Atlante delle riforme (im)possibili

Suggerimenti e prospettive per una strategia sulla scuola

Il 9 novembre prossimo al Liceo G.B. Morgagni di Forlì sarà presentato l’ultimo lavoro di Giancarlo Cerini, “Atlante delle riforme (im)possibili”, a cui l’autore aveva iniziato già a lavorare nell’estate del 2020, spinto dal “fortuito (fortunato?) ritrovamento di alcune schede del Rapporto Colao”. È così che per sua stessa ironica ammissione, aveva intitolato dieci delle 20 schede che ora fanno parte del volume.

Il libro è stato edito per volontà della famiglia dopo la prematura scomparsa di Giancarlo nell’aprile scorso e testimonia, ancora una volta, la capacità di visione in prospettiva dell’autore.

Un ironico espediente

L’espediente che ha fatto nascere il libro risale, infatti, al periodo del governo Conte 2, quando l’allora Presidente del Consiglio affidò a Vittorio Colao l’incarico di redigere un Rapporto contenente le possibili riforme a cui lavorare. Giancarlo, che evidentemente voleva che per la scuola ci fossero ben altri approfondimenti, aveva raccontato che un giardiniere, per l’appunto “G.C.”, avesse ritrovato casualmente nei giardini di Villa Pamphili (luogo in cui nel frattempo si stavano svolgendo gli Stati Generali) un plico con dieci schede relative ai temi della scuola perdute dal dottor Colao. Il ritrovamento veniva descritto instillando nel lettore il dubbio (o forse la speranza…) che davvero ci fosse stata una “dimenticanza” non voluta per la scuola, meritevole senza ombra di dubbio di un orizzonte di riforme di più ampio respiro e fondatezza. Riforme, appunto, che per un gioco di parole, di quelli tanto cari a Giancarlo, era facile trasformare da “impossibili” a “possibili”, sostanziandole di riflessione culturale, obiettivi precisi e possibili coperture finanziarie supportate da dati.

La struttura del volume

L’“Atlante delle riforme (im)possibili” è diviso in tre parti, ciascuna pensata sia per coloro che si occupano di scuola e di educazione delle giovani generazioni sia per chi ha l’onere politico di assumere decisioni che rendano realizzabili le attese e gli obiettivi del mondo dell’istruzione.

  • La prima parte del volume è organizzata in 20 schede che focalizzano i temi non più rinviabili se si vuole davvero migliorare la qualità del sistema scolastico in vista di un domani migliore.
  • La seconda parte riprende i temi delle schede proponendo approfondimenti e commenti che ne favoriscono una lettura organica e consequenziale, ponendo in relazione tra loro le riforme immaginate dall’autore.
  • La terza parte correda ognuno dei 20 temi di dati e documenti che servono ad evidenziare la concretezza e la percorribilità delle proposte suggerite.

I temi dell’Atlante

La visione riformista di Giancarlo, dunque, si è concentrata su temi ritenuti urgenti perché la scuola, ma prima ancora il Paese, possano vincere le sfide del futuro garantendo ai giovani in età scolare percorsi di istruzione efficaci.

Edilizia scolastica

Il primo tema focalizza la necessità di rinnovare il patrimonio edilizio della nostra scuola, non solo per garantire i dovuti standard di sicurezza, ma soprattutto per garantire la qualità dell’offerta formativa in tutti i segmenti scolastici.

Autonomia scolastica

A distanza di più di venti anni dal riconoscimento costituzionale dell’autonomia delle scuole, è necessario ed urgente rivederne le variabili per comprendere come si è evoluta (o comunque modificata) rispetto al disegno originario, per darle nuovo slancio e concretezza.

Patti educativi

Il rapporto tra la scuola e il territorio è stato sempre un tema caro a Giancarlo Cerini, che ha incentrato sulla dimensione della reciprocità e delle alleanze possibili la qualità dell’agire scolastico, ad ogni livello. La riflessione su un possibile disegno riformista della nostra scuola non poteva, pertanto, prescindere dalle potenzialità offerte dai patti educativi instaurabili tra la scuola e il territorio.

Curricoli

Altrettanto urgente appare la necessità di ripensare i saperi e i curricoli scolastici che, nonostante gli studi internazionali che ci spingono a lavorare in vista del raggiungimento di competenze culturali, personali, sociali e metacognitive, appaiono ancora eccessivamente enciclopedici e strutturati su base disciplinare.

Educazione civica trasversale

L’introduzione del curricolo trasversale di educazione civica interroga le scelte di etica pubblica da compiere per affrontare le sfide della contemporaneità all’insegna dei valori della cittadinanza.

Digitale

Le competenze digitali appaiono, oggi, fondamentali per lo sviluppo di ogni Paese. La considerazione che l’Italia, purtroppo, nel 2020 ancora una volta si colloca in maniera non positiva nel confronto internazionale, impone un percorso di riforma su come il digitale possa essere supportato e curato nelle nostre scuole.

