Concorso straordinario: si parte davvero?

Numeri, considerazioni e consigli per superare la prova

I numeri del concorso

Le prime prove, che inizieranno giovedì 22 ottobre e si concluderanno il 16 novembre, riguardano il concorso straordinario e coinvolgeranno, quindi, i docenti che hanno almeno tre anni di servizio nella scuola secondaria di primo e di secondo grado: i cosiddetti precari. Si svolgeranno in due sessioni giornaliere nelle sedi indicate dai direttori regionali[1] e impegneranno le scuole per i mesi di ottobre e novembre[2].

Ma non ci sono solo i concorsi straordinari, secondo le dichiarazioni ufficiali, dovrebbero di seguito partire anche quelli ordinari per scuola primaria e per l’infanzia e, subito dopo, quelli ordinari per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

I concorsi rappresentano sempre operazioni molto impegnative, sia per le scuole che devono ospitare i docenti, sia per l’apparato amministrativo che è chiamato a garantire la funzionalità del sistema. Oggi lo sono in misura maggiore considerando la fase pandemica in corso e anche il numero straordinario dei soggetti coinvolti. Sono 430.000 le richieste di partecipazione al concorso per la scuola secondaria di cui 64.563 quelle per la procedura straordinaria. Se ne devono aggiungere altre 76.000 per il concorso infanzia e primaria.

Tipo di concorson. postin. domande
Ordinario per scuola primaria e infanzia12.8633[3] di cui:
– 10.937 per la primaria
– 1.926 per l’infanzia
76.000
Ordinario per scuola secondaria 1° e 2° grado33.000430.5634[4]
Straordinario per scuola secondaria 1° e 2° grado32.00064.563

Lo svolgimento del concorso

Il concorso straordinario è stato indetto con il DD (Decreto dipartimentale) n. 510 del 23 aprile 2020, poi integrato con DD n. 783 dell’8 luglio 2020, che ha aumentato i posti e ha modificato la prova scritta. I posti sono passati da 24 mila a 33 mila. Le 80 domande a risposta chiusa sono state sostituite da 6 quesiti a risposta aperta predisposte e validate dal comitato tecnico scientifico.

Viene confermato il carattere nazionale della procedura e le responsabilità regionali sul piano dell’espletamento, vengono anche diramare tutte le indicazioni operative ivi compresi i protocolli di sicurezza.

Sul piano organizzativo sembra quindi che sia tutto sotto controllo, anche se alcune compagini di governo e gli stessi sindacati avevano suggerito di spostare la prova concorsuale nel periodo di sospensione di attività scolastiche. Ciò avrebbe creato, sicuramente, meno problemi alle scuole, senza determinato alcun ritardo per le procedure di assunzione: come è noto ciò avverrà a partire dal prossimo anno scolastico e solo, per alcuni casi, come si vedrà, con decorrenza giuridica nell’anno 2020-2021.

Allo stato attuale, inoltre, il Ministero non ha ancora previsto alcuna garanzia per quei precari che non possono partecipare per via del Covid-19 (o perché contagiati o perché semplicemente in quarantena). È doveroso che le istituzioni non infieriscano escludendoli da questa opportunità. Sarebbe una penalizzazione ingiusta e dannosa.

Le caratteristiche della prova

Le caratteristiche dell’unica prova concorsuale sono definite nell’artico 13 del Decreto dipartimentale prima citato. Ogni prova sarà diversa in relazione alla classe di concorso e alla tipologia di posti. In sintesi:

– la durata è pari a 150 minuti;

– per i posti comuni, ci saranno cinque quesiti a risposta aperta volti all’accertamento delle conoscenze e delle competenze disciplinari e didattico-metodologiche, nonché un sesto quesito per accertare la capacità di comprensione del testo in lingua inglese;

– per i posti di sostegno, i cinque quesiti devono accertare la conoscenza delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, ma anche le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Anche qui, il sesto quesito deve accertare la capacità di comprensione del testo in lingua inglese;

– per le classi di concorso di lingua inglese, la prova scritta sarà interamente in lingua e prevede sei quesiti a risposta aperta;

– per la valutazione delle prove scritte, le commissioni giudicatrici si avvalgono di griglie predisposte dal Comitato tecnico scientifico che saranno rese pubbliche almeno sette giorni prima della relativa prova;

– superano le prove i candidati che conseguono un punteggio complessivo non inferiore a 56/80;

– accederanno al ruolo quelli che si collocheranno nel numero dei posti disponibili per la propria classe di concorso nella regione scelta.

