Fascino discreto dell’ispettore scolastico

Perché la scuola e il Paese hanno bisogno di dirigenti tecnici

“Lineamenti della funzione ispettiva” è il titolo della pubblicazione Tecnodid in vista del bando di concorso per il reclutamento dei nuovi dirigenti tecnici. Un impegno costante e coerente, quello della casa editrice, nell’accompagnare la preparazione di chi decida di diventare un professionista della scuola.

Come tracciare i lineamenti di una funzione

Tracciare lineamenti per le funzioni della dirigenza tecnica non è così semplice. Nel volume è stata affidata ad esperti che dei mestieri educativi hanno percorso (o stanno percorrendo) un cursus honorum tale da poter legittimare una visione di scuola all’altezza delle domande sociali.

Già nell’utilizzo ragionato della parola ispettore, e Giancarlo Cerini avrebbe aggiunto della Repubblica, e quella di dirigente tecnico, c’è l’attenzione ad un lessico di scuola come lessico familiare che non produce una storia antiquaria della professione, anzi invita a leggere in modo critico ciò che si conserva e ciò che si innova nella professione sicuramente meno conosciuta e valorizzata del mondo scolastico[1].

Contenuti e senso

Tutto il volume, proprio a partire dalla cura meticolosa dei saperi professionali del dirigente tecnico, ha l’ambizione di sottolineare l’impulso all’innovazione in un contesto sociale che interroga la qualità della scuola in funzione dello sviluppo del Paese. La struttura del testo, infatti, nella pluralità dei punti di vista approfonditi dagli autori e nella integrazione dei settori di cura e studio del lavoro ispettivo, accompagna costantemente il lettore (chi si prepara al concorso) ad una sorta di doppio sguardo: quello sui contenuti e quello sul senso degli stessi. Una buona palestra metacognitiva, per non perdere mai di vista che un capitale professionale ad alto spessore tecnico non prescinde mai dalla Weltanschauung che lo fonda[2].

Motivare e dare risposte

L’efficacia comunicativa e formativa dei Lineamenti andrebbe verificata su due fronti: la capacità di motivare l’insegnante e/o il dirigente scolastico a cambiare il proprio status professionale (cioè a diventare ispettore); la capacità di fornire adeguate risposte sui saperi nuovi da padroneggiare e sulle funzioni da svolgere.

Mariella Spinosi e Mario G. Dutto, con la sapiente fondazione giuridico amministrativa di Sergio Auriemma, hanno costruito un percorso che individua i capisaldi motivazionali della professione del dirigente tecnico nel ruolo stesso affidato alla scuola dalla Costituzione repubblicana, in cerca di attuazione attraverso l’autonomia funzionale delle istituzioni scolastiche. Tale percorso si evidenzia, in tutta la sua complessità, sia attraverso le sei parti del volume, sia nella Prefazione e nella Postfazione: i due saggi, curati da M.G. Dutto disegnano il presente e il futuro di una funzione di pregio importante non solo per la scuola ma anche per tutto il Paese.

Un professionista con molte responsabilità

Il fascino del dirigente tecnico, discreto e ancora in progress, sta dunque nell’essere un consulente, un esperto in educazione, un professionista responsabile prevalentemente di azioni in solitaria, capace però di sostenere il lavoro di rete delle scuole, attraverso la presa in carico degli esiti degli studenti e la cura della collegialità docente. Un professionista che sa valorizzare le professionalità per poter valutare la qualità della scuola; un analista che costruisce contestualmente la filiera professionale di una prospettiva fertile per l’innovazione.

Il nuovo identikit del dirigente tecnico

Su questo particolare aspetto, l’essere radicati in un territorio regionale, poter fruire e confrontare la qualità della propria scuola con quella di altre realtà nazionali e sovranazionali, insistono tutti i contributi dei molti autorevoli esperti (prevalentemente dirigenti tecnici) che hanno co-costruito il mosaico dell’identikit professionale proposto dal volume.

