La sfida di apprendere a tutte le età

Linee guida per la realizzazione dei Percorsi di Garanzia delle Competenze degli Adulti

Le Linee Guida, oggetto di questo contributo, elaborate per consentire ai CPIA di progettare e realizzare, secondo criteri unitari, i Percorsi di Garanzia delle Competenze (PGCA) previsti dal Piano Nazionale di garanzia delle competenze della popolazione adulta, sono state diffuse dal Ministero dell’Istruzione con la nota 25084 del 5 ottobre 2022.

Un dispositivo esito di molteplici azioni normative e formative

Le Linee Guida diffuse dal Ministero dell’Istruzione discendono da un processo avviato nel 2012 (vedi Tabella 1).

Tabella 1

 TEMPI FONTE NORMATIVASINTESI ESPLICATIVA
Dicembre 2012Intesa in sede di Conferenza Unificata (C.U.) sulle politiche per l’apprendimento permanente, per la realizzazione della RIDAP e per la istituzione del T.I.A.P.[1]Si rileva che l’Italia annovera ca. 13 mln di adulti low skilled e con analfabetismo funzionale, pari al 39% dei 25-64enni italiani e a ca. il 20% della popolazione adulta europea, calcolata in ca. 66 mln di individui.
Anni 2018-2019-2020Il TIAP si attiva per la definizione di un «Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta».Tale Piano intende valorizzare l’apprendimento permanente, inteso come qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale e informale nelle varie fasi della vita per colmare i deficit di competenze di base e di basse qualificazioni della popolazione adulta.
Anno 2018Lancio, a cura del Ministero dell’istruzione, del «Piano Nazionale di garanzia delle competenze della popolazione adulta».Tale Piano, nelle azioni strategiche 2 e 5, si propone di favorire il raggiungimento delle competenze di livello base o avanzato, digitali e trasversali per tutti gli adulti, secondo le linee dell’«Agenda ONU 2030» della «Nuova Agenda europea delle competenze».
Anno 2019Il Ministero dell’istruzione affida alla RIDAP il compito di declinare in conoscenze e abilità IdA (Istruzione degli adulti) le otto competenze chiave EU, 2018.Le otto competenze chiave europee del 2018 vengono rielaborate a misura dei bisogni di apprendimento degli adulti.
Anni 2020-2021Intervento del Gruppo Nazionale PAIDEIA[2] sulla prima stesura del testo e revisione della stesura definitiva.Il Gruppo Nazionale PAIDEIA opera una supervisionesulla traduzione che la RIDAP ha effettuato delle competenze chiave EU.
8 Luglio 2021     30 luglio 2021Accordo in C. U. sul «Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta». Approvazione Linee Guida PGCA a cura del Gruppo Nazionale di lavoro Paideia.La C.U., dopo aver esaminato il documento predisposto dal TIAP, sancisce l’accordo tra i soggetti che la compongono.Dopo l’approvazione del gruppo PAIDEIA,il MI licenza le Linee Guida PGCA con la Nota 22486 del 12 ottobre 2022.

Le finalità delle Linee Guida PGCA

L’obiettivo prioritario di queste Linee Guida è quello di essere uno strumento per connettere gli interventi di ampliamento dell’offerta formativa dei CPIA con i Percorsi di Garanzia della Competenze della Popolazione Adulta e per implementare le risorse educativo-didattiche del Sistema dell’IdA.

Nello specifico esse si propongono di:

  • fornire un quadro di riferimento unitario per il recepimento delle otto competenze chiave per l’apprendimento permanente (EU 2018) all’interno del Sistema di Istruzione degli Adulti;
  • definire e descrivere le competenze chiave per l’apprendimento permanente in termini di “conoscenze” e “abilità”;
  • sostenere i CPIA nella progettazione dei Percorsi di Garanzia delle Competenze attraverso l’utilizzo di uno strumento condiviso.

Le attività di ampliamento dell’offerta formativa nell’IdA

L’articolo 9 del DPR 275/1999 (Regolamento dell’autonomia) aveva definito il paradigma dell’ampliamento dell’Offerta formativa, affermando che le istituzioni scolastiche “realizzano ampliamenti dell’offerta formativa che tengano conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali…”.

