Piano di formazione per i dsga neo assunti

I caratteri del percorso

Con la nota n. 10265 del 15 marzo il Ministero ha dato avvio al piano di formazione 2021/2022 per i DSGA neo-assunti. Nella scorsa tornata le iniziative erano state annunciate il 17 settembre 2020 e i percorsi erano iniziati a novembre. L’arco temporale previsto questa volta si estende invece dal 4 aprile al 30 settembre 2022. Un’altra novità consiste nel fatto che gli interventi sono indirizzati prioritariamente ai DSGA di prima nomina, quest’anno 631, ma vi può essere coinvolto tutto il personale amministrativo già in servizio.

I caratteri del percorso

Due sono i canali attraverso i quali sarà erogata la formazione: da un lato, attività gestite direttamente dall’amministrazione centrale, anche attraverso il patrimonio informativo presente sulla piattaforma “IoConto”, dall’altro attività a cascata, organizzate dagli Uffici Scolastici Regionali e gestite dalle scuole-polo per la formazione. A queste ultime saranno assegnate le risorse messe a disposizione, che ammontano complessivamente a 386.696 euro e sono ripartite tra le Regioni in base al numero dei DSGA neo-assunti; un contributo minimo di 5mila euro è comunque garantito a quelle regioni in cui è stato immesso in ruolo nel corrente anno scolastico un numero di Direttori SGA esiguo (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria)  o pari a zero (Friuli Venezia-Giulia e Veneto), in modo da consentire anche ad esse di avviare opportune iniziative. 

L’impianto del percorso formativo appare ritoccato in vari punti rispetto allo scorso anno.In primis, la sua durata è quantificata in almeno 25 ore (2 in più dello scorso anno), da suddividere in due fasi fondamentali, cioè incontri on-line e laboratori formativi. Non viene più richiesta, dunque, la redazione di un elaborato finale, in cui il DSGA doveva analizzare un argomento o un problema pratico, con il coinvolgimento anche dei docenti e del Dirigente scolastico dell’Istituto di servizio. 

Gli incontri on-line

Per gli incontri on-line ci si servirà della piattaforma centrale “IoConto”, all’indirizzo www.formazionemiur.it, ove tra l’altro dal 31 marzosono disponibili pacchetti di autoformazione per tutto il personale impiegato nelle segreterie scolastiche con compiti amministrativo-contabili. L’ammontare complessivo minimo delle sessioni viene portato da 12 a 15 ore; inoltre, diversamente dallo scorso anno, questa prima fase di formazione viene articolata in una parte introduttiva di carattere generale, in cui si affronteranno tematiche afferenti alla normativa e alle procedure ma anche le conoscenze necessarie per acquisire padronanza tecnica delle piattaforme e delle applicazioni web in uso nella scuola, ed una parte applicativa, con esempi concreti. Nella nota si precisa che i contenuti disponibili su “IoConto” sono in continuo aggiornamento: per tale motivo, si affida agli USR il compito di effettuare un costante monitoraggio della piattaforma, al fine di rispondere in modo adeguato alle esigenze formative dei singoli organizzando autonomamente iniziative volte all’approfondimento di particolari argomenti.

Le tematiche da approfondire

Ampio è il ventaglio delle tematiche da affrontare: quelle più specificamente inerenti il profilo professionale del DSGA riguardano la gestione amministrativa e contabile delle Istituzioni scolastiche, la disciplina in materia di contratti pubblici (D.lgs.50/2016 e s.m.i.) e gli adempimenti connessi alla progettazione ed attuazione dei progetti PON/FSE, la rendicontazione dei finanziamenti ottenuti, le procedure di acquisto attraverso il mercato elettronico, l’applicazione alla scuola del “Codice dell’Amministrazione Digitale”, le funzionalità e l’utilizzo delle diverse piattaforme in uso (a titolo di esempio nella nota si citano SIDI, Consip, Mepa, gestionali per la tenuta della documentazione e del protocollo, contribuzione e 
previdenza, PerlaPA, NoiPa, etc.). Ancora, oggetto di consolidamento saranno la disciplina dell’accesso (da quello “documentale” introdotto dalla Legge 241/1990, all’accesso civico semplice, al FOIA), la trasparenza nella Pubblica Amministrazione e gli obblighi di pubblicazione, il trattamento dei dati e gli adempimenti a tutela della privacy, lo stato giuridico del personale della scuola, le relazioni sindacali. Uno spazio è riservato anche alla riflessione sul ruolo del DSGA nell’organizzazione scolastica, in particolare per quanto concerne la collaborazione con il Dirigente, con gli insegnanti e con gli Organi collegiali nell’ambito dei processi d’innovazione; non si fa cenno invece, nella nota di quest’anno, ad altri temi indicati nella precedente circolare, ad esempio quelli (che ci si augura progressivamente resteranno sullo sfondo) legati all’emergenza sanitaria da Covid-19, ma anche altri più generali, come la gestione dei conflitti e dei gruppi di lavoro.