Il decreto ricorda che i candidati che superano la prova scritta dovranno presentare al dirigente del competente USR, entro 15 giorni, i titoli dichiarati nella domanda di partecipazione, non documentabili con autocertificazione o dichiarazione sostitutiva.

Ai vincitori, immessi in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022, che rientrano nella quota dei posti destinati alla procedura per l’anno scolastico 2020/2021, sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del rapporto di lavoro dal 1° settembre 2020.

C’è anche una chance per i docenti che, pur superando la prova non rientreranno nel numero dei posti a disposizione. Il comma 7 dell’artico 15 del Decreto dipartimentale 510/2020 specifica che essi conseguiranno comunque l’abilitazione per la classe di concorso di riferimento. Si presume comunque che il conseguimento dell’abilitazione non dia accesso a successive graduatorie con corsie privilegiate.

Cosa si chiede all’aspirante docente

I candidati in due ore e mezzo devono dimostrare di possedere conoscenze e competenze disciplinari e didattico metodologiche, oltre che dare prova di comprendere un testo in Inglese. Ci sono alcune differenze con il concorso ordinario: per i tempi, per l’articolazione delle prove e anche, nel concorso straordinario, non sono richieste competenze antro-psico-pedagogiche. Le richieste sembrano più simili a quelle del precedente concorso del 2016 dove però erano previsti otto risposte a quesiti aperti anziché sei.

Ogni candidato per rispondere ai sei quesiti ha a disposizione circa 25 minuti. Deve quindi concentrare al massimo la sua attenzione. Da ciò che scrive devono scaturire in maniera chiara le sue conoscenze e le sue competenze sulle discipline che andrà ad insegnare, ma anche le sue conoscenze e le sue competenze sugli aspetti, metodologici e didattici sempre afferenti alle proprie discipline. Deve dare prova di conoscere l’argomento e di saperlo esporre, di organizzare e concettualizzare le conoscenze possedute; deve dimostrare, quindi, di avere capacità riflessive, elaborando ragionamenti logici. Ma, ciò che conta maggiormente è la capacità di sintesi. Il bando non fornisce indicazioni sulla lunghezza standard di ogni quesito. Il tempo a disposizione sarà il principale fattore che orienta la misura della risposta.

Qualche consiglio per affrontare la prova d’esame

“Ripetere una lezione” a voce alta rientra nei modelli scolastici tradizionali e, in genere, aiuta a fissare e immagazzinare più velocemente le informazioni nella mente; è funzionale alla memoria a breve e medio termine. Bisogna tuttavia cercare il modo di fissare idee e concetti in modo tale che possano essere poi facilmente recuperati in sede di esame. Per esempio si possono usare le “Flash card”, cioè cartoncini colorati, grandi quanto un palmo di mano, sul cui fronte va scritto il titolo di un argomento, o una parola chiave, e sul retro le altre informazioni correlate da ricordare.

Alcuni esperti del settore affermano che un sistema efficace è quello di usare le “mappe mentali”. Sembra che funzioni molto bene per ricordare informazioni e per collegarle fra di loro. Una “mappa mentale” viene rappresentata attraverso una struttura radiale: una idea centrale da cui derivano tutte le altre. Le mappe mentali fanno leva sulla creatività, sulla manualità, sui colori, hanno un’essenza evocativa ed emozionale. Inoltre risultano molto funzionali per strutturare i contenuti in modo gerarchico e associativo, conseguentemente, aiutano a semplificare le difficoltà, perché permettono di organizzare i concetti e le parole chiave. Possono essere, quindi, di grande aiuto a sintetizzare pagine di testo in un solo foglio, dando la possibilità di passare, dalla visione d’insieme ai dettagli, in modo ordinato e preciso.

Comunque, ogni candidato è consapevole che le tecniche non funzionano per tutti alla stessa maniera. Ognuno sa a quale “memoria” è bene riferirsi in via prioritaria: visiva, uditiva, percettiva, emotiva, associativa…

È importante tuttavia che l’aspirante insegnante si prepari anche a selezionare, relativamente alla propria disciplina, quesiti semplici e a dare per ognuno risposte essenziali. Si può costruire in tal modo un prontuario personalizzato da poter recuperare agilmente in fase di esame. Potrebbe inoltre puntare la propria attenzione su alcune didattiche essenziali e su alcuni metodi di apprendimento, sintetizzarli negli aspetti salienti per utilizzarli, se richiesti, nelle prove di natura metodologiche e didattiche.