Il DPR 263/2012, all’art. 2, nel riprendere il Regolamento dell’autonomia precisa che “i Centri possono ampliare l’offerta formativa, nell’ambito della loro autonomia e nei limiti delle risorse allo scopo disponibili…”, con ciò intendendo riferirsi non solo alle attività rivolte all’utenza “oltre” il curricolo obbligatorio, ma anche alle attività formative per tutta la popolazione giovane e adulta, utili ad attrarre nuovi iscritti, motivarli ad apprendere ed innalzarne il livello delle competenze.

Nel richiamare il Piano Nazionale di Garanzia delle Competenze della Popolazione Adulta (2018) ai punti 2 e 5, si possono ricavare le due dimensioni cui ricondurre le attività di ampliamento nei CPIA:

1. l’attività di arricchimento: sviluppo delle competenze in ambito linguistico, informatico- digitale, matematico, di italiano di livello pre-A1 e livello superiore all’A2 e delle competenze trasversali;

2. l’attività di raccordo: percorsi integrati finalizzati a far conseguire qualifiche professionali, anche in apprendistato.

Le Linee Guida si riferiscono esclusivamente agli interventi di “arricchimento”.

I percorsi di garanzia delle competenze

Come vengono operativamente realizzate le attività di ampliamento prima menzionate? Attraverso Percorsi di Garanzia delle Competenze (PdGC) (ad. es. corsi di Lingue Straniere, di informatica, di educazione finanziaria, di italiano L2, di educazione alla legalità, di conoscenza del territorio, etc.), funzionali all’acquisizione delle otto competenze chiave europee, 2018, che hanno come riferimento concreto le tabelle di declinazione delle competenze in conoscenze e abilità, elaborate dalla RIDAP nel 2019.

Esemplificando[3] (vedi. Tabella 2):

Tabella 2

Prima competenza: competenza alfabetica funzionale

Assi di riferimento: Asse dei linguaggi (rientrano in questa competenza anche i percorsi di Alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana).

La competenza alfabetica funzionale indica la capacità di individuare, comprendere, esprimere, creare e interpretare concetti, sentimenti, fatti e opinioni, in forma sia orale sia scritta, utilizzando materiali visivi, sonori e digitali attingendo a varie discipline e contesti. Essa implica l’abilità di comunicare e relazionarsi efficacemente con gli altri in modo opportuno e creativo.
CONOSCENZEABILITÀ
lettura e scrittura con una buona comprensione delle informazioni scritte; vocabolario, grammatica funzionale e funzioni del linguaggio; principali tipi di interazione verbale; testi letterari e non letterari; caratteristiche principali di diversi stili e registri della lingua.leggere, scrivere e comprendere le informazioni scritte; comunicare in forma orale e scritta in molteplici situazioni; sorvegliare e adattare la propria comunicazione in funzione della situazione; distinguere e utilizzare fonti di diverso tipo; cercare, raccogliere ed elaborare informazioni; utilizzare ausili; formulare ed esprimere argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per iscritto; valutare criticamente informazioni e servirsene.

Assetto organizzativo e didattico

A livello organizzativo, il documento, sulla base di studi e ricerche nel campo dell’apprendimento permanente, indica per i percorsi suddetti una durata di almeno 100 oredi attività, perché si possa sviluppare in modo significativo ogni singola competenza. Ciò potrebbe causare frequenze irregolari o abbandoni. Tali fenomeni, ancorché diffusi, non devono però essere considerati un fallimento del progetto, considerando che si tratta di rientro in formazione di popolazione adulta, spesso “gravata” da problemi personali e sociali. Al fine, quindi, di rendere sostenibile la frequenza dei PdGC, le Linee Guida stabiliscono che ciascun percorso sia strutturato in due moduli:

  • modulo base, della durata di almeno 50 ore;
  • modulo intermedio/avanzato della durata di almeno ulteriori 50 ore.