I laboratori formativi

La seconda fase della formazione sarà costituita dai laboratori, per i quali è prevista una durata complessiva minima di 10 ore e che si svolgeranno preferibilmente in presenza, compatibilmente con l’andamento della situazione epidemiologica. La finalità dichiarata è quella di “approfondire nella pratica le tematiche trattate nel corso degli incontri di formazione teorici e di prevedere ulteriori approfondimenti sulla base dell’effettiva verifica dei bisogni formativi dei corsisti”.

A chi è affidata la formazione

Di norma, le scuole polo di Regione per l’erogazione delle iniziative si avvarranno di formatori provenienti dalle Istituzioni scolastiche; potranno però ricorrere anche alla collaborazione di professionisti esterni sia per la fase di incontri on-line sia per i laboratori formativi dedicati, nel caso in cui alcuni dei contenuti oggetto di approfondimento non siano presenti sulla piattaforma “IoConto” o il personale scolastico non si dichiari disponibile.

I formatori esterni verranno individuati attraverso avviso pubblico, sulla base di alcuni requisiti esplicitamente indicati nella nota come essenziali: esperienza maturata nella formazione dei DSGA negli snodi formativi territoriali e/o per le scuole polo per la formazione; esperienza documentata riguardo alle tematiche prioritarie, derivante da incarichi concretamente svolti; esperienza documentata di conduzione di gruppi di apprendimento. 


Qualche riflessione sul modello formativo adottato

In apertura si è già posto l’accento sul nuovo calendario che quest’anno segna la partenza delle attività ad anno scolastico inoltrato. Questo ha posto più di un problema ai neo-DSGA, chiamati molto spesso ad operare in realtà complesse e costretti ad affrontare tanti e differenziati adempimenti. Proprio in ragione di tale ritardo si sarebbe forse dovuto privilegiare un impianto formativo differente.

Per esempio, in tutte e due le fasi del percorso viene adottato un modello tradizionale, ispirato a quella concezione del rapporto teoria-pratica che McKeon definiva “logistico” in un saggio del 1952 intitolato Philosophy and action. La pratica è considerata teoria applicata, e l’assunto generale è che prima vadano acquisiti saperi formali pertinenti (il know what), poi si venga avviati all’applicazione tramite simulazioni esperienziali (gli “esempi concreti” cui si fa cenno nella nota), in modo da trasformare le conoscenze in abilità procedurali (il know how). In sostanza, per riprendere una riflessione di Mario Dutto a proposito dell’aggiornamento dei docenti[1], l’evento formativo si caratterizza in termini di “alimentazione” ed è pensato per fornire la strumentazione necessaria a fronteggiare i processi di contestualizzazione lavorativa. 

Se, in linea generale, da tempo si sottolinea la debolezza di tale modello per la formazione di figure professionali, nel caso specifico bisogna considerare che i neo-DSGA dovrebbero già conoscere a livello teorico le norme poste a fondamento della loro attività (a cominciare dal D.I. 129/2018, che nella nota si specifica andrà trattato “in maniera approfondita”), avendole studiate per affrontare la procedura concorsuale. Inoltre (e questo è l’aspetto di maggiore rilievo), sono sul campo dal settembre 2021, ed hanno già dovuto vedersela con il coordinamento del personale assegnato, con procedure di acquisto di beni e servizi, con la tenuta del protocollo informatico, collaborare con il Dirigente nell’elaborazione del Programma annuale ed approntare il Conto Consuntivo, orientarsi nell’uso di piattaforme ed applicazioni che, come sottolinea la stessa nota ministeriale, sono diverse nella struttura, nelle funzionalità e nell’aggiornamento. Insomma, la formazione teorico-applicativa arriva quando la torta è già cotta, e si può solo sperare che non sia uscita dal forno bruciacchiata.

Inoltre, le tematiche indicate nel piano formativo sono molte, e tutte fondamentali; un consolidamento è certamente auspicabile ma pare difficile che possa realizzarsi nel giro di 25 ore, divise tra incontri a distanza e laboratori. 

Un tutor per l’affiancamento

A parere di chi scrive, si sarebbe potuto almeno prevedere, e da subito, la presenza di un tutor per i DSGA neo-assunti, magari rendendo questa figura obbligatoria come già accade nell’anno di prova dei Dirigenti scolastici e dei docenti. Nella nota, invece, ci si limita ad auspicare, in considerazione della complessità del ruolo, “l’affiancamento di un DSGA tutor, di esperienza, con il compito di accompagnare il neoassunto DSGA per tutta la durata del percorso di formazione, così da facilitare il pieno raggiungimento degli obiettivi di sviluppo professionale”. Resta da chiedersi quanti saranno disponibili a svolgere questo compito, tanto più che nel Piano non si fa riferimento al compenso da riconoscere per le attività di tutoraggio.


[1] Cfr M.G. Dutto, Acque alle funi. Per una ripartenza della scuola italiana, Vita e Pensiero, Milano, 2013.