A rendere più significativo l’apprendimento di un dirigente tecnico contribuisce un contesto, forse meno stabile dal punto di vista delle relazioni umane e professionali, ma, proprio per questo, sicuramente più ricco di informazioni e confronti da elaborare.  Si potrebbe dire che Lineamenti della funzione ispettiva motiva ad affrontare il concorso, dando per scontate le dieci life skills del cittadino competente, esaltando il ruolo ideativo, anticipativo e responsabilizzante di nuovi contesti per l’esercizio della professione.

Dal quadro giuridico ai megatrend della globalizzazione

La fruibilità del volume è facilmente individuabile dalla lettura dell’Indice: i saperi professionali non vengono mai elencati, ma sono strutturati e organizzati nelle diverse funzioni ispettive (di accertamento, di valutazione, di promozione, di studio e ricerca), in modo da rendere agevole al lettore il riconoscimento della specificità dei saperi di ogni determinata funzione con i possibili legami con altri contenuti. Il punto di partenza è il quadro giuridico amministrativo (Sergio Auriemma) su uno sfondo che ricostruisce la storia dell’ispettore, a partire dalla legge Casati (Mariella Spinosi), con la descrizione puntuale delle specifiche attività e responsabilità (Parte I).  Tali aspetti vanno però collegati con i grandi temi di attualità per la scuola che il dirigente tecnico deve dominare e presidiare come i megatrend europei e internazionali. Ciò proprio nella consapevolezza che la qualità del nostro sistema dipende pure da come riusciamo a leggere ed interpretare le forze del cambiamento sociale, demografico e tecnologico che stanno trasformando il nostro mondo (Parte VI).

Dalla burocrazia tradizionale al New Public Management

Nel campo dell’educazione si applicano le misure di carattere generale proprie dell’agire amministrativo dai diversi punti di vista che toccano settori differenti: dalle ispezioni sulla regolarità della gestione finanziaria alla verifica sulla sicurezza, dall’analisi di praticabilità delle proposte politiche all’esame dell’impatto delle decisioni. Nella Parte II (La funzione di accertamento: inchieste e ispezioni) si affrontano tali problemi. Lucrezia Stellacci ritaglia sartorialmente l’abito sulla responsabilità da dirigente all’interno del sistema educativo; Paola di Natale ne evidenzia le fondamenta pedagogiche e valoriali;  Biancarosa Iovine delinea le caratteristiche delle principali tipologie di accertamento; Cinthia Buonopane ripercorre l’iter degli atti procedimentali che sostanziano la funzione di accertamento dalla lettera d’incarico alla relazione finale; Giorgio Cavadi evidenzia il ruolo del dirigente tecnico negli Esami di Stato dalla consulenza per la costruzione delle prove all’assistenza e vigilanza; Sergio Auriemma analizza, entrando nel dettaglio, i compiti di accertamento nei confronti delle scuole paritarie e affronta, sempre dal punto di vista giuridico, la delicata questione dei rapporti tra scuola e famiglia.

Dalla valutazione alla promozione

Da sempre, parte integrante della funzione ispettiva è la valutazione, che si raccorda però con il contributo al miglioramento e con la consulenza.

La Parte III (La funzione di valutazione: scuola e professionalità) riassume le articolazioni della funzione valutativa, attraverso la messa a fuoco e la trattazione dei singoli temi.  Sergio Auriemma analizza gli assetti normativi attuali per cogliere le prospettive possibili; di Giancarlo Cerini si utilizzano riflessioni importanti e già edite sull’autovalutazione e il miglioramento delle scuole; Mariella Spinosi si concentra sullo stato dell’arte della valutazione dei dirigenti e dei docenti; Paolo Mazzoli ragiona sul ruolo affidato al dirigente tecnico nel Sistema Nazionale di Valutazione; Teresa Stancarone approfondisce il rapporto tra valutazione delle scuole e rendicontazione.

