandendo sul contenuto della nota 1424, a proposito di regole e precauzioni, si fa espresso riferimento al verbale n. 100 del 10 agosto del CTS, ribadendo quanto già indicato nel verbale n. 94 del 7 luglio: il distanziamento fisico inteso come distanza minima di un metro tra le rime buccali degli studenti.

Secondo il CTS l’impiego della mascherina costituisce “uno strumento prevenzionale cardine” unito alla “rigorosa igiene delle mani, alla pulizia degli ambienti e all’adeguata areazione dei locali”.

Senonché – sostiene ancora il CTS – “al solo scopo di garantire l’avvio dell’anno scolastico, in eventuali situazioni in cui non sia possibile garantire nello svolgimento delle attività scolastiche il distanziamento fisico prescritto, sarà necessario assicurare la disponibilità e l’uso della mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico, garantendo periodici e frequenti ricambi d’aria insieme alle consuete e già richiamate norme igieniche”.

C’è da essere certi che – per il CTS – la deroga al distanziamento di un metro tra le rime buccali, consentito dall’impiego della mascherina, possa essere solo temporanea. Tuttavia la percezione prevalente è stata un’altra. Resta un legittimo dubbio che merita di essere prontamente chiarito. La materia è troppo delicata. La sensazione è che non si sia ancora approdati ad un punto fermo e che probabilmente, entro l’inizio dell’a.s., debbano intervenire ulteriori interpretazioni autentiche.

“…Ma se me lo dicevi prima…”

Rimane un’estate a scuola, dedicata, con spirito di servizio, ad impostare le soluzioni possibili, sulla base di regole che c’è da augurarsi, da statiche, non diventino dinamiche.

Se si dovesse liberamente interpretare lo stato d’animo di non pochi Dirigenti scolastici, nel confermare l’impegno che c’è stato e che prosegue, con un pizzico di ironia, per alleggerire il discorso, si potrebbe riprendere un famoso refrain di Enzo Jannacci:

Ho capito ma se me lo dicevi prima

Come prima?

Ma sì se me lo dicevi prima

Prima quando

Ma prima no?

Il range temporale si amplia

Forse è il caso di richiamare l’attenzione anche su un altro passaggio della nota n. 1436, relativo alle consegne dei banchi che, “come dichiarato dal Commissario Arcuri, si svolgeranno da prima dell’inizio delle lezioni fino alla fine di ottobre, cominciando dalle zone più colpite dal Covid”. In tal modo il range temporale si amplia, forse non senza qualche relazione con la dibattuta questione tra distanziamento di un metro e mascherina.

Sempre nella nota 1436 sono interessanti tre passaggi: 1) il puntuale ragguaglio sulle risorse investite; 2) la “fattiva collaborazione con gli ordini degli psicologi”, di cui ci sarà un particolare bisogno dopo sei mesi di assenza di alunni e studenti da scuola; 3) il richiamo all’opportunità di promuovere i “Patti educativi di comunità tra scuole, Enti locali, istituzioni pubbliche e private, realtà del Terzo settore”, riprendendo uno dei suggerimenti della task force, in una materia che merita certamente esortazioni dall’alto, ma che avrebbe anche uno straordinario bisogno di best practices dal basso.

Poi il cenno al “rumore di fondo”, alle “non notizie”, alimentate dai “social”. Il buon governo sopporta la critica. Se poi viene dai vacui e compulsivi mestatori da tastiera forse non è indispensabile curarsene.

Come si dice più avanti: “La Pubblica Amministrazione non deve inseguire la notizia. Ma il servizio alla comunità”.

Per non morire di monitoraggi

Ho cercato di restituire il cronoprogramma delle note tra il 17 luglio e il 13 agosto per far meglio comprendere l’attenzione, non priva talvolta di una certa prontezza di riflessi, che ciò ha comportato, non senza una sollecitata attitudine alla compilazione. Ovviamente, per i Dirigenti scolastici, si è trattato di una minima parte delle loro incombenze estive.

La perplessità deriva dal fatto che da qualche decennio ci raccontiamo dell’esigenza di prendere congedo dalla logica degli adempimenti formali, per approdare nelle magnifiche sorti e progressive nella ricerca delle soluzioni concrete (per gli amanti degli anglicismi: problem solving), in un fare bene istruito, nella ponderazione, sempre di nuovo ripresa, della scelta migliore tra quelle legittime.

Proprio per questo la ginnastica dei monitoraggi rischia di avvitare la scuola in una spirale neo-burocratica.

La scuola dell’autonomia, oltre i banchi

Non ci sono solo i banchi, per quanto importanti.

A meno di due settimane dal 1° settembre, c’è un progetto educativo da rilanciare, che va dall’Atto di indirizzo al Piano triennale dell’Offerta Formativa, quest’anno da integrare con la didattica digitale e con l’introduzione dell’insegnamento di Educazione civica e che si articola in coerenti azioni organizzative: dal Piano annuale delle attività all’Organigramma ovvero al Funzionigramma.

Sino alla programmazione vera e propria: dal Piano di Miglioramento al Piano per la Formazione, dal Piano Nazionale Scuola Digitale ai Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento nella scuola secondaria superiore, dal Rapporto di Autovalutazione alla contrattazione d’Istituto con RSU e OO.SS. sino alla Rendicontazione sociale e al Programma Annuale.

Non dimentichiamo, nel continuare a predisporre, nei prossimi giorni, tutto ciò che occorre sul piano pratico, che la scuola dell’autonomia è soprattutto questa.