TFA sostegno VIII ciclo

Ai nastri di partenza

Con il D.M. 694/2023 è stato autorizzato l’ottavo ciclo del Tirocinio Formativo Attivo (TFA) sostegno didattico per l’anno 2023.

Gli Atenei quindi stanno procedendo ad emanare i propri bandi in cui viene disciplinata l’organizzazione delle prove ed indicati termini e modalità per l’iscrizione alla selezione. Il provvedimento interviene, così, sulla carenza diffusa di docenti specializzati mettendo a disposizione ben 28.986 posti.

Una figura strategica per l’inclusione

Si tratta di una preziosa opportunità da cogliere sicuramente al volo per cercare di ricoprire un ruolo particolarmente prezioso nel mondo dell’educazione, quello del docente specializzato per le attività di sostegno didattico, figura strategica nella promozione del processo d’inclusione scolastica. È soprattutto questa figura professionale che individua le strategie per facilitare gli apprendimenti, la relazione, la socializzazione e la comunicazione dell’alunno con disabilità.

Le competenze previste dal profilo professionale pongono il docente specializzato per le attività di sostegno didattico come interlocutore chiave, sia per quanto riguarda l’area della corresponsabilità educativa sia per quella della condivisione metodologico-didattica, in modo da fornire risposte pedagogiche adeguate ai bisogni apprenditivi e relazionali di ciascun alunno.

Diventare insegnante specializzato per le attività di sostegno didattico richiede un percorso di studio approfondito ed appassionato alimentato da determinazione e resilienza.

In che cosa consistono le prove di accesso al TFA sostegno? Quando si svolgeranno? Quali requisiti sono richiesti per la partecipazione? Che cosa studiare? Quali strumenti professionali non possono assolutamente mancare nella casetta degli attrezzi?

Le prove di accesso

Le modalità di espletamento delle prove di accesso sono disciplinate dal decreto ministeriale 8 febbraio 2019, n. 92, e dal decreto interministeriale 7 agosto 2020, n. 90 mentre gli aspetti organizzativi e didattici dei percorsi di formazione sono stabiliti dagli atenei con propri bandi.

Il candidato deve sostenere e superare le seguenti tre prove di accesso:

  • test preselettivo
  • una o più prove scritte ovvero pratiche 
  • prova orale.

Le prove sono atte a verificare, unitamente alla capacità di argomentazione e di corretto uso della lingua, il possesso, da parte del candidato, di:

  • competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola;
  • competenze su empatia e intelligenza emotiva;
  • competenze su creatività e pensiero divergente;    
  • competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Le prove di accesso saranno predisposte con propri bandi dagli Atenei ed avranno luogo nella sede indicata dall’Ateneo scelto dal candidato.

Il calendario della prova preselettiva

Le prove preselettive per l’iscrizione si svolgeranno nel rispetto del seguente calendario:

  • 4 luglio 2023 prove scuola dell’infanzia;
  • 5 luglio 2023 prove scuola primaria;
  • 6 luglio 2023 prove scuola secondaria I grado;
  • 7 luglio 2023 prove scuola secondaria II grado.

Non è possibile partecipare in più atenei in quanto la data delle prove è unica su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, è consentito l’accesso per più gradi e ordini se si è in possesso dei requisiti e si versa una tassa di partecipazione per ogni ordine di scuola richiesto.

Cosa prevede la prova preselettiva

Il test preselettivo è predisposto da ciascuna Università e si compone di 60 quesiti a risposta multipla con 5 opzioni di risposta, fra le quali il candidato ne individua una soltanto. 

Almeno 20 quesiti sono finalizzati a verificare sia le competenze linguistiche sia il livello di comprensione di testi in lingua italiana dei candidati; i restanti quesiti servono a verificare le competenze socio-psico-pedagogiche, differenziate per infanzia, primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado nonché le competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

La risposta corretta a ogni domanda vale 0,5 punti, la mancata risposta o la risposta errata vale O (zero) punti; il test ha la durata di due ore.

La prova scritta ovvero pratica

Accede alla prova scritta ovvero pratica un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili nella singola sede. Sono altresì ammessi direttamente alla suddetta prova i candidati con disabilità uguale o superiore all’80%.

