Poli per l’infanzia

Idee sfidanti e nuove prospettive

I Poli per l’infanzia sono realtà dinamiche la cui fisionomia è in evoluzione. Il Decreto Legislativo del 13 aprile 2017, n. 65 definisce i Poli per l’infanzia come “laboratori permanenti di ricerca, innovazione, partecipazione e apertura al territorio”. Questa caratteristica ne fa dei luoghi da conoscere ed esplorare con uno sguardo volto ad indagare le potenzialità che rivestono nell’ambito dello sviluppo del sistema integrato zerosei e del consolidamento delle reti territoriali.

Entrare nel vivo delle esperienze, dedicando un tempo al confronto e all’ascolto reciproco, consente a chi è impegnato in prima persona in questi contesti di vita e di apprendimento di alimentare la riflessione sulle proprie pratiche all’interno di una cornice dialogica.

Una esperienza nel territorio forlivese

Ed è all’insegna dello scambio che va letta la recente pubblicazione “Azioni innovative e Poli per l’infanzia”[1] che scaturisce da un percorso che ha visto i Poli per l’infanzia diventare oggetto di approfondimento nell’ambito di un lavoro avviato da alcuni anni nel territorio del Distretto di Forlì. L’esperienza ha trovato un forte impulso anche grazie all’opportunità offerta dall’intervento della Regione Emilia-Romagna dedicato alle azioni innovative; un intervento, quello regionale, che ha consentito di avviare un’azione di rete dedicata al “sostegno organizzativo alla progettazione educativa rivolta ai Poli per l’infanzia” che ha coinvolto una pluralità di soggetti istituzionali che compongono il sistema integrato 0-6 anni.

Denominatori comuni per una prospettiva 0-6

L’orientamento a lavorare nella direzione di un’azione trasversale a livello distrettuale centrata sui Poli è scaturito dalla consapevolezza che lo sviluppo e la diffusione di occasioni che sostengono la continuità del percorso educativo dei bambini nella fascia 0-6 anni rappresenta un importante denominatore comune a livello territoriale.

Il sostegno organizzativo alla progettazione educativa rivolta ai Poli per l’Infanzia, ha rappresentato una preziosa opportunità per le singole realtà e per il territorio in quanto ha permesso di:

  • stimolare forme di progettazione pedagogica e organizzativa condivise tra servizi per l’infanzia e scuole dell’infanzia, anche a differente gestione;
  • consolidare le esperienze di raccordo già esistenti;
  • contribuire allo sviluppo di una cultura condivisa in ottica 0-6 anni a livello territoriale;
  • favorire la conoscenza reciproca e lo scambio tra le diverse esperienze di Poli, anche attraverso la realizzazione di momenti di confronto stabili a livello distrettuale.

Le idee sfidanti

Il volume è frutto del lavoro condiviso e della scrittura collettiva di diversi soggetti. Nella prima parte confluiscono gli atti del seminario “Azioni innovative e Poli per l’infanzia” organizzato dal Comune di Forlì, capofila dei comuni del Distretto, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Forlì-Cesena, svoltosi a Forlì il 30 novembre 2022 che ha visto la presenza di rappresentanti di istituzioni locali, regionali e nazionali.

I contributi dei relatori che sono intervenuti al seminario hanno consentito di leggere l’esperienza dei Poli attraverso diverse chiavi di lettura.

Si è partiti dal valore di un investimento a livello territoriale ampio, passando attraverso l’individuazione di alcuni elementi che si sono rivelati determinanti nello sviluppo e nel consolidamento del progetto dei Poli e nella costruzione di una rete di servizi 0-6 dialogante tra: la progettualità condivisa, lo sviluppo di una comunità professionale, le pratiche di continuità. 

La “sfida” dei Poli per l’infanzia è stata interpretata come un disegno da portare avanti con un lavoro di squadra e di apertura al territorio, una frontiera da esplorare, “un promettente dispositivo pedagogico meritevole di essere sperimentato”, come sosteneva l’ispettore Giancarlo Cerini.

Azioni condivise e sinergie

Da una lettura sulle potenzialità insite nei Poli non può mancare il punto di vista dei diversi gestori che compongono il sistema integrato 0-6 – soprattutto quando si è in presenza, come nel nostro caso, di un significativo numero di Poli a gestione mista – che li ha visti essere parte attiva del processo avviato.

Un primo bilancio, certamente parziale e da monitorare nel tempo, mette in evidenza la ricchezza che scaturisce:

  • dallo scambio di pratiche
  • dalla formazione condivisa
  • dalle sinergie istituzionali attivate
  • dalla messa in campo di azioni comuni e condivise
  • dall’apertura alla comunità
  • da quell’ottica di rete attraverso cui si esprime anche l’identità di un territorio.

Chiavi di lettura e piste di lavoro

Nel contempo, lo “sguardo” sui Poli necessita ancora, in questa fase storica, di chiavi di lettura che ne analizzano: la dimensione sperimentale, le modalità attuative, gli sviluppi in termini di opportunità per i bambini e le bambine, la capacità di diventare luoghi di ricerca e innovazione e di misurarsi coi cambiamenti sociali, culturali, demografici in una cornice ampia che guarda al contesto locale, regionale e nazionale.

Le riflessioni e i rilanci che hanno caratterizzato gli interventi di esponenti regionali, nazionali, del mondo dell’università e della ricerca sono da assumere come piste di lavoro nell’ambito della formazione e qualificazione del sistema e nelle politiche educative. 

L’esperienza dei Poli per l’infanzia, vista da vicino, incontra le voci dei protagonisti del quotidiano, ed è un intreccio di idee che, nella seconda parte del volume, offre uno spaccato delle diverse realtà.

I Poli si raccontano

I Poli si raccontano attraverso la descrizione del contesto nel quale sono collocati, le caratteristiche dei servizi-scuole che li compongono, le modalità di lavoro e gli strumenti che hanno reso possibile la costruzione di forme di progettualità condivisa, i tratti distintivi di un modo di lavorare, le riflessioni e le prospettive in ottica zerosei.

La storia dei Poli per l’infanzia resta un processo ancora in fase di costruzione, ogni esperienza realizzata è un tassello di un quadro in divenire.

L’auspicio è che la riflessione su questi temi trovi sempre maggiori occasioni di approfondimento per l’individuazione delle direzioni di sviluppo per un futuro desiderabile.


[1] Marina Maselli e Patrizia Zanobi (a cura di), Azioni innovative e Poli per l’infanzia, Zeroseiup, 2023.