Si riparte anche con il sistema integrato 0-6

Le novità per il prossimo anno

Siamo alla ripartenza delle attività educative per i bambini e le bambine iscritti ai diversi servizi educativi e scuole dell’infanzia del segmento zerosei. I genitori, gli educatori e i docenti si stanno facendo diverse domande: come ci si organizza, quali misure saranno adottate per il funzionamento in presenza.

Vecchie e nuove misure per il contenimento del Covid

Le recenti misure emanate dai Ministeri della Sanità[1] e dell’Istruzione[2] riportano in attenzione l’adozione dei protocolli Covid-19 messi a punto nel precedente anno. Ci riferiamo alle mascherine e altre protezioni per educatori e docenti di nidi, servizi integrati e scuole dell’infanzia. Ora abbiamo l’obbligo di green pass per il personale e per i genitori che entrano nelle strutture. Gli accessi devono essere regolati per evitare assembramenti e perché possano essere mantenuti gruppi stabili di bambini e bambine proprio per contenere la diffusione del virus Sars-CoV-2. Sappiamo, infatti, che al di sotto dei 12 anni non è prevista alcuna vaccinazione e che dai 6 anni in giù non c’è neppure l’obbligo di mascherina.

Queste misure, già sperimentate lo scorso anno ad eccezione del green pass, hanno consentito di mantenere aperte le strutture condizionando, però, alcune attività e routine già consolidate. In particolare l’ambientamento, il lavoro a gruppi diversificati tra bambini, le esperienze di intersezione nelle scuole dell’infanzia, per menzionare le attività più interessate.

L’ambientamento

Rispetto all’ambientamento la situazione di emergenza ha aiutato i genitori a individuare inedite modalità per separarsi dai loro figli in maniera più rapida, a valorizzare il dialogo con loro, prima di accedere alle strutture, su quello che avrebbero trovato nei nidi e nelle scuole. L’obiettivo era quello di facilitare l’ingresso con le condizioni imposte dalla pandemia. In molte scuole dell’infanzia si sono studiate soluzioni diverse anche sfruttando gli spazi all’aperto, attigui alle sezioni, per consentire una presenza dei genitori con i bambini e le bambine negli orari di accesso e garantire il graduale ambientamento nella sede scolastica.

Far comunicare le “bolle”

L’obbligo di lavorare ‘in bolle’[3] ha generato, in alcune strutture una modifica dell’organizzazione dei gruppi di bambini, a favore della composizione eterogenea per meglio far vivere esperienze di scambio tra varie età, curare l’accoglienza dei piccoli e stimolare alla conquista degli apprendimenti nei più grandi svolgendo anche azioni di tutoraggio alle età inferiori.

Educatrici e docenti si sono trovate a ripensare il lavoro collegiale di scambio e di progettazione condivisa, in molti casi si è riscoperto che collaborare a costruire percorsi di lavoro, unità di apprendimento comuni rappresenta una leva di miglioramento per tutti i bambini e per l’intera struttura in cui si opera. Da qui si è osservata una maggiore attenzione nel documentare il lavoro e nel concordare incontri di programmazione proprio perché ogni unità educativa ‘in bolla’ non rimanesse isolata ma potesse fruire di più proposte e scambi di pratiche.

2021: l’anno del sistema integrato 0-6

Possiamo definire il 2021 l’anno del sistema integrato zero sei. Le Linee pedagogiche sono state presentte il 31 marzo scorso[4] dal Ministro Patrizio Bianchi, insieme a Giancarlo Cerini, Presidente della Commissione nazionale. La bozza del documento “Le linee pedagogiche” è stata oggetto di consultazione nazionale fino al 10 luglio scorso[5]. Sono state effettuate due tipologie di ascolto:

  • 7 consultazioni dirette con rappresentanti privilegiati del mondo sindacale, scientifico, dell’associazionismo, degli enti territoriali quali Regioni e comuni, degli enti privati, dei genitori, degli ordini professionali;
  • 21 incontri territoriali svolti con la collaborazione degli Uffici scolastici regionali.

Tutte le indicazioni sono state raccolte utilizzando due strumenti elaborati a livello nazionale: un questionario strutturato quantitativo e una scheda di analisi del testo qualitativa.

I mesi di luglio e agosto sono stati utilizzati dalla Commissione nazionale (allargata ai collaboratori dell’elaborazione della bozza) per rivedere e integrare il documento originario alla luce dei suggerimenti raccolti. L’obiettivo attuale è quello di licenziare entro il prossimo autunno le Linee pedagogiche definitive.

Nuova intesa per il piano quinquennale 2021-2025

Nel frattempo la Commissione nazionale è stata ricostituita con nota del Ministro[6] del 6 agosto 2021, le funzioni di Presidente coordinatore sono state affidate a Susanna Mantovani con compiti consultivi e propositivi in materia di educazione e istruzione 0-6.

Un altro documento cui far riferimento è quello del 15 luglio 2021 riguardante la nuova intesa sul piano di azione nazionale pluriennale per il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni per il quinquennio 2021-2025[7].

Le linee pedagogiche e il Piano pluriennale rappresentano una novità per questo anno scolastico perché da un lato il sistema 0-6 avrà un testo pedagogico di riferimento per riflettere e qualificare i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, dall’altro sono previste risorse da investire nella gestione e in strutture organizzative di supporto necessarie a rendere operativo il sistema integrato 0-6.