Come orientarsi durante le prove

È importante entrare subito in argomento e non perdere tempo. I primi minuti dedicati alla lettura del quesito sono preziosi, servono per capire bene il senso. Poi, prima di iniziare a scrivere, bisogna raccogliere le idee. Si tratta di cercare nella propria memoria tutte le informazioni che attengono all’argomento, trascriverle utilizzando una mappa (o una scaletta) per metterle in ordine e organizzarle secondo senso logico. È bene, però, che il candidato non si attardi troppo su questa prima fase. È utile conservare una parte di tempo per la rilettura, correzione ed integrazione. Il testo va rivisto, seppure velocemente, alla luce di alcune domande guida: è aderente alla consegna? le informazioni sono pertinenti, complete, significative? le affermazioni sono tutte argomentate? La struttura complessiva è coerente? c’è continuità tra frasi e capoversi? c’è equilibrio fra le parti? Ci sono contraddizioni e/o ripetizioni? ho legato bene i pezzi? ho rispettato i rapporti logico-sintattici tra le frasi? e via di seguito…

Le classi di concorso

Da uno sguardo sui numeri (64.563 domande, 32.000 posti) emerge che solo la metà dei partecipanti, dunque, potrà conseguire l’obiettivo, dell’altra metà alcuni conseguiranno l’abilitazione, altri saranno esclusi e, per rientrare nell’insegnamento, dovranno percorrere le vie “ordinarie”. In realtà però da una analisi un po’ più approfondita dei posti relativi alle 114 classi di concorso, e soprattutto guardando la distribuzione delle diverse regioni ci si accorge che la situazione è molto variegata e che molti dei 32.000 posti, con tutta probabilità, non verranno occupati; quindi il rapporto tra domanda e offerta non sarà di due a uno, ma molto più penalizzante per i docenti e per la scuola.

I posti disponibili per ciascuna classe oscillano da numeri ad una cifra (per alcuni strumenti musicali oppure per alcune tecnologie particolari: calzatura e moda, costruzioni navali…) ad un massimo di 4069 posti, per il sostegno nella scuola secondaria di primo grado (sono 3145 i posti per matematica e scienze, 3798 quelli per italiano storia geografia sempre nella scuola di primo grado (vedi link).

Per fare delle previsioni sul futuro andamento del concorso basta collegare i posti disponibili per ogni classe di concorso distribuiti nelle diverse regioni e le rispettive domande. Facciamo un esempio con la classe si concorso A028 (Matematica e scienze per la scuola secondaria di primo grado) dove i posti a disposizione sono considerevoli (3145) e le domande non eccessive (5.558) con un rapporto inferiore a 2.1. Qui emerge un fenomeno atipico: in Basilicata, Calabria e Molise le domande sono pari o addirittura inferiori ai posti disponibili.


Regione

Posti disponibili

Domande
Abruzzo3986
Basilicata4527
Calabria114120
Campania343384
Emilia Romagna272546
Friuli Venezia Giulia73106
Lazio236520
Liguria68111
Lombardia6801.242
Marche72132
Molise1512
Piemonte279543
Puglia162225
Sardegna140311
Sicilia104265
Toscana183368
Umbria3560
Veneto285500

Totale


3145


5.558

Se consideriamo invece la classe di concorso la A031 (Scienze degli alimenti) che oggi dovrebbe rappresentare un settore da incentivare nelle scuole anche a supporto dei valori della sostenibilità, ci accorgiamo che il rapporto medio è di 1:4,3: ci sono infatti 65 posti per 277 richiedenti. Per la Sicilia il rapporto è, addirittura, di 1:17 e per il Veneto è di 1:8.

RegionePosti disponibiliDomande
Abruzzo0

Basilicata14
Calabria12
Campania1146
Emilia Romagna522
Friuli Venezia Giulia0

Lazio722
Liguria38
Lombardia315
Marche211
Molise0

Piemonte727
Puglia619
Sardegna414
Sicilia232
Toscana1139
Umbria0

Veneto216
Totale
65


277

La stessa cosa vale per altre classi concorso. Un esempio è la A046 (scienze giuridico-economiche) dove ci sono 67 posti a fronte di 1.722 domande (nel Veneto ci sono 132 domande ed un solo posto). Conosciamo bene i meccanismi che hanno determinato tali discrasie, ma qui serve mettere in evidenza come tali numeri modifichino notevolmente il rapporto domanda-offerta.