La Commissione per la definizione del PFI individuerà criteri e modalità per riconoscere eventuali crediti al fine di sostenere la frequenza ai suddetti percorsi. Al termine di tale prima sperimentazione è previsto un aggiornamento dell’attuale versione delle Linee Guida, per poter predisporre i criteri e i modelli di Certificazione delle Competenze finalizzati alla armonizzazione tra gli Ordinamenti scolastici e il sistema nazionale di Certificazione delle Competenze (vedi Decreto del Ministero del Lavoro e PS del 5 gennaio 2021).

La scommessa delle «Linee Guida»

La sfida di questo progetto sperimentale[4], che ne richiama un altro denominato «Linee Guida OCSE per il riconoscimento dei crediti», 2022[5], è quella di incrementare la platea di adulti che partecipano ad attività di apprendimento permanente, ma in particolare di migliorare il potenziale culturale di categorie caratterizzate da condizioni di fragilità e/o disagio: immigrati, disoccupati e sottoccupati, NEET, lavoratori a basso reddito, detenuti.

Rispetto alla necessità di perseguire con rinnovato impegno tale obiettivo, segnaliamo tre contributi:

1. l’articolo di M. G. Accorsi su Scuola 7 n. 225-2021 «L’apprendimento permanente e il PNRR. Come garantire il diritto alle competenze per tutti», con analisi e proposte molto mirate, nella prospettiva di un sistema nazionale integrato;

2. il «Rapporto Nazionale sull’implementazione in Italia della Raccomandazione del Consiglio Europeo “Percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità degli adulti», a cura di MLPS e MIUR, 2019. Qui si rileva che in Italia i fenomeni di low skilled (cioè adulti con bassi livelli di competenza) e di analfabetismo funzionale interessano quasi 11 mln di cittadini compresi tra i 16 e i 65 anni e ciò comporta che tali nostri connazionali non sono in grado di usare in modo efficiente le competenze/abilità alfabetico o numerico funzionali per affrontare i compiti della vita quotidiana in diversi ambiti: lavorativo, del tempo libero, nella gestione dei propri risparmi, dei consumi o nella tutela della propria salute[6]. Un vulnus insostenibile per una società come la nostra proiettata verso l’Europa e verso scenari internazionali, da cui non può che derivare marginalità culturale e perdita di competitività sui mercati;

3. un’intervista di Tullio De Mauro risalente al 2016: “Una scuola grande quanto il mondo. Insegnanti, studenti, policy makers e la sfida delle competenze” in cui lo studioso annotava: “I tempi sono cambiati da quando leggere, scrivere e far di conto costituivano un patrimonio sufficiente per fare grandi cose nel mondo contadino (…) leggere, scrivere e far di conto a livelli molto più alti di quelli di un tempo è una necessità da cui non soltanto non dobbiamo liberarci, ma a cui dobbiamo dare risposta con un’educazione adeguata”.


[1] RIDAP: Rete Italiana Istruzione degli adulti per l’apprendimento permanente, realizza un sistema di rappresentanza dei CPIA nei confronti del MI, degli Enti pubblici e privati, del Terzo Settore; TIAP: Tavolo interistituzionalesull’apprendimento permanente, costituito dal MIUR, MLPS, Regioni, Anpal, Inapp e Tecnostruttura delle Regioni per il FSE.

[2] PAIDEIA (Piano di Attività per l’Innovazione dell’Istruzione degli Adulti,): il Gruppo di riferimento, costituito dai rap-

presentanti della DGOSV del MI, di tutti gli UUSSRR e di INDIRE (2018), interviene per la progettazione e realizzazione di attività di aggiornamento a sostegno dell’autonomia dei CPIA.

[3] Si riporta integralmente la tabella relativa alla «Prima competenza», pag. 10 delle Linee Guida. Per le altre tabelle consultare il documento (pp. 10-18) sul sito https://www.miur.gov.it/web/guest/-/percorsi-di-garanzia-delle-competenze-della-popolazione-adulta-e-proroga-delle-relative-iniziative-progettuali.

[4] Il MI ha già investito 850.000,00 di € (Avviso n. 82 del 20.10.2021) per un primo finanziamento di progetti dei CPIA.

[5] Vedi articoli dello scrivente su Scuola 7, Tecnodid, n. 302 e 304, 2022.

[6] Indagine OCSE PIAAC, condotta nel 2012, in 28 Paesi.