La mensa scolastica nell’epoca del Covid 19: la normativa

Le indicazioni contenute nel Piano Scuola e negli Indirizzi per lo zero sei

Il “Piano scuola 2020-2021” approvato con decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39, dedica uno specifico paragrafo alla ristorazione scolastica prendendo atto, in apertura, del “ruolo sociale ed educativo che la connota come esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini”.

Il Piano afferma che si dovrà fare riferimento alle stesse indicazioni previste per la frequenza in sicurezza delle attività educative e di istruzione “partendo dal principio che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto, seppure con soluzioni organizzative differenti per ciascuna scuola” richiamando, al proposito, il verbale del Comitato Tecnico Scientifico 28 maggio 2020, n. 82.

Le istituzioni scolastiche e gli enti locali, in accordo tra loro, ferma restando la necessità di “garantire la qualità del servizio” e anche operando per la “salvaguardia dei posti di lavoro”, potranno “valutare l’opportunità di effettuare la refezione in due o più turni” al fine di evitare l’affollamento dei locali ad essa destinati.

Qualora la turnazione risulti non attuabile o non sufficiente in virtù degli spazi o della particolare numerosità dell’utenza, il Piano prevede che “gli enti locali potranno studiare con le ditte concessionarie del servizio la realizzazione di soluzioni alternative di erogazione, all’interno dell’aula didattica, opportunamente areata e igienizzata al termine della lezione e al termine del pasto stesso”.

Il “Documento d’indirizzo per la ripresa dell’attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia”, approvato decreto del Ministro dell’Istruzione 3 agosto 2020, n. 80, ribadisce le stesse indicazioni, aggiungendo la possibilità, per i bimbi, di “portare il necessario per il momento della merenda purché la struttura già non preveda di fornirla e purché l’alimento, la bevanda e il contenitore siano sempre facilmente identificabili come appartenenti al singolo bambino”.

I Protocolli condivisi con le organizzazioni sindacali

Il “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza”, approvato con decreto del Ministero dell’Istruzione 6 agosto 2020, n. 87, trattando la questione ristorazione scolastica, ripete sostanzialmente le stesse indicazioni contenute nel Piano Scuola, ma introduce un periodo finale completamente nuovo nel quale afferma che: “La somministrazione del pasto deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile”. Questa previsione è stata poi sostanzialmente smentita dal Comitato Tecnico Scientifico che ha ritenuto di precisare che il pasto preconfezionato può rappresentare una misura da attuarsi solo nel caso che le modalità di fruizione tradizionale non permettano di rispettare i criteri di prevenzione.

Il “Protocollo d’intesa per garantire la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia”, sottoscritto il 14 agosto 2020, si sofferma sulla necessità di assicurare la pulizia giornaliera e l’igienizzazione periodica di tutti gli ambienti, secondo le indicazioni dell’ISS previste nella Circolare del Ministero della Salute 22 maggio 2020, n. 17644, invitando ad inserire nel “Piano di pulizie” anche le aree di ristoro e di mensa.

Tale protocollo, rivolto unicamente al nido e alla scuola dell’infanzia dove non è previsto il distanziamento interpersonale ma solo la stabilità dei gruppi/sezioni, precisa che “l’utilizzo dei locali adibiti a mensa è consentito in modo da evitare l’affollamento dei locali ad essa destinati, a meno che le dimensioni dell’ambiente non consentano di mantenere i gruppi/sezioni opportunamente separati. È possibile prevedere, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate, oppure, in via residuale, si potrà consumare il pasto nelle aule o negli spazi utilizzati per le attività ordinarie, garantendo l’opportuna aerazione e sanificazione degli ambienti e degli arredi utilizzati prima e dopo il consumo del pasto”.

Le risposte del Comitato Tecnico Scientifico ai quesiti del Ministero e delle organizzazione di settore

Rispondendo ad un quesito con il quale il Ministero dell’Istruzione ha richiesto di dettagliare maggiormente le modalità e le misure igienico-sanitarie da predisporre nell’ambito della refezione scolastica, anche nel caso di consumo del pasto nelle classi della scuola primaria e secondaria, il Comitato Tecnico Scientifico, nel verbale 7 luglio 2020, n. 94, ha affermato che: “Per il consumo del pasto in refettorio valgono le stesse misure di distanziamento fisico di almeno 1 metro già indicate per gli altri locali destinati alla didattica. Per il consumo del pasto in classe dovrà essere mantenuta la normale disposizione e distanziamento già previsti per le ore di didattica. Riguardo alle misure igienico sanitarie si rimanda alle misure già in essere per i locali dedicati alla refezione scolastica”.

Rispondendo ad un quesito posto dalle Organizzazioni Sindacali di Settore, da Lega Coop Produzione&Servizi e dall’ Associazione nazionale della ristorazione collettiva e servizi, il Comitato Tecnico Scientifico, come da verbale 10 agosto 2020, n. 100, ha precisato che “…l’indicazione del CTS, relativa alla fornitura del pasto in lunch box per il consumo in classe, rappresenta una misura proposta da attuarsi qualora le modalità di fruizione tradizionale (in refettorio) non permettano di rispettare i criteri di prevenzione citati; tale proposta rappresenta, infatti, una soluzione organizzativa residuale di fruizione del pasto qualora il numero di alunni e la capienza dei refettori non consentano di garantire l’interezza delle procedure di consumo del pasto e di igienizzazione dell’ambiente entro un lasso temporale compatibile con la didattica e le esigenze nutrizionali degli alunni”.

Il Comitato Tecnico Scientifico, nella stessa seduta si è poi espresso sul concetto di “mono-porzione” richiamato nel “Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza“, approvato con decreto del Ministero dell’Istruzione 6 agosto 2020, n. 87, affermando che tale concetto “si ritiene possa essere riferito all’esigenza di garantire a ciascun alunno una porzionatura individuale del pasto” e “ritenendo complessivamente congrue le caratteristiche di organizzazione del servizio sinteticamente riepilogate nel testo del quesito”.

Il Comitato Tecnico Scientifico, concludendo la risposta, ha invitato alla prosecuzione del confronto con gli Enti responsabili dell’erogazione del servizio “nel rispetto delle indicazioni fornite che non potranno che essere di carattere generale per garantire la coerenza con le misure essenziali al contenimento dell’epidemia, rappresentando primariamente un elenco di criteri guida da contestualizzare nelle diverse realtà locali”.