Ci si chiede, inoltre, quanto ciò possa incidere sulla valutazione. Sicuramente, laddove i posti sono carenti la selezione sarà giocoforza molto più rigorosa rispetto alle situazioni in cui invece le domande possono superare l’offerta. È il caso, per esempio, del sostegno nella scuola secondaria di primo grado

Il paradosso del sostegno

La situazione relativa al concorso per i docenti di sostegno resta abbastanza paradossale. La scelta della regionalizzazione ha resa molto disomogeneo il rapporto domanda offerta e con una situazione assai difforme tra primo e secondo grado.

Per il primo grado le domande sono state di gran lunga inferiori ai posti disponibili. Solo in poche regioni (Molise, Puglia, Sicilia ed Umbria) il numero delle domande supera di poco il numero dei posti. Ciò, di primo acchito, potrebbe far prevedere che, fermo restando la selezione ad opera della commissione, solo una quarantina di candidati delle regioni prima menzionate potrebbero non raggiungere l’obiettivo prefissato. Ma anche nell’ipotesi che il concorso venga superato da tutti i candidati, resterebbero comunque vuoti più di 2.700 posti.

Nella scuola secondaria di secondo grado la questione è ancora più critica per la difformità della distribuzione dei posti nelle diverse aree geografiche, come si evince dalla tabella che segue. Per esempio, in Campania a fronte di 9 posti ci sono ben 215 richieste, mentre in Lombardia ce ne sono solo 100 per 421 disponibilità. Ciò fa presupporre che alla fine della prova concorsuale i problemi rimarranno pressoché identici. Mettendo insieme disponibilità e domanda, nella migliore delle ipotesi dei 1600 posti a concorso se ne copriranno poco più di 600 (se le commissioni saranno benevoli), mentre resteranno inappagate le richieste di circa 700 aspiranti docenti.

Anche se le domande complessive, per la scuola secondaria di secondo grado, risultano, di fatto, come per il primo grado, inferiore alle disponibilità (1332), non tutte andranno a buon fine.

RegioneClasse di concorso ADMM
primo grado
Classe di concorso ADSS
Secondo grado


Posti disponibiliDomandePosti disponibiliDomande
Abruzzo21 (+13)*34944 (-35)*
Basilicata12 (+7)519 (-8)
Calabria40 (+11)29448 (-44)
Campania161 (+70)916215 (-209)
Emilia Romagna322 (+249)73205 (+137)68
Friuli Venezia Giulia59 (+30)2957 (+36)21
Lazio564 (+391)17343207 (-164)
Liguria139 (+105)3488 (+41)47
Lombardia1.259 (+998)261421 (321)100
Marche95 (+14)811569 (-54)
Molise17 (-6)00
Piemonte458 (+400)58287 (+ 219)68
Puglia7488 (-14)458 (-54)
Sardegna98 (+35)6351 (+3)48
Sicilia8096 (-16)8128 (-120)
Toscana226 (+107)119124125 (-1)
Umbria3441 (-7)1225 (-13)
Veneto426 (+295)131264 (+112)52

Totale


4.069


1.413


1.600


1.332

* I numeri tra parentesi rappresentano la sintesi, in negativo o positivo, tra disponibilità e domande

Il dubbio che serpeggia è se, per ottenere un risultato così minimo, era proprio necessario scomodare, per questa classe di concorso, una costosa procedura sapendo che gli aventi diritto hanno già acquisito una specializzazione universitaria passando attraverso tre prove selettive, e nella consapevolezza che questi hanno comunque già maturato esperienze con almeno tre anni di lavoro nelle scuole.

Certo, il problema non sarebbe stato risolto comunque. Occorre una politica oculata anche nel costruire opportunità formative maggiori laddove la domanda è più alta.

—–

[1] Gli Uffici scolastici regionali avranno cura di pubblicare l’elenco delle sedi almeno 15 giorni prima della data di svolgimento delle prove. Il tutto tramite avviso pubblicato nei rispettivi albi e siti internet. Laddove il numero dei posti risulteranno esigui ci saranno aggregazioni di più regioni.

[2] Ottobre: 22, 26, 27, 28, 29, 30; novembre: 2, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 12, 16.

[3] Sono in numero maggiore i posti destinati al sostegno (6.847) rispetto a quelli di posto comune (6016). Il numero dei candidati in possesso del titolo di specializzazione difficilmente potrà essere superiore a quattro volte i posti a concorso in ogni regione. Potrebbe capitare che per i soli posti di sostegno la procedura concorsuale sia senza la prova preselettiva. 

[4] Il dato comprende anche le domande per il concorso straordinario. Non è chiaro però capire quanti siano gli aspiranti docenti che concorrono per entrambi i concorsi.