L’impegno promozionale dell’azione ispettiva si traduce in pratiche professionali specifiche e diversificate che possono migliorare la qualità della scuola e far crescere le potenzialità degli studenti. Nella Parte IV (La funzione di promozione: innovazione, formazione, miglioramento) Sergio Auriemma ragiona sull’autonomia scolastica tra competenze statali e regionali; Franca Da Re mette in evidenza l’importanza del compito di sostegno all’innovazione affidato ai dirigenti tecnici, ancorché all’interno di logiche valutative e accertative; Laura Donà sviluppa un altro compito essenziale di tipo promozionale, quello della formazione in servizio del personale scolastico; Paolo Davoli affronta nei dettagli l’importante contributo dell’ispettore al miglioramento delle istituzioni scolastiche, dal modello weberiano a quello veicolato dall’autonomia; Paolo Mazzoli  offre strumenti preziosi di sviluppo della funzione a partire dalla capacità di lettura e uso dei dati Invalsi.

I temi da presidiare e padroneggiare

Lo studio e la ricerca costituiscono l’area di maggior impegno. La sfida per chi svolge un’attività progettuale o di consulenza è quella di conoscere bene tutti i temi che attengono alla sua professione ma anche di cogliere i segni dei tempi e le domande del futuro, sapendo leggere i segnali che ci proiettano sul domani.

Molti sono gli argomenti da presidiare per accompagnare le transizioni. La Parte V (La funzione di studio e ricerca) compendia le più importanti questioni: le povertà educative e l’inclusione nel contributo di Luciano Rondanini; il Sistema integrato 0-6 in quello di Giancarlo Cerini; il delicato rapporto tra scuola e lavoro nella filiera professionalizzante tracciata da Arduino Salatin; il futuro dell’istruzione artistica tra creatività e progetto nell’analisi di Flaminia Giorda; i difficili cambiamenti della  transizione ecologica e le nuove competenze per il XXI secolo affrontati da Roberto Baldascino, senza dimenticare la centralità della governance nazionale e territoriale con gli ormai ineludibili patti educativi di comunità, tema assai caro a Giancarlo cerini.

Lo scenario europeo e internazionale

Lo sviluppo dei contenuti si chiude con la Parte VI, in cui lo scenario europeo e internazionale aiuta a collocare il capitale professionale del dirigente tecnico tra gli investimenti più importanti delle politiche scolastiche: di questo ci convincono le ampie argomentazioni e le analisi sui megatrend e la globalizzazione di Mario G. Dutto. Rosa Seccia ci accompagna nella ricognizione della professione ispettiva nei più importanti paesi europei, descrivendone peculiarità e differenze. La panoramica si chiude con l’analisi dell’evoluzione dei significati di diritto all’istruzione (Nilde Maloni): la pratica di una dimensione europea dell’istruzione, sempre più basata sulla condivisione di strumenti di classificazione e comparazione dei sistemi educativi e dei risultati degli studenti, ha bisogno di una professionalità critica e riflessiva come quella del dirigente tecnico.

Una guida che serve

Il volume offre dunque un quadro completo ed esaustivo per una preparazione che faccia tesoro dei contributi autorevoli presenti nel testo, in cui ciascuno saprà collocare la propria storia professionale e il proprio portafoglio peculiare di competenze da quelle disciplinari a quelle gestionale-organizzative a quelle giuridiche.

A ciascuno che voglia misurarsi con un concorso pubblico spetta comunque, e a maggior ragione in questo caso, l’autonoma capacità di approfondimento delle tante piste suggerite dai Lineamenti.


[1] Cfr. M. Spinosi, Una storia che viene da lontano e S. Auriemma, Genesi di una funzione in Lineamenti della funzione ispettiva, Parte I “Il quadro giuridico-amministrativo”.

[2] Cfr. M.G. Dutto, Un capitale professionale per la scuola e per il Paese, ibidem, Postfazione