Inoltre, come stabilito all’articolo 2, comma 1 del Decreto ministeriale 694/2023, coloro che hanno prestato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque su posto di sostegno, accedono direttamente alla prova scritta.

Tale prova consta, a seconda dell’Ateneo, di una o più domande a risposta aperta e la durata è stabilita in due ore.

È valutata in trentesimi ed è superata con un punteggio minimo di 21/30; in caso di più prove, la valutazione è ottenuta dalla media aritmetica della valutazione nelle singole prove, ciascuna delle quali deve essere comunque superata con un punteggio minimo di almeno 21/30.

La prova orale e riserva

Sono ammessi alla prova orale i candidati che abbiano riportato una votazione non inferiore a 21/30 nella prova scritta ovvero pratica.

La prova orale verterà sui contenuti delle prove scritte e su questioni motivazionali individuali.

All’articolo 2, comma 2 del DM. 694/2023 è specificato che nella redazione della graduatoria finale di merito gli atenei dovranno tener conto della percentuale del 35% di riserva di posti per i candidati con tre anni di servizio negli ultimi cinque. Essi concorrono esclusivamente per la quota di riserva dell’Ateneo in cui hanno presentato istanza.

Requisiti per la partecipazione al TFA

Per la scuola dell’infanzia e primaria, i requisiti per la partecipazione restano disciplinati dal DM 92/2019 che all’art. 3 dispone che, per prendere parte alla selezione per l’accesso ai percorsi di specializzazione su sostegno, gli aspiranti devono essere in possesso di uno dei requisiti di seguito riportati:

  • titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
  • diploma magistrale, compreso il diploma sperimentale a indirizzo psicopedagogico con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002.

Per l’accesso ai percorsi di specializzazione per la scuola secondaria di primo e secondo grado i candidati devono possedere uno dei seguenti requisiti:

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso ovvero analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente; 
  • laurea magistrale o a ciclo unico (oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) più 24 CFU/CFA.

Insegnanti tecnico-pratici

Per gli insegnanti tecnico-pratici l’accesso ai percorsi di specializzazione è possibile se c’è il possesso di:

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso ovvero analoghi titoli di abilitazione conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia ai sensi della normativa vigente;
  • laurea anche triennale (oppure diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica di primo livello, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso) più 24 CFU/CFA.

Il secondo requisito è derogato sino al 2024/2025, per cui gli insegnanti tecnico-pratici partecipano alla selezione per accedere ai percorsi di specializzazione sino alla predetta data con il solo diploma che dà accesso alla relativa classe di concorso.

Sono, altresì, ammessi con riserva tutti coloro che, avendo conseguito il titolo abilitante all’estero, abbiano presentato la relativa domanda di riconoscimento, entro la data ultima per la presentazione delle istanze di partecipazione alla specifica procedura di selezione. Tutti i requisiti devono essere posseduti entro la data di scadenza del bando.

Chi non sostiene le prove d’accesso

Ai sensi dell’articolo 4, comma 4, del DM n. 92/2019, sono ammessi ai corsi di specializzazione su sostegno senza sostenere le prove d’accesso e quindi in soprannumero, gli aspiranti che nei precedenti cicli di specializzazione:

  • hanno sospeso il percorso;
  • non si sono iscritti al percorso pur essendo in posizione utile;
  • hanno superato le prove per più procedure ed hanno scelto un’opzione;
  • hanno superato le prove d’accesso ma non sono rientrati nel numero dei posti disponibili.

Come si svolge il TFA

Il TFA Sostegno è un Tirocinio Formativo Attivo della durata di 8 mesi presso le Università Pubbliche Italiane. Durante questi otto mesi, gli aspiranti insegnanti di sostegno dovranno conseguire 60 CFU, distribuiti fra insegnamenti, laboratori e tirocinio.

La percentuale dell’80% di presenze consentirà allo specializzando di partecipare all’esame finale. I percorsi di formazione di cui al presente ciclo dovranno concludersi, ai sensi dell’art. 3, comma 3, del decreto ministeriale 8 febbraio 2019, n. 92, entro il 30 giugno 2024.