Asili nido

Il target proposto dall’Europa di garantire al 33% di bambini l’accesso garantito e gratuito agli asili nido è ancora lontano e risulta necessario coinvolgere l’opinione pubblica, i decisori, gli educatori sul significato educativo della frequenza del nido per rimuovere ogni ostacolo che ne impedisce ancora il raggiungimento.

Scuola dell’infanzia

Così come per il nido, anche per la scuola dell’infanzia è necessario un supplemento di impegno per garantirne la qualità e non disperdere quanto realizzato in Italia, che fa registrare la percentuale di frequenza più alta in Europa, ma con differenze non più trascurabili tra le aree geografiche del Paese.

Tempo pieno

Dall’istituzione del tempo pieno grazie alla Legge 820/1971 ad oggi non si è riusciti a diffondere questo modello a livello nazionale, poiché il tempo pieno manca proprio in contesti, come le grandi periferie del Sud, dove sarebbe più necessario. L’impegno del decisore politico, quindi, dovrebbe essere proprio quello di invertire tale tendenza.

Scuola media

Partendo dalle critiche della Fondazione Agnelli nei rapporti 2011 e 2021 alla scuola secondaria di primo grado, considerata, da molti, anello debole del sistema scolastico, l’autore propone di ripensare alle modalità per coniugare l’obiettivo dell’inclusione con il consolidamento dei saperi di base e le esigenze di personalizzazione.

Scuole secondarie superiori

L’analisi sulla scuola superiore suggerisce la costruzione di una scuola campus basata sul tutoraggio, sul superamento del sistema delle bocciature, su una articolazione più flessibile del ciclo quinquennale/quadriennale e finalizzato all’estensione dell’obbligo di istruzione fino a 18 anni.

Istruzione tecnico‐superiore (ITS)

Il tema è trattato suggerendo di sviluppare un modello di ITS alla tedesca, in grado di rendere maggiormente coerente l’impostazione delle filiere superiori dell’istruzione (licei, tecnici, professionali) rispetto alle domande del mondo del lavoro.

Disabilità e scuola inclusiva

La dimensione inclusiva della scuola italiana è riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale, ma risultano indispensabili interventi capaci di rendere stabili le figure professionali per il sostegno, incentivare le collaborazioni tra agenzie formative e garantire davvero la qualità inclusiva degli ambienti di apprendimento individuandone i reali indicatori.

Valutazione

Il dibattito sulla valutazione richiede di continuare ad investire, in primo luogo, sulla cultura della valutazione, per superare definitivamente la valutazione degli apprendimenti a vantaggio di una valutazione per l’apprendimento, in grado di valorizzarne la dimensione formativa per il percorso di crescita e di acquisizione delle competenze di alunni e studenti.

Il profilo professionale dei docenti

Il valore sociale dei docenti impone un ripensamento sul loro profilo professionale, partendo dalle considerazioni avviate con il “Libro Bianco” del 2007, rimaste sostanzialmente invariate, e sulla formazione in servizio, a dispetto della sua mancata obbligatorietà.

Reclutamento

La qualità del sistema scolastico passa senza ombra di dubbio attraverso la garanzia di organici completi e stabili fin dal primo giorno di scuola. Perché questa condizione, che sarebbe scontata se di fatto non venisse negata ogni anno, sia davvero realizzata, occorrerebbe riformare il sistema di reclutamento dei docenti, ripensando, ad esempio, alla tempistica della mobilità ed a sistemi come quello del “doppio canale”.

Formazione dei docenti

Manca ancora un modello formativo strutturato su cui contare in maniera sistematizzata, partendo dalle esperienze condotte negli Ambiti, investendo risorse per migliorare la qualità dei percorsi attraverso, ad esempio, azioni di secondo livello per futuri formatori, accordi con Università, enti di ricerca, associazioni professionali e disciplinari, forme di verifica sia della qualità delle proposte formative sia delle loro reali ricadute didattiche.

Dirigente scolastico

Investire sulle modalità di reclutamento e sulle iniziative di formazione professionale dei Dirigenti scolastici, partendo anche da forme di autovalutazione dell’agire professionale, è necessario per portare a sintesi il profilo di manager e quello di leader, tra cui da sempre il Dirigente scolastico appare in bilico.      

Prima, durante, dopo la pandemia

Le soluzioni adottate dalle scuole per rispondere all’impatto della pandemia sui processi organizzativi e didattici, impongono di riflettere sulle nuove competenze richieste al personale scolastico per non disperdere le innovazioni che, in fase emergenziale, sono risultate indispensabili per continuare il dialogo educativo con gli alunni.

Lo zainetto dello studente

Per sostenere l’utilizzo da parte degli alunni dei molteplici linguaggi (ad esempio verbali, iconici, creativi, tecnologici) attraverso cui fissano le conoscenze e sperimentano la realtà, è possibile immaginare di arricchire l’offerta formativa attraverso la messa a sistema di esperienze mirate per tutti gli studenti italiani.