Le azioni del piano nazionale pluriennale

Questo piano rappresenta un documento molto importante in quanto la sua adozione è volta a favorire l’attuazione degli obiettivi strategici del Sistema integratodi cui all’articolo 4 e dei principi fondamentali di cui all’articolo 12, comma 4, del decreto legislativo13 aprile 2017, n. 65. Prevede diversi tipi di azioni quali:

a) interventi di nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, riqualificazione funzionale ed estetica, messa in sicurezza meccanica e in caso di incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili di proprietà delle amministrazioni pubbliche;

b) finanziamento di spese di gestione, in quota parte, dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, in considerazione dei loro costi e della loro qualificazione;

c)   interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e docente, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di formazione di cui all’articolo 1, comma 124, della legge n. 107 del 2015, e promozione dei coordinamenti pedagogici territoriali.

Le misure siglate dalla Conferenza Stato-Regioni

Di particolare interesse è l’intesa siglata nella conferenza Stato Regioni perché, come obiettivi strategici per tutto il territorio nazionale, sono stati previsti: l’istituzione dei Poli per l’infanzia; la diffusione e il potenziamento delle sezioni primavera (ai sensi degli articoli 3 e 8 del D.lgs. 65/2017); interventi di formazione per il personale che opera nelle strutture 0-6; l’istituzione e Il funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali.

Per garantire che questi obiettivi strategici vengano realizzati, il piano prevede che ciascuna Regione e Provincia autonoma assegnidi norma una quota non inferiore al 5%dell’importo del contributo annuale statale per i coordinamenti pedagogici territoriali.Tali coordinamenti vanno realizzati anche attraverso azioni integrate rivolte al personale docente e al personale educativo.

Un tavolo paritetico per il coordinamento e il monitoraggio

Al fine di realizzare nelle diverse Regioni le azioni contenute nel Piano, viene istituito un tavolo paritetico di confronto[8], con compiti di coordinamento e monitoraggio dell’attuazione del Piano stesso che si riunisce almeno 3 volte all’anno. Il Tavolo svolge compiti consultivi e propositivi rispetto alle politiche regionali afferenti al sistema integrato zerosei, con particolare riferimento al processo di costruzione degli atti programmatori riguardanti l’impiego delle risorse regionali del Fondo. Il Tavolo è composto da rappresentanti della Regione, dell’USR e dell’ANCI regionale, istituito con decreto del Direttore Generale dell’USR di riferimento. Questo dispositivo rappresenta una novità poiché prevede una governance mista del livello statale, regionale e dei comuni nei diversi territori in linea con le competenze sui servizi 0-6.

Gli orientamenti pedagogici 0-3

Il quadro così delineato per il 2021 dovrebbe chiudersi con la presentazione della bozza degli Orientamenti 0-3, rielaborato alla luce della consultazione, documento avviato nella scorsa primavera proprio grazie al contributo sostanziale di Giancarlo Cerini. Si completa in tal modo l’insieme dei documenti pedagogici riferiti all’intero sistema integrato 0-6 per consentire un confronto diretto tra operatori sulle modalità organizzative e di conduzione degli asili nido e di tutti i diversi servizi educativi afferenti alla fascia 0-3 e 3-6.

I primi 50 anni dei Nidi

Va anche ricordato che la legge istitutiva dei nidi risale al 1971[9] e in quest’anno solare si festeggiano i 50 anni di funzionamento, una ricorrenza importante che Giancarlo Cerini voleva coniugare proprio con l’uscita di un nuovo documento relativo al settore 0-3.

La rinnovata Commissione nazionale 0-6, che si insedierà a breve, sarà subito chiamata a elaborare il testo che sarà ancora una volta oggetto di una ampia consultazione, anche per le numerose e diverse tipologie di servizi presenti sui territori regionali e locali. Vorrà rappresentare un supporto per estendere e diffondere le strutture 0-3 in modo equo sulle diverse zone del paese avendo come riferimento almeno il 33% di copertura, ma cercando anche di incrementare le percentuali vicine al benchmark europeo. Ciò si rende possibile se si abbassano le soglie di accesso alle famiglie di ceto sociale medio basso e con genitori aventi titoli di studio inferiori alla laurea e al diploma.


[1] Nota DGPRE 35309 del 4.08.2021 sulle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti Covid-19; ISS del primo settembre 2021 Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da Sars-CoV-2 in ambito scolastico 2021-2022.

[2] DL n. 111 del 6 agosto 2021; nota DPIT 1237 del 13 agosto 2021; nota GABMI n. 257 del 6 agosto 2021 Piano scuola 2021-2022; Nota DPPR n. 900 del 16 agosto 2021 Protocollo sicurezza a.s. 2021-2022.

[3] Cfr. Piano scuola 2021-2022 cit. e Manuale Operativo per la ripartenza (aggiornamento) 2021-2022 USR Veneto https://istruzioneveneto.gov.it/20210907_12728/

[4] https://www.istruzione.it/sistema-integrato-06/linee-pedagogiche.html

[5] Stefania Bigi, Consultazione per il sistema integrato zerosei, La scuola 7 n 246 del 1° agosto 2021.

[6] Nota GABMI n. 258 del 6 agosto 2021.

[7] Nota DGOSV n. 16679 del 15 luglio 2021.

[8] Art. 11 dello schema di delibera del Piano Pluriennale e nota DGOSV del 15 luglio 2021.

[9] Legge n. 1044 del 16 dicembre 1971 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1971/12/15/071U1044/sg