La ripartizione dei posti per università e ordine di scuola

La ripartizione dei posti per università e ordine di scuola è rinvenibile nell’allegato A al DM 694/2023 Tabella riassuntiva offerta formativa specializzazione sul sostegno definita ai sensi dell’art 2, commi 2, 3 e 4 del D.M. 948/2016.

Una sfida difficile ma non impossibile

Appare superfluo sottolineare che lo sbarramento in ingresso costituito da ben tre prove particolarmente impegnative si pone l’obiettivo di selezionare i candidati più motivati e, soprattutto, quelli più preparati.

Infatti, chi si appresta a diventare docente specializzato per le attività di sostegno didattico è consapevole che insegnare non è un mestiere per tutti ma insegnare su posti di sostegno è davvero per pochi. È una professione che non ammette fragilità e debolezze. Essere docente specializzato per le attività di sostegno didattico richiede determinazione, empatia, proattività, e solida preparazione.

Preferire la professione di docente e specializzarsi per l’insegnamento di sostegno è una scelta che si pone come sfida con sé stessi, con la propria intelligenza, con la propria resilienza e con la dimensione umana più autentica di cui ciascuno di noi è portatore in base alla propria storia personale, alle proprie competenze e ai giacimenti emotivi che caratterizzano ogni persona.

Ne deriva la necessità di una preparazione solida che si nutre sia della formazione specialistica, svolta nelle università con rigore e impegno accademico, sia nella successiva pratica professionale quotidiana, che oggi è diventata sempre più complessa e impegnativa restando, tuttavia, una delle più appaganti ed esaltanti.

Come prepararsi per il test preselettivo

La Tecnodid ha realizzato, mediante l’impegno di un qualificato parterre di autori, una serie di strumenti utili a supportare la preparazione dei candidati al TFA sostegno che richiede, però, un impegno personale e diretto nello studio, negli approfondimenti e nella rielaborazione.

Nello specifico, la terza edizione del “Manuale TFA sostegno”, è stata integrata e approfondita dagli autori che hanno ridisegnato un’opera già apprezzata e diffusa, proprio per la sua facile ed intuitiva funzione di consolidamento degli argomenti del programma di accesso ai Corsi TFA sostegno.

I contenuti proposti risultano allineati alle più recenti evoluzioni della normativa e, nel contempo, sono arricchite le sezioni relative ai pedagogisti e alle prassi didattiche e valutative attive e inclusive. È stata, inoltre, aggiunta un’area contenente esercitazioni di analisi linguistica e comprensione dei testi ed implementata la piattaforma on-line contenente materiali e strumenti esercitativi. L’indice, infine, risulta più analitico e scorrevole per la corretta e funzionale fruizione dei contenuti del testo. L’auspicio che una formazione migliore sia l’inizio di una professione più attenta alle molteplici esigenze e agli innumerevoli bisogni degli alunni.

Il volume ha un taglio molto operativo, e per questo può risultare un valido strumento di aggiornamento professionale anche per chi docente lo è già.

Un altro strumento per la prova orale

Altro utile strumento è sicuramente il testo “Modelli ed esempi di tracce svolte per la prova scritta TFA Sostegno”, aggiornato ai più recenti contributi pedagogici e normativi. Il volume è destinato a quanti desiderano approfondire la preparazione alla prova scritta e propone una ponderata raccolta di tracce svolte, a risposta aperta, suddivise in base alle aree previste dal programma d’esame che vengono affrontate in maniera ampia ed esaustiva.

Tale scelta è volta a stimolare una riflessione sulle diverse tematiche, focalizzando direttamente una pista di lavoro che si caratterizza per sintesi, compiutezza e rispetto dei criteri di valutazione forniti dagli atenei.

Entrambi i testi sono stati organizzati in maniera tale da agevolare lo studio degli aspiranti docenti di sostegno e nel contempo consentire un agevole ripasso degli argomenti trattati in vista della prova orale.

Presentano altresì piste di riflessione per individuare le motivazioni che sollecitano ad intraprendere un percorso professionale così sfidante ed appassionante quale è quello del docente specializzato per le attività di sostegno didattico.

Si tratta, quindi, di strumenti che non possono mancare dalla cassetta degli attrezzi professionali dell’insegnante che intende rivolgere un’attenzione pedagogica specifica a ciascun bisogno educativo speciale per diventare concretamente efficace.